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Il PD si organizza per essere altrenativa credibile e pronta

I documenti diffusi dal coordinamento.
- Il Pd punta su donne e giovani
- Costruire la fiducia nel futuro, lavorare per rilanciare lo sviluppo e la qualità della vita a Orvieto

foto di copertina
ORVIETO - Il Pd inizia a lavorare all'alternativa e, dopo i nuovi vertici, detta la linea. Ma al programma operativo del segretario Leonardo Mariani, illustrato lunedì sera al coordinamento alla presenza del segretario provinciale Mario Giovannetti, si è affiancato subito un documento fortemente critico con la storia più recente del partito firmato da diversi membri del coordinamento stesso e illustrato dall'ex capogruppo Giuseppe Germani. Risultato: "Dalla sintesi dei due testi scaturirà il documento da presentare alla conferenza programmatica" di gennaio, afferma una nota ufficiale. Ma andiamo con ordine. Mariani intanto si è dotato di una nuova segreteria che è quasi tutta al femminile. Sono il vice segretario, Cristina Croce, avvocato, Benedetta Dubini, studentessa in Giurisprudenza, Liliana Grasso, consulente aziendale, componente dell'assemblea regionale del Pd e Anna Rita Mortini, vice presidente del consiglio comunale, le donne che affiancheranno il segretario nel lavoro di riposizionamento del Pd nel territorio. In segreteria anche Massimo Gambetta, ex capo gruppo in Comune. Resta aperta una posizione a disposizione di un ulteriore rappresentante per chiudere il cerchio delle tante anime del Pd. "Concretezza" è la parola d'ordine di Mariani che, nel suo programma operativo, ha parlato dell'esigenza di "ricucire il rapporto con il territorio, nel centro storico come nelle frazioni" di "uscire dalle stanze di via Pianzola" e della voglia di lavorare su temi "concreti, specifici" viste le tante emergenze in atto "nella situazione in cui versa attualmente il Comune di Orvieto". "Vogliamo preparare un'alternativa valida" ha detto Mariani. Il passaggio obbligato per una parte del partito è, però, una decisa autocritica: "Per aprire un nuovo corso ci vuole un Pd diverso da quello che abbiamo conosciuto negli ultimi anni, pieno di ambiguità e doppiezze" ha detto Germani nell'illustrare il documento che analizza una città in cui starebbe emergendo "un aggregato conservatore e passivo, caratterizzato da rendite e privilegi che si oppone a ogni cambiamento in campo economico, sociale, civile e persino religioso". Forze, è detto, che "si sono sviluppate anche grazie alla mancanza di obiettivi e modelli di sviluppo che la politica non è stata in grado di indicare e ad una gestione amministrativa incapace di invertire la rotta. L'impianto economico basato sullo sviluppo sproporzionato dell'edilizia privata e delle attività estrattive ha favorito il formarsi di veri e propri monopoli in settori decisivi come quello vitivinicolo, la progressiva deresponsabilizzazione delle banche per le sorti dell'economia locale e la svendita degli asset forti, a partire dalla discarica". Così se per Mariani la parola d'ordine è "concretezza" per i firmatari del documento è "autonomia": "dal sistema politico istituzionale nazionale e regionale, dai condizionamenti delle forze economiche e dei "poteri forti"". Si parla, infine, di fallimento amministrativo e politico istituzionale del governo cittadino del quale vengono chieste le dimissioni, "per dare ad Orvieto una guida rinnovata ed adeguata".

Pubblicato il: 08/12/2010

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