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Profer System, assemblea dei lavoratori stamani in Comune, a Baschi

Preoccupazione per lo spettro della cassa integrazione che si starebbe agitando, almeno per una parte dei 100 dipendenti dell'azienda che, dal 2004, produce prefabbricati in cemento e acciaio nella zona industriale di Baschi

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Profer System, assemblea dei lavoratori stamani in Comune, a Baschi, di fronte allo spettro della cassa integrazione che si starebbe agitando, almeno per una parte dei 100 dipendenti dell'azienda che, dal 2004, produce prefabbricati in cemento e acciaio nella zona industriale di Baschi.

 

Quaranta milioni di euro commesse per le mani, un fatturato chiuso nel 2007 con 28milioni di euro. Cifre non da poco soprattutto per la realtà industriale orvietana. Eppure l'azienda che conta su due stabilimenti - uno a Baschi e uno in località Corsalone Chiusi della Verna, in provincia di Arezzo - denuncerebbe importanti problemi di liquidità, cui vorrebbe far fronte, a quanto pare, con una ristrutturazione societaria.

 

Sono questi i passaggi che preoccupano di più i lavoratori, soprattutto perché nel corso delle ultime riunioni di questi ultimi giorni si è cominciato a parlare di cassa integrazione. Forse solo per alcuni e forse per un breve periodo. Ma l'attenzione dei sindacati e delle istituzioni su quello che sta avvenendo in queste ore è massima.

 

I sindacati - Cgil, Cisl e Uil - si limitano ad annunciare l'incontro con i lavoratori previsto per le 10 di stamani e confermano gli incontri intercorsi tra lunedì e martedì con l'azienda, Confindustria e amministrazione comunale.

 

È proprio il sindaco di Baschi, Isauro Grasselli, a dirsi "molto fiducioso" in merito all'intera vicenda, soprattutto per quel che riguarda lo stabilimento di Baschi. "La presenza in loco della materia prima, la vicinanza dell'A1 e della Capitale, il contenimento dei costi", sono tutti i punti che, per Grasselli giocano a favore dello stabilimento di Baschi. "La Profer - dice il sindaco - è una realtà molto importante per il nostro territorio". Ma a seguire con viva attenzione la vicenda non ci sono solo i lavoratori, ma anche un importante indotto. Con aziende di inerti e di trasporti, in primis, che sarebbero esposte per centinaia di migliaia di euro nei confronti della Profer.

 

Nessuno dei dirigenti della società è stato raggiungibile nel pomeriggio di ieri per un commento.  

Pubblicato il: 09/10/2008

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