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Ecco cosa diventerà la Piave

Ex caserma: i progetti che fin qui concorrono alla gara del prossimo 2 febbraio per la riqualificazione di Vigna Grande. Due, il cui interesse è limitato alla palazzina comando; uno solo, per il recupero dell'intera area.

foto di copertina

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Ex caserma Piave: ecco i progetti che fin qui concorrono alla gara del prossimo 2 febbraio per la riqualificazione di Vigna Grande. Due, il cui interesse è limitato alla palazzina comando; uno solo, per il recupero dell'intera area.

 

Unicamente per la palazzina comando, si sono fatti avanti l'imprenditore Giuseppe Merati, in qualità di amministratore unico della società milanese Lucius, per realizzare una struttura sanitaria per grandi ustionati, unica in Italia, con centro di riabilitazione, chirurgia e consulenza dietetica; e la Soprintendenza per i Beni Archeologici con un progetto di musealizzazione che intende trasformare la palazzina in un importante e moderno polo culturale.

 

L'unico progetto complessivo, giunto fino a questo momento, sui tavoli del Comune, prima che il bando fosse aperto (come è adesso) anche alla rifunzionalizzazione dell'ex ospedale, è quello di Civita e Banca infrastrutture innovazione e sviluppo, istituto che fa capo al gruppo Intesa Sanpaolo.

 

"Orvieto è un baricentro da lucidare senza snaturarlo e senza far venir meno il senso d'appartenenza dei cittadini". Da questo assunto parte il progetto da realizzare in 3 anni, che, con un investimento di  65,354 milioni di euro ed un rendimento netto annuo di 6, 7 milioni di euro, dovrebbe produrre per la Rupe nuovi flussi turistici per circa 80 - 100mila nuove presenze annue (un aumento del 40%), oltre a 450 nuovi posti di lavoro (tra occupazione diretta e indiretta) e un fatturato annuo complessivo stimato intorno ai 30 milioni di euro.

 

Cifre di tutto rispetto che, però, consentirebbero a Civita di arrivare a pagare al Comune un canone di soli 1,5 milioni di euro all'anno e non i 2 richiesti dall'amministrazione. Come fare? Presto detto. Civita ha proposto d'incremenatare la quantità delle superfici da valorizzare e di accrescere il potenziale attrattivo dell'intera città, entrando nella gestione dei beni e dei servizi culturali della Rupe. Una partnership pubblico - privata, per il successo completo dell'iniziativa. Non a caso il Comune, nel bando, ha previsto un ampliamento fino al 30% delle volumetrie e una procedura per l'individuazione del socio privato che vorrà entrare, col 49%, in Rpo per la gestione e promozione del sistema turistico e culturale della città.

 

Quanto ai contenuti, il progetto sottintende due slogan: "Orvieto, ospitale per natura" e "Vigna grande - borgo della qualità", due brand attorno ai quali dovrebbe ruotare la nuova immagine della città e che si sposano, ovviamente, con le destinazioni d'uso dell'ex caserma.

 

Per Vigna Grande è progettato un albergo 5 stelle con 40 stanze (palazzina comando); un hotel 4 stelle superiore, con scuola alberghiera d'eccellenza (nella parte a gomito dell'edificio truppa); una Spa innovativa, ovvero un centro di eccellenza per chirurgie estetiche e anti età, diete personalizzate, piscine, saune e massaggi. Confermato anche il progetto di portarvi l'Agenzia nazionale per la sicurezza stradale.

 

Civita include anche la funzione residenziale e quella commerciale (supermercato e botteghe di qualità) da distribuire con parsimonia  per non "commercializzare" troppo la zona a scapito degli esercizi esistenti. Alcune attività commerciali, quelle legate al tempo libero e wellness sono collocate all'interno di una struttura ipogea che movimenterà piazza d'Armi e che è pensata sull'esempio del Louvre o dell'Apple Store di New York.

 

Ma ci sarà anche un auditorium come potenziamento del centro congressi, un "borgo artigianale" per la produzione esposizione e vendita delle eccellenze dell'artigianato locale.  

Pubblicato il: 22/09/2008

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