Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

L'antifascismo orvietano chiede al sindaco di revocare la concessione della sala del Governatore a Casapound

Un accorato appello di Serena Stornelli, nipote del martire di Camorena Ulderico Stornelli. Il Comitato antifascista orvietano si mobilita. Manifestazione sabato 30 aprile alle 18,00
Questa la manifestazione di Casapound contestata

Riceviamo da Serena Stornelli, nipote di uno dei martiri di Camorena, l'appello perché non sia concessa a Casapound la sala per una loro manifestazione.

Il filo della memoria in un paese dalla memoria breve

Tutti noi abbiamo un ricordo che è il leit motif della nostra vita, un ricordo che parte da lontano attraversa l'infanzia e ci porta fino ai nostri giorni.
Il mio è rappresentato da un dipinto, un grande enorme dipinto la cui copia campeggiava nel soggiorno della casa in cui sono cresciuta.
Sotto questo quadro, ancora presente in casa di mia mamma, c'era il divano su cui spesso sedeva mio padre.
Sotto questo quadro ci siamo sentiti, mio fratello ed io tutte le prediche di babbo sull'onestà, la rettitudine, il coraggio. Sotto questo quadro i nostri amici , e in seguito i fidanzati, hanno ascoltato da mio padre la storia della nostra  famiglia, che partiva da lì, dal 29 marzo 1944.
Prendendo spunto da quel dipinto infatti babbo cominciava a raccontare l'eccidio di Camorena, con  la tragicità con cui i suoi occhi di quattordicenne avevano visto il corpo di suo padre martoriato dal piombo fascista.
Da quel punto parte il nostro impegno, quello di mio fratello e mio e quello delle persone che, consapevoli,  ci affiancano e che con noi hanno abbracciato la causa antifascsta. Questo quadro fu dipinto dal Maestro Livio Orazio Valentini di Orvieto quando al ritorno da Buchenwald, dopo l'internamento, non trovò più ad Orvieto i suoi amici più cari caduti nell'eccidio.
Dipinse questa enorme opera con la rabbia e la disperazione che potete immaginare ed ora viene ospitata nella Sala del Governatore all'interno dello Storico Palazzo dei Sette ad Orvieto. Questa è la sala più importante dove si svolgono, previa concessione del Comune, le numerose attività culturali che si susseguono nella cittadina.
Ieri, il Comitato Antifascista Cittadino mi mette al corrente dell'iniziativa del prossimo 30 aprile prevista per la sala del Governatore sotto l'egida del dipinto raffigurante la fucilazione di nonno Ulderico Stornelli e di altri sei martiri.
 
L'iniziativa prevede che la sala del Governatori  i fascisti del terzo millennio, i militanti di Casapound vengano a presentare il proprio libro sui fatti di via ACCA LARENTIA sotto il quadro della strage fascista di Camorena.
Io non ci posso stare! Questa la mia risposta, questo il mio appello contro  lo sfregio che la prima giunta di destra orvietana dal dopoguerra ad oggi ha voluto dare alla memoria dei caduti e alle loro famiglie.
 
 Il  29 marzo è passato da meno di un mese, una data che per la città di Orvieto sembrava essere  importante.
In quel giorno, infatti, si commemora   l'eccidio di Camorena.
Corone di alloro,  banda in testa, Sindaco con fascia tricolore, maestranze,  Anpi e quant'altro.
A ricordo vengono coinvolte anche scolaresche, bambini leggono brani affinché venga tramandata la memoria del sacrificio dei Sette Martiri.
 
 
Ieri 25 aprile, si festeggiava la liberazione dell'Italia da quella sciagura, che tanti lutti addusse direbbe Omero, chiamata Fascismo.
Nel 1952  venne promulgata la Legge Scelba, che all'art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque faccia propaganda per la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure da chiunque pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche e razziste. Recentemente si è tentata una spallata a questo caposaldo della nostra costituzione tentandone l'abolizione. Per fortuna si è risolto in un nulla di fatto perciò la norma resta ancora in vigore, ed è per questo che mi trovo, sempre più spesso a chiedermi se sia possibile che un'associazione  come Casapound possa imperversare indisturbata sul nostro territorio, non in maniera clandestina, ma avendo sedi autorizzate, sfilando in cortei autorizzati,  quando si autodefinisce così : "Casa­Pound Italia non è un partito politico, ma una associazione che si propone di svilup­pare in maniera organica un progetto ed una struttura politica, che proietti nel futuro il patrimonio ideale ed umano che il Fascismo italiano ha costruito con im­menso sacrificio, perché noi ci rifacciamo alla carta di Verona, allo Stato sociale del  ventennio."
 Mi chiedo anche con quali soldi, sovvenzionati da chi possano mettere in piedi una simile organizzazione anche occupando sedi di pregio in zone centrali di città come Roma.
 
Li seguo nei loro movimenti loschi, ora sotto l'egida della tartaruga, ora sotto quella delle spade incrociate con il teschio,  andare a presentare il loro libro su verità occulte dei fatti di via Acca Larenzia.
Fatti che all'epoca ho seguito in prima persona essendo nata in quella fetta di Roma che racchiude, peggio del triangolo delle Bermude, via Acca Larentia, appunto, e via Noto egualmente tristemente note.
 
Li vedo ora accolti in un bar, ora in un pub di nostalgici ma questa volta no, il 30 aprile, sono già pronti i volantini,  avranno spazio niente di meno che la sala del  Governatore a Palazzo dei Sette, questa volta hanno dalla loro giunta e consiglieri comunali, probabilmente gli stessi che ridevano dal balcone di palazzo Valentini (dal balcone!!) il 29 marzo 2010 mentre la famiglia Stornelli, il Comitato Antifascista Cittadino ed altri convenuti alla commemorazione della strage di Camorena, cantavano Bella Ciao.
 
Ora io, insieme a tutta la mia famiglia, chiedo formalmente che venga revocato questo permesso, che non si istituzionalizzi questa schifezza, che non si macchi il Sindaco di un'onta simile. Come potrà l'anno prossimo il Sindaco presenziare alla commemorazione, come potrà chiedere ai bambini di mantenere viva la memoria antifascista se lui autorizza i fascisti del terzo millennio ad entrare a pieno titolo nella sala del Governatore.
In quella sala, lo ricordo a quanti lo abbiano rimosso, campeggia enorme ed imponente, quasi a monito dello spirito antifascista della città di Orvieto, un dipinto di Livio Orazio Valentini, deportato a Buchenwald.
Quell'opera raffigura l'Eccidio di Camorena, dove perì, per mano del piombo fascista mio nonno Ulderico Stornelli, ed altri 6 ragazzi che hanno dato la propria gioventù e la propria vecchiaia affinché oggi noi potessimo festeggiare appunto il 25 aprile.
Non posso tollerare che proprio sotto quel dipinto, quasi a sfregio, si autorizzino fascisti a diffondere le proprie iniziative.
Quest'atto offende profondamente la mia famiglia creando così una rottura insanabile con le istituzioni di questa città.
 
firmato Serenella Stornelli nipote di Ulderico Stornelli
anche a nome e per conto di Ulderico Stornelli nipote
e Ines Stornelli figlia

Segue il volantino del Comitato antifascista orvietano

 

Pubblicato il: 27/04/2011

Torna alle notizie...