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Profer System: sono già ferie forzate per una sessantina di operai

La soluzione che s'intravede all'orizzonte sarebbe quella di una ristrutturazione societaria, sulla quale al momento non sono però forniti ulteriori dettagli. Intervento del consigliere regionale Santi

ORVIETO - Profer System: sono già ferie forzate per una sessantina di operai. Lunedì, invece, si saprà per quanti lavoratori l'azienda ha intenzione di chiedere la cassa integrazione.  È quanto emerge sulla situazione dell'azienda di prefabbricati in cemento e acciaio che, tra le sedi di Baschi e Corsalone Chiusi della Verna, in provincia di Arezzo, occupa circa 150 persone. Tutti giovani: età media tra i 25 e i 30 anni. Gli stabilimenti di Baschi e Arezzo lavorano già da qualche tempo a personale ridotto, per la crisi di liquidità che starebbe affrontando l'azienda.

 

La soluzione che s'intravede all'orizzonte sarebbe quella di una ristrutturazione societaria, sulla quale al momento non sono però forniti ulteriori dettagli. Qualcosa di più lo si saprà lunedì, quanto i vertici aziendali, anche ieri irraggiungibili in entrambe le sedi degli stabilimenti, comunicheranno alcune novità e soprattutto forniranno il numero delle richieste per la cassa integrazione.  Il periodo ipotizzato sarebbe breve, riferiscono i sindacati che appaiono moderatamente ottimisti sulla vicenda, riservandosi ogni commento all'indomani della soluzione offerta dall'azienda.

 

Chi invece vede decisamente nero nel futuro dei dipendenti della Profer è il consigliere regionale Alfredo Santi (Forza Italia - Pdl). Per Santi, la Profer "versa in una grave crisi finanziaria e va verso una totale chiusura per almeno tre mesi". Per scongiurare quello che Santi definisce un "colpo durissimo" per l'economia dell'area "che ha già molti problemi occupazionali", il consigliere ha presentato un'interrogazione urgente alla giunta. Vuole capire "le cause di quanto sta accadendo" e se "l'assessorato competente sia già a conoscenza della situazione, se abbia già preso contatti con i vertici aziendali e le istituzioni locali" e "quali provvedimenti s'intendano adottare".

 

Santi parla anche della crisi dell'azienda come "un fulmine a ciel sereno, dato che meno di un mese fa - dice - erano avvenute alcune assunzioni, quindi niente lasciava presagire i problemi cui vanno incontro i lavoratori e  lavoratori occupati sia l'economia della zona".

 

In realtà sembra che qualche scricchiolio si fosse sentito già da tempo alla Profer. La crisi, comunque, sarebbe tuttavia societaria, visto che non mancano le commesse e, in particolare lo stabilimento di Baschi, attivo dal 2004, è non solo moderno ma molto appetibile quanto a costi, distanze e presenza in loco di materie prime. Questo è quanto affermano i sindacati e lo stesso Comune di Baschi che, nel 2004, salutò con entusiasmo l'arrivo dell'azienda che portava con se tanti posti di lavoro.

 

Pubblicato il: 10/10/2008

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