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Acas service denunciata per aver evaso 3 mln di euro

Ecco la maxi - evasione fiscale scoperta dalla Guardia di finanza di Orvieto a carico dell'azienda orvietana attiva in tutta la Regione Umbria (ma anche nel Lazio e in Sicilia) nei servizi di call center, web center e front office. Clienti principali: Asl ed enti pubblici. Bernini (Acas): 'Spiegherò come stanno le cose'. I problemi di liquidità dell'azienda.

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ORVIETO - Ricavi non dichiarati per 3 milioni di euro, Iva non versata per 800mila euro, base imponibile Irap sottratta a tassazione per 3 milioni di euro. E ancora, ritenute Irpef operate per circa 700mila euro ma non versate, al pari di 822mila euro di contributi Inps non versati per i propri dipendenti. Sono i contorni della maxi - evasione fiscale scoperta dalla Guardia di finanza di Orvieto a carico di Acas service srl, nota azienda orvietana attiva in tutta la Regione Umbria (ma anche nel Lazio e in Sicilia) nei servizi di call center, web center e front office. Clienti principali: Asl ed enti pubblici. Duecentosedici in tutto i dipendenti della società, per la maggior parte giovani, moltissime le donne e residenti prevalentemente nell'Orvietano.

 

Le somme sottratte al fisco scoperte dalla Guardia di Finanza, nel corso di un'indagine durata alcuni mesi, fanno riferimento al solo anno 2007. L'ammontare della maxi - evasione ha comportato inevitabilmente anche una denuncia penale per violazione alle norme penali - tributarie a carico dell'unico socio, nonché amministratore unico dell'azienda, l'imprenditrice Giovanna Bernini. In pratica, per l'anno sottoposto ad accertamento, agli occhi del fisco la Acas service risulterebbe evasore totale. Ma non finisce qui. Perché, dagli approfondimenti operati dai finanzieri, risulterebbe anche che la società sarebbe recidiva. In quanto, è detto in una nota delle fiamme gialle della tenenza di Orvieto, "risultano in corso azioni di pignoramento da parte di Equitalia per pregressi anni d'imposta".

 

L'esame dei libri contabili dell'azienda, inoltre, avrebbe evidenziato una "situazione di pericolosità fiscale ad elevatissimo rischio", al punto che adesso, per tutelare l'erario, l'Acas rischia seriamente il sequestro cautelativo dei beni e dei crediti vantati dalla società stessa nei confronti di terzi. La procedura è stata già avviata, secondo quanto riferiscono i militari orvietani. Le preoccupazioni maggiori, a questo punto, sarebbero per gli oltre duecento dipendenti che, già in passato, soprattutto negli ultimi due anni, hanno ricevuto, comunque, continuamente avvisaglie di una situazione aziendale di grande instabilità.

 

Attualmente l'azienda gestisce gli sportelli delle Ausl di Umbria, Lazio e Sicilia. In Umbria Acas gestisce i servizi di sportello per la Asl 1 di Città di Castello, la Asl 4 di Terni e la Asl 2 di Perugia e tutta l'azienda ospedaliera di Perugia. Nel Lazio, la Ausl di Roma A (3 ospedali: Regina Margherita, San Giacomo, George Eastman, ed il I- II- III- IV distretto ospedaliero). In Sicilia, infine, la società di Giovanna Bernini gestisce le prenotazioni  della Asl 5 di Messina e dell'ospedale Papardo.

 

L'operazione della guardia di finanza di Orvieto rientra nell'ambito di una attività che, dall'inizio dell'anno, ha portato a termine già sedici verifiche sostanziali, attraverso le quali sono stati scoperti cinque evasori totali e recuperati a tassazione circa undici milioni di euro. I finanzieri hanno anche scoperto sei lavoratori in nero ed effettuato 480 controlli sull'emissione di scontrini e ricevute fiscali. Cinquanta di questi sono stati oggetto di verbalizzazione.

Pubblicato il: 08/07/2009

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