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Cardinali ammette che, se tornasse indietro, scatterebbe di nuovo le foto incriminate

per coerenza, con le mie idee ambientaliste

ORVIETO - Sicuro ormai di avviarsi al processo per violazione del segreto di Stato (pur senza il dolo) il professor, Gianni Cardinali ammette che, se tornasse indietro, scatterebbe di nuovo le foto incriminate.  "Non per strafottenza - precisa Cardinali - ma per coerenza, con le mie idee ambientaliste. Tanto più - commenta il professore - che la mia testimonianza ha fatto sì che la Regione dell'Umbria prendesse provvedimenti per l'irregolare abbattimento di quei pini".  Con pacata fermezza, Cardinali dunque tiene il punto.  

Adesso si attende il processo visto che, in assenza di archiviazione, si passa, in questi casi, alla citazione diretta presso il tribunale monocratico, senza il rinvio a giudizio.  La derubricazione del reato da doloso a colposo comporta, inoltre, una forte riduzione pena: da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 2 anni, contro i 5 di prima.  "Al di la del boato mediatico - è il commento del legale di parte, Sergio Finetti - abbiamo ritenuto opportuno un inquadramento della vicenda sotto il profilo strettamente giuridico sostenendo delle tesi ampiamente accolte dalla procura che ha dimostrato grande sensibilità al caso". Il legale ha presentato due memorie in procura, anche con la presentazione spontanea dell'indagato.

Pubblicato il: 23/11/2007

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