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Ancora sui posti macchina a pagamento

di Pier Luigi Leoni  "Del resto, nessuno è obbligato ad abitare nel centro storico. Anzi, la normativa urbanistica comunale partorita da quelli "de sinistra" incoraggia ad andare a godere nel suburbio"

Caro Direttore,

le strade e le piazze del centro storico, nonché i parcheggi coperti,  non sono di proprietà dei residenti né dei turisti. Sono demanio, cioè proprietà di tutti e devono essere, "per quanto possibile", a disposizione di tutti. E' un demanio amministrato dal Comune di Orvieto, coi soldi di tutta la popolazione comunale, ma deve essere gestito anche in modo da ricavarne entrate per non gravare troppo sulla generalità della popolazione.

Dare in concessione una parte dei posti macchina nei parcheggi coperti e scoperti è una opportunità per i residenti e una entrata per il Comune, quindi per la generalità della popolazione. Se qualcuno pensa che un'amministrazione di destra o di sinistra o di una via di mezzo possa pareggiare il bilancio comunale mettendo le mani sul bilancio nazionale o regionale o provinciale, se lo levi dalla testa. Debiti fatti e spese da fare sono cavoli degli Orvietani.

Quando dico di far pagare il posto macchina comunale a chi non ne abbia uno privato, non penso ai poveri, che hanno problemi più gravi della ricerca del parcheggio. Penso a tutti coloro che abitano in case di proprietà del valore di varie centinaia di migliaia di euro, o che pagano affitti di varie migliaia di euro all'anno, e che spendono per una o più auto altre migliaia di euro all'anno. Perché devono ingombrare, sottraendole al transito pedonale e ad usi più razionali, vie e piazze costruite dai loro antenati per spostarsi a piedi o col somaro o col carretto?

Del resto, nessuno è obbligato ad abitare nel centro storico. Anzi, la normativa urbanistica comunale partorita da quelli "de sinistra" incoraggia ad andare a godere nel suburbio.

Quanto ai poveri, essi sono nel mio cuore e nella mia mente, insieme ai bambini, ai vecchi, agli invalidi e agli ammalati. Come vedi, caro Direttore,  mi sforzo di essere buono quanto un progressista. Una città dove residenti e non residenti sappiano tutti come e dove parcheggiare l'auto, pagando un prezzo equo, sarebbe più ordinata, più sicura, più pulita e più bella. E le fasce veramente deboli della popolazione, quelle che vanno a piedi o in carrozzina o in carrozzella, godrebbero, senza spendere un euro, di una città migliore. Inoltre la città sarebbe più accogliente per i visitatori, che vengono respinti dalla follia dei divieti non rispettati, dei parcometri piazzati  ovunque, dei "varchi" elettronici, delle "stanze" incasinate e dei cosiddetti parcheggi liberi, sempre pieni di auto che sembrano murate al suolo. Il tutto condito da immondizie che non possono essere spazzate e coperto dalle feci di migliaia di colombi che imperversano perché si nutrono di rifiuti che non dovrebbero esserci e nidificano in buchi che dovrebbero essere tappati.

Caro Direttore, non parlo per me, che posso alzare i tacchi in qualsiasi momento. Cerco di parlare per il bene di tutti. E' un mio preciso dovere morale, civile e politico.   

Quanto al problema di far quadrare i conti del Comune, vogliamo far finta che non esiste? I conti si fanno quadrare aumentando le entrate e diminuendo le spese. Nell'un caso e nell'altro c'è chi s'incazza e minaccia di vendicarsi col voto.

Sai che paura!

Tuo Pier Luigi Leoni

Pubblicato il: 09/09/2009

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