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Funerale con multa

E' quanto è già successo a decine di orvietani, rimasti vittime delle telecamere durante l'accompagnamento alla sepoltura di un proprio caro

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Funerale con multa. Non è il sequel di "Week end con il morto", ma è quanto è già successo a decine di orvietani, rimasti vittime delle telecamere durante l'accompagnamento alla sepoltura di un proprio caro. Come questo possa accadere? Semplice.

 

In occasione delle esequie, secondo il regolamento adottato sulla Rupe, è demandato all'impresa funebre il compito di segnalare in Comune le targhe delle automobili che hanno parte al funerale, in modo che la telecamera riconosca la vettura e non trasformi il passaggio sotto il varco nella detestata foto che porta con se gli 80 euro di verbale. Così succede piuttosto frequentemente che se un familiare dell'estinto, nel triste frangente, non fornisce la propria targa o se qualcuno si aggiunge al funerale all'ultimo momento, si prende automaticamente la multa.

 

Insomma, vuoi venire al funerale? È aperto a tutti, ma meglio "farsi riconoscere". Wladimiro Belcapo dei servizi funebri "Fochetto" è su tutte le furie. "Mi rifiuto di fare il "controllore" al posto del Comune, che risolvano la cosa in un altro modo - si scalda -. È mai possibile che non si riesca semplicemente a spegnere la telecamera per dieci minuti, il tempo strettamente necessario al passaggio del corteo funebre?". Inoltre, aggiunge Belcapo, "è una totale mancanza di rispetto e di sensibilità: costringere delle persone, già alle prese con dolori incomparabili, a fare i conti con scartoffie e addirittura multe. Grottesco", sentenzia Belcapo. È l'ennesimo problema non preventivato, dall'attivazione delle ztl avvenuta ormai nel mese di marzo. Prima i problemi dei turisti, poi quelli dei disabili, ora quelli di quanti partecipano ai cortei funebri, senza essere segnalati.

 

Intanto, nel pomeriggio di ieri, si è svolto l'atteso incontro tra associazioni dei consumatori, amministrazione e municipale sulla questione delle migliaia di verbali, elevati durante i primi mesi di telecamere, quando ancora non erano stati installati i semafori "salva multa". Il problema è di ordine sociale, perché per molti orvietani si tratta di mettere mano al portafogli per centinaia e, in alcuni casi, anche migliaia, di euro. Si ricordi la sorte del cameriere che di multe ne ha collezionate 68 o dell'anziano che ne ha prese 35, all'incirca come un ristoratore della Rupe che, a notte fonda, è passato per un mese intero sotto il varco di piazza del Popolo attivo 24h su 24. In parte, però, è anche interesse del Comune tentare di mettersi da riparo da valanghe di ricorsi. Alle Poste, intanto, si accumulano notifiche su notifiche, che, adesso sembra, possono restare in giacenza anche sei mesi: molti vi intravedono già una rimedio limite per "dilazionare" i pagamenti, visto che il problema più comune sembra proprio quello dei "polimultati".  Infine, nell'incontro di ieri, le associazioni hanno consegnato in Comune un estratto delle osservazioni contenute all'interno del vademecum per semplificare la vita a quanti sono decisi a far ricorso. Il documento verrà illustrato integralmente oggi nell'ambito di una conferenza stampa, convocata da Adiconsum, Federconsumatori, CittadinanzAttiva e AltraCittà, presso il bar in piazza delle Repubblica alle 13,30.

 

Pubblicato il: 01/10/2008

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