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Il tribunale di Orvieto rischia la chiusura e maggioranza e opposizione litigano

Per accaparrarsi la paternità della battaglia contro la soppressione della sede di giustizia
Risposta del PDL al comunicato diffuso dal PD

ORVIETO - Mentre il tribunale di Orvieto - mai così concretamente come oggi - rischia la chiusura, maggioranza e opposizione litigano per accaparrarsi la paternità della battaglia contro la soppressione della sede di giustizia. Così se la scorsa settimana il Pdl dichiarava trionfalmente di essere riuscito a bloccare in aula una risoluzione del Pd che prevedeva la chiusura dei tribunali minori (tra cui quello di Orvieto). Adesso risponde il Pd e lo fa parlando "dell'arte (del Pdl, ndr) di raccontare storie favolose".

"Nell'aula di palazzo Madama - riferiscono i dirigenti locali del Pd - si dibatteva, in verità, della "relazione del ministro della giustizia sull'amministrazione della giustizia".  La risoluzione del Pd sarebbe stata volta a "sfiduciare l'operato del ministro e del governo. Il Pd richiama semmai il ruolo svolto dall'onorevole Carlo Emanuele Trappolino che "si era fatto promotore, nel luglio 2008, di una lettera aperta spedita a tutti i parlamentari eletti in Umbria". Obiettivo: sollecitare "il progetto di ampliamento della circoscrizione di Orvieto al fine di assicurare, a tutti i cittadini, giudizi giusti e solleciti e al territorio la permanenza di un'istituzione fondamentale per lo sviluppo civile, sociale e d economico".

È questa la soluzione individuata e caldeggiata da più parti, anche all'interno della magistratura locale e dell'avvocatura, per scongiurare la soppressione del tribunale, ventilata da anni, ma forse mai cosi reale come oggi.

Si allega il testo completo del comunicato diffuso dal PD orvietano:

Nota del Partito Democratico di Orvieto sul Tribunale di Orvieto

L'arte di raccontar storie favolose, di cui Berlusconi resta maestro ineguagliato, sembra far proseliti anche tra le fila del PDL orvietano. Ci riferiamo, in particolare, alla nota secondo cui il Partito Democratico avrebbe presentato, in Senato, una risoluzione con la quale si chiedeva la soppressione dei tribunali minori, quindi del tribunale di Orvieto; risoluzione che, a detta degli estensori,  sarebbe stata respinta grazie all' intervento del Sen. Benedetti Valentini.

La rappresentazione della vicenda è tuttavia a dir poco caricaturale e per noi sarebbe davvero facile, visto il tema, rispondere con il deprecabile elenco delle leggi "ad personam",  tanto per esemplificare  il pensiero del centrodestra in materia di giustizia. Ma noi vogliamo ragionare, non seguire il filo della facile polemica.

Nell'aula di Palazzo Madama si dibatteva, in verità, della "Relazione del Ministro della giustizia sull'amministrazione della giustizia".  I senatori del PD hanno ritenuto tale relazione inadeguata e burocratica. E non solo perché così tocca dire e fare all'opposizione, ma in ragione di una totale assenza di un disegno di riforma. Dinanzi alla drammatica situazione della giustizia, il Governo in carica non ha saputo fare altro che tagliare gli 800 milioni di euro ad essa destinati in tre anni, procedere ad altrettanti tagli alla sicurezza pubblica e all'ordine pubblico, bloccare la riqualificazione e le assunzioni del personale amministrativo. Oltre ad approvare, naturalmente, il celeberrimo "lodo" che porta il nome dell'attuale titolare del dicastero.  La risoluzione del PD, che "sfiduciava" l'operato del ministro e del Governo, è stata, e non poteva essere altrimenti, respinta.

Tornando alle vicende di casa nostra, è del tutto evidente che, in assenza di un chiaro disegno riformatore, la soppressione dei tribunali minori diverrà l'inevitabile esito di una lenta ma inesorabile deriva, più o meno segretamente alimentata dalle polemiche sull'uso irrazionale delle risorse pubbliche.  E non è un caso che "Il Giornale", al centrodestra non particolarmente ostile, abbia aperto il fuoco di artiglieria proprio contro il Tribunale di Orvieto (articolo del 12 luglio 2008), ritenuto degno di rappresentare l'epitome degli sprechi monetari in tema di giustizia."

 

Pubblicato il: 04/02/2009

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