ZTL. Chi dice la verità?
Il coordinatore di Cittadinanzattiva Gianni Pietro Mencarelli, confessa che "l'informatore sono io". Si parla di multe ztl e del modo di gestire i rapporti con i cittadini che sono incappati nella contravvenzione
di Il Coordinatore di Cittadinanzattiva Gianni Pietro Mencarelli
A proposito di verità, sveliamo il mistero: la persona che è indicata come "l'informatore" sarei proprio io, che trovandomi nell'ufficio contravvenzioni per verificare le mie multe, ho assistito ad una delle scene che abitualmente si verifica quando qualcuno riceve numerosi verbali di cui alcuni in scadenza, ma, per fortuna, grazie anche alla nostra presenza che ci ha permesso di fornire ulteriori informazioni, il cittadino ha poi optato per il ricorso.
Il caso che ha suscitato la risposta sulla stampa dell'Amministrazione comunale, ripropone all'attenzione il problema, più volte segnalato anche dagli stessi operatori del servizio, della privacy, proprio per gli spazi ristretti dove sono costretti ad operare, in cui convivono diverse attività e dove, anche non volendo si ascoltano i problemi degli altri.
Di recente, devo affermare che tutto sembra funzionare al meglio, anche per il contributo delle associazioni dei consumatori che invitano a fare i ricorsi come diritto dei cittadini, al contrario di chi, in dichiarazioni pubbliche ne deplora l'operato con "avvertimenti"del tutto fuori luogo.
Nessuno negherà che il fenomeno che si è venuto a creare con i varchi elettronici, peraltro condivisi, sia dipeso soprattutto, come dicono le centinaia di persone ascoltate, da problemi legati all'informazione: dai cartelli inadeguati, alle raccomandazioni del Ministero dei Trasporti e della stessa Prefettura non seguite. Loro, evidentemente per esperienza, già conoscevano le problematiche delle procedure connesse all'avvio di tali sistemi complessi, ed hanno indicato le migliorie da apportare, per la sicurezza e la visibilità della segnaletica, ancora oggi inadeguata.
Rimangono tuttora aperti numerosi problemi legati alle autorizzazioni per gli artigiani, soprattutto quelli del centro storico che si vedono costretti a richiedere un permesso ogni volta che debbono raggiungere un cliente o recarsi da un fornitore, ed il problema dei disabili non obbligati a segnalare a nessuno per la privacy "i loro movimenti", ma, se passano con mezzi non identificabili, sono soggetti a verbale, che poi verrà annullato con un semplice ricorso in Prefettura, producendo però spese a carico della pubblica amministrazione, che dalla sua parte ha l'obbligo dei controlli, non possibili con il sistema elettronico attuale.
La nostra richiesta, già nota, è quella di ritenere che da luglio dopo l'immissione delle luci possa essere terminato il periodo di sperimentazione e quindi ritenere l'esercizio ordinario avviato, apportando però quelle modifiche richieste sia sui cartelli che sulla segnaletica orizzontale di avvertimento, necessaria per evidenziare i varchi
In attesa delle sentenze del giudice di pace, che accetteremo, speriamo di porre fine al "conflitto" tra amministratori ed amministrati.
Pubblicato il: 20/11/2008