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Il PD in mezzo e chi c'è cè, di destra o sinistra. Un possibile 2009

Si sta formando lo scenario delle prossima amministrative. Una costruzione fatta con parole di oggi che domani avranno un peso. Come la pensano nel centrosinistra, a parte socialiati e comunisti italiani che tacciono
Da destra a sinistra si invoca la crisi dell'Amministrazione Mocio

foto di copertina

C'era una volta...

di Dante Freddi 

Se le parole hanno un peso, almeno quelle scritte, il dialogo tra Partito democratico da una parte e Rifondazione comunista/Sinistra democratica dall'altra, si sta facendo inquietante e potrebbe segnare lo scenario delle prossime amministrative, quelle dell'anno prossimo.

Con Mocio sono rimasti soltanto due dei sette assessori della sua Giunta.
La Sinistra accusa l'Amministrazione orvietana di essere inconcludente, il Partito democratico risponde rinfacciando a PRC di "conservare vecchie impostazioni e talora perseguire interessi di parte".

In pratica, tutti quelli che hanno governato la città negli ultimi anni, almeno una decina, e di cui Mocio è la memoria storica si rimpallano una presunta inadeguatezza rispetto ai problemi della città.
Socialisti e comunisti italiani tacciono ed evidentemente condividono, anche se probabilmente con qualche imbarazzo, le tesi del PD.

Questo testimonia una "normale" anomalia della politica orvietana, dove comunisti italiani e socialisti si allineano al Partito democratico e si allontanano dalle alleanze che si stanno costruendo in Italia. D'altra parte è lapalissiano , Gialletti non è Boselli, Piccini non è Diliberto e certamente Mocio non è Veltroni. Ma soprattutto i problemi locali ed amministrativi seguono percorsi che non sono e non possono essere pedissequamente quelli della politica nazionale. Ogni riferimento orvietano a situazioni di politica/politica è quindi casuale e non rientra nelle manovre dei politici di seria A né è scopiazzato dai niostrani.  Crederlo è un errore e la cronaca degli ultimi mesi lo dimostra.

Ad Orvieto, meno nell'Orvietano, c'è un clima pesante nei rapporti all'interno del centrosistra perché, in effetti, c'è un'amministrazione inconcludente, c'era un anno fa e c'è oggi, salvati alcuni assessori di "prima" e di "oggi".
Inconcludenti non sono probabilmente i singoli amministratori, forse tutti di buona volontà, ma il clima attendista, slow, procrastinatore che vige e regola tutto, emblematico di una mentalità politica in cui al centro non ci sono i problemi della gente da risolvere ma la propria posizione da salvaguardare. Tutta gente onesta, per fortuna, che non avrebbe neppure l'ardimento della disonestà, né del colpo gobbo né del colpo di genio.

Chi non è in linea e non si adegua e magari vuole vedere qualche risultato, chi non si accontenta dei proclami, o è persona di straordinaria pazienza e determinazione o è "cieco".

Le critiche di Sinistra democratica e di Rifondazione giungono tardive, ieri non era meglio di oggi e si sono incancrenite situazioni già presenti, in cui la responsabilità è di tutti i partiti del centrosinistra, che hanno  bruciato molta gente in una dinamica nient'affatto amministrativa  e neppure politica.

La Sinistra deve preoccuparsi giustamente di un' attenzione particolare che il PD mostra nei confronti di alcuni ambienti del centrodestra, perché un'alleanza con Barberani e i suoi sembra oggi più facile che con Ricci e Barbanera. Tra un anno vedremo il PD  in mezzo, senza comunisti ghiotti di bambini, cimicchiani di ritorno e di Mocio, palesemente ingombrante.
E chi ci sta ci sta. 

Seguono i documenti diffusi da PD, Sinistra democratica e Rifondazione. Per ragionare e dare un peso alle parole.

 Partito Democratico e gruppo consiliare al Comune di Orvieto

Orvieto 9 febbraio 2007

Il momento politico attuale, come al livello nazionale così al livello locale, richiede trasparenza, coerenza  e chiarezza nei confronti dell' opinione pubblica.

Noi crediamo che oggi non si può più essere partito di lotta e di governo.

Mentre l'amministrazione comunale, pur senza rotture traumatiche con il passato, lavorava per porre le basi di un nuovo modello di sviluppo della città di Orvieto, probabilmente c'era chi si attardava a conservare vecchie impostazioni e talora a perseguire interessi di parte.

Rifondazione comunista, a nostro parere, non è riuscita a partecipare allo sforzo di innovazione che questa amministrazione sta compiendo, e scambia per ritardi e insufficienze la diversa impostazione di governo.

Da qui nascono i dissapori e il disaccordo  sulle scelte del governo cittadino, che sempre più si sono accentuati fino alla decisione di uscire dalla Giunta. Del resto i segnali erano già presenti dai tempi della fuoriuscita dalla maggioranza del consigliere comunale di RC.

Nel prenderne atto, esprimiamo rammarico per la decisioni di RC, anche in considerazione del fatto che questo partito aveva sottoscritto il programma di governo del Sindaco, ivi compreso l'aggiornamento delle linee di indirizzo del giugno 2006.

In particolare stupisce l'attacco alla sanità orvietana, settore nel quale l'assessore di RC aveva la delega. Come si può non sapere che i ricoveri, e più in generale le attività del ns. ospedale, sono in sensibile aumento? Altro che fuga verso altri presidi! E' malafede o solo cattiva informazione?

L'altra delega, ai servizi sociali, è tra quelle a maggior peso sulle poste di bilancio, e nell'opera di risanamento non ha conosciuto ridimensionamenti. Altro che azione di "mobbing spinto" sull'assessore.

Ragionamenti analoghi potrebbero essere condotti rispetto alle grandi questioni aperte: la caserma, le infrastrutture, i rifiuti e il progetto ambientale e energetico, le cave, il ruolo di Orvieto nell'area vasta (ATO), ecc. Ma su questi argomenti tratteremo in dettaglio in una prossima conferenza stampa.

A conclusione non vorremmo che il PRC, nello "sbattere la porta", in realtà non abbia deciso di avere le mani libere, accogliendo le sollecitazioni di altri settori della sinistra orvietana, in considerazione che si stanno avvicinando importanti scadenze elettorali.

 

Rifondazione Comunista (Rosanna Barbanera)

Il commento del PD sulla nostra uscita dalla giunta, testimonia e conferma la loro difficoltà a comprendere che in assenza di politica e progetto, i posti, le poltrone non ci interessano.

 

Nell'ultimo anno, Rifondazione Comunista ha sollecitato con ogni energia e con tutte le rappresentanze, il sindaco, la coalizione ad un confronto programmatico partecipato, che affrontasse le gravi difficoltà finanziarie e delineasse le priorità condivise per una prospettiva di qualità per Orvieto.

La volontà accentratrice e spartitoria interna al PD, la scelta del sindaco di non essere garante della sintesi delle idee per un reale progetto di innovazione necessario, ha imposto a chi non è interessato alle ricadute di tale metodo, di scegliere tra sterili poltrone o la prospettiva e gli interessi della comunità.

Per noi non ci potevano essere dubbi.

Ora lavoreremo con più forte impegno, a determinare una partecipazione attiva dell'intera comunità, sullo sviluppo e sulla conoscenza reale delle condizioni dell'Amministrazione.

Siamo da tempo impegnati a lavorare con i compagni di SD, PdCI, ARS e tanti/e altri, alla definizione di una sinistra forte e unitaria, che non si vergogni di essere tale e che dialoghi con tutte le componenti sociali ed economiche disponibili.

Un incoraggiamento è venuto anche dalle elezioni dei consigli di zona.

Lasciamo volentieri al PD l'occupazione ossessiva dei posti, anche in conflitto di interessi, la tutela di pochi a scapito della salute e giustizia sociale di molti.

 Sinistra democratica

Mentre Veltroni stende il tappeto rosso per il ritorno delle destre al governo del Paese con l'assurda scelta di rompere il centrosinistra e con l'inquietante interrogativo, sempre più presente, di un accordo fra PD e Forza Italia, ad Orvieto l'Amministrazione Mocio s'incammina verso la crisi politica con l'uscita dalla maggioranza di Rifondazione Comunista, secondo partito della coalizione.

Con le dimissioni dell'assessore Cecilia Stopponi, quinto assessore che abbandona sui sette individuati all'inizio della consiliatura ed al quale va tutta la nostra incondizionata e fraterna solidarietà umana e politica, riviviamo un'altra volta lo stesso film: un membro dell'esecutivo costretto ad andarsene perché viene messo in condizione di non poter svolgere il proprio lavoro ed una forza politica che toglie il sostegno a Mocio perché non condivide più il cammino dell'Amministrazione.

E, ancora una volta, la rottura avviene sulle cose concrete, sulle scelte non fatte. Non s'affanni il PD a dare interpretazioni per addetti politologi.

Il problema è il giudizio dei cittadini sull'operato di questa Amministrazione:

che ha fatto, in questa consiliatura che volge ormai alla fine, sulle questioni fondamentali della nostra città?

Che ha fatto in questi anni per la Complanare oltre a farne lievitare i costi e a metterne in dubbio la realizzazione con un atteggiamento approssimativo ed ambiguo?

Che ha fatto per la rifunzionalizzazione della ex Caserma Piave oltre che ad indire un'asta per la sua vendita senza preoccuparsi del significato e del ruolo di quest'area per il futuro della città?

Che ha fatto per l'Università, uno degli elementi di eccellenza di una nuova Orvieto, oltre che ridimensionare, più o meno consapevolmente,  il ruolo del Centro Studi?

Che ha fatto per un nuovo modo di affrontare la questione dei rifiuti a partire dalla loro riduzione, da un serio progetto per la raccolta differenziata, da un utilizzo mirato e garantito della nostra discarica oltre che svendere, per mere questioni di cassa, alla SAO, gli ultimi presidi pubblici (autorizzazione e alcuni immobili) che avrebbero potuto garantire un ben diverso ruolo al Comune?

Si potrebbe continuare, ma riteniamo che quanto esposto sia sufficiente a far comprendere perché condividiamo profondamente la scelta compiuta da Rifondazione Comunista e da Cecilia Stopponi e ci impegnamo perché siano sempre più numerose le forze politiche, sociali ed imprenditoriali che prendano le distanze da questa amministrazione inconcludente.

Noi pensiamo che già nei prossimi giorni possa prendere il via, ad Orvieto, un progetto per la costituzione di un soggetto unitario della Sinistra che possa stringere un patto con quanti vogliono dare alla nostra città il governo che merita per costruire una Orvieto più giusta, più moderna e più solidale.

Pubblicato il: 12/02/2008

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