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Il senatore Claudio Faina, illustre orvietano, merita di essere ricordato

A proposito dell'articolo 'Orvieto capitale degli studi sul mondo etrusco e sull'Italia preromana'

di Giancarlo Giacomini

Il mio intervento non vuole essere un commento all'articolo ma semplicemente una esortazione alle future generazioni perché non dimentichino quegli illustri orvietani che hanno fatto grande questa città.

Alla già dotta e completa relazione sulle attività scientifiche della Fondazione è mio desiderio associare al Prof. Giovanni Pugliese Carratelli e al dott. Isidoro Galluccio, in ordine di tempo, il nome di colui che ha permesso di raggiungere tali risultati. Mi riferisco al Conte Sen. Claudio Faina che senza la sua generosità oggi ci troveremmo a parlare di altre cose. La città di Orvieto attraverso la sua volontà testamentaria si è dotata di un consistente patrimonio mobiliare ed immobiliare e di una tra le più prestigiose collezioni archeologiche del mondo.

Considerato altresì che il relatore parte dal lontano 1957, vorrei ripartire fin dagli inizi della costituzione dell'Ente e ricordare anche il Prof. Giacomo Caputo e l'amico dott. Mario Bizzarri che hanno contribuito in maniera determinante alla crescita del Museo fino a farlo diventare, come lo è oggi e come era nella volontà del testatore, «uno dei maggiori Musei d'Italia per la pubblica istruzione».

Per quanto concerne, infine, i riconoscimenti che la città di Orvieto ha voluto manifestare a questo illustre cittadino orvietano ho qualcosa da dire. Fatta eccezione della intitolazione (Largo Claudio Faina) di una piccola superficie nel centro storico, tra l'altro l'ubicazione è ai più sconosciuta e la collocazione di un busto nell'atrio del Palazzo che ospita la sede della Fondazione e le collezioni archeologiche, la città di Orvieto non ha fatto altro. Ritengo invece che si poteva e si doveva fare di più; le occasioni per ricordare agli orvietani e non solo questo munifico orvietano vi erano state, anche in un passato recente, soprattutto per informare tutti quanto fu destinato in perpetuo dal Conte Faina per il raggiungimento dei fini di pubblico interesse attraverso il Museo e che invece non si è fatto nulla. Mi riferisco ad esempio all'anno 2004 e successivamente a quello del 2007, rispettivamente per il 50° anniversario della sua morte (15 giugno 1954) ed il 50° della costituzione della Fondazione (14 settembre 1957).

Da ultimo, lancio un'idea: quest'anno (2010) ricorre il 135° anno della nascita del Conte Claudio Faina (Orvieto, 12 aprile 1875) chissà che

 

 

Pubblicato il: 03/01/2010

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