Casello 'Orvieto nord' o variante di Sferracavallo?
Per l'assessore Capoccia senza dubbio sarà sacrificato il casello, se non dovesero trovarsi i soldi di spettanza comunale per entrambe le infrastrutture
di Stefania Tomba
ORVIETO - Casello "Orvieto nord" o variante di Sferracavallo? Il Comune non ha dubbi: se nelle pieghe del bilancio non si dovessero trovare i 2 milioni di euro di spettanza della locale amministrazione per la realizzazione di entrambe le infrastrutture ad essere sacrificato sarebbe il casello. Lo conferma l'assessore alle Infrastrutture del Comune di Orvieto, Marino Capoccia all'indomani dell'approvazione, da parte della giunta, della bozza del piano triennale delle opere (dove i soldi per la viabilità di raccordo al casello non ci sono) e alla vigilia della firma del protocollo in cui, mercoledì prossimo, il Comune dovrebbe firmare, con Provincia e Regione, l'impegno di spesa per variante e casello.
"Quello del casello è un treno da non perdere", ammette Capoccia di fronte all'impegno di circa 6 milioni di euro, assunto dalla società Autostrade per realizzare lo svincolo. "Il Comune farà ogni sforzo per arrivare a coprire il finanziamento necessario a realizzare tutto quanto è previsto nella variante al prg (casello e bretella di Sferracavallo, ndr), questo ovviamente una volta che
Come noto sul casello, da anni, si consuma, infatti, ormai una battaglia politica all'interno di quelli che erano allora Ds e oggi Democratici. E il sospetto che la storia possa ripetersi, continua ad aleggiare sull'intera vicenda, nonostante le buone intenzioni dichiarate da tutte le parti in causa (Comune, Provincia e Regione). Intanto, la Provincia domani si appesta ad approvare la variante al piano regolatore di Orvieto, approvata dal consiglio comunale nel luglio dello scorso anno. La pratica, in sostanza, che introduce, nel piano urbanistico della città, la previsione della variante di Sferracavallo e del casello "Orvieto nord". Il documento è lo stesso col quale sono state anche cancellate alcune aree estrattive sull'altopiano dell'Alfina.
La zona è tornata al centro delle polemiche in queste settimane stavolta, nel Comune di Castel Viscardo, per la richiesta di ampliamento di trenta ettari di una cava già esistente.
Pubblicato il: 20/10/2008