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Archeologia orvietana di nuovo all'estero, stavolta a Chicago

La relazione sarà presentata dalla professoressa Simonetta Stopponi,  che dal 2000 conduce annuali campagne di indagine, con più di 50 studenti
E non mancano le polemiche. Che il dottor Bizzarri chiarisce

foto di copertina

di Claudio Bizzarri

University of Arizona in  Orvieto

Archeologia orvietana di nuovo all'estero, stavolta a Chicago. Il meeting annuale dell'American Institute of Archaeology (AIA) comprende, nella sessione del 6 Gennaio (The Archaeology of Sanctuaries and Ritual in Etruria), dedicata ai culti ed ai santuari in Etruria, offre uno spazio anche per gli scavi di Campo della Fiera di Orvieto.

La relazione sarà presentata dalla professoressa Simonetta Stopponi, direttrice degli scavi del Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storiche dell'Antichità dell'università di Macerata, che dal 2000 conduce annuali campagne di indagine, con più di 50 studenti provenienti da atenei italiani ed esteri. Quale è l'importanza del sito e quali le prospettive per la sua valorizzazione?

Dopo le sterili polemiche dettate anche da una cattiva informazione si può affermare senza ombra di dubbio che l'area di Campo della Fiera, che non comprende solamente lo scavo universitario in loc. Giardino ma giunge sino alle case di Gabelletta con lo scavo condotto dal dott. Paolo Bruschetti della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria, sia la più importante del comprensorio orvietano (ammesso che sia lecito stilare graduatorie in merito alle emergenze del patrimonio culturale) ed oltre. Non esiste altro sito che possa fornire evidenza di una così lunga frequentazione che parte dal periodo protostorico (XI-VIII sec. a.C.) sino a giungere - senza soluzione di continuità, fattore di estrema sensazionalità - sino al 1400, coi resti di un edificio di culto cristiano. L'assidua attività della Soprintendenza prima, dell'Università poi e del Comune di Orvieto in direzione del costituendo PAAO, non è ancora riuscita a dare una delimitazione spaziale ai resti archeologici e sono uscite alla luce strade basolate, podii di edifici sacri, terme romane, cunicoli, pozzi e cisterne oltre a migliaia e migliaia di reperti mobili. Il complesso Rupe-necropoli (non ci si dimentichi del santuario di Cannicella)-Campo della Fiera costituisce un eccezionale elemento d'attrazione, nel quale proprio lo scavo di Campo della Fiera è l'elemento nuovo, quello che attrae con la sua inaspettata estensione orizzontale e l'impressionante stratigrafia verticale. Il Comune ha già investito una modesta parte dei finanziamenti Docup anche per risolvere uno dei grandi problemi del sito che è rappresentato dalle acque di superficie e collabora fattivamente alla realizzazione delle annuali indagini, rese possibili anche dallo sponsor privato Banca Monte dei Paschi di Siena. Ma ora serve, anche nella programmazione seria di un Parco, di studiare ulteriori forme di valorizzazione. Coperture - sempre molto onerose - , percorsi e visite guidate (a tale proposito si ricorda il successo delle due visite del 2007 a scavo aperto, nel corso delle quali furono moltissimi gli Orvietani e non che vollero sfidare il sole d'Agosto per ore). Si delinea quindi un quadro che, archeologicamente, segna fortemente Orvieto quale punta emergente nel panorama di un turismo culturale di alto profilo, con consolidate strutture e con molto, molto da valorizzare ulteriormente. In una realtà così variegata non stupisce se anche oltre oceano ci si interessi a cosa accade a Campo della Fiera, dove dapprima si sussurava la parola fanum ed ora se ne può mostrare la consistenza. Agli Orvietani sarà tra breve presentata una relazione sugli scavi, sempre a cura della prof.ssa Stopponi, nell'ambito degli incontri che hanno caratterizzato anche anno scorso l'attività della Fondazione Faina con la serie di conferenze dal nome di "Scavi in Corso". E' ovvio che l'auspicio più grande sia poi quello della materializzazione del Parco Archeologico ed Ambientale dell'Orvietano, coi suoi percorsi, le sue attività e la sua progettualità.

 

 

Pubblicato il: 06/01/2008

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