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Commercianti in Comune. 'Fateci lavorare'

E' sotto questa comune 'bandiera' che ieri mattina - cosa del tutto inedita per la Rupe - una colonna di una sessantina di commercianti ha invaso pacificamente le aule comunali
Permessi ed orari. Pronte le richieste della attività produttive

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - "Fateci lavorare". E' sotto questa comune 'bandiera' che ieri mattina - cosa del tutto inedita per la Rupe - una colonna di una sessantina di commercianti ha invaso pacificamente le aule comunali per mettere sul tavolo dell'amministrazione tutto quello che non va: varchi, trasporto pubblico e insegne.

Ma andiamo con ordine. La mattinata è cominciata alle 10,30. L'effetto sorpresa ha creato qualche iniziale imbarazzo e qualche tensione, ma poi si è costituito il tavolo. Con i commercianti che hanno avuto come contro parte: sindaco, vicesindaco, assessore al Commercio e comandante della Municipale. Le questioni sul tappeto.

In primis quelle sui varchi elettronici. I commercianti hanno chiesto di correggere il tiro soprattutto sul carico e scarico merci che nell'orario pomeridiano cade in una fascia oraria in cui i negozi sono chiusi (dalle 14 alle 16,30). La riapertura al traffico del varco 1 (da piazza Cahen al Mancinelli) in tale orario non piace neanche a proprietari di bar, ristoranti e attività turistiche che, in questo modo, vedrebbero di nuovo sfrecciare auto e furgoni, proprio mentre i loro tavolini all'aperto sono pieni di clienti. Stessa cosa dicasi per il movimento pedonale di gite e turisti. C'è anche chi ha proposto un orario di chiusura continuativo: dalle 11 alle 18, d'inverno, e fino alle 19, d'estate. Fermo restando che "per una piccola realtà come Orvieto - sostengono in molti - il varco è una misura eccessiva: sarebbero bastati dei dissuasori a tempo e maggiori controlli".

Sulle insegne si è già detto in molte occasioni, ma i commercianti sono tornati a lamentare soprattutto la scarsa visibilità dell'ingresso alla città in direzione piazza Cahen.

Altra nota dolente il trasporto pubblico. Perentorio 'basta' ai biglietti a tempo che cacciano i turisti dalla Rupe, ma i commercianti pretendono anche - lo fanno da anni - un orario più flessibile per la funicolare. "Come si fa a chiudere la funicolare alle 20,30 e dire di voler incentivare la mobilità alternativa?", protestano gli esercenti. Ma c'è anche chi abolirebbe molto volentieri il pollicino che 'scorta' i turisti fino in Duomo, evitandogli la passeggiata per corso Cavour. "In quale città d'arte si arriva con il pullman direttamente sotto la Cattedrale?", è la domanda che in molti si pongono insieme ad un altro interrogativo. "L'amministrazione chi deve tutelare l'Atc o i commercianti?".

"Le questioni del trasporto pubblico saranno sul tavolo la prossima settimana in un incontro Comune - Atc convocato proprio in funzione del nuovo sistema del traffico" è stata la risposta del vicesindaco Marino Capoccia, fiducioso, anche sul resto, di aver avviato un confronto positivo con i commercianti. Molti di essi però, all'uscita dal Comune, non nascondono di temere di aver sprecato fiato per l'ennesima volta. Da segnalare che il malessere che è sfociato nell'iniziativa ha volutamente scavalcato le associazioni di categoria.

Pubblicato il: 01/03/2008

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