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Bilancio, non utilizziamo armi di 'distrazione' di massa

Maurizio Conticelli, del gruppo consiliare ALTRA CITTA', risponde al sindaco di Orvieto, che in una lettera agli orvietani ha offerto la sua visione della situazione cittadina

foto di copertina

a cura di Maurizio Conticelli, Gruppo Consiliare ALTRA CITTA'

La newsletter che abbiamo recentemente diffuso, ha tentato di fornire elementi oggettivi per informare i cittadini sulla improvvida gestione del bilancio comunale, che rimane il principale strumento di governo della Città.

Taluni hanno contestato, più o meno direttamente, le nostre tesi; tra questi anche il primo Cittadino che, nella lettera per le primarie inviata ai nostri Concittadini, sottolinea gli sforzi compiuti per sanare i debiti pregressi e, nel contempo, per mantenere invariati i livelli qualitativi dei servizi pubblici, nonché per stabilizzare i conti ed alleggerire i livelli di tassazione.

Se il primo Cittadino ha ragione saremo i primi a chiedergli scusa; in caso contrario non gli rimarrà che trarre le conseguenze.

Premettiamo che siamo stati molto critici con il precedente Sindaco per aver creato una "Città sparametrata" in quanto non in grado, a nostro parere, di sostenere i livelli di spesa raggiunti a fine 2003 grazie ai proventi derivanti in particolar modo dallo smaltimento dei rifiuti dalla Campania.

Tali proventi, quantificabili nell'ordine di circa 2-2,5 milioni di €/anno, sono venuti meno a partire dall'aprile del 2004 a seguito delle vicende giudiziarie che hanno comportato la chiusura temporanea della discarica delle Crete.

La nuova Amministrazione, insediatasi a maggio 2004, ha mantenuto praticamente inalterati i livelli dei servizi senza preoccuparsi delle minori entrate, così da provocare un "buco di bilancio", emerso a settembre 2006, di oltre 6 milioni di €, che sono andati via via aumentando sia nel 2007 che nel 2008 e che sono stati complessivamente riequilibrati alienando patrimonio immobiliare e diritti per oltre 10 milioni di €.

Pesano su tali importi è vero, anche vicende passate, come quella relativa al canone di utilizzo del vecchio ospedale, ove però sono totali le corresponsabilità degli attuali amministratori.

Tutto ciò inoltre non è stato sufficiente a stabilizzare il bilancio, se è vero che l'ultimo bilancio approvato - il previsionale del 2009 - presenta vaste lacune che dovranno essere presto colmate, come abbiamo evidenziato nel mese scorso analizzando il relativo PEG (Piano Esecutivo di Gestione).

Parimenti è inconcepibile la manovra contenuta nel bilancio 2008 (approvazione marzo 2008) di riduzione della TARSU, che ha comportato un minor gettito di circa 150.000 €, quando si è poi riequilibrato il bilancio (agosto 2008) con alienazioni per circa 1,2 milioni di €, palesando chiare manovre di tipo surrettizio.

La sensazione è che il bilancio non sia sotto controllo e che comunque sia caratterizzato da un deficit strutturale su cui non si è riusciti ad intervenire, né con la riduzione delle spese, né con l'aumento delle entrate.

La stessa Corte dei Conti non ha mancato di "bacchettare" pesantemente l'operato dell'Amministrazione Comunale di Orvieto, sia per evitare che si finanzi la spesa corrente con la vendita di immobili, sia per la conduzione di alcune partecipate comunali, come pure per le modalità di ricorso alla finanza derivata.

Si tenga presente inoltre che è stato lo stesso primo Cittadino in più occasioni e per ultimo in occasione del dibattito sul bilancio di previsione 2008, a sostenere con forza che, messo di fronte al taglio di servizi o alla alienazione di beni patrimoniali, non avrebbe avuto esitazioni a "vendere" il patrimonio; si tratta evidentemente di un gesto all'apparenza nobile, ma non responsabile, se è vero che l'alienazione riguarda il patrimonio pubblico, cioè di tutti, che dovrebbe essere garantito anche per le future generazioni.

Si tratta inoltre di una manovra non legittima secondo quanto contemplato dai principi giuscontabili.

Il riferimento ai debiti pregressi è pertanto fuorviante, in quanto la maggior parte del disavanzo è stato provocato proprio durante questa consiliatura.

Né può negare il Sindaco che, di fronte alle enormi difficoltà del bilancio, ci siamo resi disponibili a collaborare alla sola condizione di far emergere la verità su quanto accaduto; per contro non ci sono stati forniti nemmeno i documenti dovuti sia come Consigliere, sia soprattutto come Presidente della Commissione di Controllo e Garanzia, sino a provocare una segnalazione agli organi contabili di controllo.

Infine risulta inconcepibile come, di fronte ad una situazione così fragile, l'Amministrazione Comunale abbia deciso di aumentare l'indebitamento del Comune che, dai 35 milioni del 2004, è destinato a raggiungere i 56 milioni circa nel 2009 - per molte opere pubbliche peraltro non urgenti - con un onere insostenibile per l'ammortamento ed il rimborso dei prestiti che passerà dai 2,5 milioni di € del 2004, ai 4,6 del 2009, irrigidendo drammaticamente la spesa di funzionamento.

Di fronte allo scenario sopra definito, non basta affermare  di essersi fatti carico delle responsabilità pregresse, alludendo sottilmente ai guai creati da altri, ma bisognerebbe ammettere le proprie responsabilità che a nostro parere sono gigantesche e certificate.

Altrimenti si potrebbe essere accusati di mistificare la realtà dei fatti o, come ha detto recentemente il segretario nazionale del PD Franceschini rivolgendosi a Berlusconi, di utilizzare impropriamente armi di "distrazione" di massa.

Pubblicato il: 23/03/2009

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