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Commercio: sul caso della chiusura obbligatoria del primo maggio è 'tutti contro tutti'

I commercianti rimproverano alle associazioni di avere 'svenduto' i loro interressi; il Pdl firmatario del volantino di protesta avoca a se la piena paternità dell'iniziativa; e il presidente di Assocommercio, l'azzurro Carlo Perali, additato da Confcommercio e Confesecenti, respinge ogni addebito e, anzi, critica l'iniziativa della sua stessa parte politica.

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di Stefania Tomba

ORVIETO - Commercio: sul caso della chiusura obbligatoria del primo maggio si sta scatenando il tutti contro tutti: con i commercianti che rimproverano alle associazioni di avere 'svenduto' i loro interressi; il Pdl firmatario del volantino di protesta che avoca a se la piena paternità dell'iniziativa, scagliandosi contro il governo cittadino e le associazioni; e il presidente di Assocommercio, l'azzurro Carlo Perali che, additato da Confcommercio e Confesecenti, respinge ogni addebito e, anzi, critica l'iniziativa della sua stessa parte politica, messo alla berlina tra due fuochi.  

"Le associazioni stessero tranquille non solo non ho firmato quel volantino, ma anzi lo giudico irresponsabile - dice Perali in risposta ai colleghi che lo accusavano di strumentalizzazioni - perché arma una protesta che potrebbe comportare anche multe salate". I commercianti che decidessero, infatti, di ignorare l'obbligo di chiusura fissato per il primo maggio (unica festività, insieme al giorno di Natale, che non è andata in deroga alla legge regionale nell'accordo comunale) rischiano multe da 516 a 3mila euro. "Non condivido, tuttavia, neanche l'accordo che - vuol puntualizzare Perali - ho comunque firmato, perché il compromesso raggiunto è il massimo che si è potuto ottenere".

Chi non accetta "lezioni di correttezza" è, poi, Stefano Olimpieri (Pdl) che rivendica, a gran voce, la paternità del volantino che getta benzina sul malcontento dei commercianti.  "Proprio Gulino (Confesercenti, ndr) parla di strumentalizzazioni - tuona Olimpieri - lui che per primo mischia l'associazionismo e la politica".  Olimpieri non teme una presa di posizione radicale che lo colloca contro il Comune, ma anche contro le associazioni. "Il governo cittadino, con le sue scelte, dai supermercati al calo demografico della Rupe - dice Olimpieri - ha danneggiato fortemente i commercianti, con l'avallo, peraltro, delle associazioni".

Pubblicato il: 26/04/2008

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