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BREVIS LIBER VOCALIS di Mario Tiberi

 
Per una maggiore e migliore comprensione delle parole della comunicazione politica(a-z)

"BREVIS  LIBER  VOCALIS"  SULLE  PAROLE  DELLA  POLITICA .

Sarà forse per una mera casualità ma, sentendo parlare i linguisti della politica o pseudo tali, il più delle volte si rimane sbalorditi per le sgrammaticature, gli anacoluti, le voci lessicali improprie con le quali essi si esprimono.

Volendo offrire un contributo sintattico e semiologico a meglio comprendere il linguaggio dell'universo politico, mi permetto di sottoporre all'attenzione di chi lo vorrà il primo tomo di dizioni, a cui ne seguiranno altri fino a ricomprendere e completare tutte le lettere dell'alfabeto.

Del resto, una maggiore e migliore comprensione delle parole della comunicazione politica intende perseguire il solo scopo, e non altri, se non quello di ampliare le occasioni per una più attiva e fattiva partecipazione alla vita pubblica.

In questo senso, il testo è indirizzato a tutti i cittadini, senza distinzioni di età, appartenenza partitica, condizione sociale e cultura personale, compresi gli stessi operatori politici, cui una riflessione sui loro propri modi d'espressione non è mai disdicevole ed, anzi, quanto mai opportuna.

Senza ulteriori indugi, si vada ad iniziare e buona lettura a tutti!.

Primo Tomo: lettera A )

A: simbolo di "principio" e di "eccellenza".

Abbandonare l'aula: uscire dalla sala delle riunioni, di solito in segno di protesta.

Abboccamento: contatto confidenziale, informale per sondare le possibilità di passare ad una fase più concreta di rapporti o trattative.

Abbottonato: si dice di persona riservata, schiva e prudente, che mantiene il riserbo e che non rilascia notizie o indiscrezioni..

Abbracciare: dedicarsi ad una causa politica, farsi sostenitore e propagandista di un credo politico, di una ideologia.

Aberrazione ideologica: una tesi deviante dall'ortodossia ideologica, un orientamento gravemente contrastante con l'ideologia dominante.

Abilità: qualità non molto diffusa (e da non confondersi con l'astuzia o la furbizia) che consente di destreggiarsi nella politica. Indica perizia, capacità, attitudine a comandare, a guidare un movimento, a indirizzare una battaglia politica, a svolgere funzioni direttive.

Abiura: rinuncia solenne ad una fede, ad un credo politico, ritrattazione delle idee sin lì professate.

Abrogazione: annullamento, abolizione di una legge o di un principio giuridico, in genere per introdurne dei nuovi.

Abuso: atto indebito, eccessivo, illecito.

Accampare: vantare credito, pretendere.

Accantonare: costituire una riserva per il futuro, mettere da parte, rinviare, eludere.

Accaparrare: accumulare per rivendere a prezzo molto superiore in epoca più vantaggiosa. Assicurarsi, procurarsi qualcosa con sistemi poco ortodossi.

Accentramento: tendenza a concentrare in un solo organo o in una sola persona più poteri e funzioni.

Accessibile: che si riesce a comprendere; si dice di un discorso, di una politica, di uno slogan facilmente comprensibili.

Accessione: adesione di uno Stato ad un trattato o accordo internazionale già sottoscritto da altri Stati.

Accezione impropria: interpretazione e/o uso indebiti, non leciti, tropo estensivi di un termine, di una posizione politica, di una situazione.

Acchiappatutto: termine con cui vengono indicati polemicamente i gruppi politici o i singoli che tendono a monopolizzare, ad arraffare i posti chiave e ogni posizione di governo e sottogoverno che diano lustro e prestigio.

Accolito: seguace di una persona potente; in senso dispregiativo, membro di una associazione poco raccomandabile.

Accomodamento: compromesso, transazione cui si perviene con rinunce e concessioni reciproche sulla base di spartizioni di potere o di altre utilità pratiche.

Accordo: concordanza e convergenza di opinioni e di intenti.

Accortezza: sagacia, intelligente prudenza, perspicacia, prontezza, avvedutezza.

Aconfessionale: chi non è legato ad una confessione religiosa, non è subordinato a direttive di una chiesa. La DC, partito di cattolici democratici, fu però considerato un partito aconfessionale.

Acritico: chi accetta supinamente e passivamente idee, iniziative, posizioni politiche, alleanze, senza un minimo di autonoma valutazione e partecipazione.

Addomesticato: si dice di notizie, comunicati, giudizi non corrispondenti al vero, manipolati.

Addurre: recare a sostegno, portare a giustificazione.

Adempimento: attuazione di quanto richiesto o dovuto.

Adesione: convinta accettazione di un'idea, di una politica, di un programma.

Ad hoc: espressione latina, molto frequente nel lessico politico, per indicare una particolare attitudine di qualcuno o qualcosa ad un determinato fine ed obiettivo.

Adozione: nel gergo politico, sta per scelta, elezione, realizzazione.

Adunanza: assemblea, riunione di più persone per trattare questioni di comune interesse, politico o sindacale.

Adunata: grande concentramento di popolo.

Affinità ideologiche: le somiglianze, le conformità che si manifestano fra due o più posizioni ideologiche.

Affrancare: rendere libero, togliere da servitù, sollevare da un onere, da un obbligo, da una subordinazione sociale, religiosa, politica, psicologica.

Agganci: appoggi politici, collegamenti non sempre ortodossi con personalità di governo, con la burocrazia ministeriale o dei partiti.

Aggiotaggio: manovra speculativa in borsa attraverso la diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose.

Aggiustamento: correzione apportata ad un indirizzo politico, ad una linea tattica o strategica.

Agibilità politica: diritto di libera manifestazione del pensiero e dell'azione, diritto di assemblea, abolizione della censura e cancellazione di ogni forma di autoritarismo.

Agnosticismo: disinteresse, indifferenza, deliberata volontà di non prendere parte alla vita pubblica.

Alchimia politica: azione, lavoro, artificio, sottile inganno condotto con tecnica più o meno raffinata.

Aleatorio: incerto, rischioso, non molto probabile.

Alienazione: concetto filosofico per significare la non appartenenza a se stessi, estraniazione. Ci si oppone all'alienazione per rivalutare in senso umano il lavoro.

Allarmismo: un clima di tensione creato artificiosamente.

Allocuzione: solenne discorso pubblico di una Autorità dinanzi ad una assemblea.

Alternativa: soluzione, scelta, prospettiva contrapposta ad una o più altre.

Ambiguità: doppiezza, equivocità che si manifestano in una politica o in una personalità.

Ambivalenza: che si presta a due diverse interpretazioni o sbocchi politici, non però necessariamente contrastanti.

Ammanicati: i bene introdotti, i raccomandati di ferro, quelli che sono nella manica di qualche potente e possono così confidare in rapide carriere o lucrosi affari.

Ammanigliato: equivalente di ammanicato; chi ha solidi appoggi (maniglie) presso gli ambienti e le persone che contano.

Ammutinamento: ribellione di un gruppo, di una corrente contro le direttive imposte dal vertice di un partito.

Amoralità: termine frequente nella qualificazione di situazioni, iniziative, comportamenti, personaggi politici. L'amoralità della politica è spesso un luogo comune, giacché non la politica di per se stessa è amorale, ma tutto ciò che viene in suo nome compiuto al di fuori dell'osservanza delle norme morali correnti. Altra cosa è, naturalmente, l'immoralità, la quale comporta un deliberato proposito contrario alle regole morali universali.

Anacronistico: che contrasta col proprio tempo, è privo di senso storico, è superato.

Anarchia: concezione della società fondata sull'assenza di ogni coercizione e volta all'affermazione assoluta dell'individuo.

"Ancien Regime": il vecchio sistema, gli ordinamenti del passato, l'ordine e le strutture del regime caduto o superato. Teorie e comportamenti da "ancien regime", cioè antistorici, anacronistici.

Anello debole: è il punto più debole di un sistema e, perciò, più vulnerabile.

Anima: l'essenza, le caratteristiche, di una forza politica.

Animosità: ostilità rancorosa e astiosa verso una politica, un partito, una personalità.

Antagonismo: persistente conflittualità o rivalità.

Antesignano: chi si faccia promotore e propagandista di una nuova proposta politica decisamente in contrasto con le passate esperienze. Anticipatore, precorritore, precursore.

Antiberlusconismo: non altro se non patriottismo (definizione di parte e, come tale, non riveste carattere di totale e assoluta obiettività).

Anticlassismo: lotta all'organizzazione classista della società o di un qualche suo settore. L'anticlassismo non si propone sempre la cancellazione delle classi, ma può essere inteso come battaglia di difesa contro una classe dominante e per dare maggiori spazi di libertà a quelle popolari ed intellettuali.

Anticlericalismo: lotta alla invadenza clericale, ovvero forma di opposizione alla Chiesa Cattolica soprattutto sul versante di quello che fu il suo potere temporale.

Antigrammatico ( L'): soprannome affibiato dai giornali umoristici antifascisti a Roberto Farinacci per le sue scarse simpatie per le buone regole della lingua italiana. Definizione in verità trasferibile a non pochi esponenti della vita pubblica contemporanea. Sic!.

Antisemitismo: l'avversione ideologica all'ebraismo.

Apartitico: chi non è vincolato ad alcun partito o non ne segue gli orientamenti politici. L'apartiticità si distingue dalla apoliticità poiché non esclude la partecipazione alla vita politica attiva, bensì solo il legame con un determinato partito.

Apertura: abbandono di una preclusione ideologica o politica in funzione di un nuovo rapporto, di una svolta in senso collaborativo con altri partiti o forze politiche prima discriminati.

Apodittico: si dice di persona (o di discorso) la quale giudica la propria argomentazione inconfutabile e perennemente valida.

Apologia: difesa ad oltranza di un atto, una filosofia, una politica, una persona.

Apparato: l'organizzazione permanente, i quadri dirigenti di un partito, di un sindacato, dello Stato, di una corrente politica, di un sistema militare o industriale.

Appianare: facilitare, rendere superabili difficoltà e contrasti, conciliare o almeno operare per gettare le basi di un incontro, una riappacificazione, una intesa.

Apriorismo: presa di posizione pregiudiziale, rigida, senza possibilità di discussione.

Arbitrario: irregolare, abusivo.

Aristocrazia: termine greco, particolarmente usato da Aristotele, per definire il governo dei cittadini migliori. Così dovrebbe essere. Amen!.

Arrampicatore: Arrivista, chi sfrutta amicizie politiche per compiere rapide, immeritate e fortunate scalate sociali.

Arretratezza: condizione primitiva, retrograda e di scarso sviluppo politico, economico e culturale.

Arrivista: sinonimo di arrampicatore, dal quale si distingue perché partecipa alla vita politica senza alcun ideale o convincimento personale ed è pronto a tradire i suoi compagni di lotta pur di arrivare.

Arroganza del potere: esercizio prepotente, altezzoso e irritante del potere da parte di persone o gruppi i quali disprezzano chi il potere non detiene o non è in grado di conquistarlo.

Arte della politica: è quella che viene riconosciuta a chi riesca ad emergere e ad affermarsi nella vita pubblica per suoi esclusivi meriti, con tecniche e metodi raffinati e improntati al rigoroso rispetto delle norme etiche.

Assenteismo: disinteresse abituale verso i doveri civici, la vita politica in genere, la partecipazione alla soluzione dei problemi di interesse nazionale o locale.

Assertore: convinto propugnatore di una politica, di un programma.

Asservire: ridurre in schiavitù, anche soltanto morale e politica.

Assise: assemblea, convegno, congresso particolarmente solenni e ad alta partecipazione.

Assistenziale (stato): è la traduzione italiana del "Welfare State", cioè l'assistenza dello Stato al cittadino "dalla culla alla tomba", nella scuola, nell'impiego, nella disoccupazione, nelle malattie, nella pensione.

Assolutismo: forma di governo in cui chi detiene il potere non è vincolato e sottoposto ad alcun controllo. Oggi i regimi assoluti vengono definiti con altri termini, quali autoritarismo, totalitarismo, dispotismo.

Astensionismo: rinuncia alla partecipazione politica, al voto elettorale, per indifferenza e soprattutto per protesta.

Austerità: dicesi di una politica economica di restrizioni nella spesa pubblica e nei consumi privati.

Autarchia: autosufficienza, sfruttamento unico e integrale della produzione interna che un governo presceglie per eliminare le importazioni dall'estero o perché non gliene vengono più consentite.

Autocrazia: forma di governo assoluto per il quale chi detiene il potere (autocrate) non riconosce altra fonte di potere che se stesso.

Autodafé: dal portoghese (così si chiamavano le sentenze della inquisizione spagnola), equivale a decisione severa, spesso illegale, insindacabile, violenta, con esecuzione capitale delle vittime.

Autodeterminazione: sinonimo di autodecisione dei popoli, vale a dire il diritto dei popoli stessi a scegliersi da soli il proprio destino.

Autonomia: capacità e facoltà di autogovernarsi, propria di uno Stato sovrano.

Autonomie locali: forme di autogoverno e di autogestione previste dalla Costituzione o dalle leggi statuali attraverso cui enti regionali e territoriali manifestano liberamente i propri indirizzi politici e si amministrano senza controlli di merito.

Autoritarismo: sistema autoritario nello Stato, in un partito, nella scuola, nella fabbrica e persino nella famiglia. Una tendenza al governo forte e, quindi, limitatrice della democrazia rappresentativa.

Aventinismo: posizione di ritiro, di non partecipazione ad una corresponsabilità politica, di partito, di governo o di assemblea.

Avventurismo: metodo di lotta politica che prescinde dai dati reali della società e dal sistema democratico e si avventura verso mete incerte, rischiose e il più delle volte autoritarie.

(Secondo Tomo: lettere B e C )

 Bagaglio ideologico: il corredo culturale; le idee, l'insieme delle cognizioni e del sapere di un uomo, ma anche di una formazione politica con le sue tradizioni di pensiero, la sua concezione della società e del mondo.

Balletti: definizione spregiativa dei complicati giochi di potere all'interno di un partito dal quale, invece, l'opinione pubblica si attende chiarezza di decisioni.

Ballottaggio: votazione decisiva fra due o più candidati che, nel voto precedente, non abbiano raggiunto il "quorum" (soglia minima di consensi) sufficiente per essere proclamati eletti.

Balzello: tassa, tributo eccessivo e spesso arbitrario.

Banderuola: chi con troppa facilità e disinvoltura cambia opinione o si schiera al servizio di altri. Termini analoghi sono girella, voltagabbana, cambiacasacca.

Barbiana (scuola di): scuola sperimentale creata da Don Lorenzo Milani in un paesino sperduto sui monti del Mugello e fondata su metodi didattici non tradizionali e culturalmente avanzati. La sua frequentazione sarebbe ideale per molti politici contemporanei!.

Barone: signorotto prepotente che sfrutta il suo potere servendosi anche di addentellati politici. Per estensione, vengono definiti baroni i cattedratici delle Università che decidono a loro piacimento delle sorti di assistenti e studenti.

Base: designa l'insieme degli iscritti a un partito in contrapposizione al suo vertice, cioè al nucleo dirigente.

Basilare: fondamentale, che ha rilevanza di principio. Essenziale, imprescindibile.

Benessere: aspirazione ideale e concreta di tutti; secondo alcuni raggiunto, secondo altri possibile, secondo altri ancora irrealizzabile se non attraverso un radicale mutamento delle politiche sociali ed economiche. Da non confondere con lo "stare bene" che è dimensione più alta e ampia di felicità, soprattutto spirituale.

Benpensante: chi segue le opinioni della maggioranza e accetta tutto quello che un governo dispone; conformista, opportunista, conservatore più che moderato. Perbenismo e benpensantismo alcune volte sono coincidenti.

Bicameralismo: il sistema che prevede due distinte assemblee legislative, di solito Camera e Senato, con strutture e composizione diverse, ma con analoghe funzioni.

Bilancia dei pagamenti: il complesso delle transazioni con l'estero, in entrata ed in uscita.

Bilancio: l'insieme dei risultati positivi e negativi conseguiti da un governo, un partito, una corrente, una personalità. Bilancio è anche il documento contabile della attività finanziaria (previsionale e consuntiva) di un organismo, un ente, nel confronto e rapporto tra i debiti e i crediti di una gestione amministrativa.

Bill of rights: la carta dei diritti e delle libertà costituzionali che il parlamento inglese stabilì nel 1689. Costituisce la base delle democrazie moderne.

Bipartitismo: sistema di diritto o di fatto fondato sulla esistenza di due soli partiti principali che si alternano democraticamente al potere.

Bipolarismo: tendenza a concentrare tutto ciò che attiene alla politica su due poli o schieramenti in contrapposizione tra di loro.

Bisogni: necessità morali e materiali. Anche condizioni di indigenza e povertà. In economia si distinguono bisogni primari e bisogni secondari, cioè necessità graduate da scale di priorità.

Bizantinismo: tendenza a dilungarsi in troppi cavilli e ragionamenti spesso fittizi, in preziosismi che trasformano la sostanza dei problemi o la annullano del tutto.

Blocco di potere: un'alleanza contingente e di comodo per conquistare o detenere il potere in uno Stato, in un partito.

Blocco d'ordine: il complesso delle forze politiche, sociali e anche religiose che, paventando un periodo di incertezze e di confusione, si uniscono al fine del mantenimento del potere in essere.

Boicottaggio: azione tendente a far fallire un piano economico, un disegno politico, un progetto, una iniziativa.

Bolscevico: aderente alla corrente di maggioranza (bolscevico in russo significa maggioritario) del partito operaio socialista capeggiato da Lenin. Il suo opposto è menscevico (minoritario).

Boomerang (effetto): una iniziativa politica che si ritorce contro chi l'aveva ideata per colpire un avversario. Un atto controproducente.

Borghesia: la parte centrale della società, un tempo nettamente staccata anche politicamente dalla aristocrazia, per un verso, e dal proletariato per l'altro. Ha assunto via via il significato di forza della conservazione e di resistenza a tutto ciò che cambia e, per questo, è divenuta bersaglio di tutte le forze rivoluzionarie.

Brain Trust: dalle parole inglesi "brain"(cervello) e "trust"(monopolio); indica le migliori intelligenze unite alla ricerca di un comune obiettivo politico o scientifico, gli esperti anche di provenienza ideologica diversa i quali concorrono a definire un programma , una politica.

Brama (di potere): desiderio incontenibile, sete smisurata di potere. Volontà di ottenere a tutti i costi e con qualsiasi mezzo incarichi di prestigio, rappresentativi, di governo.

Brigantaggio: forma violenta di protesta contro i poteri costituiti e contro le condizioni sociali imposte dalla classe dominante.

Brogli: le irregolarità, le manomissioni e manipolazioni di schede elettorali commesse per favorire un partito, una corrente, un candidato.

Buongoverno: sistema politico ideale in cui tutto sia finalizzato al bene comune; probabilmente una utopia!.

Burocratismo: mentalità tipica di funzionari ligi alla lettera più che allo spirito delle leggi e, perciò, conservatori, pigri, chiusi ad ogni novità, autoritari.

Burocrazia: l'apparato tecnocratico organizzato per una ordinata gestione dello Stato, di un suo settore, di un ente, di un partito.

Bustarella: compenso illecito o illegittimo corrisposto a politici, funzionari, giornalisti per prestazioni indebite o favoritismi.

Cabotaggio (piccolo o basso): operazione politica di scarso rilievo, meschina, del tutto insignificante e marginale.

Cacicco: è il titolo di cui si fregiano alcuni capi indigeni delle Antille e, per estensione, è divenuto sinonimo di "capetti" che fondano il loro potere su basi clientelari disgiunte da una coscienza politica ed ideologica.

Caduta: crisi, cessazione di un potere politico quale la caduta di un governo.

Camaleontismo: tendenza a mutare con facilità opinione e partito e a ben piazzarsi in ogni nuova collocazione. Opportunismo.

Cancelliere: in Austria e in Germania è il capo del governo.

Capillare: una organizzazione partitica, una propaganda che penetra in ogni ramificazione del tessuto sociale, diffusa ad ogni livello e che agisce in profondità.

Capitalismo: sistema economico vigente massimamente nei paesi occidentali in cui il possessore dei capitali ha una posizione predominante e dove i mezzi di produzione appartengono a chi ha investito i capitali stessi, privati o pubblici che siano. La concentrazione dei beni strumentali in poche mani o poche aziende demarca una vasta area di popolazione subordinata, la cui forza è data solo dal lavoro che presta. Da tempo, però, ci si è ormai avviati verso sistemi di economia mista dove la figura del grande capitalista privato si è man a mano attenuata.

Capitalismo di Stato: un sistema per il quale al capitalista privato si sostituisce, in alcuni settori produttivi, lo Stato senza, per questo, modificare sostanzialmente il rapporto tra proprietà e lavoratori il cui "status" resta analogo a quello esistente nei confronti dell'impresa privata.

Carisma: dono divino derivante dalla Grazia celeste. Di esso credono di essere stati investiti uomini politici i quali si arrogano poteri e facoltà carismatiche che nessun ordinamento democratico può mai loro assegnare, né riconoscere.

Casta: gruppo privilegiato e chiuso che si considera superiore rispetto alle masse popolari e, come tale, si ritiene inattaccabile, intoccabile e ingiudicabile.

Casus belli: dal latino (occasione di guerra) indica la ragione, la circostanza o il pretesto per aprire una condizione di belligeranza tra avversari politici all'interno o all'esterno di un partito.

Censura: provvedimento amministrativo che si assume nei confronti di spettacoli, pubblicazioni od altro per motivi precauzionali o di ordine pubblico; avvalersi della censura è tipico dei regimi autoritari.

Centralità: una posizione al centro degli schieramenti e degli equilibri politici o degli interessi economici congiunturali. Chi è su posizioni di centralità, di solito è anche al centro delle attività di governo.

Centri di potere: tutti gli organismi, pubblici o privati, parlamentari, politici, sindacali, economici che, in quanto dotati di capacità decisionali, sono in grado di orientare o di imporre una politica piuttosto che un'altra, di controllare e tenere saldamente in mano il potere.

Cesarismo: ordinamento di governo fondato su un regime caratterizzato dall'assolutismo di un solo capo, instaurato e diretto con metodi autoritari e spesso violenti.

Cesaropapismo: si ha quando si assommano in una sola persona il potere politico e quello religioso.

Ceto medio: il complesso dei gruppi sociali che non possono confondersi né con la borghesia capitalista, né col proletariato.

Cinghia di trasmissione: rapporto di stretta dipendenza o collegamento tra un organismo non partitico ed un partito.

Circoscritto: delimitato, costretto in un determinato spazio, confinato, limitato ad un settore o tema.

Civili (diritti):le libertà fondamentali di una comunità nazionale; il diritto al lavoro, alla educazione, alla salute, alla partecipazione alla vita pubblica, ad esprimere liberamente il proprio pensiero politico, a professare una fede religiosa et cetera.

Classe: gruppi di persone unite da una comune visione della lotta politica, da interessi e da conquiste sociali affini se non uguali.

Classe dirigente: l'insieme dei soggetti, singoli o associati, che esercitano potestà decisionali ai vari livelli pubblici e anche privati.

Classismo: posizione ideologica e politica che considera la lotta per il potere dominata da uno scontro permanente fra classi sociali diverse e contrapposte, senza possibilità di conciliazioni. Può essere di sinistra o di destra a seconda che propugni l'affermazione della classe operaia o di quella capitalista.

Classista: partito, indirizzo, ideologia, scelta, pubblicazione, persona che si richiamano ad una determinata classe sociale e sottolineano l'inconciliabilità fra le classi.

Clericalismo: tendenza a subordinare le scelte politiche agli interessi religiosi o a quelli temporali della Chiesa.

Clientela: le persone interessate ad obbedire e servire una personalità politica, dalla quale ricevono favori e protezioni in cambio dell'appoggio elettorale.

Clientelismo: un sistema fondato sulle clientele, cioè non retto dal consenso su idee e programmi politici, ma sul favoritismo.

Coacervo: un assieme indistinto di forze e personalità eterogenee, unite occasionalmente per interessi contingenti non legati a ideali.

Coartare: conculcare un diritto, comprimere una volontà politica, una libertà, le coscienze.

Coatto: imposto con la forza, con l'imperio della legge anche se ingiustamente.

Codino: sostenitore del passato, dello "ancien régime"; retrogrado, nemico del progresso, conservatore e reazionario.

Coercitivo: che impedisce le libertà, gravemente lesivo della volontà altrui, costrittivo.

Collateralismo: partecipazione politica indiretta, fiancheggiatrice di un partito.

Collettivismo: sistema economico, tipico del socialismo reale, che sostituisce la proprietà e la gestione dei mezzi di produzione privata con quella pubblica. La realizzazione pratica del collettivismo è la collettivizzazione.

Collusione: una intesa o anche soltanto un contatto episodico tra forze contrastanti per fini illeciti o per danneggiare terzi soggetti.

Colpi di maggioranza: antico sistema di gestione del potere quando non si vogliono intendere le ragioni delle minoranze e delle opposizioni. Chi ha più voti li usa come prova di forza, imponendo la legge dei numeri.

Colpo di minoranza: votazione a sorpresa che consente ad una minoranza di far approvare una propria risoluzione non accetta alla maggioranza.

Combutta (essere in): compagnia equivoca; mettersi d'accordo per scopi loschi; accompagnarsi per attuare iniziative politiche sporche o vili.

Comitato: gruppo di persone cui sono affidate mansioni direttive e che si riunisce periodicamente.

Comitato d'affari: è espressione dispregiativa che indica ogni nucleo politico che agisce in nome e per conto di potentati economici, ricavandone benefici e vantaggi.

Comitato esecutivo: all'interno di un partito, è un organo ristretto presieduto dal segretario politico che cura l'esecuzione delle decisioni prese dalla direzione e che, comunque, fissa gli indirizzi tattici cui adeguare la macchina organizzativa del partito stesso.

Comizio: si hanno due accezioni; la più comune è quella di un discorso rivolto al popolo, la seconda si riferisce alla chiamata generale degli elettori alle urne.

Commissioni: organi di studio o di lavoro nei partiti, privi di potere deliberante e costituiti a scopo consultivo.

Commissioni parlamentari: organi interni alla Camera ed al Senato cui viene affidato l'esame preliminare delle leggi che poi passano al vaglio della assemblea plenaria. Si riuniscono in sede deliberante o referente. 

Compagine: l'assieme organico di più forze distinte; la compagine governativa, cioè il governo di uno Stato o di un ente minore.

Compatibile: quanto è conciliabile con la politica, gli ideali partitici, i rapporti personali od altro.

Competente: che ha l'autorità e il diritto di esercitare una funzione, ovvero è esperto in una determinata materia.

Complotto: congiura, cospirazione per rovesciare chi detiene legittimamente il potere.

Comprensorio: unità territoriale a carattere politico-amministrativo o sulla quale si instaura un particolare regime economico.

Compromesso: accordo sulla base di reciproche rinunce e concessioni.

Comune (il): il più piccolo degli enti autarchici territoriali per la valorizzazione delle autonomie locali.

Comunismo: ideale utopistico di una società perfetta, senza classi, proprietà privata, problemi e di piena libertà. Chi da qualche parte lo abbia visto realizzato, è pregato di segnalarlo!.

Comunità: il complesso delle persone e dei ceti sociali che si organizzano per conseguire comuni fini e vantaggi.

Concerto di ministri: intesa fra ministri per la presentazione di un disegno di legge o altri provvedimenti.

Conciliabolo: incontro appartato e segreto tra personaggi politici per ordire una manovra.

Conclamare: acclamare con grande entusiasmo e solennità. Il participio passato conclamato significa, invece, accertato, evidente e indiscutibile, acquisito.

Concordare: trovarsi d'accordo, fissare di comune intesa, non avere divergenze di giudizio e di opinione, armonizzare le rispettive posizioni.

Condizionare: costringere a determinate condizioni, a tener conto delle valutazioni altrui, a scendere a patti.

Conferire: parlare, intrattenersi a colloquio; in altro senso anche assegnare, concedere, consegnare.

Confessionalismo: la subordinazione di una forza politica o di uno Stato ad una religione o ad una direttiva ecclesiastica.

Confino: provvedimento restrittivo della libertà personale preso a carico di oppositori politici.

Conflittualità permanente: è stata così definita la tendenza dei sindacati a mobilitarsi in maniera continua attorno alle rivendicazioni più importanti, in modo da non dar tregua alla controparte padronale o al governo. Strumento di lotta in palese desuetudine.

Conformismo: impostazione mentale di chi tende a seguire pedissequamente gli ordini, i costumi, gli orientamenti, i desideri dei potenti. Il conformismo è una attitudine al servilismo, all'adeguamento opportunistico.

Confronto: processo dialettico atto a sondare se esistono o meno le condizioni per una disponibilità al dialogo e ad eventuali intese.

Congelare: bloccare, lasciare invariata una situazione politica.

Congiuntura: ciclo, fase, periodo economico. Ha significato bivalente in quanto può essere favorevole o sfavorevole.

Congiura: patto segreto ordito per rovesciare una personalità, un regime politico, un gruppo dirigente.

Connivenze: complicità, collegamenti tolleranti, accordi colpevoli a carattere clientelare.

Connubio: una alleanza non chiara né onesta; una unione politica ai limiti della liceità.

Consenso: il fondamento dello Stato democratico, il quale ha possibilità di vita e di sviluppo non se impone regole coercitive, ma se ottiene il consenso dei cittadini sui suoi istituti costituzionali e sui metodi di lotta politica. Elemento qualificante è la partecipazione attiva alla vita pubblica.

Conservatore: chi si oppone al cambiamento giudicando positiva la situazione politica esistente.

Consorteria: possiede il significato di clan, cricca, conventicola, congrega, camarilla, fazione.

Consuetudine: usi e costumi, usanze e tradizioni costituenti fonte di diritto.

Consultare: chiedere pareri, sollecitare un consiglio o una deliberazione, favorire un orientamento, esaminare a titolo di ricerca o di informazione.

Consultazioni: procedure avviate dal Presidente della Repubblica per risolvere una crisi governativa e per giungere alla formazione di un governo.

Consumismo: la tendenza ad una espansione dei consumi privati operata attraverso suggestioni pubblicitarie.

Contestazione: protesta contro l'autorità costituita, il regime politico, la morale borghese, la religione dominante, contro tutto ciò che limita le libertà.

Contingenza: aumento (o diminuzione, rarissima) dei salari e degli stipendi di pari passo con l'indice del costo della vita.

Controcorrente: orientarsi contro la volontà o la direzione di marcia della maggioranza, andare avanti per proprio conto autonomamente.

Controllo democratico: funzione classica e costituzionale delle opposizioni nei sistemi democratici parlamentari, nei quali la maggioranza governa e la minoranza controlla gli atti dell'esecutivo e li denuncia se non corrispondono ai disposti costituzionali e di legge.

Convogliare: indirizzare le preferenze elettorali verso un partito o un candidato.

Cooperativismo: movimento diretto a favorire la diffusione della cooperazione e la costituzione di cooperative di produzione e lavoro, di consumo, di credito, edili e agricole. In senso lato, l'associazionismo contadino e operaio.

Cooptazione: chiamata a far parte di un organismo senza essere eletti.

Copertura finanziaria: è un principio costituzionale per il quale ogni legge che comporti nuovi oneri di spesa deve prevedere anche la sua necessaria copertura finanziaria. Detta copertura è obbligatoria.

Corale: azione politica condotta da tutti indistintamente i membri o le componenti di un organismo di un partito.

Corporativismo: dottrina e sistema politico tendenti al superamento dei conflitti di classe attraverso l'intervento autoritario dello Stato.

Corrente: strumento di qualificazione politica ed ideologica all'interno di un partito o di un sindacato e che, se accompagnato da valida organizzazione, serve a conquistarne la leadership o il potere.

Correntismo: la degenerazione del sistema delle correnti in un partito che porta spesso a paralizzare la vita interna e lo stesso dibattito politico.

Corroborare: irrobustire, rafforzare, rendere più credibile una iniziativa o un programma politico.

Corruttela: corruzione, avvilimento, corrompimento, depravazione dei costumi e dei comportamenti politici.

Coscienza di classe: la consapevolezza degli indirizzi ideologici, dei compiti politici, della forza, degli obiettivi strategici di classe da parte di chi vi appartenga.

Cosmopolitismo: il principio secondo il quale tutti gli uomini appartengono alla stessa patria universale e sono, quindi, cittadini del mondo.

Costituzione: il complesso delle norme fondamentali che regolano la vita di uno Stato, stabilendo inoltre i diritti e i doveri del cittadino.

Credibilità: capacità di essere considerato attendibile e di riscuotere fiducia perché si possiede adeguato prestigio.

Credo: il complesso dei principi ideologici e politici, nonché religiosi, cui ci si ispira e che sono immutabili.

Crescita: secondo G.Dossetti, che lo introdusse nel linguaggio politico, il termine sta a designare lo sviluppo, economico, politico, sociale, democratico.

Cripto: prefisso che significa nascosto e che serve a qualificare chi intenda celare la propria reale posizione politica.

Crisi: la fase acuta di una depressione economica ovvero il vuoto politico e di potere di un governo.

Cristallizzare: congelare, bloccare una situazione e impedirne l'evoluzione. Ostacolare trasformazioni.

Critica: giudizio, biasimo, censura, contestazione degli atti e dei pensieri altrui.

Cultura: complesso delle conoscenze e dei saperi. I rapporti tra politica e cultura sono fondamentali e l'assenza di un legame con gli intellettuali impedisce alle forze politiche la necessaria apertura mentale per comprendere le trasformazioni della società e adeguarvi i propri strumenti di rappresentanza e di proselitismo.

(Terzo Tomo: lettere D, E, F, G, H)

 Datzebao: forma elementare di propaganda murale, adottata su vasta scala in Cina ai tempi della rivoluzione culturale.

Debacle: disastro, sconfitta clamorosa, specie se elettorale.

Debellatio: dal latino medievale designa l'annientamento, l'estinzione violenta della sovranità di uno Stato.

Decadenza: nel linguaggio politico, l'accezione più comune è quella di perdita di un potere, di una carica, di determinate funzioni.

Decano: il più anziano, o di età o di nomina, in una assemblea o in un organismo istituzionale o partitico.

Decentramento: delega, da parte del potere centrale a organi locali o periferici, di funzioni, mansioni, potestà al fine di favorire e promuovere l'autonomia e l'autogoverno degli enti territoriali.

Decisione: scelta fra differenti indirizzi politici e possibilità di azioni.

Decisivo: conclusivo, determinante, risolutivo.

Decisorio: che è funzionale a definire e concludere una controversia. Si dice di potere decisorio quando si ha capacità e possibilità di decidere.

Declinare: rifiutare una proposta, rinunciare ad un incarico.

Declino: fase di decadenza, di riduzione di potere in capo ad un partito o ad una personalità politica.

Decollo: periodo di marcato sviluppo economico, sicura e sostenuta crescita. Avvio di una politica. Inizio di una svolta.

Decreto: provvedimento a carattere ordinatorio o deliberativo emanato da una autorità governativa, amministrativa o giudiziaria.

Decreto-legge: atto di governo con valore di legge, ma che deve essere convertito in legge dal Parlamento entro sessanta giorni dalla sua emanazione.

Defezione: venir meno ad un impegno; abbandonare un partito, una politica.

Deficit: il passivo nei bilanci delle pubbliche amministrazioni.

Deficitario: che è in debito, che registra un disavanzo finanziario. In senso lato, manchevole, carente, incapace di produrre effetti positivi.

Deflazione o disinflazione: riduzione della circolazione di carta moneta con conseguente diminuzione dei prezzi al consumo.

Defraudare: privare con l'inganno i cittadini dei loro diritti, sottrarre un bene o un servizio agli aventi diritto.

Delatore: chi denunzia ad un organo giudiziario o politico un oppositore, per lucro o per vendetta.

Delfino: discepolo di un pensatore o di un uomo politico cui si presume debba succedere.

Delibare: esaminare una questione per sommi capi. In diritto, si dice delibare una sentenza nel senso di attribuire efficacia nel territorio nazionale ad una sentenza emessa da un tribunale straniero.

Deliberare: adottare un provvedimento con efficacia esecutiva da parte di un organo a ciò abilitato.

Demagogia: forma degenerativa della democrazia per la tendenza di chi governa a procurarsi i favori delle masse con provvedimenti popolari e finalizzati al consolidamento delle posizioni di potere detenute. Al converso, esiste una demagogia delle opposizioni quando promettono tutto ciò che chi governa non riesce a realizzare, pur sapendo di non poter poi mantenere le promesse date.

Demistificare: eliminare pregiudizi; rimuovere miti, falsità o inganni.

Demitizzare: ridimensionare una politica o un personaggio privandoli di ogni valore o significato mitico.

Democratismo: tendenza a menar vanto, per demagogia e opportunismo, del proprio attaccamento ai valori della democrazia.

Democrazia: in senso classico ed etimologico, governo del popolo. Si lascia alla sagacia di chi legge ogni ulteriore definizione o interpretazione.

Democrazia interna: il complesso dei diritti e dei doveri all'interno di un organismo associativo, specificatamente di un partito, dove sia riconosciuto il diritto al dissenso individuale o di gruppo, alla costituzione di minoranze attorno a posizioni politiche divergenti da quelle della maggioranza.

Demopsicologia: scienza che studia la psicologia dei grandi gruppi sociali o dei popoli attraverso le loro tradizioni, i loro costumi e i loro riti.

Deprecabile: riprovevole, deplorabile, anche sciagurato e malaugurato.

Depressione: il ristagno dell'economia, la riduzione della produzione, l'aumento della disoccupazione e della sottoccupazione; presupposti di una vera e propria crisi economica più precisamente detta recessione.

Derogare: Contravvenire ad una legge, fare eccezione ad una norma, non rispettare un'intesa o un accordo di natura politica, venire meno ai patti.

Deruralizzazione: spopolamento delle campagne, riduzione degli addetti all'agricoltura.

Designare: preferire, scegliere, indicare per un mandato o un incarico.

Desistenza: rinuncia a terminare un'azione o un 'iniziativa già avviate.

Destituzione: rimozione da un incarico, degradare.

Deterioramento: logoramento, scadimento, consunzione di una politica, di un governo, di una leadership.

Deviazionismo: la tendenza ad uscire dall'ortodossia ideologica e politica di un partito e ad assumere posizioni di netta avversione e polemica.

Dialettica: l'arte di argomentare e anche il complesso dei dialoghi e degli scontri politici.

Dialogo: un rapporto dialettico che si lascia dietro un periodo di tensioni e che si propone l'avvio di una discussione costruttiva.

Diarchia: governo a due, generalmente autoritario, in uno Stato o in un partito ovvero nelle relazioni internazionali.

Diaspora: dispersione e migrazione di un popolo, imposta o volontaria.

Dibattito: discussione pubblica, su temi fissi o su schema libero, fra esponenti politici aventi opinioni diverse.

Dicastero: sinonimo di ministero.

Dichiarazione: esposizione del proprio pensiero a mezzo di una intervista, di un discorso, di una lettera o di una notificazione. Può essere verbale o scritta.

Dichiarazioni programmatiche: un nuovo governo, quando si presenta in Parlamento per ottenerne la fiducia, rende le sue dichiarazioni programmatiche, ossia espone le linee entro le quali intende muoversi.

Dicotomia: frattura o spaccatura manifestatasi in un partito, in un sindacato, ma anche soltanto divergenza di orientamenti benché molto accentuata.

Diffusione: propaganda, divulgazione di notizie, documenti, idee.

Dignità: alto ufficio, onorabilità, profilo morale elevatissimo.

Dilatorio: ciò che serve a rinviare, a dilazionare e prorogare. Un espediente, una tattica, un termine.

Dimissioni: rinuncia, per libera scelta o per costrizione, ad una carica o ad un ufficio.

Diplomazia: il complesso delle procedure atte a mantenere relazioni internazionali. Diplomatico ha anche significato di eleganza, abilità, astuzia oltre quello di ambasciatore o console.

Diramare: comunicare un invito, diffondere un comunicato, trasmettere notizie e informazioni.

Direttorio: governo straordinario formato da limitati esponenti politici di alto prestigio e dalla forte personalità e costituito per far fronte a particolari e gravi stati di emergenza. E' assimilabile a governo di salute pubblica.

Direzione: l'organo di vertice di un partito composto da più membri, di solito rappresentativo di più tendenze o correnti.

Dirigenza: il complesso della classe dirigente di uno Stato, un governo, un partito.

Dirigismo: l'intervento pubblico in economia con funzioni di stimolo, controllo e pianificazione; alternativa al sistema liberista.

Diritti dell'Uomo: il complesso dei diritti che una moderna organizzazione statuale deve riconoscere al cittadino: libertà di pensiero, di parola, di stampa, di fede politica e religiosa, di movimento et cetera.

Diritto statutario: quello derivante dalle norme stabilite nello statuto di un partito, un sindacato, un' associazione.

Dirompente: ciò che provoca un effetto clamoroso, di rottura di incrostazioni burocratiche o politiche.

Disaffezione: mancanza o diminuzione della partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, specialmente al momento di recarsi alle urne.

Disattendere: non ottemperare, rifiutarsi di osservare una norma di legge, una direttiva, un consiglio, un parere. Non mantenere un impegno politico assunto, non rispettare un programma.

Disavanzo: nel bilancio dello Stato e degli enti pubblici, l'eccedenza delle uscite sulle entrate.

Discordanza: diversità di pareri, opinioni, giudizi.

Discorso: non solo esposizione orale, ma anche impostazione e modo di concepire e sostenere una determinata linea politica.

Discrasia: alterazione, disfunzione, scoordinamento nelle funzioni amministrative pubbliche.

Discriminazione: distinzione di razza, ideologia, credo politico, fede religiosa, classe sociale, operata al fine di emarginare o escludere.

Discussione: dibattito, dialogo, confronto fra partiti, governi, correnti o raggruppamenti.

Disegno di legge: iniziativa, proposta legislativa che il governo presenta al Parlamento. Si distingue dalla proposta di legge che è, invece, riservata all'iniziativa parlamentare o ai cittadini con almeno cinquantamila sottoscrittori.

Disfattismo: atteggiamento di chi si prodiga per ingenerare e infondere sfiducia in mezzo al popolo.

Disimpegno: sottrazione e sganciamento da un'alleanza politica.

Disoccupazione: temporanea o permanente mancanza di occupazione lavorativa determinata da più cause e concause.

Disparità: contrasto di vedute, giudizi, orientamenti. Divergenza, diversità di trattamento o di condizioni.

Disposizione: ordine, direttiva, deliberazione.

Dispotismo: sistema di governo fondato sull'autoritarismo, la violenza, il potere assoluto. Parallelo di tirannia o di dittatura.

Dissenso: disaccordo, disapprovazione cui si ha diritto in un organismo democratico.

Dissidenza: atto o tendenza a dividere un partito, a contrastare una linea politica, a denunciare le malefatte di un regime specie se totalitario.

Distorcere (la realtà): falsare i fatti, rendere una esposizione deliberatamente inesatta degli avvenimenti, dare interpretazioni di comodo su eventi e orientamenti politici.

Distributiva (giustizia): ripartizione secondo i meriti, le qualità personali, i titoli reali e non per le protezioni politiche o le raccomandazioni. Assegnazione della ricchezza prodotta secondo i bisogni reali.

Dittatura: regime assoluto che vede concentrati tutti i poteri in una sola persona o in un solo partito con la contemporanea soppressione o limitazione dei diritti altrui.

Dittatura del proletariato: caposaldo della concezione marxista dello Stato, la quale prevede una serie di fasi di passaggio dalla società borghese a quella della definitiva affermazione della società socialista senza classi. In tale prospettiva, la dittatura del proletariato è intesa come garanzia necessaria per liquidare resistenze e sabotaggi politici e costruire un sistema economico di produzione associata e collettiva.

Divergenze: difformità, diversità di giudizi, opinioni, propositi.

Divisione dei poteri: sistema classico delle democrazie contemporanee, derivato dalla teoria politico-costituzionale di Montesquieu secondo la quale le tre funzioni fondamentali dello Stato (legiferare, governare, rendere giustizia) sono attribuite a tre diversi ordini o poteri, formati e composti distintamente e indipendenti l'uno dagli altri.

Dogma: una verità assoluta cui sono dovuti rispetto integrale e totale obbedienza e che non è possibile mettere in discussione.

Donchisciottismo: atteggiamento spavaldo e vanaglorioso di chi vanta capacità rivoluzionarie e di lotta, ma è sostanzialmente impotente oppure fa il gioco degli avversari che dice di combattere.

Doppiezza: ipocrisia, falsità, tipiche di chi si dichiara favorevole ad una scelta e, invece, ne compie un'altra di segno contrario.

Doppio: ambiguo, falso, moralmente discutibile.

Dottrina: il complesso dei princìpi organicamente elaborati cui fanno riferimento un movimento, un partito, una chiesa. Si usa, per estensione, anche nel caso di proposte di un leader su specifiche questioni.

Dottrinario: chi disserta di teorie politiche in astratto senza saperne applicare alcuna nel concreto.

Draconiano: rigorosissimo, intransigente, netto, perentorio, implacabile; qualifica un atteggiamento, un atto, un provvedimento.

Drastico: energico, risoluto, deciso; si riferisce a provvedimenti, misure, decisioni, atti amministrativi.

Dualismo: rivalità, dissidio, polemica aperta fra due posizioni, due personalità.

Ducesco, ducetto, ducino: attributi spregiativi, usati prima e dopo la caduta del fascismo, per designare sia gli atteggiamenti del dittatore che quelli dei suoi imitatori.

Ebraismo: indipendentemente dalla loro nascita, residenza e lingua, gli ebrei si sentono collegati da un superiore sentimento unitario che li rende tutti partecipi della medesima nazionalità; l'ebraismo è questo cemento di unità.

Eccesso di potere: un abuso, oltre i limiti massimi consentiti, dei poteri accordati ad una autorità.

Eco: strascico, ripercussione di uno scandalo, di un provvedimento, di una decisione.

Ecologia: lo studio dell'ambiente naturale e delle relazioni degli organismi, organici e non, fra loro e con l'ambiente stesso.

Economia di mercato: sistema economico fondato sul libero scambio delle merci al di là di ogni vincolo, condizionamento e intervento statale.

Ecumenico: universale, che comporta o provoca il concorso o l'interesse di tutto il mondo.

Edotto: che è informato, che già sa. Rendere edotto significa mettere al corrente, informare, dare notizia.

Efficientismo: il comportamento di chi, nell'ambito dell'organismo in cui opera (governo, partito, sindacato), considera primaria la efficienza organizzativa cui subordina la stessa linea politica.

Effimero: di breve durata, di validità soltanto transitoria, caduco.

Egemonia: supremazia, dominio totale, sia in campo economico che politico.

Egida: difesa, protezione, patrocinio.

Eguaglianza o uguaglianza: un diritto fondamentale dell'essere umano, una rivendicazione classica dell'epoca moderna e contemporanea. Il diritto di eguaglianza quale presupposto perché il censo, la razza, l'ideologia, il credo religioso, il sesso non costituiscano motivi di discriminazione.

Egualitarismo: teoria che preconizza l'avvento di una società in cui gli uomini e le donne siano realmente tutti uguali di fronte all'ordinamento civile e costituzionale.

Elaborazione: formulazione accurata, lunga preparazione, attenta raccolta.

Elefanti (cimitero degli): si usa riferire tale espressione ad un organo composto da personalità ormai vecchie e logore.

Elefantiasi: enorme e abnorme ampliamento dei componenti di un organo, di un sistema burocratico, di un partito.

Eleggere: operazione di base in un sistema democratico finalizzato alla scelta dei propri rappresentanti nei consessi ai vari livelli.

Elettorato: ha due accezioni, quella che esprime il diritto ad eleggere (elettorato attivo) e quella ad essere eletto (elettorato passivo). Indica anche il complesso degli elettori.

Elite: termine francese che designa un nucleo scelto, selezionato, migliore. Si parla così di élite intellettuale, di élite politica, di élite finanziaria et cetera.

Eloquenza: l'arte della parola su cui si fonda buona parte del contendere in politica.

Eludere: ingannare, schivare, sottrarsi a qualcuno o a qualcosa.

Elzeviro: l'articolo di apertura della terza pagina di un quotidiano, tradizionalmente riservata alla letteratura o ai fatti di costume. Chiamato così perché un tempo era scritto con caratteri tipografici speciali, adottati per primi dalla famosa famiglia di editori Elzevir.

Emanazione: derivazione, diffusione, promulgazione.

Emancipazione: processo di liberazione da oppressioni, subordinazioni o vincoli.

Emarginare: mettere ai margini, ai confini estremi, quasi del tutto fuori da un sistema sociale o da un partito.

Embargo: impedimento, divieto, proibizione in campo economico e militare.

Emblema: simbolo, figura allegorica di uno Stato, di un partito, di una lista elettorale.

Emendamento: proposta diretta a modificare, integrare, sostituire, correggere, rielaborare una legge, un progetto di legge, una delibera, una risoluzione o altro provvedimento amministrativo.

Emergenza: situazione grave o gravissima che richiede misure urgenti e decise.

Eminenza grigia: ispiratore, controllore occulto di un personaggio politico di non grande spessore. Deriva dal ruolo avuto da alcuni prelati nella politica francese del XVI secolo.

Emulazione: gara tesa a eguagliare, imitare, superare un concorrente in una sfida politica.

Enciclica: lettera aperta con cui il Papa si rivolge alla universale comunità dei fedeli su un determinato argomento. Si differenzia dalla "Bolla" o dai "Brevis" riservati ad un luogo o ad una persona.

Ente pubblico: ente dotato di personalità giuridica facente parte della pubblica amministrazione, ma con attività collaterali e sussidiarie a quelle statali.

Entocrazia: sistema di potere fondato sul controllo politico dei maggiori enti pubblici, statali e non.

Entourage: l'ambiente vicino ad una determinata personalità politica.

Enucleare: individuare i termini essenziali di un problema; spiegare con chiarezza una situazione; estrapolare una questione particolare dal resto di un problema più ampio e complesso.

Epurazione: azione intesa a depurare un ambiente da persone giudicate politicamente scorrette e inaffidabili.

Equidistanza: posizione di chi non si schiera né da una parte né dall'altra. Ha valore di  neutralità.

Equilibrio dei poteri: sul piano costituzionale designa un sistema di pesi e contrappesi fra i diversi organi dello Stato. Sul piano politico indica una dosatura fra diverse componenti di un partito o di una corrente nella attribuzione di incarichi.

Equilibrismo politico: abilità, maestria a destreggiarsi fra partiti e interessi contrapposti, ma anche a curare i propri esclusivi.

Equipe: squadra, gruppo di persone affiatate che lavorano o studiano assieme.

Eresia: errore religioso, dottrina contrastante con le verità rivelate della Chiesa. In politica, ciò che si differenzia dalla ideologia ufficiale di uno Stato o di un partito.

Errante: chi cade nel errore, cioè pecca, ma non viene identificato con l'errore.

Escatologia politica: dottrina dei fini ultimi dell'umanità. In politica indica una concezione che prospetta soluzioni troppo lontane nel tempo, di fatto irraggiungibili.

Esclusivismo: tendenza a creare situazioni di privilegio, ad escludere dal potere altre forze politiche, a riconoscere per valido solo il proprio atteggiamento.

Esecutivo: forma ellittica di potere esecutivo, cioè dell'organo cui è riservata la funzione di governo.

Esercizio del potere: l'esplicazione delle funzioni conseguenti a un mandato ricevuto, in linea di rappresentanza o di delega.

Esodo: abbandono, fuga, emigrazione volontaria.

Esonerare: sollevare da un obbligo, escludere da un incarico, dispensare.

Esperire: sperimentare, provare, tentare.

Espoliazione: politica intesa a sottrarre le ricchezze di una terra, spogliandola dei suoi beni e riducendola a condizioni di sottosviluppo.

Esporre: presentare, riferire, relazionare in maniera organica.

Espropriazione: privazione di beni e di proprietà private per motivi di pubblico interesse. Si usa, con lo stesso significato, il termine esproprio.

Estremismo: radicalizzazione della lotta  politica, non escluso il ricorso alla violenza.

Estremizzare: portare il contendere politico ad uno stadio di forte tensione, esasperare un contrasto ogni ragionevole limite.

Eterodossia: atteggiamento non conforme alle direttive ufficiali di uno Stato, di un partito. E' il contrario di ortodossia, tanto in campo religioso che in campo politico.

Eufemismo: sostituzione di un termine, perifrasi intesa ad attenuare un'espressione troppo forte o offensiva.

Europeismo: tendenza o movimento mirante alla unificazione economica e politica dell'Europa.

Evasori: quanti si sottraggono ad un obbligo, specie se di natura fiscale.

Eversivo: chi o che distrugge o capovolge un sistema, gli istituti costituzionali, una realtà politica consolidata.

Exequatur: dal latino (si esegua), indica l'autorizzazione specialmente nel linguaggio diplomatico ad agire secondo determinate procedure. E' omologo di placet.

Fabbisogno finanziario: le necessità di denaro e, quindi, di prelievo fiscale per fronteggiare la spesa pubblica.

Fagocitare: incorporare, ingerire, assorbire.

Faida: vendetta privata nella lotta politica.

Falchi: i sostenitori di una politica di forza, violenta, ripudiante il dialogo e il negoziato. Sono il contrario delle colombe.

Fallimento: errore, sconfitta, insuccesso.

Falsare: forzare, alterare un dato di fatto, interpretare in maniera scorretta una legge o un programma.

Fanatismo: esaltazione di carattere religioso o politico che conduce a comportamenti irrazionali e faziosi, allo scontro brutale, alla sedizione facinorosa.

Fantapolitica: tutto ciò che comporta ipotesi politiche fantasiose, paradossali, difficilmente realizzabili.

Fantoccio: chi non ha personalità o autonomia propria e dipende da altri superiori a lui.

Farisaico: quanto contiene ipocrisia, falsità, impostura. Di gente farisaica, in politica, se ne registra la presenza per ogni dove. Purtroppo!.

Fase cruciale: il momento critico, il periodo più arduo e decisivo di una fase politica.

Fatalismo: tendenza alla rassegnazione nella convinzione che le vicende umane siano dominate da un inevitabile destino.

Favoreggiamento o favoritismo: comportamento rivolto a privilegiare qualcuno per ottenerne appoggi e servigi. Complicità.

Fazione: gruppo che pensa e agisce in maniera settaria, egoistica e utilitarista.

Fazioso: Aggettivo e sostantivo per indicare chi è incline al settarismo, all'intolleranza, al pregiudizio.

Febbrile: in politica, nel senso di instancabile, attivissimo, concitato, impaziente, frenetico.

Fede politica: i princìpi morali e politici cui si ispira o che ispirano un partito, un movimento, uno schieramento. Sta anche per fiducia; ad esempio "bisogna aver fede nella democrazia".

Federalismo: concezione politica tendente al superamento degli stati nazionali o regioni territoriali e l'associazione di questi in una federazione. Il federalismo configura un sistema di stati o regioni membri in cui i poteri siano equamente suddivisi fra autorità centrale e quelle periferiche, l'una e le altre dotate di ordinamenti giuridici autonomi e indipendenti. In questi ultimi tempi, si discerne molto di federalismo fiscale tutto, ancora, da verificare e sperimentare.

Femminismo: movimento tendente alla completa liberazione della donna nella società.

Fermenti: ciò che emerge in una comunità o in un partito come aspirazione al "nuovo"; speranze, ricerche, inquietudini, propositi.

Feudale: che ha sapore anacronistico ed assolutistico o si presenta come se si fosse in pieno feudalesimo.

Feudi: i grandi enti economici e di sottogoverno riservati al completo controllo politico di determinati partiti o personalità; oppure le circoscrizioni elettorali che restano "pascolo" esclusivo di notabili o parlamentari il cui dominio è difficile, se non impossibile, da contrastare.

Fiancheggiatori: il termine designa singole persone, movimenti o giornali che si pongono al servizio di un regime, di un partito, di un gruppo di potere ovvero ne fiancheggiano l'azione, ricavandone dei profitti.

Fideismo: atteggiamento di piena fiducia in una politica, un programma, una autorità, una personalità politica.

Fiducia: la Costituzione prevede che un governo debba presentarsi alle Camere per chiederne e ottenerne la fiducia entro dieci giorni dalla sua formazione; senza la fiducia il governo non può governare.

Filippica: rifacendosi alle famose orazioni di Demostene contro Filippo il macedone, equivale a invettiva, violenta recriminazione, requisitoria. Talvolta formulata in senso ironico o scherzoso.

Filo: derivato dal greco, è un prefisso che indica una simpatia, una predisposizione affettuosa, una predilezione.

Filo diretto: legame intimo, stretto, fiduciario fra due o più persone, enti o altro con facilità di relazione e comunicazione.

Finalità: gli obiettivi, le mete, i fini programmatici di un governo, di un movimento, di un partito.

Finanza pubblica: l'attività finanziaria dello Stato e degli enti pubblici.

Finanziamento: concessione di denaro per avviare, ampliare o rimettere in sesto una impresa, una attività economica privata o pubblica. Riguarda anche i partiti che, quando illecito, porta a deprecabili fenomeni di malcostume e corruzione.

Fiscalizzazione degli oneri sociali: si ha esonerando datori di lavoro e lavoratori dal pagamento delle quote contributive (oneri sociali) per l'assicurazione e previdenza obbligatorie, trasferendole a carico dello Stato.

Fisco: patrimonio finanziario dello Stato, ma anche amministrazione statale per realizzare le entrate a copertura delle spese.

Flessibile: duttile, pieghevole, non rigido, elastico. Dicesi di una linea politica, di una Costituzione, di un sistema sociale.

Fluidità: instabilità, indeterminatezza, incertezza di situazioni economiche e politiche, ma anche scorrevolezza di una azione politica.

Fluttuazione: alternarsi di fasi positive e negative nell'andamento di una economia, nei prezzi, negli affari.

Fomentare: istigare, eccitare, ispirare una rivolta, una scissione, dei disordini od altro.

Fondamento: elemento principale, cardine, caposaldo di un sistema, una società, una istituzione. Privo o destituito di fondamento significa, però, non vero, falso, tendenzioso, gratuito.

Fondazione: complesso di beni tendente a conseguire un determinato scopo a carattere prevalentemente umanitario.

Fondo comune di investimento: patrimonio gestito da una società di gestione, autorizzata e controllata dalla Banca centrale, per consentire investimenti mobiliari anche ai piccoli risparmiatori.

Fonte sicura: informatore o centro di notizie della cui attendibilità si può essere certi.

Forcaiolo: reazionario, boia, fautore di un ordine politico fondato sulla repressione, l'autoritarismo, l'eliminazione degli avversari politici.

Formula: il complesso dei punti programmatici e politici attorno al quale si realizza una alleanza parlamentare e di governo.

Forza contrattuale: il peso politico, la capacità di influire con la propria forza di rappresentanza e con le proprie iniziative su un partito o una autorità, specie nelle trattative per la formazione di un governo.

Frana elettorale: grave sconfitta elettorale, grossa perdita di voti. Sinonimo di crollo elettorale.

Franchi tiratori: nel lessico parlamentare sono i deputati e i senatori che non rispettano la disciplina di partito e, nel segreto delle urne, votano secondo quanto più loro aggrada. Per estensione, tutti coloro che si discostano nel voto dalle indicazioni provenienti dai partiti di appartenenza.

Frangia: un settore marginale, non cospicuo, di un partito o addirittura di una corrente; un'ala che mantiene una sua posizione benché abbia scarso seguito.

Frazionismo: tendenza di singoli personaggi o gruppi a creare divisioni, a dar vita a frazioni o correnti all'interno di un partito abbracciando una linea politica che la maggioranza del momento osteggia.

Frode: inganno, imbroglio, truffa.

Fronda: opposizione o dissidenza all'interno di una compagine ministeriale, di una maggioranza parlamentare, di un partito. Fare la fronda significa schierarsi su posizioni di dissidenza.

Fruttuoso. Che ha dato risultati soddisfacenti. Un incontro, un colloquio, una trattativa.

Fuga di cervelli: l'esodo di tecnici, scienziati, intellettuali verso l'estero per mancanza di collocamento interno o perché mal retribuiti.

Fuga di capitali: trasferimento di capitali dalla propria nazione verso Stati esteri nei quali è possibile ottenere maggiori interessi bancari o sfruttare meglio il denaro. Pratica deplorevole in quanto risponde a manovre speculative e depaupera il patrimonio nazionale.

Funambolismo: arte di destreggiarsi abilmente in mezzo a mutevoli eventi e situazioni.

Fuorilegge: chi vive fuori dalle convenzioni civili e sociali e dall'ordinamento giuridico penale.

Fuorviare: sviare, deviare un'indagine; ingannare l'opinione pubblica; mettere fuori strada, indirizzare verso altri obiettivi un'inchiesta o una iniziativa.

Gabinetto: è sinonimo di governo o ministero, ma significa anche ufficio addetto ai ministri e ai sottosegretari o complesso dei funzionari che vi prestano la loro opera.

Galoppino: spregiativo; indica chi si impegna a rendere bassi servigi e favori, a fare lavori umili per un partito o per un candidato.

Galvanizzare: stimolare, eccitare, ravvivare; galvanizzare le folle, cioè entusiasmarle e mobilitarle.

Gangli: punti vitali, nevralgici, essenziali di un sistema, di un ordinamento, di una economia.

Gap: di derivazione inglese (divario, salto), designa il differente grado di sviluppo fra Stati nel campo economico e tecnologico.

Gattopardismo: tendenza di politici che, pur dichiarandosi progressisti, di fatto si comportano da conservatori allorquando si inseriscono nei processi riformatori per frenarli e svuotarli di significato e valore.

Geografia parlamentare: il panorama delle posizioni politiche dei vari partiti e movimenti nel parlamento. In senso più ampio si usa anche il termine geografia politica

Geopolitica: scienza che studia le relazioni tra i problemi economici e politici e le condizioni geografiche di un'area più o meno vasta.

Gerarchia: ha il significato di rapporto fra dirigenti e subordinati, ma anche di complesso preposto alla guida di un organismo o di un partito.

Gerontocrazia: benché usato con un pizzico di sarcasmo, significa governo degli anziani dove il potere è concentrato nelle mani di una classe dirigente vecchia e obsoleta.

Gestione: l'amministrazione, l'uso delle funzioni di un organismo, l'attività svolta o da svolgere, il bilancio del lavoro politico effettuato. Classica la gestione del potere.

Gestione commissariale: amministrazione affidata a funzionari pubblici di nomina non elettiva. Si ha negli enti locali quando i consigli eletti dal popolo non siano in grado di funzionare.

Gettito: il totale di uno o più prelievi fiscali, statali o locali.

Ghetti: dimore coatte per gli ebrei; zone nelle quali vengono confinati gli indesiderabili.

Giacobini: l'ala più intransigente dei rivoluzionari francesi. Per estensione radicali, massimalisti, estremisti

Giannizzero: per antonomasia ha significato di esecutore di ordini, seguace fanatico, persona cui si affidano gli incarichi meno dignitosi e più infami. E' omologo di ascaro.

Giri di vite: repressione, atto autoritario, coartazione sia a livello politico che economico e fiscale.

Giubilare: promuovere formalmente per esonerare da incarichi prestigiosi; collocare a riposo, eliminare, rimuovere da una carica.

Giunta: organo di comando che possiede poteri esecutivi. Nei regimi militari è il vertice dello Stato; in campo parlamentare sono commissioni speciali (quella per le elezioni o per le autorizzazioni a procedere); negli enti territoriali è il governo locale.

Giurisdizionalismo: dottrina che propugna l'intervento e il controllo statale nell'attività della Chiesa nell'ambito del territorio sottoposto alla sovranità dello Stato. Strumenti tipici del giurisdizionalismo sono il Placet e l'Exequatur.

Giusnaturalismo: teoria filosofico-politica che presuppone l'esistenza di un diritto naturale non scritto all'origine di ogni ordinamento giuridico. Da esso deriva il riconoscimento dei diritti fondamentali dell'uomo. "Lex naturalis in corde scripta est".

Glissare: sorvolare, sviare, sfiorare un argomento, passare sopra ad un tema senza toccarlo per non esporsi troppo in giudizi affrettati o per mancanza di cognizioni.

Gogna: si dice mettere alla gogna in senso metaforico per significare il deridere, l'esporre al pubblico ludibrio, lo svergognare qualcuno.

Golpe: colpo di stato, cruento o incruento che sia.

Governo: massima espressione del potere esecutivo.

Governo ombra: quello formato da un partito di opposizione che si voglia preparare a conquistare la maggioranza alle prime elezioni utili. Un governo ombra può aversi anche all'interno di un partito quando una consistente e omogenea minoranza si organizza per capovolgere i rapporti di forza e diventare essa stessa maggioranza.

Governo parlamentare: Il governo previsto dal nostro ordinamento costituzionale che trae origine dalle forze politiche rappresentate nel parlamento e abbia la fiducia delle camere, senza la quale non può governare.

Governo presidenziale: esecutivo che deriva la sua investitura direttamente dal Capo dello Stato e che risponda dei propri atti solo ed esclusivamente a quest'ultimo.

Gregarismo: tendenza a sottomettersi agli ordini di un capo, a seguirne acriticamente le scelte.

Greppia: mangiatoia; in politica è termine spregiativo indicante il potere spicciolo o il sottogoverno a cui tendono i politicanti di pochi scrupoli.

Gruppo: un insieme di persone che abbiano fini comuni.

Gruppo di potere: coloro che si servono per fini esclusivamente personalistici delle leve decisionali derivanti dalla loro influenza su settori economici e finanziari.

Guanto di velluto: simbolo di una politica condotta con molta diplomazia, stile e tatto. Il suo esatto contrario è la politica del pugno di ferro.

Guarentigia: atto di garanzia giuridica o politica. Affidamento.

Guasto: danno, atto rovinoso prodotto da una politica cieca e dissennata.

Guida: chi esercita una funzione di orientamento, di direzione.

Habeas corpus: rappresenta l'insieme dei diritti del cittadino di fronte alla legge.

Handicap: impedimento, svantaggio, condizione di inferiorità, ostacolo.

Hinterland: parola tedesca che significa letteralmente retroterra. In politica è diventata sinonimo di area che viene influenzata da una metropoli o da un polo altamente industrializzato.

Holding: dall'inglese (possesso) indica quella società che detiene la maggioranza delle azioni di altre società tanto da controllarne la gestione.

( Quarto Tomo: lettere I, J, K, L, M, N)

 

 

Ibridismo: commistione di più elementi, mescolanza arbitraria di orientamenti politici fra loro dissimili.

Iconoclasta: dissacratore di convinzioni comuni, di ideologie, di dottrine religiose; anche critico spregiudicato.

Idea: il pensiero che muove ogni azione umana nella morale, nella filosofia, nella scienza, nell'economia, nella società, nella politica ed oltre.

Idea-forza: una intuizione, un programma, un'aspirazione destinati ad affermarsi e a trovare consensi ed attuazione.

Idea-guida: è l'idea di fondo che ispira un partito, un movimento, un'azione politica, conferendo loro una capacità d'iniziativa e una caratterizzazione ben definita.

Ideale: forma e contenuto delle massime aspirazioni di vita per un cittadino, per un partito, per un movimento politico, per una associazione, per uno Stato.

Idealismo: senza addentrarsi nella sua accezione filosofica, indica nel lessico politico la fiducia nella forza superiore delle idee e degli ideali, assegnando loro il primato su ogni altra capacità umana.

Ideologia: sistema di princìpi posto alla base di un movimento politico o culturale.

Ideologo: il teorico o il teoreta ai quali è riconosciuta l'autorità nell'elaborazione del pensiero politico.

Ierocrazia: sistema organizzativo della società civile basato sul potere della casta sacerdotale.

Illegalità: ciò che contrasta con la legge o ciò che questa vieta espressamente.

Illegittimità: mancanza dei requisiti di validità di un atto legislativo, esecutivo, giudiziario o amministrativo.

Illiberale: completamente contrario ai diritti elementari dei cittadini.

Illuminismo: scuola e corrente di pensiero che fiorì in Europa nel Settecento e che è all'origine del liberalismo e dello Stato moderno.

Imborghesimento: tendenza ad assumere comportamenti da quieto vivere, moderati, se non  del tutto conservatori e codini, perfino reazionari.

Immobilismo: pratica tendente a lasciare statica una situazione, a mantenere irrisolti i problemi societari, ad evitare ogni azione di cambiamento.

Immunità: privilegi o garanzie di esenzione che uno Stato riconosce a determinate categorie elitarie in deroga alle leggi ordinarie.

Impegno: obbligo d'onore a svolgere un compito o una funzione politica.

Imperialismo: indica la tendenza a sfruttare economicamente e politicamente territori sotto altra sovranità (limitata), ad espandere il proprio potere e influenza oltre i confini del proprio Stato.

Impersonare: rappresentare qualcosa o qualcuno; ad esempio, il Parlamento impersona e rappresenta la volontà popolare.

Imponderabile: quanto sfugge ad ogni previsione, calcolo o valutazione.

Impopolare: tutto ciò che è sgradito, non accetto alla pubblica opinione.

Imprimatur: il visto che l'Autorità Ecclesiastica concede alle pubblicazioni di carattere religioso. Per estensione, si usa verso ciò che implica una autorizzazione, un beneplacito di una qualche Autorità.

Improbo: faticoso, gravoso, ingrato, quasi impossibile.

Improponibile: impossibilità assoluta ad essere presentato o proposto. Un atto, un candidato et cetera.

Improrogabile: che non può essere rinviato, che non è procrastinabile.

Inadempienza: mancata osservanza di leggi, regolamenti, patti, intese o accordi.

Inamovibilità: quella di politici che, pur non avendo più nulla da rappresentare, testardamente intendono rimanere inchiodati nelle loro postazioni di potere.

Incardinare: fondare, basare, impostare su elementi robusti e solidi.

Incentivazione: stimolo, incoraggiamento a sviluppare iniziative e investimenti di carattere economico, ma anche politico.

Incetta: raccolta o accumulo a fini speculativi, accaparramento.

Inchiesta: indagine volta ad accertare e far luce su fatti e persone .

Incisivo: indica la capacità di penetrazione, di incidenza nelle questioni politiche e sociali, anche economiche.

Incompatibilità: condizione giuridica o statutaria che impedisce ad una stessa persona di ricoprire due o più cariche pubbliche o di partito.

Incondizionato: che non subisce limitazioni, riserve o che è disancorato da ogni sorta di vincoli.

Incriminare: Accusare, imputare di un reato.

Incubazione: il periodo in cui viene maturando un evento politico, una nuova alleanza, una svolta politica.

Indeclinabile: ciò da cui non ci si può esimere, che non consente rinunce.

Inderogabile: che non può essere eluso, che non ammette eccezioni di sorta.

Indifferentismo: tendenza a non prendere posizione o a restare indifferenti, passivi, inerti dinanzi al variare di indirizzi o sistemi politici e sociali.

Indipendentismo: movimento di pensiero e azione tendente a realizzare l'indipendenza e l'autonomia della propria terra dall'occupazione straniera.

Indirizzo: la direzione di marcia, l'orientamento di una politica, di un'alleanza, di un partito.

Indiscrezione: rivelazione, comunicazione che non rispetta né l'opportunità né la riservatezza.

Indiscriminato: che non comporta o non ammette distinzioni, differenze di valutazioni.

Infantilismo: tendenza a praticare la politica in maniera superficiale, ingenua, puerile.

Inflazione: eccessivo aumento della circolazione monetaria che ingenera un rialzo dei prezzi e fa diminuire la capacità d'acquisto del denaro.

Infrangere: rompere, spezzare, violare.

Infrastrutture: gli elementi economici che non determinano di per sé l'aumento e lo sviluppo di una economia produttiva, ma che concorrono a realizzarla. Sono infrastrutture le strade, le autostrade, gli aeroporti, i porti navali, gli acquedotti, le ferrovie, le fonti energetiche et cetera.

Inghippo: termine dialettale che indica un imbroglio, un trucco, un inganno, un espediente truffaldino, ma anche un intoppo imprevisto.

Inguacchio: espressione meridionale indicante un pasticcio, una situazione imbrogliata e ingarbugliata. In italiano equivale a pateracchio.

Iniziativa: decisione di intraprendere un'azione politica finalizzata al raggiungimento di un obiettivo ben preciso.

Iniziativa legislativa: è la potestà di promuovere le leggi ed è affidata ai parlamentari della Repubblica, al governo e al popolo.

Inosservanza: mancato rispetto delle leggi o di quant'altro è disposto da statuti, regolamenti, discipline, tradizioni, consuetudini, usi e costumi.

Inquietante: preoccupante, che costituisce motivo di apprensione.

Insabbiare: bloccare, rinviare, nascondere, agire perché una iniziativa non abbia seguito.

Inscenare: esperire un'azione dimostrativa conferendole dimensioni ed aspetti clamorosi.

Instabilità politica: precarietà di una maggioranza parlamentare o di un governo, nazionale o locale.

Intavolare: avviare, iniziare una trattativa, una discussione.

Integralismo o integrismo: concezione politica intesa a permeare della propria ideologia uno Stato e una intera società fino a farla diventare forza egemone.

Intellettuale: personaggio utile, necessario e indispensabile nella elaborazione culturale di un movimento o di un partito, ma non ben visto dai praticoni e mestieranti della politica non avvezzi a misurarsi sul piano delle idee. L'intellettuale è garanzia di libertà, di capacità di incidere nella realtà, di democrazia sostanziale anche quando si abbandoni a opportunistici mutamenti di opinione.

Intellighentia: termine d'origine russa, indica l'élite intellettuale di una determinata realtà politica.

Interclassismo: dottrina tipicamente cattolica che ripudia la lotta di classe e propugna una partecipata collaborazione fra i diversi ceti in cui si articola una società. Suoi capisaldi sono il solidarismo e il pluralismo.

Interdizione: proibizione, divieto, impedimento.

Interessamento: Atto premuroso, intervento disinteressato a favore di qualcuno o di qualcosa. Si distingue nettamente dalla raccomandazione clientelare.

Interim: dal latino (frattanto), è l'incarico conferito temporaneamente e in capo alla stessa persona in attesa della nomina del titolare. Ad esempio, il Presidente del Consiglio ha assunto l'interim del Ministero della Difesa o di altro Dicastero. Chiamasi pure "interinato".

Internamento: atto di segregazione di oppositori o perseguitati politici in apposite strutture isolate e rigidamente sorvegliate.

Interpellanza: strumento classico dell'azione parlamentare che consente a un deputato o senatore di chiedere al governo di spiegare i motivi della sua condotta o dei suoi intendimenti.

Interrogazione: domanda che un parlamentare formula al governo per conoscere la veridicità di un fatto, di un avvenimento e sapere quali provvedimenti il governo stesso intenda adottare per far fronte alla situazione che si è determinata. Può essere scritta o orale e avere anche carattere d'urgenza.

Interventismo: tendenza, presente nell'opinione pubblica o in un partito o in un singolo esponente politico, ad entrare in un conflitto armato o ad inserirsi in una controversia internazionale.

Intervento: partecipazione ad un dibattito per esprimere una opinione, rendere nota una valutazione.

Intimidatorio: minaccioso, che incute timore, inteso a ottenere con pressioni morali e anche fisiche un comportamento succube.

Intolleranza: incapacità di accogliere le critiche e le idee altrui. Atteggiamento dogmatico e assolutista.

Intrallazzo: voce dialettale; nel lessico politico designa un baratto, un imbroglio, una pastetta, un mercanteggiamento, un affare di sottogoverno di dubbia liceità. Da esso derivano i termini intrallazzatore e intrallazzista.

Intransigenza: comportamento rigoroso, rigidità nei princìpi, nei metodi e nei programmi.

Intromissione: ingerenza, interferenza, invadenza, intervento pressante non sempre lecito e gradito.

Invalidare: infirmare, togliere o negare validità, rendere nullo un atto o un provvedimento.

Inversione di tendenza: rovesciamento di alleanze, di una politica, di programmi. Mutamento nelle intenzioni di voto del corpo elettorale.

Invocare: chiedere e pretendere un qualcosa come inderogabile necessità e urgenza.

Involuzione: progressivo cambiamento di una situazione o condizione in negativo. Peggioramento, arretramento.

Irredentismo: movimenti o politiche diretti ad affrancare, liberare nazioni e territori da sovranità straniere.

Irreversibile: che non può tornare indietro, immodificabile.

Irripetibilità: impossibilità che una politica o una strategia tornino a riproporsi.

Isolazionismo: orientamento che mira a tenersi fuori dalle vicende politiche locali, nazionali e internazionali.

Ispirare: suggerire, favorire, consigliare, fornire impulso.

Istinto: fiuto, intuizione, capacità d'impeto.

Istituti: gli enti di diritto pubblico e privato, ma anche le strutture costituzionali dello Stato.

Istituzionale: tutto ciò che concerne le istituzioni previste dalla Costituzione statuale.

Istituzionalizzato: affermato, consolidato, perennizzato.

Istituzioni: tutti gli elementi fondamentali della struttura organizzativa pubblica.

Italieschi: neologismo dovuto alla penna di Giorgio Fenoaltea per designare un certo tipo di connazionali, accomodanti, servili, lamentosi.

Iter: dal latino (viaggio, cammino, marcia, percorso), indica la procedura che un atto o un'azione devono seguire prima di giungere alla approvazione ed avere efficacia operativa.

J'accuse: dal francese, è entrato nel gergo comune e si usa ogniqualvolta si intenda mettere sotto processo in maniera clamorosa una personalità politica di vertice, un prepotente gruppo di potere.

Jolly: politicante che si presta a tutte le combinazioni, a recitare più parti disinvoltamente.

Keynesiano: seguace delle teorie economiche e dei metodi ad esse conseguenti di John Maynard Keynes.

Kerenskismo: indica un comportamento debole e remissivo nei confronti del comunismo, tipico di Kerensky che fu poi travolto dalla rivoluzione bolscevica.

Kibbùtz: comunità agricole israeliane organizzate su basi collettivistiche.

Kolchoz: fattoria agricola sovietica.

Kulturkampf: definiva originariamente il contrasto fra la Germania bismarkiana e la Chiesa Cattolica, ma oggi indica la complessa organizzazione messa in opera per contenere l'invadenza clericale nella società civile.

Laburismo: corrente socialista che si richiama all'esperienza del "Labour Party" britannico e postula un riformismo non venato di marxismo, decisamente democratico.

Lacchè: individuo sempre pronto a servire, a prestarsi alle più disparate richieste di un potente.

Laicismo: indirizzo politico che pone alla base della sua ideologia l'assoluta indipendenza dello Stato dalla sfera religiosa.

Laicista: termine col quale si designa chi faccia sfoggio di laicismo.

Laicità: il complesso dei valori positivi, di crescita storica, di emancipazione e autonomia tipici dello Stato moderno.

Laicizzazione: azione tendente non solo a rendere autonomi dalla Chiesa, ma anche e soprattutto a sottrarre alla fede organismi, associazioni e singoli credenti.

Laico: dal sanscrito "leùch" che significa non appartenente alla casta sacerdotale, non legato alle gerarchie ecclesiastiche. In senso più moderno, aconfessionale e libero da schematismi e pregiudizi.

Lassismo: tendenza alla rassegnazione, alla indifferenza nei confronti delle ragioni morali e ideali della vita.

Laticlavio: nell'antica Roma era una larga striscia di porpora che listava la tunica, simbolo della dignità senatoriale. Oggi indica il prestigio e l'autorità del Senatore della Repubblica.

Leader: dall'inglese "to lead" (guidare), designa il capo, il condottiero, la guida di un partito, di uno schieramento, di una formazione politica.

Leadership: posizione di preminenza, supremazia, guida o direzione sia in economia che nella società e in politica.

Lealtà: onestà, equità, fedeltà.

Leccapiedi: termine spregiativo che designa un adulatore che non abbia alcuna dignità, sempre pronto alle più meschine esaltazioni di un potente per ricavarne benefici personali.

Legge: l'atto emanato dal potere legislativo e, in taluni casi, dal potere esecutivo che obbliga e vincola tutti i cittadini. Ha anche significato di norma, regola, disposizione.

Legge cornice: chiamata anche "legge quadro" è quella che, secondo il dettato costituzionale, deve stabilire i princìpi generali entro cui vanno disciplinate le materie di competenza delle Regioni.

Legge delega: quella che viene deliberata dal governo su specifica delega del Parlamento e nei limiti di tempo e di materia da quest'ultimo fissati.

Legge ordinaria: è quella che il Parlamento approva con la normale procedura prevista dai regolamenti delle due Camere. Si distingue dalla legge costituzionale che richiede la cosiddetta "doppia lettura" e il superamento di uno specifico quorum.

Legittimo: rispondente ad una norma giuridica, ad una regola, a ragioni morali e politiche giuste e accettabili.

Leviatano: il mostro biblico che Hobbes prese a simbolo dello Stato assoluto, tirannico e liberticida.

Liberalismo: dottrina fondata sul presupposto che il potere dello Stato non deve mai travalicare i confini dei diritti e delle libertà dei cittadini.

Liberismo: sistema economico basato sulla libertà di produzione e di commercio e che limita l'intervento dello Stato alla sola rimozione degli ostacoli che impediscono la libera concorrenza.

Libertà: non è il puro arbitrio, la licenza senza freni e vincoli, ma tutto ciò che rende libero l'essere umano nella società, nello Stato, nelle relazioni internazionali.

Linea: si usa per indicare una politica, un indirizzo, un orientamento.

Livello: parola usata quale sinonimo di grado, rango, quota, scala et cetera.

Lizza: gara, lotta, contesa.

Lobby: dall'inglese (anticamera), indica la pressione con cui potentati economici e finanziari tentano, spesso riuscendovi, di influenzare le scelte politiche.

Locale: proprio di una zona, di un settore periferico.

Lodo: la decisione di arbitri, la sentenza, il risultato di un arbitrato.

Logocrazia: tendenza a considerare possibile la conquista del potere soltanto facendo leva sull'uso delle parole. In politica, la parola è fondamentale ma, non sempre, sufficiente.

Longa manus: locuzione latina per designare persona o ente che opera su mandato altrui.

Lotta: competizione, scontro, battaglia politica.

Lotta di classe: lo scontro fra i diversi gruppi sociali destinato, secondo il marxismo, a concludersi con la vittoria finale del movimento operaio e l'attuazione di una società senza classi.

Macchina: l'assieme delle strutture, delle procedure, del personale, dei congegni che consentono l'attività di un organismo e lo svolgimento di adempimenti. Ad esempio, la macchina burocratica dello Stato.

Machiavellismo: tendenza a concepire la politica con spregiudicato realismo e utilitarismo, secondo il classico principio di Nicolò Machiavelli.

Mafia: oltre quella per antonomasia che si identifica con l'organizzazione criminale, esiste pure una mafia politica che si manifesta ogniqualvolta una consorteria o un gruppo di potere voglia concentrare nelle proprie mani tutte le leve di comando e di controllo.

Maggioranza: la parte più numerosa di una assemblea legislativa. Il complesso delle forze politiche che sostengono un governo (partiti di maggioranza) contrapposte a quelle che vi si oppongono (partiti di minoranza o di opposizione).

Magnate: personalità che possiede grande potere politico, economico o industriale.

Malafede: quanto concorre a far apparire per veri fatti che non lo sono, a sostenere tesi nella consapevolezza di affermare il falso o di indurre in errore.

Malcontento: senso di profondo disagio e di insoddisfazione.

Malcostume: disordine affaristico, corruzione, disonestà nell'attività politica.

Malgoverno: pessimo costume amministrativo; conduzione incapace, disonesta, corrotta o soltanto negligente della pubblica amministrazione.

Manager: impresario, dirigente, organizzatore e animatore politico. Personaggio che sa portare un partito ad alti livelli di efficienza come quelli che dovrebbero caratterizzare una impresa moderna.

Mandarinizzare: ridurre una forza politica ad un apparato di burocrati, dignitari, notabili preoccupati più di procurarsi un personale prestigio riverenziale che di coltivare la credibilità politica del partito di appartenenza. Atteggiamento tipico di quello che furono i mandarini cinesi.

Mandato: l'incarico, il compito affidato ad un esponente politico per il raggiungimento di un determinato obiettivo.

Maneggione: intrigante, arruffone, che trae vantaggio personale da traffici affaristici.

Manicheo: dogmatico, rigoroso, che contrappone tutto il bene a tutto il male, che non consente sfumature o varietà di posizioni, ma ammette soltanto due alternative l'una opposta all'altra.

Manipolazione: rielaborazione tendenziosa e falsificata della realtà al fine di indurre i cittadini ad accettare acriticamente valori e modelli del ceto dominante.

Manovre di corridoio: tutte quelle operazioni che non si svolgono alla luce del sole, ma in luoghi riservati e fra personaggi che badano al sodo, ai risultati, ai posti da occupare piuttosto che agli indirizzi politici.

Mare magnum: locuzione che indica qualcosa di grande e difficilmente misurabile, di enormemente confuso o su cui è praticamente impossibile incidere.

Maretta: designa una situazione politica che comincia ad agitarsi e che può preludere ad una crisi.

Marginale: ciò che non è importante, che ha scarsa influenza o peso.

Margine: nel lessico politico indica le possibilità esistenti, lo spazio disponibile per una alleanza, una trattativa, una iniziativa.

Marxismo: gli aspetti economici, politici e sociali della dottrina di Karl Marx, interpretati e aggiornati via via da Engels, Lenin, Trotzkij, Stalin, Mao Tse-tung.

Marziale: fiero, bellicoso, guerresco.

Masnada: banda di avventurieri pronti a tutto e che si gettano nella lotta politica coi metodi e gli strumenti della malavita.

Massimalismo: tendenza a volere tutto e subito senza accettare compromessi o patteggiamenti. E' anche inteso come estremismo.

Massoneria: associazione segreta di origine antichissima con orientamento laicista, anticlericale e infarcito di elementi tratti dal razionalismo illuministico.

Materialismo: dottrina filosofica e prassi politica in base alla quale la causa prima e determinante di ogni aspetto della vita, anche spirituale, è da individuarsi nella struttura economica della società, cioè nei rapporti di produzione, distribuzione e circolazione della ricchezza materiale cui tutto è da considerarsi subordinato.

Mazziere: attivista politico, rissoso e fanatico e anche prezzolato, al servizio di un qualche notabile di provincia.

Mecenatismo di Stato: tendenza di enti pubblici ad abbondare in elargizioni e finanziamenti a fondo perduto e spesso di irrisoria o nulla utilità.

Mediare: tipica azione politica tendente a ricercare una soluzione di compromesso fra opposte tesi o proposte e che soddisfi tutti. Quando diventa infinita ed estenuante è causa di paralisi e di immobilismo.

Megalomania: mania di grandezza, enorme presunzione, egocentrismo.

Mercato: designa tanto le attività commerciali che, più in generale, lo stato di una economia. Le leggi di mercato sono quelle dell'economia liberista.

Meridionalismo: politica incentrata sulla convinzione che i problemi del Sud italiano siano preminenti per lo sviluppo dell'intera nazione.

Meritocrazia: ordinamento fondato sul merito, sulle qualità e capacità individuali, sui valori dell'ingegno, sulla giustizia. Bisogna crederci anche se può sembrare una utopia!.

Messaggio: dichiarazione o discorso solenne che un'alta personalità invia al popolo in occasione di particolari circostanze.

Messianismo: attesa dell'arrivo di un evento prodigioso che risolva annose questioni, che sommuova e rigeneri un ordinamento sterile ed asfittico.

Mestatore: chi agisce in politica con l'intrigo, l'equivoco, tramando imbrogli.

Mettimale: seminatore di zizzania, provocatore di discordia.

Mezzogiorno: il Sud e tutto ciò che ha relazione con le regioni meridionali italiane. Quello del mezzogiorno è ancora il problema numero uno della società e della democrazia italiana.

Militante: chi partecipa attivamente alla vita di un partito, di un movimento, divulgandone i programmi politici e organizzandone la struttura.

Mimetismo politico: adattabilità alle più diverse situazioni politiche, in genere nascondendosi dietro i paraventi dell'opportunismo e del trasformismo.

Minimizzare: non dare soverchia importanza, non sopravvalutare fatti o persone.

Minoranza: partito, formazione, schieramento che abbia una consistenza numerica inferiore e dunque minoritaria. Termine usato anche come sinonimo di opposizione.

Missi Dominici: dal latino (inviati del signore), erano i funzionari che Carlo Magno inviava nel suo regno con incarichi ispettivi e per raccogliere le lamentele dei sudditi. Oggi vengono così definiti gli inviati speciali di un capo di Stato, di governo, di un leader di partito.

Moderati: coloro che hanno il senso della misura. Nella seconda metà dell'Ottocento furono dei riformisti, animati da grande spirito liberale e, a fine secolo, si integrarono nella cosiddetta "Destra Storica". Oggi sono definiti moderati quanti temono che riforme eccessivamente spinte possano produrre perdite di libertà e di ordine pubblico e assumono, pertanto, atteggiamenti spesso conservatori, se non proprio retrivi o reazionari.

Monarchia: reggimento politico che ha il suo vertice nella persona di un sovrano, non eletto da nessun organo e che riceve il potere per via ereditaria.

Monopartitismo: un sistema politico che, costituzionalmente o di fatto, si regga su un partito unico.

Monopolio: concentrazione di ricchezza e di potere in un'unica entità, pubblica o privata.

Moralismo: tendenza a fondare ogni atto politico sulla morale, non accettando altri valori o giustificazioni. Spesso degenera in un vizio deviante.

Morte bianca: l'allontanamento, l'isolamento politico, l'emarginazione dalla vita pubblica.

Motivazione politica: l'esposizione, la giustificazione dei motivi e delle ragioni che inducono ad una scelta politica, ad una decisione.

Movimento operaio: la forza, le conquiste e gli strumenti operativi dei lavoratori dalla rivoluzione industriale ad oggi.

Mozione: il principale strumento di controllo del Parlamento sull'azione del governo; è l'atto con il quale un presidente di un gruppo parlamentare o almeno dieci deputati o senatori impongono una discussione e un voto del Parlamento stesso.

Mummificare: portare all'estremo stato di invecchiamento, alla fossilizzazione un organismo partitico, una linea o un'alleanza politica.

Museruola o mordacchia: si usano tali termini nel senso di zittire, costringere al silenzio.

Mutuare: prendere a prestito idee, programmi, metodi altrui.

Narcisismo: tendenza a venerare se stessi, a compiacersi del proprio modo di agire. Culto della personalità.

Nazionalismo: dottrina e prassi tendenti alla affermazione dell'unità nazionale ed anche alla esasperata esaltazione dell'idea di nazione.

Nazionalità: appartenenza ad una nazione; non sempre la nazionalità coincide con la qualità di cittadino di uno Stato.

Nazionalizzazione: trasferimento allo Stato della proprietà di imprese o settori produttivi di beni e servizi.

Nazione: comunità incardinata su tradizioni, lingua, usi, costumi e territorio omogenei.

Negoziato: trattativa per la realizzazione di una intesa diplomatica, politica o sindacale.

Neofita: chi abbia aderito di recente ad una idea, a un partito o si sia convertito ad una fede diversa da quella precedentemente professata.

Nepotismo: pratica nefasta di non pochi governanti ad assegnare a parenti e amici favori, prebende e cariche pubbliche.

New Deal: dall'inglese (nuovo metodo o nuovo corso), indica la politica che il presidente americano Roosevelt decise nel 1933 per superare la crisi economica apertasi nel 1929. Per estensione, si definisce new deal qualsiasi programma politico il quale tenda ad introdurre nuovi meccanismi di sviluppo economico e sociale.

Nomina (decreto di): documento formale con il quale si rende esecutiva l'assegnazione di un pubblico ufficio.

Non conformista o anticonformista: individuo libero, che non si appiattisce sul pensiero dominante, che professa e pratica la propria autonomia di giudizio e di scelta.

Non expedit: dal latino (non conviene), è la formula con la quale la Chiesa proibì ai cattolici italiani di partecipare attivamente alla vita politica dopo l'unità d'Italia.

Normalizzazione: il complesso degli interventi di uno Stato per riportare ordine in una situazione confusa e indisciplinata.

Normativo (potere): che ha la potestà decisionale di emanare leggi, norme, regolamenti, statuti.

Nostalgico: chi abbia rimpianto per un regime defunto, per una politica da tempo scomparsa.

Notabili: personalità politiche dotate di prestigio e soprattutto di consenso clientelare che condizionano, per il loro massiccio potere, le scelte e le decisioni.

Nozionismo: pseudo-cultura basata sull'acquisizione mnemonica di dati e nozioni senza una adeguata assimilazione dei concetti e dei princìpi ideali e pratici di quanto incamerato.

Nucleo: indica la parte essenziale di una politica.

Nullismo: nichilismo, incapacità a realizzare alcunché di politicamente valido, impotenza congenita ad esercitare la politica.

Nuova frontiera: lo slogan elettorale con il quale J.F. Kennedy diede avvio, nel 1960, ad una nuova fase della politica americana.

Nuovo corso: indicò, dopo il XX congresso comunista sovietico, i nuovi indirizzi della politica della ex Unione Sovietica (disgelo, destalinizzazione, distensione). Oggi designa tutto ciò che innova e consente una politica più moderna, più democratica, più avanzata sul piano sociale.      

Obiettivi: le mete, gli scopi, i traguardi di una politica, di un  programma, di un partito.

Obiezione di coscienza: concezione politica pacifista che porta a rifiutare di prestare servizio militare e di usare le armi. E', però, obiettore di coscienza anche il medico o paramedico antiabortista.

Obsolescenza: decadimento, invecchiamento di una politica o di idee rispetto all'insorgere di altre giudicate più funzionali, moderne e adeguate all'evoluzione dei tempi.

Occidentalismo: tendenza a porre al centro dei valori, delle relazioni, degli interessi nazionali e internazionali le idee, il patrimonio culturale, gli obiettivi e i metodi politici tipici delle democrazie occidentali.

Occupazione: l'assenza o la massima contrazione possibile della disoccupazione. Ha però anche il significato di presa di possesso, pacifica o violenta, di una fabbrica o di una scuola o di un edificio pubblico in segno di protesta. Designa pure il periodo in cui uno Stato o un territorio sono oggetto di invasione da parte di una potenza straniera.

Oclocrazia: sistema politico fondato sul dominio della plebe. Il potere della folla o, secondo altri, della follia!.

Offerta: il volume dei beni e dei servizi che si è disposti a cedere, ovvero il prezzo richiesto per la cessione.

Oligarchia: governo di pochi, ma anche potere esercitato da una ristretta cerchia elitaria.

Oligocrazia: un regime in cui predomini una sparuta minoranza.

Oligopolio: sistema economico dominato da un gruppo limitato di imprese, anche pubbliche, che agiscono in maniera interdipendente.

Oltraggio: grave offesa, fatta consapevolmente, all'onore e alla dignità di una persona.

Oltranzismo: tendenza alla massima intransigenza e a portare alle estreme conseguenze ogni rapporto, sia in politica interna che internazionale. Da esso derivano i termini oltranzista e ultrà.

Ombudsman: dallo svedese (colui che fa da tramite), indica chi ha il compito di accogliere le lagnanze dell'opinione pubblica, controllare l'operato della P.A. e porre rimedio alle lentezze e agli eventuali soprusi dell'apparato burocratico o delle grandi concentrazioni di interessi.

Omnicrazia: secondo Aldo Capitini è l'espressione più alta della democrazia, quella nella quale il potere sia affidato all'intera comunità dei cittadini. Tra le molteplici, anch'essa è una splendida utopia!.

Onagrocrazia: Benedetto Croce definì così il regime fascista, un governo di asini selvatici.

Oneri sociali: i contributi versati allo Stato da datori di lavoro e prestatori d'opera per concorrere alla formazione dei fondi assistenziali e pensionistici.

Oneroso: gravoso, pesante, quasi insostenibile.

Onorifico: conferente una dignità particolare.

Operativo: quanto serve ad indicare il passaggio dalla fase ideale e programmatica a quella pratica.

Operazione: azione o soltanto programma di azioni da compiere, ovvero disegno politico in funzione di un obiettivo determinato da raggiungere.

Opinione pubblica: le concezioni, i pensieri, le tendenze, gli atteggiamenti della comunità dei cittadini con le sue spinte positive ed anche i suoi pregiudizi.

Opportunismo: tendenza ad adeguarsi ad una situazione di comodo, a rinunciare ai propri ideali in cambio di prebende o riconoscimenti, a capitolare per un interesse personalistico.

Opposizione costruttiva: quella condotta da gruppi o partiti che, pur mantenendo la loro sfiducia verso un governo, non rifiutano di concorrere a realizzare una legislazione riformatrice se ravvisano in essa una utilità generale a favore del popolo.

Opposizione distruttiva: a differenza della costruttiva, quella intesa a rovesciare sempre e comunque il governo in carica.

Oppressione: sistema di sopraffazione continuata ad opera di tiranni, dittature, gerarchie ecclesiastiche et cetera.

Optimum: termine latino che indica il massimo di perfezione o di condizioni favorevoli cui si possa aspirare.

Opulenta (società): è la società dei consumi, apparentemente ricca e felice, ma con gravi contraddizioni strutturali e con zone di sottosviluppo e sfruttamento indegne di una società civile.

Oratoria politica: capacità di porgere il proprio pensiero con eloquio efficace, esprimendosi in modo da essere seguiti attentamente e convintamente dall'uditorio.

Ordinamento: assetto, complesso sistematico di norme che regolano uno Stato, un istituto, un settore della vita pubblica o privata.

Organigramma: lo schema della distribuzione del potere fra le diverse personalità e correnti di un partito o di una alleanza politica.

Organo: persona o ente cui compete una funzione operativa nell'ambito di una determinata organizzazione.

Orientamento: l'indirizzo politico, la direzione di marcia, il senso di una azione politica.

Ortodossia politica: fedeltà ai princìpi ispiratori e ai programmi di un partito, di un sistema politico, alle idee e ai metodi di un movimento di pensiero.

Oscurantismo: termine usato perlopiù spregiativamente e che indica tutto ciò che non abbia le caratteristiche del nuovo, del moderno, del progressista. E' oscurantista chi respinge per ignoranza o pregiudizio i dettami della ragione.

Ostracismo: l'avversione radicale, la messa al bando, l'emarginazione di una personalità, di un partito, di uno Stato.

Ostruzionismo: strumento di lotta parlamentare, e non solo, per cercare di neutralizzare o almeno ritardare l'approvazione di un provvedimento ritenuto iniquo.

Ovazione: un applauso corale e prolungato che sottolinea una entusiastica approvazione e una grande esultanza.

 

 

 

Pace sociale: una condizione di tregua stabile nel rivendicazionismo sindacale a garanzia di una ordinata attività produttiva ed economica.

Paciere: chi si adopera per porre pace fra due parti in conflitto; un mediatore politico che si prodiga per comporre i contrasti all'interno di un partito.

Pacifismo: tendenza, movimento, orientamento di pensiero rivolto a far entrare nella coscienza dell'umanità il dovere morale del rispetto altrui, della tolleranza, dell'abolizione della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.

Paese reale: il popolo, la volontà popolare, in contrapposizione al cosiddetto paese legale rappresentato dall'inviso potere politico.

Pagamenti (bilancia dei): la contabilizzazione dei flussi monetari nel rapporto tra importazioni ed esportazioni, comprese le rimesse degli emigranti.

Paladino: disinteressato e valoroso difensore di un ideale.

Palingenesi: radicale cambiamento politico, sociale, culturale e morale; anche significativo rinnovamento delle strutture economico-finanziarie.

Pannicelli caldi: provvedimenti di scarsa efficacia e incapaci di incidere nella sostanza della realtà.

Pantofolaia (politica): una politica esperita con eccessiva comodità, senza rischi personali e con metodi tipici dell'opportunismo borghese.

Papaveri: in senso spregiativo e talvolta scherzoso, quanti sono in posti di preminenza nella politica, nella società, nell'economia, nella burocrazia e nella finanza.

Paralizzare: provocare l'arresto di una attività politica, sindacale, industriale.

Parastato: il complesso di enti, istituti, organismi che hanno rapporti diretti con lo Stato e in cui si convogliano potenti interessi politici e di sottogoverno.

Parere: giudizio, valutazione, opinione, ma anche osservazioni e proposte.

Parità: condizione di uguaglianza o di equivalenza.

Parlamento: nelle moderne democrazie rappresentative è l'organo dello Stato cui è demandata la funzione legislativa assieme a quella di controllo politico dell'attività di governo.

Parolaio: chi promette mare e monti e non mantiene i suoi impegni.

Partecipazione: interessamento diretto e convinto alle vicende della competizione politica, inteso come diritto-dovere di esserci all'interno di una comunità democratica.

Parteggiare: stare dalla parte di qualcuno, essere favorevole ad una determinata politica o corrente partitica. L'eccessivo parteggiare può però scadere nella faziosità.

Particolarismi: opinioni, iniziative, decisioni legate ad interessi personali o di gruppo perdendo di mira quelli generali.

Partitismo: tendenza a risolvere ogni questione politica nell'ambito dei partiti. Il partitismo esasperato diviene spesso e volentieri l'anticamera della partitocrazia.

Partito: raggruppamento politico dotato di una propria struttura gerarchica, di un programma, di organi decisionali e che si batte per l'affermazione dei suoi ideali aspirando alla conquista del potere. Il partito, che si voglia o no, è comunque un elemento fondamentale nei sistemi democratici.

Partitocrazia: neologismo per indicare il crescente se non esclusivo potere concentrato nelle mani delle segreterie e degli apparati di partito. E' una concezione oligarchica della vita pubblica e, come tale, rappresenta una chiara ed evidente degenerazione della democrazia.

Partnership: condizione di uguaglianza tra i partecipanti ad una coalizione o ad una alleanza.

Parziale: si usa sia nel senso di non obiettivo, fazioso, settario che nel senso di limitato, frazione o parte di un tutto.

Pastetta: imbroglio, inganno, frode anche di natura elettorale.

Pateracchio: accordo politico pasticciato, privo di reale sostanza progettuale e dettato da meschini interessi di potere spicciolo.

Paternalismo: sistema di governo o di potere in base al quale al cittadino o al subordinato non vengono riconosciuti diritti, ma elargite concessioni quando e come aggrada a chi è al vertice di uno Stato, di un partito o di altro organismo di potere.

Patria: il luogo, geografico e morale, nel quale un essere umano è nato, dove sono nati i suoi avi e che, per tradizioni, lingua, religione, cultura, è inteso come una comunità che affratella.

Patrimonio partitico: il complesso dei valori spirituali e ideali, delle tradizioni, dei programmi e delle conquiste politiche di un partito. Indica anche, ovviamente, l'insieme dei suoi beni mobili ed immobili.

Patriottismo: il sentimento di naturale attaccamento alla terra in cui si è nati e dalla quale si sono avuti in dote civiltà, cultura, lingua, tradizioni, costumi, retaggi storici.

Patto: intesa, accordo con vincoli di reciprocità per raggiungere comuni obiettivi o fronteggiare situazioni di emergenza.

Pauperismo: stato di indigenza, miseria e povertà.

Peculato: sottrazione indebita di beni o di pubblico denaro.

Pencolare: oscillare, penzolare, mancare di equilibrio, essere sul punto di cadere.

Pensiero: il complesso dei princìpi di una dottrina politica, ma anche le idee e i giudizi di una autorevole personalità.

Periferia: l'organizzazione partitica su base locale a fronte di quella centrale. La base contrapposta al vertice.

Perorare: sostenere una causa con grande impegno e fervore.

Personaggio: esponente di primo piano, che ricopra incarichi di rilievo nella vita pubblica o che abbia un consistente peso nella politica.

Personalismo: si hanno due accezioni. Quella più nobile, dovuta a E. Mounier, designa una concezione etico-politica che pone la persona al centro della vita di uno Stato; quella più volgare e più diffusa indica, invece, la tendenza a far prevalere gli interessi individuali su quelli generali.

Pesce in barile: attendista opportunista, fintotonto utilitarista e calcolatore.

Petizione: richiesta di intervento su una questione specifica rivolta alla pubblica Autorità. E' uno degli strumenti di iniziativa politica in mano ai cittadini.

Pianificazione: intervento dello Stato o di enti pubblici teso alla formulazione di traguardi economici da raggiungere in un determinato periodo prefissato.

Piano: il documento che stabilisce e fissa le tappe intermedie e i traguardi finali di una pianificazione.

Piattaforma: documento politico-programmatico di un partito in vista di una competizione elettorale.

Picchettaggio: azione di sorveglianza agli ingressi delle fabbriche per impedire atti di crumiraggio in occasione di scioperi.

Piena occupazione: aspirazione utopica quella di una società dove vi sia lavoro dignitoso per tutti.

Pieni poteri: quelli accordati a un governo in circostanze eccezionali e che possono pervenire anche alla sospensione delle garanzie costituzionali. Di solito, i pieni poteri li assume un dittatore.

Pilota: chi guida una operazione o apre la strada ad una politica.

Plebiscito: istituto di democrazia diretta che consente al popolo (una volta definito plebe) di pronunciarsi, in forma solenne e straordinaria, attraverso una votazione su un determinato argomento.

Pluralismo: concezione politica che riconosce la pluralità delle ideologie e delle forze politiche e che fonda l'ordinamento dello Stato sulla libertà di pensiero e di movimento di tutte le componenti della società. Il pluralismo è alla base delle democrazie moderne.

Plusvalore: nella teoria economica marxista è la differenza tra il valore di scambio del lavoro prodotto dal prestatore d'opera e la remunerazione a questi riconosciuta per quel determinato lavoro. La differenza diventa così il lucro del capitalista.

Plutocrazia: il predominio sociale e politico delle forze detentrici della ricchezza materiale e del potere economico.

Polarizzare: orientare in una determinata direzione e verso un preciso obiettivo l'attenzione politica e il libero dibattito fra i partiti.

Polemica: controversia, diverbio, scambio vivace di opinioni.

Policentrismo: sistema politico fondato su più centri decisionali dotati ciascuno di una propria autonomia. E' l'opposto del centralismo.

Poli di sviluppo: centri economici e industriali tra loro correlati da una politica dirigista.

Polis: dal greco (città) indica il centro urbano politico-sociale nel quale i cittadini sono da considerarsi i soggetti primari della vita pubblica.

Politica: teoria e prassi connesse all'organizzazione dello Stato e all'amministrazione degli affari pubblici.

Politica dello struzzo: quella di Stati, governi, partiti, personalità politiche che non affrontano la realtà fingendo di ignorarla, come si favoleggia che faccia lo struzzo quando, alle avvisaglie di tempesta, nasconderebbe il capo sotto la sabbia.

Politica di piano: azione tendente a programmare lo sviluppo economico e sociale attraverso precise direttive dello Stato.

Politologo: studioso, esperto di problemi politici, professore di scienze politiche.

Polivalente: provvedimento, legge, iniziativa politica tendenti a favorire o colpire più categorie, classi sociali o interessi di varia natura.

Poltrona: il simbolo, in senso spregiativo, del potere. Il termine è usato con riferimento a qualsiasi centro di potere, non soltanto politico.

Popolarismo: concezione e dottrina politica intesa a privilegiare i bisogni e gli interessi dei ceti popolari. Designa anche l'assieme dei valori e degli indirizzi programmatici del Partito Popolare Italiano fondato da Don Luigi Sturzo.

Popolo: la comunità, gli abitanti di un determinato territorio o Stato di cui rappresentano l'elemento costitutivo. Indica anche i ceti popolari e le masse in contrapposizione ai ceti privilegiati, ovvero il paese reale opposto al paese legale.

Populismo: dottrina politica originariamente a sfondo socialista, ma oggi anche diversamente connotata, rivolta alla liberazione e valorizzazione delle plebi rurali e delle classi povere in genere. Ha subito nel corso dei decenni delle progressive involuzioni tanto da divenire sinonimo di sfrontata demagogia.

Portavoce: chi esprime pubblicamente le opinioni e i giudizi di un governo, di un partito, di una corrente politica.

Posizione: l'orientamento politico, il giudizio su un fatto o su un comportamento, il documento redatto per far conoscere il proprio pensiero. Ad esempio, la presa di posizione è tutto ciò ( dichiarazione, iniziativa, documento) da cui emerga una manifestazione di volontà e un giudizio in ordine ad un determinato avvenimento.

Posizioni di potere: organi politici, amministrativi o istituzionali attraverso i quali è possibile esercitare forme di potere, cioè assumere decisioni, indirizzare scelte politiche, disporre di risorse umane e pecuniarie.

Possibilismo: disponibilità ad ogni compromesso, a scegliere un percorso politico o quello contrario, ad attendere l'occasione più favorevole per ancorarsi al potere o per conquistarlo.

Possibilista: chi si adatta ad inserirsi in tutte le manovre o combinazioni che possano consentirgli un utile personale.

Potere: la capacità, l'autorità di disporre, decidere, comandare. Fondamentale nello Stato moderno la distinzione e la separazione tra il potere legislativo, quello esecutivo e quello giudiziario.

Potere contrattuale: la forza che si possiede in una trattativa per ottenere i risultati desiderati.

Potere temporale: l'autorità del Romano Pontefice sul territorio dello Stato Vaticano e, un tempo, sullo Stato Pontificio e indirettamente sugli Stati cattolici.

Potestà caducatoria: quella di far decadere leggi o di annullarne l'efficacia, particolarmente riservata alla Corte Costituzionale.

Pragmatismo: tendenza a dare rilievo e valore solo ai fatti, alle sperimentazioni pratiche più che alle idee e alla ricerca teorica. L'abuso di pragmatismo può però condurre verso deleteri e pericolosi opportunismi.

Precipitare: rapido peggioramento, procedere velocemente verso il fallimento. Si dice che la situazione politica sta precipitando quando si deteriora celermente e si avvia alla crisi.

Preclusione: preconcetto, pregiudizio, prevenzione.

Prefetto: funzionario dello Stato che rappresenta il governo centrale nelle Provincie.

Pregiudicare: recare danno o pregiudizio, compromettere un esito per negligenza, errore o avventatezza.

Pregiudiziale: condizione che si considera assolutamente necessaria e ineliminabile perché si possa procedere nell'ulteriore esame di una legge, di una proposta, di una iniziativa, di una discussione.

Preliminari: le procedure iniziali, le introduzioni, i primi atti di una assemblea, di un'assise, di un congresso, di una intesa et cetera.

Premier: il primo ministro inglese. Per estensione sta oggi ad indicare il Presidente del Consiglio dei Ministri o il Capo del Governo di un qualunque Stato del Pianeta Terra.

Preopinante: termine parlamentare e forense che designa l'oratore che ha parlato per primo.

Prerogativa: diritti speciali riconosciuti a chi sia investito di una ben individuata funzione pubblica.

Presa di coscienza: espressione che indica il momento in cui si acquista consapevolezza della realtà, della propria forza politica, dei propri doveri verso il popolo.

Presidente: il vertice formale di un organismo o di un partito con funzioni in genere di mera rappresentanza, mentre i poteri reali spettano al segretario generale.

Presidente del Consiglio dei Ministri: chi presiede le attività di governo e ne dirige la politica generale. Un "Primus inter Pares" che ha però la prerogativa di nominare i ministri e di coordinare la loro attività.

Presidente della Repubblica: il vertice dello Stato italiano. La Costituzione gli riconosce numerose prerogative e importanti poteri, fra cui la potestà di sciogliere le Camere e il diritto di nominare il Presidente del Consiglio dei Ministri.

Presidenzialismo: concezione politica dello Stato in cui il Presidente della Repubblica è anche il Capo del Governo.

Pretesto: appiglio giuridico o politico, motivo arbitrario per ottenere un risultato altrimenti non raggiungibile.

Prevaricazione: abuso di potere anche per fini di lucro. Appropriazione indebita di funzioni pubbliche legittimamente in capo ad altri soggetti. Trasgressione di un codice etico che presiede alla vita pubblica. Malversazione, concussione, corruzione.

Preventivo: di atto o misura mirante ad un fine cautelativo (es. carcerazione preventiva), ovvero a preventivare una spesa (es. bilancio preventivo).

Previdenze sociali: tutto ciò che concorre ad assicurare ai lavoratori dipendenti e autonomi assistenza sanitaria, integrazione salariale, pensione, risarcimenti, indennità di disoccupazione.

Primarie: elezioni a livello di base per la designazione dei candidati di un partito a cariche elettive sia interne che istituzionali.

Principio: nel doppio senso di fonte, norma, criterio, legge e anche inizio, fondamento, motivo ispiratore.

Priorità: questione che viene prima di ogni altra e che bisogna subito affrontare.

Privatizzazione: trasferimento di beni e aziende dalla gestione pubblica a quella privata. E' il processo inverso alla nazionalizzazione o alla municipalizzazione.

Privilegio: onore speciale ed anche potere o esonero.

Probiviri: giudici di partito che decidono della liceità morale e politica dei comportamenti degli iscritti a quel partito.

Procedimenti o procedure: processi di formazione di un atto politico, amministrativo, legislativo.

Processo verbale: la registrazione scritta di quanto è accaduto in una riunione di partito o di un organo pubblico elettivo e non.

Proclama: solenne discorso, appello, bando.

Procrastinare: rinviare, differire, temporeggiare, prorogare.

Proditorio: sleale, vile, commesso a tradimento.

Prodromi: indizi, sintomi forieri di un evento, segni premonitori che precedono il manifestarsi di un fatto.

Produttività: il rendimento di una impresa, il rapporto tra i mezzi impiegati e la produzione raggiunta.

Professionista della politica: chi si dedica in maniera continuativa e professionale alla vita pubblica e non soltanto occasionalmente.

Progetto: proposta, piano più o meno definito, programma politico.

Programma: il piano per la soluzione di questioni aperte, il documento col quale un partito indica ai cittadini come intende risolvere i principali problemi locali e nazionali.

Programmazione: formulazione di previsioni e di progetti per il consolidamento e lo sviluppo di una economia, sia a livello nazionale che di produzione settoriale o anche di singole imprese.

Progredito: avanzato, che ha raggiunto un buon grado di emancipazione, che possiede un buon livello industriale e civile.

Progressista: fautore di un indirizzo all'avanguardia sul piano delle riforme sociali e politiche, favorevole ad alleanze tra forze popolari.

Proletari: la massa dei lavoratori dei campi e delle fabbriche che vivono del solo salario loro corrisposto in cambio della forza-lavoro prestata.

Proletarizzazione: processo di trasformazione di ceti sociali intermedi (piccoli commercianti e artigiani, borghesia impiegatizia, intellettuali) in nuovi ceti popolari verso il basso a seguito di grandi mutamenti prodotti dalle concentrazioni industriali. Designa anche la tendenza ideologica e politica mirante a diffondere una coscienza di classe.

Promoveatur ut amoveatur: antico sistema di promuovere per rimuovere, cioè di liberarsi di personalità decadute o sgradite cui si assegna una carica solo formalmente di maggiore prestigio per allontanarle dalle postazioni di vero e sostanziale potere.

Promulgazione: l'atto con il quale il Presidente della Repubblica riconosce la validità di una legge, decretandone l'applicabilità. Effettuata la promulgazione, si ha la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dopodiché la legge diviene esecutiva.

Propaganda: tecnica di persuasione dell'opinione pubblica realizzata attraverso la divulgazione della volontà politica e del programma di un partito, di un governo, di un movimento o di una corrente.

Propalare: diffondere in maniera scorretta, indebita e indiscreta una notizia o dati riservati.

Proporzionale (sistema): metodo elettorale in base al quale i seggi vengono attribuiti ai partiti in lizza in modo proporzionalmente rigido rispetto ai voti da ciascuno di essi conseguiti.

Proporzionalismo: concezione politica intesa a fondare l'organizzazione istituzionale sulla rappresentanza proporzionale dei partiti e delle correnti al fine dell'integrale rispetto della pluralità delle forze politiche e dei diritti delle minoranze.

Proposta: consiglio, suggerimento, offerta presentata all'attenzione altrui. Anche asserzione, proposito, enunciazione, proposizione. E' uno dei fondamentali strumenti di dialogo e di iniziativa politica.

Proposta di legge: è il documento col quale un parlamentare propone di varare una legge. Quando il progetto sia avanzato dal governo prende il nome di disegno di legge.

Proprietarizzazione: processo che consente ai ceti popolari di trasformarsi in proprietari di piccola o media dimensione. E' l'opposto della proletarizzazione.

Propugnare: difendere con grande energia, sostenere in modo strenuo e deciso un'idea, una svolta politica, i diritti del popolo o altro.

Proselitismo: tutto ciò che concorre a radunare sostenitori di una causa politica, di un partito, o a guadagnare tesserati, simpatizzanti e voti elettorali.

Prospettazione: indica le proposte programmatiche, politiche e organizzative atte ad intraprendere un nuovo corso politico. Anche illustrazione di un documento progettuale.

Prospettiva: orizzonte e panorama politici, possibilità di realizzazione programmatica. Anche punto di vista, angolazione dalla quale osservare un fenomeno, un evento.

Protervia: arroganza sfrontata, boria, insolenza.

Protesta: designa, a salvaguardia dei propri diritti, l'opposizione contro un sistema politico o contro le decisioni di uno Stato, di un partito quando siano ritenute lesive e ingiuste.

Protezionismo: dottrina politica ed economica mirante alla difesa della produzione nazionale, realizzata attraverso l'imposizione di pesanti dazi doganali sulle importazioni e robusti sostegni alle esportazioni.

Provincialismo: mentalità limitata che porta a concepire i rapporti politici in termini riduttivi e talvolta meschini. Mancanza di apertura mentale e visione generale della società.

Provocatore: chi agisce o parla in modo da suscitare reazioni emotive, irrazionali e non controllate inducendo a polemiche pericolose.

Provvedimenti: misure di previdenza, disposizioni, norme, atti cautelari.

Pubblica Amministrazione: l'organizzazione amministrativa dello Stato intesa sia come struttura che come attività.

Pugno di ferro: simbolo di virulenza e autoritarismo. Si dice di una politica energica, repressiva,  fondata sull'uso indiscriminato delle forze di polizia. E' il contrario della politica del guanto di velluto.

Punti: riferimenti precisi, capisaldi, cardini di un programma, di un documento, di una politica. Possono essere irrinunciabili e immodificabili ovvero transigibili.

Punti fermi: posizioni oltre le quali non è dato andare o avventurarsi, precisi obblighi ideologici e politici, indicazioni programmatiche irrinunciabili.

Quadri: i dirigenti, i funzionari di un partito. Si usa anche l'espressione quadri dirigenti.

Quadro concettuale: la cornice ideologica e politica all'interno della quale va esaminata una questione, affrontato un argomento oppure si svolge una iniziativa politica o una trattativa.

Quadro economico: il complesso delle condizioni strutturali e delle tendenze in atto sul piano economico e sociale.

Quadro politico: il contesto generale nel quale si muovono le forze politiche, si progettano alleanze, si delineano strategie e indirizzi programmatici.

Qualificazione: gli elementi caratterizzanti di una politica, di una azione di governo.

Qualunquismo: movimento politico fondato da Guglielmo Giannini nel 1944 in funzione antistatale e antipartitica. Designa ora qualsiasi tendenza velleitaria e protestataria che manifesti sfiducia verso le grandi questioni e le forze politiche tradizionali. Come derivati, qualunquista, qualunquistico, qualunquistizzante.

Qualunquista: non soltanto chi fu iscritto al movimento dello "Uomo Qualunque" di Giannini, ma anche chiunque esprime giudizi moralistici e superficiali senza una seria riflessione su dati storici e politici. In alcuni casi è usato come sinonimo di incosciente, irresponsabile, facilone.

Quarantottesco: si hanno due accezioni; la prima nel senso di rivoluzionario, barricadiero con riferimento ai moti insurrezionali del 1848; la seconda indica una politica e una mentalità decisamente anticomuniste con riferimento alle vicende politiche italiane del 1948. Nel lessico comune designa anche un comportamento spavaldo e vanaglorioso, quasi donchisciottesco.

Quarto potere: nelle democrazie occidentali viene così definita la stampa per la sua potente influenza sulle scelte politiche dell'opinione pubblica.

Quarto stato: nel linguaggio ottocentesco, il proletariato rispetto alla borghesia, al clero e alla nobiltà.

Questionario: modulo nel quale sono posti alcuni quesiti o domande che vengono rivolte a cittadini, elettori, iscritti a un partito, lettori di un giornale per sondare le loro opinioni su uno o più argomenti.

Questione di fiducia: dichiarazione governativa che, attraverso una successiva votazione parlamentare, diventa decisiva per la sopravvivenza del governo in carica.

Questione meridionale: l'antica battaglia politica, sociale ed economica per combattere l'arretratezza delle regioni del Sud d'Italia ed inserirle nei processi di sviluppo economico, civile e democratico italiano. E' purtroppo una questione ancora aperta.

Questione morale: anch'essa è questione sempre aperta e lo sarà fino a quando non si affermerà definitivamente nella vita politica il principio dello "Obliti privatorum, publica curate". Dimenticatevi dei vostri affari privati, se volete curare quelli pubblici.

Quinta colonna: designa chi, in politica, opera in modo doppiogiochistico.

Quorum: dal latino (dei quali); indica il numero minimo dei voti necessari per essere eletto, oppure il numero minimo dei membri di una assemblea perché si possa procedere ad una votazione.

 

Raccomandazione: segnalazione di un caso ad un politico perché ne solleciti la soluzione presso il preposto o l'ente delegato a provvedervi. E' entrata nel costume italiano sin quasi a diventarne simbolo quale strumento fondamentale per la costruzione di una rete clientelare.

Radiazione: espulsione da un partito o da altro organismo a seguito di provvedimento disciplinare.

Radicalizzazione: esasperazione di una contesa, di una polemica sino a provocare divisioni insanabili e schieramenti nettamente contrapposti.

Rappresentanza: è l'istituto su cui si fondano le democrazie moderne in quanto nelle assemblee elettive è rappresentata la volontà popolare.

Ras: capotribù etiope. In senso traslato indica una personalità politica che si è creata un vero e proprio feudo elettorale dove spadroneggia.

Rassegnare: rinunciare ad un mandato, ad un incarico. Ad esempio, rassegnare le dimissioni da presidente di un ente o di un consesso elettivo

Ratifica: atto col quale si convalida in modo definitivo una deliberazione assunta in precedenza.

Razzismo: dottrina e pratica che portano a distinguere gli esseri umani in scale di valori collegate alle loro origini razziali con razze elette o superiori, cui spetterebbe di diritto il dominio sulle altre, inferiori e reprobe, colpite da vessazioni e persecuzioni.

Realpolitik: dal tedesco (politica realistica), designa una politica troppo legata agli interessi materiali e meno alle ragioni ideali.

Reazionario: chi si oppone al progresso delle civiltà, chi invoca o usa metodi repressivi per sbarrare la strada alle forze progressiste.

Recepire: accogliere, ricevere, fare proprio.

Recessione: fase dell'economia immediatamente successiva a quella di massima espansione e che registra un accentuato rallentamento produttivo.

Reddito: rendita da lavoro o da capitale.

Referendum: votazione popolare per scegliere una forma istituzionale o di governo, definire una nuova disciplina in una determinata materia, abrogare una legislazione in vigore. E' l'istituto per eccellenza di democrazia diretta.

Regime: ordinamento politico e sistema di governo, ma anche Stato totalitario e illiberale.

Regolamento: atto con il quale il governo o altri organi dello Stato, nonché enti autarchici territoriali, fissano norme di carattere generale o disciplinano l'applicazione delle leggi.

Regressismo: il contrario del progressismo; indica la tendenza a marciare a ritroso o a schierarsi contro tutto ciò che ha il sapore del nuovo o di avanzato.

Reiezione: rifiuto, rigetto, respingimento.

Relatore: soggetto a cui viene affidato il compito di riferire, descrivere o illustrare un tema, un argomento, una iniziativa, un documento.

Repressione: azione intesa a bloccare o eliminare le opposizioni, le contestazioni e proteste, i movimenti d'avanguardia o coloro che criticano aspramente i detentori del potere.

Repubblica: forma istituzionale di Stato il cui vertice è elettivo e non ha carattere ereditario come nella monarchia. Si hanno due forme classiche di Repubblica, quella parlamentare e quella presidenziale.

Residui attivi: le entrate accertate ma non ancora riscosse.

Residui passivi: le somme liquidate ma non effettivamente pagate oppure quelle impegnate e non ancora liquidate.

Resistenza: movimento di lotta, attiva o passiva, contro un oppressore, una potenza coloniale, un regime autoritario, un invasore.

Respingere: non accogliere, non approvare, rigettare.

Responsabilità: il complesso degli obblighi giuridici e morali che investono un organo o una persona fisica nell'ordinamento di uno Stato o nei rapporti politici.

Responsabilizzazione: conferire poteri, coinvolgere in responsabilità esecutive, far prendere coscienza delle proprie responsabilità.

Restaurazione: indica tutto ciò che tende a riportare al potere o in auge sistemi politici, dinastie, istituti giuridici superati e condannati dalla storia.

Retribuzione: il compenso spettante a un prestatore d'opera per il lavoro da esso svolto.

Retrivo: reazionario, ottusamente avverso al progresso e alle innovazioni.

Rettifica: correzione, ritrattazione, modifica.

Revanscismo: dal francese revanche (rivincita), indica una esasperata tendenza nazionalista mirante ad ottenere rivalse territoriali o politiche dopo aver subito una sconfitta.

Reversibilità: la possibilità di cambiare politica, di modificare o invertire una direzione di marcia, di mutare strategie e alleanze.

Ribadire: ripetere, riaffermare con decisione un proprio punto di vista, confermare un giudizio.

Ribellione: rivolta anche morale, sedizione, sommossa.

Ricambio: avvicendamento di quadri dirigenti, immissione di nuove leve politiche negli organismi di un partito e anche a livello di enti elettivi. Il ricambio generazionale, intellettuale e ideale incontra sempre forti resistenze in tutte le forze politiche.

Riconversione: in senso stretto, è il ritorno dopo un conflitto ad una produzione industriale di pace. Indica, però, anche il cambiamento strutturale di un'azienda che passa ad una diversa produzione di beni e servizi.

Ricorso: atto col quale ci si oppone ad una decisione, ad una imposizione, ad una tassazione.

Ricucitura: operazione di riavvicinamento fra gruppi politici separatisi dopo un periodo di stretta collaborazione.

Riflessione: meditazione, ponderazione, considerazione attenta, prudente valutazione.

Riforma: modificazione pacifica, attuata con la sola forza della legge, di un ordinamento o di una materia o di un organismo o di una struttura economica e politica. Differisce sostanzialmente dalla rivoluzione.

Riformismo: dottrina intesa a modificare l'ordinamento giuridico, politico ed economico di uno Stato attraverso riforme legali, graduali e incisive.

Rigettare: respingere, rifiutare una proposta o una idea, ripudiare.

Rilancio: azione mirante a riproporre una politica, una iniziativa, un programma, a ridare vigore ad un partito.

Rimesse: trasferimenti di denaro dall'estero verso la propria terra d'origine.

Rimozione: allontanamento da un ufficio, da un incarico politico o amministrativo.

Rimpasto: sostituzione di uno o più membri di un gabinetto esecutivo con altre personalità politiche.

Rinnegato: soggetto che abbia ripudiato un'idea religiosa o politica per approdarne ad un'altra, ovvero che agisce per lucro, per viltà, per paura.

Rinnovamento: cambiamento, miglioramento, azione rivolta ad ottenere nuove condizioni politiche, sociali e culturali. Tutti parlano di rinnovamento, pochi o pochissimi si adoperano per attuarlo concretamente.

Ripresa: graduale ritorno ad una stabilità, ad una condizione di benessere dopo un periodo più o meno lungo di crisi economica.

Ripristinare: richiamare in vigore, riattivare, ricostituire.

Riprivatizzare: restituire alla proprietà e alla gestione privata un'industria o un'azienda precedentemente nazionalizzate o municipalizzate.

Risanamento: miglioramento delle condizioni morali e ideologiche oltre che di quelle strettamente materiali, ma anche complesso di provvedimenti diretti a restituire efficienza e funzionalità al sistema economico e finanziario.

Riserbo: condotta di chi tende a non riferire nulla, a tacere, a mantenersi prudentemente abbottonato.

Risoluzione: decisione, deliberazione di un organo pubblico o di partito.

Risparmio: la porzione del reddito che non viene destinata all'acquisto di beni di consumo.

Rispettare: osservare, ottemperare, riconoscere i diritti altrui.

Ristagno: stasi o anche rallentamento e diminuzione dell'attività produttiva e economica.

Ristrutturazione: riorganizzazione più o meno ampia di un ordinamento, di un organismo politico.

Ritirare: togliere la fiducia e l'appoggio ad un governo, ovvero far rientrare una decisione precedente (ad esempio, ritirare le dimissioni).

Ritiri spirituali: meditazioni collettive da parte di politici seriamente impegnati. Oggi ve ne sarebbe bisogno come non mai!.

Rivelazione: improvvisa comunicazione di fatti riservati, di notizie segretate, di episodi sconosciuti.

Rivolta: ribellione istintiva e a volte violenta contro una condizione insopportabile.

Rivoluzione: modifica radicale di un ordinamento politico-costituzionale o socio-economico attraverso processi violenti e non. Tra quelli violenti la rivoluzione francese e quella d'Ottobre; tra quelli non, la rivoluzione cristiana, una rivoluzione culturale, una rivoluzione industriale.

Rompere: spezzare, frantumare, fratturare, mandare in pezzi.

Rottamare: rendere inservibili e non più usufruibili personaggi e politiche obsolete e screditate.

Rovesciamento: estremo cambiamento di indirizzo politico e anche abbattimento di un regime.

Ruolo: la funzione di un partito nello schieramento politico-parlamentare e quella di una personalità sulla scena politica, locale o nazionale.

 

 

Sabotare: ostacolare, creare difficoltà, impedire, intralciare, porre barriere a una politica, a un piano, a un programma.

Saggio: come aggettivo, indica una persona prudente, ricca di esperienza e buonsenso, capace di superare le difficoltà della vita con superlativo equilibrio. Come sostantivo, designa uno studio o una esposizione scritta o orale su un tema specifico, ovvero una manifestazione di capacità e versatilità in un determinato campo dello scibile umano.

Salario: la remunerazione del lavoro, più manuale che intellettuale.

Saldatura: nel lessico politico, l'intesa fra due tendenze o due classi tradizionalmente divise. Ad esempio, la saldatura tra ceto medio e movimento operaio e contadino quale condizione per il consolidamento della democrazia.

Saltare il fosso: oltrepassare i confini politici di appartenenza, venendo a patti con antichi avversari fino a schierarsi con essi.

Salto della quaglia: dal nome di un gioco da ragazzi individua chi, senza farsi molti scrupoli, passa allegramente da uno schieramento politico all'altro e/o viceversa.

Salto di qualità: mutamento di valori più che di condizioni materiali, passaggio ad una fase politica che innova profondamente rispetto a quella precedente.

Sanare: eliminare un inconveniente, rimediare ad una situazione deficitaria, riportare alla normalità. Si dice, ad esempio, sanare un bilancio e cioè riportarlo al pareggio.

Sanatoria: atto di clemenza con il quale si condonano comportamenti non conformi alla legge.

Sancire: stabilire autorevolmente, riconoscere formalmente e solennemente un patto, una alleanza, un diritto.

Sanzionare: decretare, confermare, approvare d'autorità, ma anche comminare pene o punizioni.

Satellite: Stato o partito che ruota nell'orbita di un altro Stato o forza politica superiori.

Savoir faire: attitudine alla diplomazia, saper comportarsi con tatto, discrezione e abilità specialmente nelle fasi politiche più delicate.

Sbarrare la strada: indirizzi, iniziative, azioni che impediscono lo spiegarsi di una politica o di un progetto riformatore.

Sbilanciarsi: abbandonarsi a dichiarazioni o atti imprudenti, sprovveduti e incauti.

Sbloccare: rimettere in movimento una condizione di stallo, eliminando tutto ciò che ne impediva un regolare svolgimento.

Sbocco: conclusione, punto d'approdo, logica conseguenza di una politica o di una iniziativa, obiettivo da conquistare.

Scadenza: il termine di tempo prescritto per un adempimento giuridico o politico.

Scala delle precedenze: l'ordine delle priorità da attribuire a problemi aperti di natura politica, sociale ed economica.

Scala mobile: meccanismo empirico in base al quale i salari e le retribuzioni da reddito fisso vengono adeguati all'aumento del costo della vita.

Scalata: l'insieme delle azioni e delle manovre con cui si prova ad avvicinarsi all'apice del potere.

Scambio: cessione di un servizio o di un bene in cambio di una controprestazione in natura o in denaro.

Scandalo: atto, comportamento, condotta immorale o illecita che turbi la coscienza della pubblica opinione. A volte, però, torna utile il detto latino "Oportet ut scandala eveniant".

Scavalcare: passare oltre o sopra le posizioni di un partito o di uno schieramento politico.

Scelta: indicazione di una preferenza, assunzione di una responsabilità, determinazione a favore o contro una alleanza, una politica o un programma di interventi.

Schematismo: tendenza a fare politica sulla base di schemi rigidi e a carattere ideologistico, spesso con faziosità e pregiudizio.

Schermaglie o scaramucce: polemiche verbali o anche scritte, scontri procedurali e non in una assemblea o in un organo collegiale, di solito pretestuosi e preludenti ad un contrasto ancor più accentuato.

Schiarita: miglioramento nei rapporti politici o in una situazione ingarbugliata.

Schiavitù: stato di completa soggezione e sottomissione di popoli o di singoli individui ad un padrone assoluto, ad un regime, ad un sistema politico ed economico di stampo totalitario.

Scindere: dividere, distinguere, separare.

Sciogliere: rendere inoperante un obbligo, un vincolo; dichiarare decaduta una assemblea elettiva.

Sciopero: l'arma classica e tradizionale delle masse popolari e lavoratrici che, con l'abbandono del posto di lavoro, intendono significare la loro protesta e rivendicare diritti e migliori condizioni di vita.

Sciovinismo: neologismo legato ai comportamenti di un fanatico soldato di Napoleone, Nicola Chauvin. Indica una esasperata tendenza al nazionalismo più acceso, a un patriottismo da esaltati.

Scissione: Rottura dell'unità politica e formazione di un nuovo raggruppamento o di un nuovo partito.

Scivolamento: rapido spostamento, slittamento verso diverse posizioni politiche.

Scomunica: nel campo politico assume il significato di sconfessione dell'operato di una corrente o di una personalità. Nei regimi assolutistici o scarsamente democratici, la scomunica è un'arma formidabile per colpire avversari molto temibili.

Sconfessione: dichiarazione con la quale un organo disciplinare di partito rigetta e ripudia l'attività o le prese di posizione di un dirigente o anche di un semplice iscritto.

Scongiurare: riuscire ad allontanare un pericolo incombente.

Scoraggiare: sgomentare, avvilire, sconsigliare.

Scrutinio: accertamento della volontà degli elettori attraverso la conta e la ripartizione dei voti tra le formazioni politiche e i candidati in lizza. Indica pure lo spoglio delle schede elettorali e il conteggio dei voti stessi.

Secca: dal lessico marinaro, designa una zona in cui è facile incagliarsi, restare bloccati, arrestarsi senza prospettive politiche di sorta.

Secessione: distacco di uno Stato membro da uno Stato federato. Si ha anche quando una corrente si stacca dal partito d'origine per dar vita ad un'altra formazione politica.

Sede deliberante o legislativa (in): la riunione di una commissione parlamentare con potere di deliberare e di legiferare come quello spettante all'assemblea plenaria.

Sede redigente (in): particolare procedura parlamentare che consente ad una commissione di redigere in ogni dettaglio il testo di una legge demandando, però, all'aula il potere di trasformarlo in legge stessa o di respingerlo.

Sede referente (in): è la condizione in cui si trova una commissione parlamentare quando esamini un provvedimento di legge sul quale dovrà poi riferire alla assemblea che, positivamente o negativamente, deciderà della sua sorte.

Sedizione: rivolta, tumulto, manifestazione violenta.

Segregazione: sistema politico che considera diversi i cittadini a seconda della loro origine razziale. Il suo opposto è l'integrazione. La segregazione è anche chiamata "Apartheid".

Seminario: breve corso di studi dedicato solitamente ad un argomento specifico, ad una questione particolare.

Semplicità: è una qualità che i politici sovente non possiedono e che è, invece, molto richiesta e apprezzata dall'opinione pubblica. Ciò che è semplice, si capisce facilmente; e ciò che si capisce, si accetta più volentieri.

Senso dello Stato: capacità di valutazione dei problemi di una società con particolare riguardo alla cura degli interessi generali di una collettività e alla sua razionale organizzazione politica, civile e amministrativa.

Separatismo: movimento per l'indipendenza di una regione o di una realtà territoriale da uno Stato

sovrano. Nell'immediato secondo dopoguerra ebbero un discreto seguito il separatismo siciliano e quello sardo. Del separatismo leghista, presunto o reale che sia, lascio ai lettori ogni sorta di giudizio!.

Serpeggiare: il diffondersi tra la gente di una qualche non ben definita sensazione del tutto inattesa e spesso negativa. Ad esempio, il malcontento inizia a serpeggiare tra il popolo per la iniqua politica del governo in carica.

Serrata: sospensione unilaterale delle attività aziendali da parte dei datori di lavoro. La serrata è vietata e, a differenza dello sciopero, non è prevista dalla Costituzione Repubblicana.

Servire: mettersi a disposizione di una determinata causa come, ad esempio, servire il popolo o servire il valore del perseguimento della libertà. In codeste accezioni, si parla di "spirito di servizio" che va reso alla comunità nazionale attraverso l'azione e l'iniziativa politica.

Servizi segreti: l'organizzazione di spionaggio, controspionaggio e informazioni che ogni Stato allestisce per prevenire o reprimere atti rivolti contro la propria integrità e sovranità.

Sessione: serie di riunioni (talvolta può limitarsi ad un'unica seduta) di un organo collegiale per l'espletamento delle proprie funzioni.

Settarismo: tendenza alla faziosità politica e al fanatismo ideologico.

Settentrionalismo: orientamento politico tendente a privilegiare le regioni del Nord rispetto al Mezzogiorno d'Italia, sia per interventi economici che come concezione di vita sociale e civile.

Settorialismo: tendenza ad analizzare i problemi e ad elaborare soluzioni economiche e politiche solo in funzione degli interessi di una parte della società e non di quelli dell'intera collettività.

Sezionalismo: propensione a riguardare le questioni politiche e amministrative non in modo globale, ma per settori o per compartimenti stagni.

Sfera d'influenza: è il raggio politico e geografico entro cui si esercita l'egemonia di una Superpotenza su Stati e popoli subalterni.

Sfiducia: atto col quale una assemblea parlamentare revoca la propria fiducia al governo in carica. Può riferirsi anche ad altri enti pubblici elettivi o ad organismi partitici.

Sfiducia costruttiva: nell'ordinamento parlamentare della Germania, è lo strumento che obbliga a presentare un governo alternativo a quello per il quale è stata chiesta la sfiducia.

Sfilacciamento: graduale e sistematico sfaldamento di una forza politica, lenta e progressiva crisi di un governo o di un partito.

Sicofante: delatore, spione, calunniatore; una figura tristemente sempre presente nell'arena politica!.

Sicurezza sociale: il complesso delle misure assistenziali e previdenziali a favore dei lavoratori di ogni condizione, ordine e grado.

Siglare: sottoscrivere provvisoriamente un accordo fra Stati, partiti, sindacati et cetera in attesa di una ratifica formale da parte degli organi competenti.

Sillabo: documento pontificio risalente al 1864 con il quale la Chiesa Cattolica condannava come errori del tempo il materialismo, il razionalismo, l'indifferentismo, la massoneria, il liberalismo, il socialismo.

Silurare: operare in segreto per impedire l'approvazione di una legge, far cadere una personalità politica, destituirla da una carica, far naufragare una intesa tra partiti o un progetto di riforme.

Sindacalismo: impostazioni teoriche e pratiche intese a difendere gli interessi dei lavoratori attraverso forme associative quali i sindacati.

Sindacato: organizzazione di lavoratori per la difesa degli interessi di categoria e, a livello confederale, di quelli di tutto il movimento delle classi lavoratrici.

Sindacato di costituzionalità: è la potestà di cui dispone la Corte Costituzionale per stabilire se una legge o una norma giuridica è in contrasto o meno con la Costituzione Repubblicana.

Sindaco: è il legale rappresentante del Comune come anche il vertice politico-esecutivo dell'amministrazione comunale. E' detto pure Primo Cittadino.

Sinecura: impiego di prestigio e ben remunerato che si concede a personalità politiche non rielette o non ripresentate al giudizio popolare.

Sintonia: reciproca concordanza o convergenza tra due o più posizioni, dichiarazioni , decisioni politiche.

Sionismo: movimento ideale e pratico finalizzato a riportare tutti gli ebrei a Sion, il monte di Gerusalemme, affrancandosi da ogni persecuzione.

Sistema: il complesso di elementi strutturali che compongono un ordinamento. E' di solito seguito da un aggettivo qualificativo come, ad esempio, democratico, economico, partitico, tributario, sociale, maggioritario, monetario, difensivo, rappresentativo e così quasi all'infinito.

Smentita: dichiarazione con la quale si nega un fatto, una situazione, una affermazione anche se in precedenza effettivamente pronunciata.

Smitizzare: azione mirante a far crollare miti e credenze, a ridimensionare politiche e personaggi, a ricondurre alla realtà enfatiche entità.

Snazionalizzare: si hanno due accezioni; la prima designa l'azione rivolta a far perdere le caratteristiche nazionali ad un gruppo etnico, la seconda è intesa a riprivatizzare industrie già nazionalizzate.

Sobillatore: subdolo fomentatore di ribellioni, provocatore di disordini, suscitatore fazioso di malcontento.

Soccombere: soggiacere, sottostare, restare sconfitti.

Socialdemocrazia: movimento politico, a carattere internazionale, che sceglie il metodo parlamentare e un riformismo gradualista, ricusando decisamente la rivoluzione cruenta e la prassi del comunismo

Sociale: non solo ciò che è riferibile ad una società di persone, ma anche tutto ciò che comporta il riconoscimento dei diritti fondamentali degli esseri umani; diritti universali e popolari e, quindi, sociali. Simbolo del sociale è, appunto, la giustizia sociale stessa.

Socialismo: corrente filosofica e politica auspicante la caduta del dominio della classe borghese e delle varie forme di sfruttamento dell'uomo sull'uomo, fautrice di libertà generalizzata e di strutture politiche collettivistiche. La storia annovera numerose esperienze di socialismo, anche profondamente contraddittorie tra di loro.

Socialismo dal volto umano: è la formula con la quale Alexander Dubcek definì l'originale esperienza del comunismo cecoslovacco, più libertaria ed aperta alle relazioni con l'Occidente. E' notorio a tutti come andò a finire.

Socialismo reale: indica la realizzazione concreta dei princìpi del marxismo-leninismo e di tutte le sue distorsioni. E' sinonimo di comunismo applicato.

Socialità: tendenza a vivere una spontanea e sincera vita di relazione; inclinazione naturale a comprendere le ragioni del proprio prossimo.

Società: l'insieme delle persone e dei soggetti, privati e pubblici, che costituiscono un definito sistema civile e morale.

Società civile: le espressioni più vive e progredite della società "latu sensu" intesa.

Soffocare: reprimere, togliere respiro ad una iniziativa politica o ad una protesta fino ad annientarla.

Sofisma: ragionamento capzioso apparentemente logico, ma deliberatamente erroneo, fuorviante e condotto proprio al fine di indurre in errore.

Soggiogare: sottomettere con la forza, esercitare un dominio assoluto o una influenza irrefrenabile.

Solidarietà: premura, cura, attenzione alle necessità e ai bisogni degli altri. Anche dichiarata convergenza di opinioni, sostegno ad una causa, ad una battaglia politica, ad un'idea.

Solidarismo: dottrina sociale mirante a realizzare una pacifica convivenza sulla base di intese politiche di solidarietà fra le classi sociali e non in termini di contrapposizione tra di esse.

Sollevare dall'incarico: allontanare da una carica, destituire, esonerare da un compito precedentemente affidato.

Sostenere: appoggiare, aiutare, coadiuvare. Anche, impegnarsi a proteggere qualcuno o qualcosa.

Sottobanco: operazione politica, trattativa, accordo non compiuti con metodi del tutto leciti, ma di nascosto eludendo prassi e consuetudini e finanche norme di legge.

Sottobosco: quanto si aggira attorno ai margini della politica onesta e viene utilizzato per esclusivi interessi personalistici. Indica anche il complesso di quei personaggi che, avvalendosi di coperture altolocate, lucra negli affari pubblici spesso oltre i confini del lecito civile e penale.

Sottogoverno: neologismo creato da Pannunzio per designare tanto l'insieme degli enti e degli incarichi pubblici che sono alle dipendenze del governo, quanto le operazioni che consentono di realizzare facili guadagni senza possedere né arte né parte.

Sottoproletariato: gli strati più infimi e miserabili della società, abbandonati a se stessi e privi di una coscienza unitaria della loro condizione e dei loro diritti di esseri umani.

Sovranità: il potere proprio ed esclusivo degli stati indipendenti e che non derivano il loro ordinamento da altri. Indica anche la fonte del potere che in Italia, come stabilito dall'art.1 della Costituzione, appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della legge.

Sovversivo: chi vuole ribaltare o rovesciare l'ordine politico costituito, ricorrendo anche alla violenza fisica. Da esso deriva il termine sovversivismo. Da non confondere con sovvertitore che ha una valenza più democratica.

Spaccatura: grave e profonda divisione all'interno di un partito, di un governo, di una coalizione politica.

Spartiacque: una linea di demarcazione netta e invalicabile tra due politiche, tra due o più partiti, tra maggioranza e opposizione.

Speculazione: acquisto di beni ad un prezzo favorevole per poterli poi rivendere a prezzi di gran lunga superiori. Nell'originario significato etimologico indica una attenta e scrupolosa osservazione dei fenomeni a noi circostanti.

Spinta: sollecitazione, impulso, incoraggiamento, stimolo a operare e muoversi verso una determinata meta da raggiungere e conquistare.

Spintarella: raccomandazione, agevolazione, favoreggiamento al fine di una carriera non sempre meritata o per concludere un affare o altro.

Spirale: una successione di avvenimenti sempre più gravi e irreversibili.

Spodestare: rovesciare da una posizione di potere, rimuovere da un incarico, destituire.

Spoliticizzare: liberare dall'influenza di un vincolo politico o da una connotazione partitica un programma, un movimento d'opinione, una condizione sociale od economica.

Spontaneismo: teoria secondo la quale nel movimento operaio e fra le masse popolari esiste una istintiva tendenza ad agire in senso antipadronale e rivoluzionario. Può essere riferito anche ad altre esperienze, specialmente nel campo dell'agire politico dei cattolici progressisti.

Stalinismo: l'interpretazione deviata del marxismo-leninismo data da Giuseppe Stalin. Indica quindi il regime dispotico, l'eliminazione di massa degli avversari, i metodi violenti, la collettivizzazione forzata dell'epoca staliniana ed anche quanto, nel comunismo reale, sa di dogmatico, assolutista, impenetrabile.

Stallo: stasi, stagnazione, arresto, inazione.

Stampella: ciò che serve a puntellare una situazione pericolante o pencolante.

Stanza dei bottoni: sta ad indicare i centri decisionali, le leve direzionali del potere politico ed economico, gli apparati tecnocratici dai quali partono gli ordini di indirizzo della politica sia mondiale che nazionale e locale.

Stanziamento: destinazione di una somma di denaro per un investimento, una spesa, una realizzazione.

Statalismo: indica la eccessiva invadenza dello Stato nei processi economici.

Stato: l'organizzazione giuridica e politica di una comunità di persone e i cui elementi costitutivi sono rappresentati dal territorio, dal popolo e dal governo. Per stato, minuscolo, si intende inoltre la condizione reale di una persona, una situazione, un provvedimento e così via.

Stato assistenziale: è lo Stato del benessere o Welfare in quanto si prefigge di assicurare ai suoi cittadini il massimo delle provvidenze sociali quali l'assistenza sanitaria e la previdenza pensionistica.

Stato di diritto: è quello che si fonda sul rispetto integrale delle leggi e dei diritti civili e nel quale il cittadino non è oggetto, ma soggetto attivo e primario della comunità statale.

Stato-guida: uno Stato che egemonizza, influenza e orienta ideologicamente, politicamente ed economicamente altri Stati ad esso sottoposti.

Stato maggiore: si usa per designare i massimi dirigenti di un partito o di un movimento politico.

Statuale: quanto attiene alla sfera politico-giuridico-costituzionale dell'attività di uno Stato.

Statu quo: locuzione latina per significare una situazione ferma, bloccata.

Steccato: marcata linea di divisione politica. Si è parlato di storico steccato a proposito delle barriere ideali che divisero guelfi e ghibellini, cattolici e laici.

Sterzare: cambiare bruscamente orientamento politico, direzione di marcia.

Stipulare: sottoscrivere ufficialmente e formalmente un contratto, un patto, una intesa, una alleanza, un trattato.

Strapotere: un potere enorme e incontrastato, assoluto, un vero e proprio dominio.

Strategia: disegno organico perseguito con mezzi e tattiche anche diversi e variabili, ma sempre finalizzati al raggiungimento di precisi obiettivi.

Strati sociali: categorie di persone dello stesso livello e condizione sociale.

Strumentalizzare: sfruttare a proprio vantaggio una situazione, trarre da un ideale o da un nobile proposito un utile personale non confessato.

Struttura: l'ordinamento fondamentale, l'intelaiatura, gli organi di uno Stato, di un partito, di un governo. Anche gli elementi costitutivi di una realtà economica e di una società.

Suffragio: manifestazione della volontà popolare attraverso il voto.

Superstizioni ideologiche: pregiudizi, preconcetti, preclusioni che portano a negare ogni altra razionale spiegazione dei fenomeni politici.

Svalutazione: riduzione del valore e del potere di acquisto di una moneta.

Svecchiamento: eliminazione di quanto residua di antiquato e superato.

Svilimento: riduzione della qualità, del pregio di una politica, di una proposta, di un programma.

Sviluppo: l'aumento del reddito individuale e collettivo; l'incremento delle attività produttive. Progressione ideale e anche elettorale di una forza politica.

Svolta: cambiamento radicale, mutamento politico di rilievo.

Svuotamento: privazione del contenuto di una politica, di una formula di governo, di una alleanza. E' anche sinonimo di ridimensionamento e di isterilimento.

 

 

 

Tasse: somme di denaro dovute dal cittadino per pagare i costi della pubblica amministrazione, centrale e locale, e quelli dei servizi pubblici.

Tatticismo: tendenza a concepire la lotta politica solo sul piano tattico, con furberia e manovre di basso cabotaggio, senza un illuminante respiro ideale.

Tecnocrazia: il potere affidato agli esperti, o presunti tali, nei vari settori dello scibile umano.

Temporalismo: l'ingerenza delle gerarchie ecclesiastiche nella vita civile e politica.

Temporeggiare: prendere tempo con deliberata determinazione, ritardare una decisione, traccheggiare, tergiversare.

Tendenza: orientamento, propensione, linea di proiezione di una politica o di una corrente di pensiero.

Tendenzioso: non obiettivo, insidioso, ingannevole, fallace, parziale, specioso.

Tensione: l'acuirsi di un contrasto, l'inasprimento dei rapporti e delle relazioni tra Stati, tra partiti, nel governo, tra le correnti di un partito.

Teocrazia: teoria e pratica politica che porta a subordinare il potere laico e civile a quello religioso.

Territorio: nel diritto internazionale, l'ambito territoriale (terraferma, acque interne, spazio aereo sovrastante) entro il quale si esercita la sovranità dello Stato e del quale è elemento costitutivo.

Terrorismo: lotta politica fondata sulla violenza, i sabotaggi, gli assassinii, la guerriglia armata, le stragi al fine di rovesciare un ordine costituito.

Tertium non datur: espressione latina per significare che le alternative sono due e soltanto due, non essendovi possibilità alcuna per una terza soluzione.

Teste d'uovo: definizione scherzosa degli intellettuali, così chiamati perché spesso calvi. Con tale locuzione si hanno a riferimento gli ideologhi, i pensatori, gli anticipatori anche quando non riescono a tradurre in pratica o in azioni concrete le loro intuizioni.

Testo unico: organico documento legislativo che raccoglie norme attinenti una stessa materia, ma emanate in epoche e con leggi diverse spesso fra loro contraddittorie e incompatibili.

Tiberi Mario: l'estensore del presente "Volumetto".

Timocrazia: sistema politico-costituzionale in cui il potere è assegnato su basi censitarie.

Tirannico: tutto ciò che si riferisce ad una dittatura crudele, ad un dominio assoluto, incontrastato, dispotico e violento.

Toccante: commovente, emozionante, appassionante. Dicesi di un discorso politico, di un evento o di una manifestazione.

Tolleranza: comprensione, disponibilità, generosità, apertura benevola verso gli altri.

Tonificare: sostenere, supportare, esercitare uno stimolo, consolidare.

Totalitario: uno Stato che non riconosca i diritti elementari e fondamentali dei cittadini e che sia gestito da una ristrettissima oligarchia faziosa e illiberale.

Totalitarismo: sistema politico fondato sulla onnipotenza dello Stato, sul potere di un solo governante o di un solo partito e che regola e controlla tutte le manifestazioni della vita singola o associata, negando libertà e autonomia ai cittadini.

Traccheggiamenti: manovre dilatorie, tattiche di rinvio, temporeggiamenti, opportunistiche esitazioni.

Traguardi: obiettivi, mete, punti di arrivo, finalità politiche.

Transeunte: destinato a passare, a costituire un momento di transizione tra una fase politica ed un'altra.

Transfuga: chi abbandona un ideale o una scelta politica per impegnarsi su un'altra opposta posizione.

Trasformismo: tendenza a cambiare bandiera politica, a rinunciare alle antiche posizioni ideali per più opportunistiche sistemazioni pratiche.

Trasgredire: contravvenire ad un ordine, disobbedire alle leggi, violare direttive o consegne.

Trattativa: discussione, con scambio di proposte e controproposte, per la definizione di una questione, la sistemazione di un argomento, la risoluzione di un problema, la conclusione di un accordo.

Trinariciuto: designa un attivista partitico, rozzo, cocciuto, viscerale.

Troika: è sinonimo di triumvirato ed indica la direzione di un governo o di un organo di partito affidata alle tre personalità di maggiore spicco e prestigio.

Trust: concentrazione o fusione di imprese in un unico complesso, con direzione unitaria, al fine di eliminare la concorrenza e imporre sul mercato i propri prezzi, instaurando di fatto un regime di monopolio.

Tumultuoso: atto o gesto rumoroso, convulso, agitato.

Tutelare: difendere, esercitare una funzione di garanzia o di prevenzione.

Tutorie (autorità): funzionari pubblici preposti al controllo e alla vigilanza su enti statali e locali; ad esempio, il Prefetto nei confronti delle provincie e dei comuni.

 

 

 

Unanimismo: simboleggia l'unità formale e di sola facciata, nascondendo profonde divisioni nei fatti.

Unanimità: concordanza di opinioni e di giudizi fra tutti i partecipanti ad un consesso, ad un organo collegiale.

Uninominale: sistema elettorale in base al quale le votazioni avvengono su candidature singole e non su liste di candidati in lizza tra di loro.

Unità d'azione o di intenti: alleanza, più tattica che strategica, tra correnti all'interno di un partito o tra due o più partiti per il raggiungimento di un determinato fine comune.

Unità nella diversità: formula con la quale si vuole indicare il riconoscimento di una pluralità di vedute, senza che questo comporti necessariamente una rottura dell'unità di fondo.

Unitario: quanto qualifica uno spirito o una volontà di coesione sostanziale in un movimento, in una corrente di pensiero, in un partito.

Universalismo: dottrina mirante a considerare i rapporti fra gli esseri umani al di fuori di qualsivoglia intolleranza per ragioni di razza o di religione e, invece, all'interno di una ideale e unica comunità pacifica mondiale.

Uomo della strada: è l'uomo comune, quello di tutti i giorni, è il cittadino medio.

Uomo Qualunque: movimento politico, ed anche testata di un giornale che ne divulgava le idee, fondato da G. Giannini sull'onda del malcontento per la grave crisi postbellica e in funzione della riaffermazione dei valori tipici della destra moderata.

Urbanesimo: cospicuo esodo di massa dalle campagne verso i maggiori agglomerati di città.

Urto frontale: scontro violento tra due schieramenti contrapposti, polemica senza mezzi termini, lotta senza quartiere.

Usura: nel lessico politico, significa il deterioramento, lo sfaldamento, il logoramento di una formula di governo, di una piattaforma programmatica, di una politica in genere.

Usurpazione: occupazione illecita, detronizzazione, appropriazione indebita di un ruolo o di una funzione.

Utili idioti: quanti si prestano ad assecondare bieche manovre di potere a prescindere da valori ideali e morali.

Utilitarismo: deleteria prassi tendente a concepire l'utilità e il tornaconto personale quali scopi ultimi delle relazioni umane.

Utopia: un ideale etico e politico destinato a mai o quasi mai realizzarsi nella concretezza della realtà.

 

 

 

Vacatio legis: periodo intercorrente tra la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e l'entrata in vigore di una legge che, di solito, è di quindici giorni. Indica pure, in senso lato, il vuoto normativo su una determinata materia.

Vacillare: essere in pericolo, ondeggiare fino a perdere l'equilibrio e, alla fine, cadere.

Varare: approvare in maniera definitiva e rendere esecutiva una legge, una delibera, una riforma.

Variazione: cambiamento, modifica, mutamento emendativo.

Vecchia Guardia: i veterani, le leve della prima ora di un partito o di un movimento e, dunque, quelle più leali e fedeli.

Velleitarismo: atteggiamento di chi ritiene di poter ottenere chissà quali risultati che, in realtà, sono del tutto sproporzionati rispetto alle sue doti e qualità personali.

Venditore di fumo: imbonitore, chiacchierone e fanfarone che promette ciò che sa di non poter mantenere, demagogo che vende merce politica che non possiede.

Verifica: con tale espressione verbale ci si riferisce al riscontro della validità di un programma, di una alleanza, di un governo. Una verifica può preludere ad una crisi di rapporti politici precedentemente instaurati oppure ad un loro rinvigorimento.

Vertice: i capi, i dirigenti dello Stato o di un partito, il massimo grado di un apparato burocratico. Come avverbio (del tipo: incontro al vertice), ha il significato di una riunione ai massimi livelli decisionali.

Vessatorio: oppressivo, fiscale, persecutorio, angherioso.

Veto: designa il diritto di bloccare o respingere una deliberazione adottata in un organo collegiale.

Vicaria (funzione): compito temporaneo di sostituire, di esercitare le veci di una autorità. Ad esempio, quella del Presidente del Senato che sostituisce il Presidente della Repubblica in caso di impedimento o di assenza di questi dal territorio nazionale.

Vice: il numero "due" di un partito, di un governo, di un sindacato et cetera.

Vigente: che è in vigore, che ha validità di legge.

Vigilanza: azione intesa a salvaguardare le caratteristiche ideologiche e le conquiste politiche di un partito.

Vilipendio: delitto di lesa maestà nei confronti di un Capo di Stato.

Vincolante: obbligante, inderogabile, coercitivo.

Violazione: inosservanza di un obbligo giuridico o morale, di una legge. Inottemperanza.

Virtuale (accordo): una intesa non ancora del tutto codificata e formalizzata, ma praticamente già raggiunta e stabilita.

Viscerale: ciò che viene introdotto nella lotta politica non con razionalità, ma con esaltata emotività.

Vischiosità: una condizione economica o politica rigida, non fluida e scorrevole.

Vitalizzare: fornire vitalità, concedere vigore e forza all'azione di un partito, di un governo. Derivato; vitalizzazione.

Vocazione: inclinazione verso una determinata ispirazione ideale o politica; attitudine o predisposizione naturale ad esercitare una professione, un mestiere, una attività in genere.

Voci di corridoio: pettegolezzi, indiscrezioni, sondaggi, illazioni, interpretazioni interessate su fatti e persone.

Volano: come lo strumento che imprime direzione e ritmo di marcia ad un meccanismo, nel lessico politico si indica come volano tutto ciò (organi, leggi, metodi, provvedimenti) che può consentire il superamento di una fase di difficoltà ed aprire una nuova stagione di progresso e benessere.

Volontà politica: disponibilità e determinazione a portare ad attuazione e compimento programmi e progetti per mantenere fede a promesse o a impegni politici assunti.

Voto: giudizio, suffragio, scelta, indicazione di un orientamento, atto con il quale viene espressa la volontà popolare.

Voto consultivo: quello che vale solo come parere non essendo vincolante per future decisioni.

Voto deliberativo: quello che obbliga a rispettare integralmente la scelta in esso contenuta.

Voto di fiducia: è l'atto che consente ad un governo di ricevere l'approvazione del Parlamento ed essere così costituzionalmente abilitato a svolgere le sue funzioni.

Vuoto di potere: è il clima di incertezze, indecisioni e di impossibilità a deliberare che viene a determinarsi quando un governo non sia più in grado di assolvere ai suoi compiti e, parallelamente, il quadro politico non consenta di esprimere soluzioni alternative.

Vuoto giuridico: si ha quando, dopo l'abrogazione di una legge, non si sia provveduto ad emanarne un'altra regolante la stessa materia.

Vuoto politico: si genera quando entrano in crisi formule e meccanismi operativi di organi partitici o istituzionali.

Vuoto procedurale: indica l'assenza di procedure atte a far funzionare correttamente una assemblea, un consesso elettivo e non, un organismo di partito od altro.

Watergate: nel corso della campagna presidenziale americana del 1972, fu lo scandalo delle intercettazioni telefoniche ordinate da alcuni collaboratori dell'allora Presidente Nixon ai danni di esponenti del partito democratico. E' diventato simbolo di lotta politica truffaldina.

Weimar (repubblica di): dal nome della città in cui venne elaborata una nuova costituzione, fu il regime tedesco dalla fine della prima guerra mondiale all'avvento del nazismo. E' sinonimo di democrazia debole e imbelle.

Welfare State: è lo Stato assistenziale che assicura ai suoi cittadini previdenza, sanità, pensioni.

Xenofobia: fanatica avversione per tutto ciò che è straniero ed è tipica dei movimenti ultranazionalisti.

 

Zdanovismo: sistema rigido e repressivo, specie nei confronti dei liberi intellettuali, secondo il modello di Andrej Zdanov in auge durante la dittatura staliniana.

Zelante: fervente e convinto sostenitore di una fede religiosa, di una dottrina politica.

Zona depressa: un territorio a basso e insufficiente sviluppo economico.

Zona d'influenza: Stati o Nazioni sottoposti all'egemonia politica ed economica di uno Stato dominante.

Zona di libero scambio: un'area, più o meno vasta, all'interno della quale è consentito il libero movimento di importazioni ed esportazioni.

Zoppicare: andare avanti con difficoltà inciampando negli ostacoli anche piccoli. Si dice, ad esempio, che un governo zoppica quando sta per entrare in crisi.

Zuffa: scontro sia verbale che manuale, lite, rissa, scaramuccia.

 

OMEGA: pur non essendo presente nell'alfabeto italiano, è lettera essenziale al pari della A/ALFA, simbolo di principio, perché anch'essa, per chi ha Fede, rappresenta non la fine bensì l'inizio del tutto, della Vita Eterna redenta dal Salvatore Gesù Cristo.

 

A conclusione del "Brevis Liber Vocalis", iniziato quasi per gioco e che ha comportato invece grande dispendio di tempo e di energie mentali e fisiche, mi sembra giusto porre a me stesso e a tutti i futuri lettori e lettrici una domanda e tentare di dare ad essa una risposta.

Risiede nel linguaggio spesso incomprensibile dei politici, nell'informazione disinformante e diseducante, la causa del distacco tra il mondo della politica ed ampi strati della popolazione?.

Certo, la classe politica ed anche quella giornalistica hanno una buona parte di responsabilità quando eccedono in preziosismi linguistici di stampo bizantino. Ma, se questi non sono "instrumenta regni" giacché è a tutti evidente come il potere si conquisti e si conservi per altri versanti, ne consegue che appunto una migliore diffusione e comprensione del lessico politico può consentire, più che una maggiore credibilità dei partiti, una più diffusa sensibilità per la vita pubblica, una attenzione più rilevante per il dibattito di idee, una più sentita partecipazione.

Il discorso è così rovesciato. Non le parole della politica frenano l'adesione popolare alla vita pubblica, ma tutto ciò che impedisce la divulgazione del lessico politico. Una cultura politica più viva è destinata a riavvicinare il cittadino al ceto politico e alla "Politica" come arte e scienza, eliminando la persistente frattura.

Ma una cultura politica più viva e autentica si realizza partecipando alle competizioni politiche e comprendendole per quel che intendono valere, cioè anche imparando un linguaggio che non è né da iniziati e né da sacerdoti di un culto fuori del tempo e dello spazio, ma specchio di una realtà che ci riguarda tutti e che tutti contribuiamo, o possiamo contribuire, a rendere mutabile, perfettibile, segnata dal più qualificante marchio che l'essere umano sappia imprimere a fuoco: la LIBERTA'.

Testi consultati:

Grande Dizionario Etimologico della Lingua Italiana; AA. VV. ; UTET.

Grande Dizionario Italiano dell'Uso; De Mauro; UTET.

Terminologia Politica; Di Capua; EBE.

 

 

 

  

  

  

 

 

Pubblicato il: 29/04/2011

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