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Comunisti italiani. Fabrizio Cortoni ha una visione miope della politica

Tonelli (nella foto)e Piccini se la prendono con l'intervento di Cortoni, critico nel confronti della precedente Ammnistrazione, e si assolvono. Prima del 2004 non c'erano e i danni sarebbero stati causati allora. Sono pronti "a dare il loro contributo in Consiglio comunale fino al completamento della consiliatura nell'interesse della nostra Orvieto"

foto di copertina

I comunisti italiani di Orvieto, quelli di Tonelli e Piccini, non accettano le critiche alla precedente Amministrazione espresse giorni fa da Fabrizio Cortoni e rivendicano il loro ruolo positivo nel governo della città.
Ci vanno giù duri con Cortoni e concludono con convinzione che i "Comunisti Italiani non hanno nulla da rimproverarsi e sono pronti a dare il loro contributo in Consiglio comunale fino al completamento della consiliatura nell'interesse della nostra Orvieto, perché questo sta ed era negli obiettivi di programma con il quale si sono presentati ed hanno chiesto il voto agli elettori".
E ancora.
"Prima delle elezioni del 2004 non erano rappresentati in Consiglio comunale, per cui non può essere addebitata  ad essi la responsabilità di un bilancio comunale già sparametrato, fin da allora, tra entrate e spesa e nella prospettiva difficile da mettere sotto controllo".
Insomma, Piccini e Tonelli si assolvono e quindi non rimane che prendersela con qualche altro del fatto innegabile che è stata consegnata a Concina una città disastrata, venduta agli elettori in campagna elettorale, anche da Tonelli, come una città risanata. 
La verità è di solito in mezzo, ma anche così sarebbero tanti milioni di buffi, vecchi e nuovi, precedenti e successivi al 2004.
Non sarà che la colpa è sempre e solo di Lui?

Di seguito l'intervento integrale dei Comunisti italiani sezione di Orvieto.

"Pesante! Davvero molto pesante la lettera aperta di Fabrizio Cortoni, pubblicata sul web alcuni giorni orsono, in merito alle responsabilità di alcune persone che siedono sui banchi del Consiglio comunale le quali, nel passato, a suo dire "avrebbero contribuito, se non favorito, la disastrosa situazione economica nella quale versano i conti comunali".

Affermazioni, con toni e prosopopea, prive di considerazioni politiche istituzionali, che possono trovare fondamento soltanto in una miope visione dello stare in politica, troppo alimentata da personalismi scevri di ogni intento costruttivo e dentro un percorso del "tanto peggio tanto meglio". Bene! Andiamo avanti così, se si vuole continuare ad avvelenare il clima politico della nostra realtà, incuranti dei danni che ne possono derivare.

Ci si permetta, comunque, per quanto riguarda i Comunisti Italiani, onestà intellettuale vorrebbe, che si prendesse atto che prima delle elezioni del 2004 non erano rappresentati in Consiglio comunale, per cui non può essere addebitata  ad essi la responsabilità di un bilancio comunale già sparametrato, fin da allora, tra entrate e spesa e nella prospettiva difficile da mettere sotto controllo. Semmai ai Comunisti Italiani andrebbe riconosciuto quantomeno il merito di essere stati in maggioranza dal 2004 al 2009, assumendosi responsabilità non dovute, con il preciso intento di contribuire affinché Orvieto fosse una municipalità gestita secondo le migliori regole istituzionali. Ne fanno fede gli interventi in Consiglio comunale (esistono i verbali) nei quali in più occasioni è stata espressa preoccupazione per le difficoltà economiche del Comune richiedendo e sollecitando spesso le necessarie soluzioni per mettere sotto controllo la spesa corrente. I fatti:

-          nel 2006 la situazione economica del Comune è emersa in tutta la sua gravità, presentando diversi milioni di disavanzo pregresso.

-           La scelta di vendere alcuni immobili per chiudere sul passato, e ci siamo riusciti.

-          La consapevolezza mai nascosta che andava stabilizzata la spesa corrente.

Quindi risanamento del pregresso e trasparenza sul persistere delle difficoltà economiche del Comune di Orvieto.

Pertanto, stando così le cose a Cortoni e altri domandiamo: è maggiormente giovato alla città l'assunzione di responsabilità del centro sinistra che ha governato gli ultimi cinque anni, o la fuga da ogni responsabilità della cosiddetta opposizione di sinistra "sic"? Riteniamo che aver alimentato posizioni di duro scontro, se non fosse stato per l'unità della maggioranza, avrebbe potuto aprire la strada al commissariamento.

Oggi il centro destra sta cercando anch'esso soluzioni al bilancio comunale.

Si trova di fronte ad una situazione certamente pesante, ma sicuramente meno di quella gestita dall'ultimo centro sinistra.

La strada scelta dal centro destra per la stabilizzazione della spesa corrente è analoga da quella percorsa dal centro sinistra per il risanamento del pregresso.

-          Vendita di beni immobili e cessione di beni patrimoniali, per cui nulla di nuovo all'orizzonte. Anzi sì:

-          Al centro sinistra critiche ad ogni piè sospinto.

-          Al centro destra: "Bravi" andava tirata una linea sul passato.

Affermazione vera, tanto vera che l'hanno sempre sostenuta anche i Comunisti Italiani e non hanno difficoltà a concordare con l'assessore Romiti che nel suo dire si individua una linea di chiusura quanto mai incompleta sulla stabilizzazione della spesa corrente.

Le difficoltà che abbiamo di fronte sono enormi e se l'impostazione da individuarsi sarà vincente lo diranno gli anni a venire.

Dove intervenire: Tagliare le spese? Quali? Meno servizi? Meno sociale? Risparmi gestionali? Aumentare le entrate? Come? Caserma Piave? Più tasse? Difficile da dire, è tutto da verificare.

A Cortoni rispondiamo che il consigliere Carlo Tonelli ci sarà, perché i Comunisti Italiani non hanno nulla da rimproverarsi e sono pronti a dare il loro contributo in Consiglio comunale fino al completamento della consiliatura nell'interesse della nostra Orvieto, perché questo sta ed era negli obiettivi di programma con il quale si sono presentati ed hanno chiesto il voto agli elettori.

Un'ultima considerazione: non avevamo e non abbiamo dubbi che se Cortoni fosse stato un P. Ministero non ci avrebbe concesso attenuanti, speriamo che non ci venga negato l'avvocato d'ufficio, meno male e per fortuna della democrazia che chi applica le leggi lo fa secondo principi di diritto e non per motivi personali.

Infine consigliamo a Cortoni e ad altri di interrogarsi se nella nostra realtà, per la rinascita e il rafforzamento del centro sinistra, è stato più utile il suo modo di interpretare il confronto politico o il percorso scelto dai Comunisti Italiani.

 

                                                                                                            Firmato

                                                                                            Il PdCI Sez. di Orvieto

Pubblicato il: 21/10/2009

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