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La sindrome da accerchiamento del presidente Peltonen

di Dante Freddi

L'atteggiamento bellicoso del presidente Peltonen è ingiustificato.

Non so chi "perduri" nel tentativo di screditare il Centro studi e quali siano le visioni dell'assessore-presidente, ma non mi sembra che dal nostro giornale sia mai stata compiuta un'azione in tal senso. Non ci interessa e non è nel nostro stile. "Il tanto peggio" è per noi soltanto "tanto peggio" per la città. E non mi sembra che raccontare di mancanza di fondi, fatto non negato dal presidente ma affibbiato al bilancio della Regione, possa rappresentare un "fuoco" concentrato sulla Scuola librai italiani e in più sparato da noi.

L'ottima signora Peltonen, di cui abbiamo potuto apprezzare le qualità, non deve farsi prendere da questa sindrome da accerchiamento che la porta a rispondere con veemenza anche al "fuoco amico", come certamente è il nostro. Il Centro studi è un istituto a nostro avviso primario per la definizione della "personalità" di Orvieto ed è stata sempre nostra preoccupazione pubblicizzarne e promuoverne il ruolo strategico.
Pensi, caro presidente, che a piè di pagina di questo articolo c'è un link sponsorizzato al sito del Centro studi che è gratuito, offerto per contribuire come possiamo. Senza rinfacci.

Buon lavoro e sinceri auguri al presidente Peltonen.

Segue la nota integrale diffusa alla stampa dal presidente del CSCO Peltonen.

A proposito di un articolo pubblicato da "OrvietoSì" e da "Il Giornale dell'Umbria" in data 19 settembre 2008. C'è chi gioca al "tanto peggio, tanto meglio"

Nel perdurante tentativo di screditare il Centro Studi e di mettere in forse le prospettive del suo sviluppo, questa volta il fuoco è stato concentrato sulla Scuola Librai Italiani.

Ricapitoliamo. Il Centro Studi resta a tutt'oggi l'unico luogo di alta formazione in Orvieto. Nonostante le difficoltà finanziarie - non soltanto orvietane, ma nazionali - sta compiendo ogni possibile sforzo, da una parte per promuovere progetti compatibili con la propria "mission" (corsi post universitari e collaborazione con università straniere) e, dall'altra, per rafforzare le attività che, nel corso degli anni, si sono dimostrate le più valide, tra le quali senz'altro la Scuola Librai Italiani.   

Come ogni attività culturale, con i tempi che corrono,  anche la Scuola deve guadagnarsi il pane quotidiano. Finora si è retta sulle quote degli allievi, sulle sponsorizzazioni delle case editrici e sull'apporto fornito dallo stesso Centro Studi, quindi dalla città di Orvieto. Per dare alla Scuola radici più robuste, già a partire dal prossimo corso (il terzo), il contributo pubblico dovrà inquadrarsi - come è normale che sia - nei programmi e nei capitoli finanziari del settore formazione della Regione Umbria. E' questa la strada intrapresa da tempo dal Centro Studi, nella sua qualità di co-promotore della Scuola.

Pirkko Peltonen, Presidente della Fondazione per il Centro Studi "Città di Orvieto"  

Pubblicato il: 20/09/2008

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