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Magistratura all'attacco. Sì, il tribunale di Orvieto è un'isola felice

Durata dei processi sostenibile, mancanza d'arretrato, numero trascurabile di processi penali definiti per prescrizione del reato

foto di copertina

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - Durata dei processi sostenibile, mancanza d'arretrato, numero trascurabile di processi penali definiti per prescrizione del reato: il tribunale di Orvieto, un'isola felice? "Sì" affermano con orgoglio il presidente del tribunale di Orvieto, Edorado Cofano e il nuovo procuratore capo in forza alla procura della Repubblica presso il tribunale, Francesco Novarese.  Il colpo di reni all'indomani dello scalpore che ha fatto sulla Rupe l'inchiesta de "Il Giornale" in cui il palazzo di giustizia della Rupe era apparso al fianco dei più "sfaccendati" d'Italia, anzi proprio come il tribunale simbolo della magistratura fannullona. "Senza causa" come scriveva il quotidiano di Giordano in capo alla trattazione di una media di 0,27 cause al dì.  

 

È così che adesso la magistratura orvietana (inquirente e giudicante) intende replicare sfoderando i numeri che fotografano l'efficienza del tribunale, un quadro ben lontano dall'immagine di tribunale di provincia da cancellare. Ed è così che ieri pomeriggio nell'aula Vincenzo Padova del palazzo di giustizia c'erano proprio tutti o quasi. Assente il sostituto Flaminio Monteleone, a parlare in conferenza stampa sono stati il presidente del tribunale Edoardo Cofano, il procuratore capo Francesco Novarese, (nella foto) il magistrato incaricato, Stefano Opilio e il presidente dell'ordine degli avvocati di Orvieto, Sergio Finetti.

 

"Il tribunale lavora bene e sta migliorando" ha esordito il presidente Cofano, confortato dal numero delle sentenze depositate in aumento e dall'assenza di pendenze oltre l'anno 2005. Nel primo semestre 2008 sono state pronunciate 437 sentenze, oltre la metà di quelle pronunciate nell'intero 2007 (con lo stesso organico di sei magistrati). "Si registra in particolare un netto miglioramento del civile in termini di sentenze depositate (da 102 a 172) e di processi pendenti (diminuiti da 849 a 778)" ha detto il presidente Cofano.

 

Altrettanto dicasi per la procura. "Dall'esame delle statistiche complete - ha fatto osservare il procuratore capo, Francesco Novarese - appare evidente come il tribunale e la procura presso questo ufficio giudiziario non solo rispondono tempestivamente alle istanze della popolazione, ma anche forniscono un "servizio giustizia" caratterizzato da un lavoro pari a quello di altri uffici giudiziari, in termini relativi, tanto più che si deve considerare come i giudici di questo tribunale svolgano funzioni promiscue e la procura non sia stata sempre con un organico di diritto o di fatto completo".

 

Insomma, le teorie "abolizioniste" toutcour, in tribunale ad Orvieto non piacciono. "Se parliamo d'inefficacia e inefficienza - è stato detto ancora - va ricordato che è proprio nelle macrostrutture che si annidano le maggiori inefficienze". "Non a caso - ha detto il procuratore - sono proprio i grandi tribunali ad essere condannati giornalmente dall'Unione europea per ingiusta durata dei procedimenti".

 

I presupposti per parlare di soppressione del tribunale, sulla base di criteri di inefficienza non ci sarebbero affatto, dunque. Un'ipotesi che è respinta in maniera categorica anche dal presidente dell'Ordine degli avvocati di Orvieto, Sergio Finetti che, come in un precedente intervento ha avuto modo di sottolineare il valore della permanenza del tribunale sulla Rupe, per come esso opera in maniera "corretta, sostanziale e tempestiva".  

 

Pubblicato il: 22/07/2008

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