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NOTIZIE CORSIVI

Modesta proposta per prevenire: la balìa del libero Comune medievale

Pier Luigi Leoni lancia un'idea per comporre il quadro ammnistrativo orvietano, fino a quando sarà possibile ed utile. Le difficoltà di questa fase delicatissima, secondo Destra e Manca, vanno superate e...contributo di Valentino Flippetti, Fabrizio Trequattrini, Nadia Formiconi, carteggio Filippetti- Barbabella, da Franco Raimondo Barbabella a Nadia Formiconi, da Nadia Formiconi

Caro Franco,

il fatto che fino ad ora abbiamo azzeccato le previsioni sull'evoluzione di questa benedetta anatra zoppa non c'illude di essere profeti. È quindi con una certa titubanza che t'invito a dialogare sul futuro prossimo di un meccanismo che rischia di saltare da un momento all'altro.

Ma ci vuole altro, per tapparci la bocca, che il rischio di essere smentiti dalla realtà.

Ebbene, centrodestra e centrosinistra si accingono a definire e approvare un bilancio meno indecente di quelli degli anni passati. Un diavoletto mi dice che, da quando s'è capito che gli autori delle passate marachelle la faranno franca, i soggetti trasversali che stanno lavorando al bilancio hanno sniffato una dose di cinismo che li ha fatti sognare per un po'. Ma solo per un po'. Se non altro perché il marchingegno messo su da Toni Concina costringe i soggetti del centrosinistra a far vedere a quelli del centrodestra di essere ormai puri come colombe; e costringe i soggetti del centrodestra a far vedere a quelli del centrosinistra di saper resistere perfino alle tentazioni. Gli uni si vergognano degli altri. Meno male. Forse si riuscirà a fare un bilancio che somigli a un bilancio  onesto.

Il bilancio sarà approvato con largo consenso  perché il Pd non ha interesse a far saltare l'amministrazione in questo momento. Può farlo a bilancio fatto, scegliendo il momento giusto in modo che il commissario prefettizio stia pochi mesi e si limiti all'ordinaria amministrazione. Che molti (o quasi tutti) nel PD lo desiderino non è frutto della mia immaginazione, ma della logica. Però, per far saltare l'amministrazione, è necessaria una maggioranza compatta. A parte gli otto consiglieri del centrodestra, Il PD ne ha ormai otto, sulla cui compattezza al momento di sfiduciare Concina pochi scommetterebbero un euro. Poi c'è un socialista, un comunista di un partito e una comunista di un altro partito. Uno o più di costoro potrebbero pensare con la loro testa. Poi c'è un consigliere, proveniente dalla lista del PD, umiliato e vilipeso dal suo partito.

Il passo ulteriore del "progetto Orvieto nel futuro" potrebbe essere allora, nell'interesse di tutti, un patto triennale garantito da un metodo che genialmente inventarono gli abitanti di questa città nel Medio Evo. Si tratta della "balìa", l'organo più caratteristico del libero Comune.

La balìa era un comitato che veniva nominato quando c'era in ballo un problema spinoso e non era il caso di distrarre il consiglio dai problemi generali della politica. Nella balìa venivano coinvolti anche personaggi estranei al ceto popolare all'epoca imperante. Si trattava di un organo tecnico interclassista dove contava l'intelligenza e la professionalità.

La differenza tra la balìa e una commissione consiliare composta da alcuni tra gli eletti dal popolo è la stessa che passa fra il giorno e la notte.

Sei libero di confortarmi o di disilludermi.

Tuo Pier

Caro Pier,

avevo incominciato a rispondere al tuo pezzo suppergiù così: "anch'io penso che il bilancio sia da considerare in dirittura d'arrivo, ma credo che la sua approvazione non si debba ritenere un dato acquisito finché non sarà realmente avvenuta. La ragione è che  in questi mesi di travagliate discussioni sono emersi sì aspetti positivi, che sia tu che io non abbiamo mancato di cògliere, ma si sono manifestati anche atteggiamenti non proprio rassicuranti, anche se in linea con i problemi delle classi dirigenti che accomunano la nostra città come minimo al nostro Paese: le lunghe diatribe intorno a soluzioni non adeguatamente studiate, incoerenti o inconsistenti; la tentazione ricorrente, di qua e di là, di continuare a percorrere la via facile delle alienazioni di beni (a partire naturalmente dalla Piave); la semina a piene mani dell'illusione di evitare in qualsiasi modo e misura tagli alla spesa; e anche la sottovalutazione di soluzioni di entrata vere e durature, che invece ad un certo punto per fortuna qualcuno ha tirato fuori. Comunque sia, una struttura di bilancio 2010 fondamentalmente credibile sembra che abbia preso forma, e dobbiamo augurarci non solo che si metta un punto fermo con la sua approvazione, ma che l'equilibrio trovato in queste condizioni difficili tra limitazione delle spese ed aumento delle entrate, sia davvero l'inizio di una fase nuova e virtuosa, nella quale la città riesca a rimboccarsi le maniche, da una parte per razionalizzare e modernizzare, e dall'altra per rilanciare il suo ruolo con adeguate iniziative e validi progetti. Anche perché i problemi locali stanno ben dentro quelli più generali, nazionali, europei e mondiali, che sono molto gravi e incidono pesantemente su di noi, mentre noi non possiamo incidere su di essi se non in parte infinitesima". Ed avrei proseguito discutendo della tua idea di un patto triennale da gestire con logica bipartisan mediante la riscoperta della "balìa" medievale, che tu definisci "l'organo più caratteristico del libero Comune un organo tecnico interclassista dove contava l'intelligenza e la professionalità". Avrei sofisticato un po', evidenziando le differenze di funzione della "balìa" nelle diverse realtà, ad esempio tra Orvieto e Firenze all'epoca del tumulto dei Ciompi, ma ti avrei detto che si tratta certamente di un'idea interessante, coerente con tutto il nostro discutere di questi mesi nell'intento di arrivare ad una soluzione condivisa con l'unico scopo di uscire dal pantano e di rilanciare una speranza dotata di fondamento per la nostra città.

Poi però in una pausa ho letto della conferenza stampa con cui il PD all'improvviso non dà certezze sul bilancio e manifesta l'intenzione di liquidare comunque quanto prima la Giunta Concina, si deve presumere con conseguente commissariamento e nuove elezioni. E allora per forza di cose ho dovuto spostare un po' il fuoco del ragionamento. Tutti sapevamo - tu lo hai giustamente evidenziato - che questa situazione dell'anatra zoppa non può durare un'intera stagione: è una situazione di passaggio e come tale va trattata. Ma, viste le cause di breve e di lungo periodo che l'hanno determinata, ci si aspettava che da entrambe le parti fosse compiuto uno sforzo serio, straordinario, per superare steccati e puntare diritti al cuore dei problemi, uno scatto di reni, una manifestazione di autentico orgoglio civico. Dunque, non un abbandono delle diversità politiche e ideali, ma qualcosa che si potrebbe definire come un loro "affievolimento programmato", funzionale a stabilire concordemente un progetto anticrisi per poi riprendere il normale cammino della dialettica democratica.

Invece il PD, dopo aver firmato il "Progetto Orvieto nel futuro", aver discusso per settimane di bilancio e di prospettive, aver dato costruttivamente il suo apporto fino alle soglie del risultato utile a ripartire, all'improvviso si ferma e dichiara guerra al centrodestra e alla Giunta Concina con espressioni che non si sentivano da tempo. Non ci vedo chiarezza e coerenza. Per quante carenze possa aver dimostrato il governo della città in questi dieci mesi, e non sarò io a negarle, è tutto da dimostrare che nel campo dell'opposizione si sia operato nello stesso periodo per cambiare sul serio il modo di intendere e di fare politica, si sia costruita una piattaforma programmatica degna di questo nome e su questa base si sia sviluppato un rapporto rispettoso delle diversità con le altre forze politiche e con le persone che le rappresentano. In altri termini, è ancora da dimostrare che si sia fatto anche da questa parte tutto quello che è indispensabile per governare su nuove basi così da poter riprendere la normale dialettica, che non può che passare attraverso l'elezione di un sindaco sostenuto da una maggioranza che gli assicura i numeri per governare. Anche per questo non mi è chiara l'uscita del gruppo dirigente del PD. Mi chiedo: il PD, visto che non risulta che vi siano stati incontri per stabilire una linea di comportamento comune tra potenziali alleati, pensa di fare da solo? E poi quali sono questi potenziali alleati? Basta che vi siano potenziali alleati perché vi sia un'alleanza o conta anche quello che essi effettivamente pensano?

No, il senso di questa mossa del PD non mi è chiaro, caro Pier. Mi sembra che essa risponda molto a esigenze interne e molto poco a ragionamenti di respiro strategico con al centro il bene supremo della città. Anzi, non vorrei che il lavorio sotterraneo dei guastatori di entrambe le sponde avesse qui finalmente trovato il suo bel punto di condensazione. Staremo a vedere, ma non ci vorrà molto a capirlo. Certo, io non defletto dall'idea che il bilancio vada approvato anche se non collima perfettamente con le convinzioni di cui ciascuno è legittimamente portatore. Anzi, sono convinto che vada approvato nel quadro di un'idea di rilancio della città e del territorio esplicita e forte. Inoltre sono convinto che a partire da qui la dialettica maggioranza-opposizione dovrà fondarsi non su schieramenti precostituiti di tipo ideologico, ma su idee che diano speranza perché aderenti ai problemi reali e siano perciò capaci di impegnare il più largo schieramento possibile di forze per costruire il futuro.


da Valentino Filippetti

Lo "straniamento" di Barbabella

Caro Barbabella, perchè ti sei infilato in questa trappola? Ovvero perchè ti sei messo a giocare a mosca cieca con Leoni? Poichè conosci benissimo le vicende politiche passate ( a cui hai dato anche nella scorsa legislatura un contributo decisivo votando tutti i bilanci e le varianti urbanistiche)e quelle attuali perchè ti sei iscritto in questa campagna contro il Pd? Qui gli unici che hanno fatto un lavoro scrupoloso sul bilancio sono quelli del gruppo consiliare del Pd e del centrosinistra. Ad oggi, e siamo al 17 maggio, il centro destra non ha ancora avanzato una proposta. Ci sono state almeno quattro o cinque versioni smentite dagli stessi esponenti del centro destra in commissioni. Alcuni giorni fa Ranchino ed Olinpieri hanno bocciato e stracciato la proposta presentata dal Sindaco Concina ai capigruppo. Quindi perchè fai la predica al PD ed al centro sinistra ? L'imbarazzo di Leoni è comprensibile, cerca di stendere un foglio di fico su un fallimento eclatante che è quello della destra che ragiona sempre come prima. E come ragiona tu lo sai bene avendolo toccato con mano. Adesso vanno di moda questi amarcord neodemocristiani, ma tu cosa centri? Oppure ti sei convertito pure tu? Comunque se hai tempo vieni questa sera alle 21 a discutere con noi pubblicamente all'assemblea promossa dal Pd. Vedrai che si potranno chiarire molte cose.


da Fabrizio Trequattrini

Società aperta

Non avrei, mai, immaginato di dover scomodare K. Popper per dare forza a quel pensiero che unisce molti di noi a coloro che, scevri da ogni preconcetto politico o di Partito, osservano la scena orvietana e ne subiscono la preoccupazione. Invece, come fosse una punizione alla quale mi sottopongo non senza resistenza, faccio mio il concetto di "Società Aperta"del filosofo Popper e rilancio sull'offerta di "Balìa" medioevale dell'amico Pier Luigi, non fosse altro perché amo di più il Rinascimento che la cupezza del "tardo medioevo".
"...Una società aperta si basa sull'esercizio critico della ragione, una società che, insieme, tollera, controlla e stimola, dentro ed attraverso le istituzioni democratiche, la libertà dei singoli e dei gruppi, in una frenetica ricerca della soluzione dei problemi sociali, progettando continue riforme".
Cosa dovrebbe essere il "Progetto Orvieto per il Futuro" se non quello di costruire una Società aperta e nella quale le migliori capacità e competenze umane si mettono a disposizione della collettività per risolvere le contingenze e progettare la...."vita" futura di una Città? Anch'io ho letto l'articolo relativo alla conferenza stampa del Partito Democratico di questi ultimi giorni e non riesco a scindere la possibilità di votare un Bilancio senza concorrere "politicamente" alla sua stesura e proposizione ma quel che meno capisco è il continuo ripetere che il "buco" c'è ma si vede meno di quel che vogliono farci credere.
Il "buco" c'è, è visibile da tempo e non è soltanto economico...lo stesso Popper diceva che, nonostante il razionalismo fideistico ed il potere che la Storia assume nel riproporre gli stessi meccanismi in epoche diverse, solo "coscienza e conoscenza" sopravvivono ai cataclismi umani, solo con il sapere e l'intelletto si può guardare avanti.
"La fede nella ragione, anche nella ragione degli altri, implica l'idea di imparzialità, di tolleranza, di rifiuto di ogni pretesa autoritaria"......ma io sostituirei la "pretesa autoritaria" con "esigenza di demolire" a tutti i costi, capacità ben nota in qualcuno che da anni si diletta, con successo, a devastare le capacità e le disponibilità di cittadini impegnati e senza ambizioni di potere, interessati alla politica ma con una professione in proprio.
Popper non si domanderebbe "Chi deve comandare?" ma "Come è possibile controllare chi comanda e sostituire i governanti senza spargimento di sangue?"
L'On. Trappolino ed il Sindaco Concina facciano attenzione.....troppi demolitori e pochi ingegneri dell'intelletto girano loro intorno.
Ad Maiora.



da Nadia Formiconi

Mi piacerebbe leggere una volta, spiegato con parole chiare, che certamente non vi difettano, cosa intendete per " governo della città, bene supremo della città, problemi reali, costruire il futuro, quadro di un'idea di rilancio della città e del territorio esplicita e forte, rapporto rispettoso delle diversità con le altre forze politiche e con le persone che le rappresentano" sarebbero gradite anche due paroline sulle persone rappresentate. In poche parole cosa pensano i potenziali alleati così per capire di cosa stiamo parlando e quanto, e in che modo, tutto questo potrà influire sulla mia condizione di amministrata. Dimenticavo la cosa mi tornerebbe utile anche per comprendere quanto sbagliato sia il mio ideologico pregiudizio a proposito della promozione dei bravi- intelligenti- capaci fatta da chi poche settimane fa si esibiva nell'elogio del dato di fatto o del lobbismo a fin di bene comune che dir si voglia. Grazie


da Franco Raimondo Barbabella


A Filippetti. Una risposta dovuta

Caro Filippetti, purtroppo sono stato impegnato fuori Orvieto e perciò non ho potuto né risponderti prima né partecipare all'iniziativa del PD di ieri sera. Mi auguro naturalmente che sia vero quello che dici e che dunque sia diventato chiaro lì quello che a me è apparso e continua ad apparire incomprensibile. Incomprensibile naturalmente rispetto alla logica che mi appartiene, che è logica costruttiva, logica della ragione, quella che, una volta stabilite le priorità, cerca di rispettarle. Io non pretendo che questa sia anche la logica di altri, ma mi sembrerebbe utile che venisse seguita almeno in politica, anzi, soprattutto in politica, perché quello della politica è (per meglio dire, dovrebbe essere) il luogo principe dell'interesse generale, il bene comune, la cosa pubblica. Comunque le responsabilità sono sempre personali, ed è bene che ognuno si comporti conformemente alla propria natura, alle proprie convinzioni o ai propri interessi.

Se il PD ha scelto all'improvviso di cambiare rotta rispetto alla paziente elaborazione di una proposta di bilancio largamente condivisa in quanto fondata su un'idea di risanamento e stabilizzazione ai fini del rilancio e dello sviluppo dopo aver firmato il "patto per la città" (proposto, se non ricordo male, proprio dal capogruppo del PD) avrà avuto le sue buone ragioni, ma non è detto che esse siano da accettare a scatola chiusa (quale sarebbe poi, di grazia, l'autorità suprema alla cui verità dovremmo rendere omaggio?), e tanto meno da condividere qualora, ed è il caso mio, si ritengano esattamente il contrario di ciò che è bene fare per la nostra città. Ma almeno mi si spiega perché non si è fatto nessun incontro con le altre forze dell'opposizione consiliare o con i partiti del centrosinistra potenzialmente alleati? Mi si spiega come si deve chiamare quella politica che preferisce il commissariamento con tutto ciò che di negativo comporta o, per evitarlo, di fatto spinge altri, e solo altri, a farsi carico di reggere in piedi quel castello che è traballante prevalentemente per responsabilità propria e che dunque richiederebbe di essere direttamente sostenuto?

In questi mesi, in un dialogo fitto tra noi e con amici che reciprocamente si stimano, Pier Luigi Leoni ed io abbiamo cercato di dimostrare che a determinate condizioni non solo si può uscire dal pantano, ma si può guardare con fiducia al futuro. Un futuro - lo voglio dire ancora una volta - che non può, non deve, ripetere in alcun modo il passato.

E' vero, io conosco bene il presente e il passato, ed è per questo che so distinguere tra ciò che non va dimenticato, né rinnegato, né buttato, e ciò che invece deve esserlo per il bene individuale e collettivo. Su questo, nella presente circostanza, non vado oltre, ma non posso evitare di ricordarti che io non sono quello che scappa, ma quello che si assume, oltre alle proprie responsabilità, anche quelle della maggioranza nella quale sta, per il rifiuto della politica come intrigo e furbizia e per quel senso di lealtà e trasparenza che appartiene alla mia tradizione familiare, culturale e ideale. Perciò non ho difficoltà a riconoscere che negli anni più recenti, mentre credo di potere dire che ho contribuito a modificare non poco la politica urbanistica della città nel senso della tutela del paesaggio e del patrimonio storico e culturale (ti rammento a mò di esempio le previsioni per la valle della Badìa e la zona del laghetto di Sugano), ho sempre dato contributi propositivi per risolvere i diversi problemi che via via si presentavano, mi sono assunto per conto di tutti compiti improbi come la presidenza di RPO (la cui opera, credo che lo ricordi, non si è voluto che andasse in porto), e potrei continuare, ma non sono riuscito, insieme ai miei amici e compagni di partito, ad ottenere che emergesse la realtà dei conti del nostro Comune e che si mettesse mano per tempo al loro riordino. Io e tutto il mio gruppo lo abbiamo chiesto in tutte le sedi: riunioni di maggioranza, commissioni consiliari, consiglio comunale, ma la nostra influenza era solo politica, non numerica, e al dunque - come ben sai, essendo tu un teorico e un operatore dei rapporti di forza - è questa che conta sul serio.

Mi accorgo che la sto facendo lunga, ma qualche altra considerazione debbo farla. Tanto per esser chiari anche con ciechi, sordi e professionisti delle contorsioni mentali, io non nego né i contributi sul bilancio venuti dal PD e dal centrosinistra, né le difficoltà e le contraddizioni del centrodestra, non faccio la predica a nessuno, non gioco a mosca cieca e non mi sono iscritto a nessuna campagna contro nessuno. E non sono propenso alle conversioni (il discorso, lo sai bene, dovresti farlo ad altri), ma orientato a guardare in faccia la realtà senza pregiudizi si. Ti giuro che stento a non credere ai miei occhi essendo costretto a leggere affermazioni che non hanno né capo né coda. Mi chiedo: ma ancora siamo a questo punto? Siamo sempre e comunque al muro contro muro, alla trasformazione dell'avversario in nemico, alla guerra del bene (presunto) contro il male (altrettanto presunto)? Siamo ancora al rifiuto dei ragionamenti e dell'esame dei dati di fatto? Sai bene che io ed altri questa roba l'abbiamo sempre respinta e che il suo uso spregiudicato è alla radice dei problemi che oggi tutti viviamo.

Mi permetto infine di darti un consiglio: forse non è il caso che ti occupi di dialogo tra amici, se te ne sfugge la logica. Tra amici non ci sono trappole, coltellate nella schiena, giochi perversi, ipocrisie e falsità. E poi tra amici e tra persone che si stimano è naturale, è norma, che si cerchi di trovare un consenso sulla soluzioni dei problemi, non sulla loro creazione, e credimi, non ci si schiaccia su una parte, si cerca sempre di conquistare un punto di vista generale. Ha ragione Fabrizio Trequattrini a richiamare Sir Karl Popper de "La società aperta ed i suoi nemici". Ti assicuro che la sua lettura fa sempre un gran bene, soprattutto a chi viene da un certo tipo di cultura.

Ancora una notazione, l'ultima (lo so che mi dirai che non perdo il viziaccio di fare il professore, ma che ci vuoi fare, a certe cose non si rinuncia facilmente; e poi la cosa è davvero troppo ghiotta): quando usi la parola "straniamento", stai attento, perché, se non ne conosci bene il significato, ti si può ritorcere contro. Lo straniamento fu definito teoricamente dai formalisti russi degli anni '20 e Bertold Brecht nelle sue opere teatrali elaborò, in contrapposizione alla catarsi tipica del teatro classico, proprio il procedimento dello straniamento, presentando le situazioni drammatiche in una prospettiva tale che lo spettatore è costretto a porvisi di fronte in modo critico e quindi il suo atteggiamento non è più di identificazione e di immedesimazione, come appunto avveniva con la catarsi nel teatro classico. Dunque si tratta di un atteggiamento distaccato e critico, contrapposto ad uno di immedesimazione. Mi fai un complimento pensando di farmi un'accusa. Succede. 



da Valentino Filippetti
Caro Franco,
ti risparmio e risparmio ai lettori una contro risposta adeguata ai tanti argomenti che hai toccato.
Resto al tema centrale ovvero  le vicende amministrative del Comune di Orvieto e l'atteggiamento delle varie forze politiche.
Tu sostieni che "il PD ha scelto all'improvviso di cambiare rotta rispetto alla paziente elaborazione di una proposta di bilancio largamente condivisa in quanto fondata su un'idea di risanamento e stabilizzazione ai fini del rilancio e dello sviluppo dopo aver firmato il "patto per la città" .
Partendo da questa premessa sviluppi tutta una serie di considerazioni .
C'è un piccolo particolare la premessa è sbagliata.
"Paziente elaborazione di una proposta di bilancio largamente condivisa" non vuol dire inseguire Ranchino nella campagna elettorale che l'esponente del centro destra ha aperto dall'inizio dell'anno.
Questa incombenza la possiamo lasciare ad Olimpieri, eternamente in ritardo, e a Concina che è costretto all'inseguimento.
"Paziente elaborazione di una proposta di bilancio largamente condivisa" vuol dire mettersi intorno ad un tavolo , in un tempo definito, avanzare ciascuno le proprie proposte, confrontarsi e trovare le possibili convergenze.
Questo ha fatto il PD che seriamente ha affrontato i problemi  passati presenti e futuri, ha messo in campo competenze tecniche apprezzate da tutti, si è confrontato a fondo al proprio interno, si è confrontato con gli alleati e poi ha consegnato una proposta.
Schematicamente questa proposta dice : no ai tagli ai servizi, messa a disposizione dei preziosi apparati comunali per una gestione associata dei  servizi su scala intercomunale, rinegoziazione delle convenzioni a cominciare con quelle della ACEA e aumento delle entrate con una diversa gestione dei parcheggi, la gara sulla rete gas e un piano sulle energie altenative.
Il centro destra non solo non ha una proposta ma ha visto i suoi esponenti di punta, a cominciare da Ranchino ed Olimpieri, affondare se non dileggiare tutti i tentativi del Sindaco Concina di realizzare delle sintesi.
Questa e la realtà dei fatti. Non capisco perciò perche tu vai a supportare il tentativo, eroico, di Leoni di alzare un po' di fumo per coprire il fallimento del centro destra.


da Franco Raimondo Barbabella

Caro Valentino,
nemmeno io ho intenzione di annoiare i lettori con polemiche devianti rispetto alla sostanza e alla gravità dei problemi. Mi limito perciò a poche considerazioni che ritengo doverose solo per chiarire bene le diversità dei punti di vista.
Non è un'opinione mia, ma la realtà e la sequenza dei fatti accaduti che dice che "il PD ha scelto all'improvviso di cambiare rotta rispetto alla paziente elaborazione di una proposta di bilancio largamente condivisa". Se poi questo è avvenuto perché Ranchino e Olimpieri tengono comportamenti che a giudizio tuo e del PD meritano una reazione di questo tipo, lascio a te e al PD l'onere di sostenerne il valore, il peso e le conseguenze. Io non credo che i comportamenti di Ranchino e Olimpieri, di qualunque tipo essi siano stati e siano, possano lontanamente giustificare la rinuncia del PD a contribuire all'uscita responsabile dalla grave situazione in cui si trova oggi il nostro Comune. D'altronde il PD resta ad oggi il partito di maggioranza relativa e il centrosinistra ha ad oggi la maggioranza del Consiglio e il PD aveva firmato un patto insieme agli altri. Si rompe quel patto perché ci sono consiglieri della minoranza che ne vogliono il fallimento? Il partito di maggioranza relativa decide per questo di rischiare il commissariamento? Quello che tu dici non fa altro che avvalorare quanto avevo detto nel mio intervento: che la scelta del PD ha alla base motivi di partito, cioè di logica di parte. Tutto legittimo. Ma mi è permesso di dissentire radicalmente con chi antepone le proprie logiche a quelle della intera collettività, logiche che implicherebbero addirittura, come tu fai intendere, che chi non le segue è sostanzialmente un traditore della causa? Ci dobbiamo aspettare la scomunica e il rogo?
Io ritengo che pazientemente si stavano creando le condizioni per un bilancio accettabile date le condizioni politiche e fattuali esistenti. Ritengo che sia doveroso insistere nel tentativo di farlo questo bilancio e dunque di evitare il commissariamento, anzi, ritengo che questo sforzo vada inteso come presupposto per il rilancio della città e del territorio, perché adesso si definiscono le strategie vere della politica regionale e noi ne saremmo fuori se a governarci ci fosse il commissario governativo, perché non basta Galanello in Consiglio regionale.
Tu ragioni solo in termini di destra e sinistra. Per te conta di dimostrare che c'è il fallimento del centrodestra. Perciò giudichi ciò che fa Leoni come il "tentativo, eroico, di alzare un po' di fumo per coprire il fallimento del centro destra" e ti domandi perché mai io mi sono messo a dar man forte a questo tentativo. A parte il fatto che se conoscessi Leoni solo un po' non ti azzarderesti non dico a dirlo ma nemmeno a lontanamente pensarlo che la sua preoccupazione è di coprire il fallimento, vero o presunto che sia, del centrodestra, ma ti pare sensato ridurre tutta lo nostra discussione di questi mesi a miserie di questo tipo? Guarda che noi non abbiamo alcun bisogno né di trucchi né di strane complicità, e non siamo né ciechi né tonti. Ci piace dialogare, ci piace confrontarci alla luce del sole, ci piace costruire. E ci dispiace che ci siano i guastatori. Ma ci sono e ci auguriamo però che vengano sconfitti. Se invece saremo sconfitti noi, che ci sforziamo solo di contribuire a risolvere qualche problema, allora ci arrenderemo, o meglio io forse mi arrenderò, perché ovviamente Leoni deciderà lui ciò che riterrà giusto.
Caro Valentino, è chiaro che non possiamo capirci. E la ragione è semplice: a te interessa lo scontro con un soggetto che chiami destra, ti preoccupi che il PD si differenzi da Ranchino e Olimpieri, sei disposto per questo a buttare tutto all'aria e vorresti che tutti assumessero le tue stesse posizioni; io mi preoccupo invece di ciò che può accadere alla mia città, dei problemi di noi cittadini di Orvieto, soprattutto considerando non solo le condizioni attuali, ma quelle che si stanno profilando per una congiuntura molto difficile. E non giudico chi non la pensa come me "traditore della causa". La differenza è tale che, lo capisci da te, è difficilmente colmabile.


da Franco Raimondo Barbabella a Nadia Formiconi

Cara Nadia,
rispondo volentieri alle tue richieste di chiarimento, che ritengo cortesi proprio perché fai intravedere venature di dissenso non proprio marginali. Mi scuso di risponderti in ritardo, ma purtroppo sono stato distratto da pesantezze di altri. Ora però eccomi qua e tenterò di rendere più comprensibili le affermazioni che tu evidentemente ritieni troppo generiche o sibilline o semplicemente lontane dal tuo modo di pensare.
o Governo della città = giunta + consiglio comunale, o solo giunta, o anche le attività di tali organi istituzionali, dipende dal contesto
o Bene supremo della città = la sua stessa esistenza, che in questa fase in particolare significa non farla precipitare nel disastro
o Problemi reali = quelli che riguardano le persone, i cittadini, e non diatribe, astruserie varie e interessi particolari
o Costruire il futuro = fare oggi quello che si deve fare per avere tutti anche un domani almeno a livello di speranza, avere idee e la capacità e il coraggio di scegliere
o Quadro di un'idea di rilancio della città e del territorio esplicita e forte = appunto, avere un'idea di che cosa bisogna fare per uscire dalla crisi di oggi, dichiararla in modo che tutti la possano valutare, avere insieme anche un'idea del contesto generale in cui si sta, il tutto al fine di darsi precisi obiettivi e di agire con determinazione per raggiungerli
o Rapporto rispettoso delle diversità con le altre forze politiche e con le persone che le rappresentano = semplicemente il rispetto degli altri, individui o forze politiche che siano, insomma non avere la presunzione che quello che piace o sembra buono e utile a me, debba per forza piacere, sembrare buono e utile anche a te
o Persone rappresentate = se ti riferisci alle persone che rappresentano i potenziali alleati, non capisco che significa "sarebbero gradite anche due paroline sulle persone rappresentate"; se hai da dire qualcosa in questo caso devi dire tu, non io
o Cosa pensano i potenziali alleati = se riferito a me, quello che penso lo scrivo, se riferito ad altri, devi chiederlo agli altri
o Promozione dei bravi- intelligenti- capaci fatta da chi poche settimane fa si esibiva nell'elogio del dato di fatto o del lobbismo a fin di bene comune che dir si voglia = una frase chiaramente polemica, su cui non so sinceramente quale chiarimento dare, se non quello che segue: i dati di fatto sono dati di fatto, il lobbismo di cui ho parlato qualche settimana fa era chiaramente uno stratagemma per portare all'attenzione di tutti la questione del Centro Studi e comunque non mi pareva di aver proposto modalità di comportamento criminali, e i bravi- intelligenti- capaci restano tali anche se una società un po' stupida decide di non utilizzarli facendosi con ciò stesso del male.
Sempre con amicizia e affetto.


Da Nadia Formiconi a  Franco Raimondo Barbabella

Solo per condividere i sentimenti di amicizia e affetto, anche  se nel mio caso per rispetto dei ruoli e del gioco delle parti affetto si scrive stima. È proprio questa che non mi fa dubitare di cosa intendessi dire e mi permette di insistere Anch'io penso che bisognerebbe avere un'idea di cosa fare per uscire dalla crisi di oggi, darsi precisi obiettivi e agire con determinazione per raggiungerli tenendo conto, fra i precisi obiettivi, di non dico risolvere, ma almeno affrontare i problemi che riguardano le persone, i cittadini e il bene supremo della città. Insomma il governo della città idealmente inteso e non diatribe, astruserie varie e interessi particolari (fossero anche i tuoi o di chi ha scelto te e non l'altro per essere rappresentato) che di solito, e casomai solo per sbaglio, poco hanno a che vedere con il bene supremo delle città e con la coesione sociale, il rispetto delle opinioni e delle vite degli altri. Scusa, ma tu riesci a intravedere una seppur fugace traccia di tutto questo? O almeno l'idea di approcciare le cose tenendo in vista questo tipo di bussola? Io finora ho visto solo un po' di buona volontà da parte di alcune. E' già qualcosa, ma si respira a pelle che è marginale e ininfluente a fronte di disegni e modi che invece mi sfuggono. E se mi sfuggono, se non riesco a capire, sarà un po' per mio difetto e un po' perche sono sfuggenti o no? A proposito del genere femminile di alcune, lascio a te stabilire le proporzioni fra vocazione femminile a fare le cose per bene e vizio maschile a delegare alle donne quello che si ritiene poco interessante (in tutti i sensi inteso) per se e, in ogni caso, lasciare loro spazi di espressione solo quando le cose si ritengono tali.  Nulla contro i bravi-capaci-intelligenti e nessun crimine a provocare su una specifica cosa con l'elogio del lobbismo, ma, come avrai visto meglio di me, non si fa lobbismo per il Centro Studi figuriamoci per il bene supremo della città e dei suoi cittadini. Il lobbismo, per definizione e comune sentire, non s'interessa di niente e nessuno che non siano i suoi prossimi e i suoi prossimi interessi. Potremmo dire un modo ideologico di promuovere gli affari propri, la fine della buona politica, di un'idea di buongoverno e anche la fine ( il dato di fatto) di tanto sindacato e troppe associazioni di categoria, che si sono di lobbismo infettate dove anche i bravi eccetera finiscono/finirebbero, se sono intelligenti, per fare la fine dell'asino: lavora che al resto ci penso io e se non fossero intelligenti, inizierebbero a sentirsi a cavallo.


La rubrica di Orvietosì  oggi "A Destra e a Manca" è alla trentunesima  puntata. La rubrica è animata da Pier Luigi Leoni e Franco Raimondo Barbabella, la destra e la sinistra delle "cose".
Vorremmo attrarre i lettori nel ragionamento aperto da Leoni e Barbabella, non con i commenti, che in questa rubrica sono disattivi, ma con contributi firmati e spediti per e-mail a
dantefreddi@orvietosi.it , specificando nell'oggetto la rubrica "A destra e a manca".
La rubrica esce ogni lunedì.

Per leggere le precedenti puntate di 'A destra e a manca' clicca qui



Pubblicato il: 17/05/2010

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