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Maestà. L'Opera del Duomo ringrazia

Gli orvietani che hanno atteso la "disvelatura" dell'opera, sponsor, autorità, ministero. Senza allargare polemiche aperte da Italia Nostra

di Ufficio stampa Museo dell'Opera del Duomo

Si è svolta nella mattinata di sabato la presentazione del gruppo scultoreo della Maestà ricollocato in copia sopra al portale del Duomo.

Il Presidente dell'Opera del Duomo Francesco Venturi e il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto Vincenzo Fumi desiderano ringraziare, anche a nome dei rispettivi Consigli, la città e tutti coloro che  hanno voluto partecipare all'atteso evento. In primo luogo S.E. il Vescovo Padre Giovanni Scanavino e il Parroco della cattedrale Mons. Italo Mattia, che con la recita dell'Angelus hanno dato commossa solennità all'avvenimento.

Un sentito ringraziamento rivolgono anche al presidente dell'Ente Ca.Ri.Fi. per il generoso solidale impegno a favore della realizzazione del progetto, e le autorità intervenute alla presentazione. Anche il sottosegretario del Ministero per i Beni e le Attività culturali On. Francesco Maria Giro, in rappresentanza del Ministro Sen. Sandro Bondi, non ha fatto mancare il suo saluto e i suoi personali rallegramenti per l'importante restituzione dell'immagine simbolo della cattedrale.

La città ha manifestato poi una calorosa accoglienza e ha atteso riunita nella piazza del duomo il disvelamento della Maestà riprodotta, effettuato con perizia e  grande attenzione dai Vigili del Fuoco del Comando di Orvieto.

Ringraziamenti particolari vanno anche a tutti coloro che hanno contribuito con passione e professionalità alla riuscita del progetto, nelle modalità e nei tempi programmati: tutto il personale e gli Uffici dell'Opera, e i curatori e direttori dei lavori, i tecnici e maestri artigiani che hanno operato con precisione e zelo.

Si ricorda, infatti, che il progetto è frutto di una efficace collaborazione tra l'Opera e il Ministero BAC. Avviato fin dal 1983, dopo la rimozione del gruppo originale dalla facciata per il grave degrado che ne metteva a rischio la conservazione, esso si è svolto in due direzioni: da un lato il restauro delle sculture trecentesche, dall'altro lo studio del progetto per la loro riproduzione. Fin dagli anni Novanta, ottenuta l'approvazione dei Comitati Ministeriali, la Soprintendenza aveva commissionato la formatura di copie in gesso degli originali, copia realizzata con tecnica tradizionale di rilievo indiretto per punti, in modo da evitare di danneggiare le sculture con un calco a contatto. Questo primo importante investimento è stata la base di partenza per riprendere il progetto, nel 2007: il nuovo gruppo di lavoro, coordinato dal Prof. Giorgio Accardo dell'Istituto Centrale per il Restauro, organo interno del Ministero BAC, ha condotto il nuovo rilievo con tecnica 3D delle sculture e ha redatto il piano esecutivo per la copia, approvato dall'organo competente, la Soprintendenza unica BAPSAE. Successivamente, la fase del montaggio in situ delle copie è stata studiata dall'ENEA: l'Ing. Gerardo De Canio ha redatto il progetto esecutivo che è stato autorizzato dagli enti di competenza, la Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici, e la Soprintendenza Beni Storico Artistici e Etnoantropologici, e lo stesso De Canio ne ha diretto i lavori.

Tutte le fasi sono state seguite con competenza dai funzionari delle due Soprintendenze: nel sopralluogo a chiusura dei lavori, effettuato direttamente dalle Soprintendenti Arch. Anna di Bene e Dr.ssa Vittoria Garibaldi, non hanno fatto mancare il loro apprezzamento, dichiarando che, avendo preso visione dell'opera realizzata, essa in qualità di copia del gruppo scultoreo della Maestà risponde perfettamente alla funzione per la quale è stata realizzata, rispetta il progetto ed è stata eseguita a regola d'arte.

Un ulteriore ringraziamento viene rivolto, infine, ai relatori che hanno arricchito la presentazione di ieri con i loro contributi, e grazie alla cui disponibilità verrà presto organizzata una giornata di studi dedicata alle preziose sculture della facciata e, in particolare, allo straordinario complesso della Maestà, che in originale è attualmente conservato, a pochi metri dalla copia collocata, presso i Palazzi Papali: qui è esposta la magnifica marmorea Madonna col Bambino tra gli Angeli bronzei che sorreggono le falde del Baldacchino, che, dopo il complesso intervento di restauro, mostra di essere opera davvero meritoria del titolo di Maestà per la sua imponenza simbolica e artistica.

 

Pubblicato il: 15/06/2009

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