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Primarie del PD. La destra urla e non parla. Ancora partito a vocazione minoritaria

di Dante Freddi E' un peccato che Còncina sia capitato a guidare una coalizione che non è capace di rispettare gli avversari e nasconde decenni di inefficienza dietro  gli schiamazzi

foto di copertina

di Dante Freddi

Le primarie che hanno portato la candidatura di Loriana Stella, ora che l'elezione è avvenuta, offrono davvero pochi spunti per analisi originali. Pericolo di rottura Pd, mancato rispetto del patto etico, difficoltà a comporre la coalizione di centrosinistra, questione Conticelli e Altra città. E poi voti del centrosinistra e della destra che possono aver condizionato l'esito, in quale senso però le valutazioni divergono.
Tutto già detto e scritto.
Di tutta la vicenda, da domenica sera ad oggi, quello che mi ha colpito è soprattutto, invece, la valutazione davvero scriteriata di alcuni esponenti del centrodestra. Parole che offendono 6mila persone che hanno votato per esprimere un'opinione, che hanno voluto e pagato per farlo, sollecitate da candidati e amici dei candidati, con dietro idee condivisibili o no, ma che lo hanno voluto.
Trappolino, su cui sparano tutti e di cui non ho mai condiviso la posizione nel Pd e fuori, è stato il garante delle primarie, ha mantenuto un impegno, ha avuto la capacità di perdere, ha vinto.
I giudizi sprezzanti che provengono dal centrodestra sulla Stella, su  Mocio e sulla prassi democratica del PD dimostrano ancora una volta quanto ho dovuto rilevare in altre occasioni: il centrodestra orvietano è vuoto come una zucca di contenuti e strategie, è improponibile nei modi, non garantisce la possibilità di una battaglia elettorale vera, in cui possa esserci la speranza di alternativa.
Toni Concina, persona perbene,  fuori dalla politica politicante, accorto e rispettoso, ha taciuto, in attesa di discutere e competere con l'avversario sulla città e non sulla scelta dei candidati operata dal partito avversario.
Lui, d'altra parte, può dire qualcosa agli elettori, perché non ha una storia di insuccessi elettorali e di mancanza di idee e di impegno civile da camuffare con l'aggressività.
E' un peccato che sia capitato a guidare una coalizione che non è capace di rispettare gli avversari e si nasconde dietro  gli schiamazzi.
Da chi pensano che possano venire i voti per farli vincere se non da quel 60% dell'elettorato che nel 2004 votò Mocio e che, pur  insoddisfatto,  non accetta di essere considerato un' accolita di burattinai, burattini e tirapiedi vari?

Nella foto Stefano Olimpieri, uno dei capi storici della destra orvietana

Pubblicato il: 07/04/2009

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