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Cava di Castel Viscardo. Riprende la battaglia per la difesa dell'Alfina

Per il comitato che si è costituito il pericolo maggiore proveniente dall'ampliamento delle cave esistenti lo corre la falda acquifera dell'Alfina, che alimenta tutto Orvietano e parte del Viterebese adiacente
L'acqua non si tocca. Comunicato del Comitato interregionale per la difesa e  lo sviluppo sostenibile dell'Alfina

foto di copertina

Riunione ieri sera a Benano  per discutere della richiesta di ampliamento della cava basaltica di Castel Viscardo(nella foto). Molta preoccupazione tra gli interevenuti, che sono in gran parte il nucleo da cui fu lanciata l'opposizione vincente contro la cava di Banano, due anni fa.
La preoccupazione maggiore è per le falde acquifere, oltre che per il paesaggio e le attività produttive correlate al turismo.
Dall'Altopiano dell'Alfina proviene l'acqua che alimenta tutti i paesi che vanno da Bolsena a Bagnoregio ad Allerona ad Orvieto. Le falde sono in un equilibrio delicatissimo e fragile. Un ampliamento della cava esistente di trenta ettari, come richiesto,  potrebbe rappresentare un pericolo starordinario dalle conseguenze imprevedibili. La scelta dell' Amministrazione orvietana di non procedere con la cava di Benano fu sostanziata soprattutto da questo pericolo impellente, suffragato poi da uno studio ad hoc, e già allora l'assessore Bottini promise per l'Altopiano un vincolo idrogeologico che chiudesse la questione cave in quella zona. Interventi di sostegno alla battaglia che si appresta a condurre il nuovo comitato  sono venuti anche dai consiglieri comunali orvietani  Frizza, Belcapo e Imbastoni.  Molti gli interventi che hanno individuato la necessità di distinguere, a volte ce ne fosse stato bisogno, le cave di Basalto, che hanno un impatto ambientale enorme, con le piccole cave di argilla con cui si alimenta l'attività tradizionale del cotto di Castel Viscardo, questa sì economia per il territorio.
L'azione continua su più fronti, politico, amministrativo e legale, all'insegna dello slogan "l'acqua non si tocca".

Pubblicato il: 14/10/2008

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