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Amministrative. Vincerà chi ha l'avversario più debole

di Dante Freddi I guai dell'avversario politico saranno determinanti per decidere chi governerà la città. Troppo poco tempo per costruire proposte credibili e positive, per far "sognare" un cambiamento

foto di copertina

di Dante Freddi

Il miglior alleato, in una campagna elettorale, è ovviamente la debolezza dell'avversario.
Il miglior alleato della Stella è il centrodestra storico  e di Còncina l'incresciosa condizione in cui versa il Pd.

Le elezioni sono il punto di arrivo di un lavoro che si compie negli anni, nel bene, nel male o affato, e di cui il momento elettorale è il redde rationem .

La candidatura di Loriana Stella a sindaco interpreta un partito che si volge al passato con senso critico e che potrà trovare slancio proprio da questa capacità di guardare. Se però il candidato del PD tenterà di costruire un partito senza rispetto per il dissenso, se non saprà cògliere il valore della differenza e la lezione di Mocio, il pericolo è reale.
C'è da cambiare progetti,  metodi e persone. Sarà difficile, ma se la Stella svolgerà  il compito che i suoi sostenitori le hanno affidato,  vecchi e giovani, vincerà le elezioni e governerà bene. Altrimenti, purtroppo per la città, potrebbe vincere le elezioni ugualmente e governare male.

La vittoria di un candidato come Toni Còncina è difficile, perché si sostiene su cinque anni di opposizione diafana, non autorevole, che ha saputo tirare fuori soltanto la proposta del casello Orvieto nord, vecchia di trent'anni, riesumata da quel "geniaccio" di Carlo Perali, assunta come propria dal centrodestra, sostenuta con convinzione dall'ex forzista massimo Morcella, acquisita dalla maggioranza e grazie alla Stella divenuta possibile.
E poi, soltanto tante posizioni contro, idee e contributi pochi.  Se almeno i dirigenti di questo centrodestra fallimentare sapessero tacere, come fa qualcuno di loro più consapevole,  limiterebbero i danni e i tanti delusi di Mocio e company potrebbero votarli, quelli arrabbiati, delusi, disponibili al cambiamento. 

Còncina, e l'associazione di Angelo Ranchino che lo ha proposto, sono risorse che è necessario mettere comunque nel circuito cittadino, nella speranza che contribuiscano a spolverare il loro ambiente , a liberarlo, ad offrire speranza a quei cittadini che da sessant'anni si sentono mal governati e che vorrebbero ribaltare questa amministrazione "comunista".
Còncina deve conquistare il 10/15% dell'elettorato, oltre quello tradizionalmente di centrodestra, e non saranno le prevedibili e scontate battute sulla "lotta" nel Pd, su quanto è nuovo Mocio o Stella, ad aiutarlo a convincere qualcuno che tentenna.

Alcuni lettori di simpatie destrorse si sono scatenati contro il mio articolo di un paio di giorni fa "Primarie del PD. La destra urla e non parla. Ancora partito a vocazione minoritaria".
Io scrivo quello che penso, di Mocio, Còncina e Stella, dell'Amministrazione, del Pd e dell'opposizione. Orvietosì non è un mezzo pubblico.
Scrivo quello che mi sembra giusto in quel momento, non interpreto alcuna sensibilità che non sia la mia, non devo rispondere a partiti. Sono affezionato ai miei lettori, perché il giornale lo faccio per stare con loro, come si sta tra amici o conoscenti o concittadini, ma senza obbligo di frequenza.
Mi dispiace se qualcuno è deluso perché penso, ma li rassicuro che è "pensiero", giusto o sbagliato che sia, non idee preconcette o tifo.
Il fatto che i loro commenti o corsivi siano stati sempre pubblicati, al di là delle posizioni, ne è una riprova. E' uno spazio che offro a tutti i lettori e che qualche volta mi è costato molto.  Non per rinfacciare, ma per chiarire.

Pubblicato il: 10/04/2009

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