Parco termale di Parrano. Risponde il sindaco Mechelli

di Gino Mechelli, sindaco del Comune di Parrano

I lavori del Parco Termale di Parrano sono stati ultimati nel mese di giugno 2008. Si è trattato di un intervento di grande complessità in ragione dei vincoli ambientali e archeologici cui il luogo è sottoposto (Sito di Interesse Comunitario inserito all'interno di Natura 2000 e area di grande valore geologico e archeologico per via degli insediamenti risalenti al Paleolitico Superiore). Proprio per mitigare l'impatto, seppur lieve, del progetto sono stati coinvolti sin dall'inizio la Comunità Montana "Monte Peglia e Selva di Meana" e il Consorzio di Bonifica della Val di Chiana.

Parlavo di complessità degli interventi perché questi hanno riguardato, in buona misura, la regimentazione delle acque e la messa in sicurezza delle future strutture. Ci troviamo, infatti, ai piedi della Forra "Bagno Minerale" e su di un punto di caduta di un importante sistema idrografico.

Due le piscine termali - servite da un nuovo pozzo che ha permesso di incrementare notevolmente la disponibilità di acqua termale - realizzate minimizzando l'impatto e quindi utilizzando rivestimenti esterni prevalentemente in pietra. Proprio per non turbare eccessivamente l'ambiente e il contesto, abbiamo inoltre provveduto alla scelta di piante rigorosamente autoctone al fine di rendere più gradevoli i piccoli sentieri del parco.

Inoltre, cosa non accessoria, sono state realizzate le prese e le adduzioni atte a servire sia l'attuale Parco Termale sia l'area termale destinata all'investimento privato posta a monte delle sorgenti.

Cosa manca, allora, per rendere finalmente fruibile il Parco Termale di Parrano?

Piccoli interventi ma tuttavia decisivi.

Ricapitoliamo: i lavori sono stati consegnati a giugno. Nel frattempo il Comune di Parrano si è attivato con grande impegno per ottenere le autorizzazioni necessarie alla realizzazione di una tratta di elettricità necessaria a pompare l'acqua del nuovo pozzo, chiedere un ulteriore finanziamento per le recinzioni delimitanti l'area e, infine, per presentare, nel marzo di quest'anno sul Piano di Sviluppo Locale del GAL Trasimeno-Orvietano un progetto per la realizzazione di una struttura ecocompatibile a servizio dell'area naturalistica e del parco termale.  Struttura la cui necessità era già stata evidenziata nel corso dell'esecuzione dei lavori e oggetto, sin dal settembre 2007,  di una   valutazione di fattibilità congiunta tra i tecnici del comune e della ragione.

Però, la cosa più importante - ossia la valorizzazione delle acque e la rifunzionalizzazione di un'area martoriata sin dal 1968 da un'ampia distesa di fumogeni e aspettative tradite - è stata attivata con ottimi risultati che hanno destato l'attenzione di imprenditori privati.

 Quanto manca alle Terme? Ci siamo davvero vicini. Però, onestamente, voglio fare le cose per bene e non bruciare un'opportunità - che non riguarda solo Parrano ma tutto l'Alto orvietano - solo perché ho timore di polemiche politiche.  Il mio è un microscopico comune con un'autonomia finanziaria molto, molto limitata e pertanto dipendiamo, nel bene e nel male, da altri enti. Contiamo sulle nostre idee e sulla nostra caparbietà. Elementi, questi, grazie a cui possiamo ora polemizzare e parlare di Terme e non di sogni o vacue speranze.

Per anni abbiamo "aspettato Godot" poi abbiamo deciso di farle noi, le terme. Con l'auspicio di poter offrire comunque la nostra acqua ad un imprenditore che voglia proporre, fare, creare.

Infine, non parliamo di degrado. Capisco che il termine risulti essere "à la page" ma aspettiamo almeno che le piante si rafforzino, che le piscine siano riempite di acqua corrente, che l'erba dei prati cresca, che le recinzioni vengano messe in posa.

Mi siano concessi i tempi giusti per procedere poi in giudizio. Altrimenti, rischiamo di processare solo le intenzioni.