Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Da destra a sinistra si invoca la crisi politica

ORVIETO - Se fossero stati dieci, sarebbero stati come i dieci piccoli indiani, eppure l'essere solo in sette non li ha salvati da un medesimo destino. Dopo l'uscita di cinque assessori su sette dalla giunta Mocio, le voci che invocano la crisi politica, nella città del Duomo, si alzano sia da destra che da sinistra. "Orvieto - osserva Stefano Olimpieri di An - è governata ormai da una coalizione che non rappresenta più la maggioranza dei cittadini. Il sindaco ne tragga le inevitabili conseguenze".

 

"Con l'uscita di Rifondazione, secondo partito della coalizione, l'amministrazione s'incammina verso la crisi politica", è l'analisi di Sinistra democratica che non perde tempo ad allargare le braccia al partito della Barbanera.

 

"Pensiamo - dicono - che già nei prossimi giorni possa prendere il via, ad Orvieto, un progetto per la costituzione di un soggetto unitario della sinistra". Minimo comun denominatore la definizione di "inconcludente" per questa amministrazione, colpevole di non aver portato a casa risultati "sulle questioni fondamentali della nostra città", e si cita in particolare la complanare, la ex Piave e l'università.

 

Intanto, Rifondazione si risente per i commenti polemici del Pd all'uscita del partito dalla maggioranza.  "La posizione del Pd - dice la segretaria del circolo, Rosanna Barbanera - testimonia e conferma la loro difficoltà a comprendere che in assenza di politica e progetto, i posti, le poltrone non ci interessano. La volontà accentratrice e spartitoria interna al Pd - prosegue - la scelta del sindaco di non essere garante della sintesi delle idee per un reale progetto di innovazione necessario, ha imposto a chi non è interessato alle ricadute di tale metodo, di scegliere tra sterili poltrone o la prospettiva e gli interessi della comunità". Rifondazione dice espressamente di essere impegnata da tempo "a lavorare con Sd, PdCi, ARS alla definizione di una sinistra forte e unitaria, che non si vergogni di essere tale" e di "lasciare volentieri al Pd l'occupazione ossessiva dei posti".

Pubblicato il: 12/02/2008

Torna alle notizie...