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O si svolta o si va a sbattere

A Destra e a Manca lancia la sfida. Costruire un "nuovo programma, rigoroso negli aspetti finanziari ma ricco di prospettive. E, se il consiglio comunale non ci sta, si va a vedere se ci sta il corpo elettorale". Interventi di Flavio Zambelli, Massimo Gnagnarini

foto di copertina

Caro Franco,

come ovviamente ben sai, Il COVIP (Centro Orvietano di Vita Politica Senatore Romolo Tiberi) ha annunciato una "cena di affiatamento" per il 10 settembre [chi vuole partecipare può rivolgersi a uno dei promotori, compresi io e te] e ha programmato per la seconda metà di settembre un forum sul tema: BILANCIO COMUNALE: A QUALI SACRIFICI SIAMO DISPOSTI PER EVITARE LA BANCAROTTA E GUARDARE AL FUTURO CON PIù FIDUCIA?

Ci vuole poco a capire che, se mettiamo a disposizione della città le nostre residue energie, impegnandoci in un lavoro di gruppo che prescinde dalle appartenenze politiche, è perché abbiamo poca o punta fiducia nella possibilità dei partiti di tirarci fuori dalle sabbie mobili. Non per disistima dei militanti di destra, di centro e di sinistra (anche noi lo siamo), ma perché, nei momenti cruciali, quando diventa urgente e indispensabile prendere i topi, non importa il colore del gatto. Anzi, è bene che i gatti smettano di lisciarsi il pelo per dare risalto ai rispettivi colori. È bene che si radunino, si organizzino e facciano il loro dovere.

Ciò detto, mi pare che tutti, a cominciare da sindaco, assessori e consiglieri comunali, fino ai cittadini più distratti, abbiano capito che così non si può andare avanti. E chi non l'ha capito è ora che lo capisca.

Siamo passati dai bilanci falsi ai bilanci ottimistici, da una discarica chiacchierata a una misteriosa, dal casermone dei miracoli al miracolo che ancora sta in piedi. E potrei continuare.

È arrivata l'ora che l'amministrazione comunale si riprogrammi. Il momento è drammatico ma il clima è buono. Le bambole viziate hanno capito che non c'è una lira. La magistratura penale non ha arrestato nessuno. Quella contabile s'è messa in movimento per i cosiddetti contratti derivati, ma che cosa vuoi che succeda nel paese del lotto? In fondo si tratta di investimenti di soldi pubblici in megaschedine di una specie di superenalotto. Non è detto che prima o poi i numeri non escano. Basterebbe avere la fortuna di Gaucci. 

Quindi nuovo programma cercasi, rigoroso negli aspetti finanziari ma ricco di prospettive. E, se il consiglio comunale non ci sta, si va a vedere se ci sta il corpo elettorale.

Ma tu m'insegni che le idee camminano sulle gambe degli uomini. Perciò serve una classe dirigente adeguata, non una classe dirigente che si adegui.

Come se ne esce, secondo te?

Tuo Pier

Caro Pier,

bella domanda la tua! Soprattutto a risposta semplice, per inciucisti incalliti come noi, che, seppure 'belli addormentati', una ne fanno e cento ne pensano (alla faccia del risparmio energetico!). Ma, insomma, non mi posso comunque sottrarre al dovere di esprimere il punto di vista di "a manca", soprattutto perché manca. Partirei però proprio da quello che ritengo essere il punto centrale della tua analisi della situazione, quello che alla fine ci ha convinti della necessità di fondare il COVIP insieme ad altri amici: il fatto che non fa il suo dovere chi dovrebbe farlo, non per colpe soggettive (o magari non soltanto per questo), ma perché, a causa di circostanze molto complesse, ciascun soggetto in gioco sembra orientato a non scoprirsi, ad aspettare che siano gli altri a fare la prima mossa. Errore grave, di presunzione. Perché, come abbiamo detto più volte, la realtà non sta ferma (per fortuna) e non aspetta (per sfortuna di quelli che aspettano). Non aspetta la manovra di bilancio, con tutto ciò che di scelte e di provvedimenti urgenti ne consegue. Ma non aspettano nemmeno le dinamiche generali che influenzano quelle locali, quando non le condizionano pesantemente fino a rendere negative decisioni che sarebbero invece positive se prese in tempo utile. Già, perché il tempo non è affatto una variabile indipendente. Le cose poi si complicano di molto e necessariamente: l'intempestività di solito conduce a dover decidere con l'acqua alla gola, ed in tal caso le decisioni quasi mai sono lucide e vantaggiose per la collettività. Sta per succedere con l'appalto dei parcheggi, su cui abbiamo fatto bene come COVIP ad appoggiare le proposte di Massimo Gnagnarini. Sta per succedere con il sistema di smaltimento dei rifiuti, ed anche su questo punto abbiamo fatto bene a prendere posizione manifestando, sia individualmente che come COVIP, l'esigenza di analisi approfondite, anche mediante visite ad impianti ottimizzati, a cui segua una discussione pubblica vasta e senza pregiudizi. Succederà inevitabilmente, se si continua così, con la ex Piave e con l'ex Ospedale, su cui da tempo tutti noi diciamo a gran voce che bisogna alzare il tiro, ragionare in modo adeguato al significato e alla portata dell'operazione, senza cedere di un millimetro alla tentazione delle soluzioni facili in apparenza e velleitarie, irragionevoli, dannose, nella realtà.

Credo che si debba prendere atto che il confronto (se di confronto si può parlare) ormai si è spostato: non più sul se ci sono problemi e perché, ma sul come uscirne. Mi parrebbe una cosa positiva. In realtà non ci siamo ancora. Perché non possiamo essere solo noi del COVIP ad analizzare, proporre, invitare. E' vero che siamo sufficientemente tignosi da non scoraggiarci facilmente, ma è anche vero che è venuto il momento che ciascuno faccia la sua parte sul serio, senza il 'furbismo', che sia di qua che di là purtroppo non manca.

Sono d'accordo con te: deve esserci la svolta che invochiamo da tempo. E mi pare che il percorso stia diventando obbligato: piattaforma programmatica chiara e realistica, ma anche studiata e ambiziosa al punto giusto; pronunciamento del Consiglio; se favorevole, adeguamento degli assetti politico-amministrativi per un'attuazione efficace; se sfavorevole, scioglimento ed elezioni. Oggi non vedo altro.

Caro Pier, la classe dirigente, ovviamente lo sai bene anche tu, non si forma e non si trasforma 'in vitro', ma nel fuoco della battaglia, come si sarebbe detto un tempo. E la battaglia eccola, ci stiamo già in mezzo. Che cosa ne uscirà non lo sappiamo. Tanto meno sappiamo se sarà migliore o peggiore di ciò che abbiamo visto o che ancora vediamo. Certo è che non sarà frutto di benedizioni o di maledizioni, ma di scelte compiute o di assenze volute o di distrazioni interessate, cioè di atti che comportano comunque responsabilità.

Quella responsabilità che noi intanto ci assumiamo invitando tutti, con un'apposita iniziativa nella seconda metà di settembre, a ragionare insieme su quali sacrifici siamo disposti a fare "per evitare la bancarotta e guardare al futuro con più fiducia", e in preparazione di essa, con la 'cena di affiatamento' del 10 settembre.

Tuo Franco


da Flavio Zambelli

Carissimo direttore, carissimi amici del COVIP. Finalmente è cominciata la grande partita. Il COVIP è uscito allo scoperto e si è manifestato per quello che realmente è. Un gruppo di persone validissime che ragionano  , e cercano di proporre soluzioni nei settori-chiave della vita economica e sociale dell'Orvietano. Il tema del bando dei parcheggi è stato il primo terreno di discussione importante, visto che si parla di un aspetto fondamentale sia per il bilancio del Comune, sia per il sistema di mobilità della nostra Città. Il traguardo è quello di stimolare un'attenzione da parte della cittadinanza e delle istituzioni locali. A questo proposito credo che vada comunque ringraziato il consigliere comunale Guido Turreni che ha partecipato pubblicamente al dibattito sollecitato da Massimo Gnagnarini, e dalla nostra organizzazione. Vanno sempre stimolati e premiati quei rappresentanti delle istituzioni e quei cittadini che si espongono e si presentano pubblicamente con delle  proposte o controproposte ,  giuste o meno giuste che siano. Non ho mai visto una squadra così ben amalgamata e poliedrica come il COVIP: Massimo Gnagnarini è il maggior  esperto in tema di macro e microeconomia politica e finanziaria; Mario Tiberi ha una conoscenza politica ereditaria e una  preparazione di tipo umanistico, che contiene dentro la sua testa 2000 anni di cultura e di storia; Dante Freddi e è il direttore di una grande testata giornalstica locale e conosce meglio di tutti le tecniche dell'informazione sul web e non solo; Pierluigi Leoni è il miglior esperto di Diritto Amministrativo della Città e della Tuscia; Franco Raimondo Barbabella, preside di un importante scuola, è l'uomo di maggiore scaltrezza ed esperienza politica del gruppo, avendo fatto il Sindaco negli anni in cui partirono i progetti significativi di questa Città. Dimostrò in quell'incarico uno spirito decisionista e una determinazione caratteriale in anni in cui l'elezione diretta non c'era ancora; e un sindaco era sottoposto alle mediazioni estenuanti con le segreterie dei Partiti. Questa è una squadra che già così composta sarebbe in grado di mettere in difficoltà qualunque interlocutore. Ma il COVIP è nato per unire la Città e non necessariamente per dividere. E' nato per mettere al primo posto i cittadini, con  le loro idee, i loro progetti, le loro legittime aspirazioni. E' stato concepito per mettere al primo posto il ragionamento e le qualità individuali all'interno di un più ampio disegno collettivo. E' strutturato per superare i vecchi schemi ideologici del ventesimo secolo, che spesso creano anacronistiche rivalità e divisioni; quando invece la società italiana è enormemente cambiata ; la famiglia, il lavoro, l'impresa commerciale e privata, gli affetti privati; tutti fattori che sono più importanti dell'ideale politico. Quest'ultimo è uno strumento  importante per soddisfare quei fattori; ma non deve diventare il fine principale dell'esistenza di una persona, fino a fargli perdere gli affetti, le relazioni commerciali, le relazioni personali. Per far capire meglio il concetto , faccio  una metafora calcistica:  in una squadra  di calcio il modulo e gli schemi di gioco non devono sacrificare l'estro e la classe del singolo giocatore. Così come il partito politico e l'ideologia, o ideale, di riferimento, non devono comprimere e sacrificare le qualità individuali del singolo cittadino. Il COVIP nasce proprio per questo; per valorizzare il cittadino nelle sue qualità  all'interno di un progetto civico,, indipendentemente dagli schemi e dai moduli politici-ideologici. Avanti cosi amici, aspettando che l'Amministrazione comunale risponda positivamente agli inviti al dibattito presentati dal COVIP.


da Massimo Gnagnarini

Grazie Flavio per aver riassunto così bene il senso che ci muove. E non solo questo, ma anche lo spirito e la dimensione umana e il rispetto degli altri come categorie imprescindibili dalla intelligenza e a volte dall'arguzia che si deve mettere in atto per le buone cause e i buoni fini.
Questo non deve diventare, come tu saggiamente descrivi, la ragione o il pretesto per trascurare gli affetti e le relazioni personali.
Con equilibrio certo, ma non possiamo mai dimenticare il fondo di verità che si ritrova nel seguente aforisma:
"La politica è un affare troppo serio per lasciarlo in mano soltanto ai politici."
Non ricordo l'autore ma poco importa.
Un saluto affettuoso.


La rubrica di Orvietosì  "A Destra e a Manca" è alla quarantaseiesima puntata. La rubrica è animata da Pier Luigi Leoni e Franco Raimondo Barbabella, la destra e la sinistra delle "cose".
Vorremmo attrarre i lettori nel ragionamento aperto da Leoni e Barbabella, non con i commenti, che in questa rubrica sono disattivi, ma con
contributi firmati e spediti per e-mail a
dantefreddi@orvietosi.it , specificando nell'oggetto la rubrica "A destra e a manca".
La rubrica esce ogni lunedì.


Per leggere le precedenti puntate di 'A Destra e a Manca' clicca qui


 

Pubblicato il: 30/08/2010

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