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Nessun dolo nell'azione di Gianni Cardinali

La procura della Repubblica presso il tribunale di Orvieto derubrica il reato di violazione del segreto di Stato a carico dell'ambientalista orvietano da doloso a colposo. La "totale assenza di dolo" era stata propugnata sin dalla prima ora dal legale di Cardinali Sergio Finetti

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di Stefania Tomba

ORVIETO - Nessun dolo nell'azione di Gianni Cardinali.  A sorpresa, la procura della Repubblica presso il tribunale di Orvieto derubrica il reato di violazione del segreto di Stato a carico dell'ambientalista orvietano da doloso a colposo, accogliendo sostanzialmente alcune delle tesi contenute nella doppia memoria difensiva depositata del legale, Sergio Finetti.

L'accusa che ha prodotto tante levate di scudi in città e non solo, rimane in pratica la stessa, ma il magistrato, in sostanza, ammette che non c'era la volontà di commettere un reato, ovvero violare il segreto di Stato, quando Cardinali ha scattato le foto incriminate del taglio dei pini all'interno della caserma monte Grappa. Ciò nulla toglie alla prosecuzione dell'azione legale, peraltro obbligatoria, da parte della magistratura inquirente. Ma non è cosa da poco: in primis, l'ambientalista, qualora si arrivasse al processo, non verrà più giudicato in Corte d'Assise, come avviene per i reati più gravi, ma presso il tribunale di Orvieto. E anche la pena prevista per lo stesso reato, ma senza il dolo, si ridimensiona notevolmente.

La "totale assenza di dolo" era stata propugnata sin dalla prima ora dal legale di Cardinali che aveva indicato "l'esclusivo interesse di natura ambientalista" che traspariva dagli scatti e il fatto stesso che Cardinali, sull'argomento, a nome del Wwf, aveva scritto anche al Ministro dell'Ambiente, a quello delle Infrastrutture e dell'Economia, oltre che sulle pagine locali di bacheche e giornali. 

La vicenda giudiziaria, innescata da una denuncia contro ignoti del comando della guardia di Finanza ospitata all'interno della monte Grappa, ha avuto nel frattempo una grande eco. Giungendo, più recentemente, anche sulla scrivania del presidente Napolitano per interessamento di una decina di associazioni ambientaliste orvietane.

Pubblicato il: 21/11/2007

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