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I commercianti vogliono contare

Nota sul clima con cui Confcommercio ha accolto Stella e Còncina. Tra lamentazioni e responsabilità. Con la volontà di esserci e contare

La cronaca ci ha già raccontato del primo confronto tra Stella e Còncina in casa Confcommercio, ma ci ritorniamo, perché l'atmosfera dell'incontro è anch'essa notizia.

In queste occasioni, di quando le categorie imprenditoriali si trovano con quelle politiche, si innesca uno  psicodramma.
Gli imprenditori scaricano sul politico tutte le loro frustrazioni economiche, e allora giù i numeri negativi del commercio e del turismo, i "meno", e la rievocazione di un tempo in cui Orvieto era attraente, in cui il turista comprava  e le botteghe rendevano,  i clienti erano numerosi e di buon livello.
I nostri commercianti e noi siamo spesso  "laudatores temporis actis", siamo affezionati ad un passato che ci sembra migliore del presente, e ricordiamo con una memoria ingannevole  e fraudolenta, subdola serva  di quanto vogliamo rammentare.
L'Orvieto di una volta non c'è, sono quarant'anni che il turismo è "mordi e fuggi", religioso, scolastico, che le banalità di analisi seguono banalità di atteggiamenti politici ed imprenditoriali. I clienti ricchi evocati si vedevano  un tempo perché se li spartivano in pochi, che si sono arricchiti ad una velocità oggi impensabile.

L'incontro Confcommercio, iniziato con la comunicazione del bollettino di guerra dei numeri del nostro commercio , è continuato su toni evocativi e lamentazioni scontate, ma si è evoluto produttivamente perché qualche imprenditore  consapevole ha ricordato senza mezzi termini che sono loro operatori economici a doversi analizzare, a capire cosa non va, a cambiare, senza affidarsi ad amministratori non sempre attenti e capaci ma a volte anche capri espiatori di insuccessi di cui non sono responsabili.
Al clima positivo che si è creato e che credo produrrà effetti, chiunque vinca le elezioni, hanno contribuito con decisione i due candidati sindaco, perché non hanno ceduto alle lusinghe di chi voleva sentire promesse ed a hanno  richiamato alla comune responsabilità, quella di ascoltarsi e "fare" insieme.
Stella e Còncina mi sono sembrati decisi, sinceri e onesti,  almeno quanto può esserlo un candidato in campagna elettorale. Gli imprenditori presenti sono stati attenti e disponibili, hanno mostrato gran voglia di esserci , di essere ascoltati e di contare.
Un fatto è certo. Senza imprenditori di commercio, turismo e servizi la politica non va da nessuna parte, perché sarebbe inutile. (D.F.)

Pubblicato il: 04/05/2009

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