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Barberani. 'La Te.Ma. non è un carrozzone'

Nella conferenza stampa di chiusura della stagione teatrale presentati tutti i numeri del Mancinelli, le sue prospettive, i suoi problemi. Da un assessore di centrodestra che crede che la cultura non si possa chiudere Cala il sipario sulla fortunatissima stagione teatrale 2009-2010

foto di copertina

Barberani: " la città deve essere orgogliosa della'Associazione TE.Ma e delle professionalità che esprime""non è un carrozzone".
Il teatro Mancinelli e la sua gestione hanno trascorso momenti difficili ma il risanamento iniziato dai presidenti Urbani e Peltonen ha prodotto gli effetti auspicati  e se non fosse per il mutuo contratto per pagare il debito pregresso, la gestione del Teatro sarebbe in pareggio.
E' emerso in occasione della conferenza stampa di chiusura della stagione teatrale 2009-2010.
Finalmente una buona notizia, anche perché a darla è stato il presidente Antonio Barberani, che ha guidato insieme al direttore Enrico Paolini la stagione che si sta chiudendo con successo. 
Barberani ha toccato con mano la positiva gestione della nuova Te.Ma. e l'ha testimoniata. L'associazione è  destinata a soffrire per l'annunciato taglio di 160mila euro di contributi comunali, ma ha energie umane e progettuali sufficienti per giungere in quattro cinque anni ad una gestione economica virtuosa, sempre meno dipendente dal Comune, come lo sono comunque tutte le strutture che si occupano di cultura. E qui si innesca un dato politico che dovrà essere affrontato dal consigliere Galanello e dalla politica orvietana: mentre il teatro stabile dell'Umbria riceve dalla Regione ben 1 milione di euro, al Mancinelli, seconda struttura regionale, toccano soltanto 30mila euro. Parliamo di un divario così enorme che basterebbe una distribuzione soltanto un po' più equa per rimettere in sesto il Mancinelli e consentirgli di affrontare con serenità il mancato sostegno del socio squattrinato Comune di Orvieto.
Dei 307mila euro che il Comune ha concesso alla Te,Ma. nel 2009, pagato il mutuo di 117mila euro, la manutenzione dell'immobile per altri 111mila e la Tarsu per 7mila700,  ne sono rimasti per la gestione effettiva della stagione teatrale poco più di 70mila. Il resto dei 480mila euro che è costata la stagione teatrale 2009-2010 la Te.Ma. se li è procurati da sola.
Il peso del teatro, rispetto ai ritorni che offre, anche di carattere turistico, è davvero esiguo e, a conti fatti, a pesare sull'immagine della vituperata Te.Ma. è più la tiritera sul passato sciagurato che una seria valutazione del presente.
 Forse ci voleva un presidente di centrodestra per crederci.

In allegato l'interessante relazione diffusa alla stampa sulle "Attività, numeri, prospettive" della Te.Ma.. Un squarcio sul velo di preconcetti che potrebbero offrire un quadro sbagliato delle prospettive culturali della città e del territorio.

Pubblicato il: 15/04/2010

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