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Vendere tutti i parcheggi. L'idea vista da Nadia Formiconi e da Pier Luigi Leoni

Abbiamo "tirato fuori" dall'area dei commenti sia l'intervento di Nadia Formiconi che la replica di Pier Luigi Leoni a proposito della possibilità di vendere tutti i parcheggi coperti. La commentatrice, che era già intervenuta sull'argomento dichiarandosi contraria, rappresenta una sensibilità diffusa e vorremmo che si aprisse un dibattito sereno ed oggettivo sulla viabilità e la sosta ad Orvieto

Il corsivo di Pier Luigi Leoni, che suggerisce la possibilità di vendere tutti i parcheggi coperti, perché comunque parcheggi a pagamento sono, e di risollevare così le sorti delle finanze comunali, ha suscitato un interessante commento Nadia Formiconi.
Abbiamo "tirato fuori" dall'area dei commenti sia l'intervento di Nadia Formiconi che la replica di Pier Luigi Leoni. La commentatrice, che era già intervenuta sull'argomento, rappresenta una sensibilità diffusa e vorremmo che si aprisse un dibattito sereno ed oggettivo sulla viabilità e la sosta ad Orvieto, perlomeno quanto è possibile quando si toccano legittimi interessi privati, a volte non coincidenti con quelli pubblici.

Qui il link al corsivo di Leoni.

Seguono il commento di Nadia Formiconi e la replica di Leoni. La discussione è aperta.

"il box è mio" (2011-04-15 16:08:08)

Scritto da: nadia

Se insiste insisto anch'io. I parcheggi coperti, che sempre un bene di servizio restano, li ha commissionati e pagati la pubblica amministrazione (quindi i cittadini tutti), presumo perché ravvisasse la necessità di dotare Orvieto, il suo territorio e i suoi abitanti di questo imprescindibile servizio; chiaramente previo pagamento di qualcosa per carità! Ora come mai si dovrebbe deciderne la privatizzazione costringendo/ permettendo i "cittadinituttiquellicheselopotrannopermettere" a comprarli in qualche maniera? E i "cittadinituttiquellichenonselopotrannopermettere" che fanno? Hanno pagato la costruzione di un bene di servizio e come servizio erogato potranno scegliere dove pagare più comodamente le prossime multe? Non le sembra sempre la solita storia di Robin Hood al contrario? Sa perché e per chi potrebbe esserlo? Per tutti quelli che, ma l'ho già detto, nonostante la dedizione mostrata da molti a operare affinché questo avvenisse, non si sono rassegnati a lasciare-vendere-restituire la propria abitazione o il proprio posto di lavoro quando questi fossero sventuratamente ubicati sulla rupe pardon: qui nel castello del padrone che a suo tempo si dimenticò di far costruire il ponte levatoio. A proposito, quella del box è un'idea mia. Mia anche l'idea di vendere-

 

Replica di Leoni a Nadia 

Replico a Nadia. I parcheggi coperti sono beni pubblici, cioè di tutti. Anche le strade e le piazze sono beni pubblici. Chi non possiede l'automobile usa le strade e le piazze per camminare. Chi possiede l'automobile, ma anche il garage, usa le strade  e le piazze sia per camminare che per circolare. Chi possiede l'automobile e non il garage, usa le strade e le piazze sia per camminare, sia per circolare, sia per parcheggiare. Tutti usano le strade e le piazze, ma c'è chi le usa di più. Nessun problema quando le strade e le piazze bastano per tutti. Il problema sorge quando le automobili sono tante e i centri abitati hanno strade e piazze realizzate quando le automobili erano poche o, come nei centri storici, quando non c'erano per niente. Allora chi possiede l'automobile usa le strade e le piazze come garage e ne derivano conseguenze negative per il traffico, per il decoro urbano e per le esigenze dei visitatori. La concessione (a pagamento) di posti macchina pubblici al coperto riduce l'uso di strade e piazze come garage. Altrettanto l'imposizione di un prezzo per la sosta nelle strade e nelle piazze. Per di più ne deriva un introito per il comune che deve provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade e delle piazze, alla restituzione dei mutui contratti per sistemarle e agli oneri della pulizia e della vigilanza. Resta il problema dei disabili e dei poveri, cioè delle categorie deboli. Per i primi il codice della strada prevede le strisce gialle. Per i poveri con automobile è giusto che il comune sia più clemente dei benzinai e dei meccanici e faccia degli sconti graduati fino all'esenzione. Potrei concludere: allora, dov'è il problema? Invece il problema c'è, e sta nelle emozioni.

Pubblicato il: 18/04/2011

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