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Rifiuti. Il problema maggiore la mancanza di raccolta differenziata. Mancano iniziative per promuoverla

Smorzate le preoccupazioni per l'arrivo massiccio di rifiuti speciali e per la possibilità di esurimento dell'impianto le Crete, dove è possibile lo sviluppo della produzione di biogas. Troppo cara la tariffa unica per il sindaco Brugnoli

di Stefania Tomba

ORVIETO - Rifiuti, confronto serrato ieri in Comune. Da un lato le istituzioni - presente anche l'assessore regionale all'Ambiente, Lamberto Bottini - dall'altro le associazioni e i cittadini, per fare chiarezza sulle polemiche sorte attorno alla delibera regionale che "estende" il principio di prossimità. Se sul tema principale, quello delle sorti della discarica orvietana ognuno pare destinato a restare del proprio parere, unanime sembra invece il giudizio sulle locali politiche ambientali.

In particolare, dall'ex presidente di Altracittà, Andrea Scopetti, passando per la presidente dell'associazione Piccolomini, Giuseppina Barloscio, fino alle associazioni ambientaliste, con un accento posto sulla questione anche dal presidente dell'Ato-rifiuti, Mauro Paci, tutti hanno denunciato la totale carenza di raccolta differenziata ferma, ad Orvieto, al 12%, quando gli obiettivi regionali impongono il raggiungimento del 45% entro il 2008. Un impegno serio è stato chiesto in questo senso con l'accusa esplicita nei confronti del Comune di non aver mai voluto attuare la raccolta differenziata. Il tema principale dei rifiuti speciali in arrivo a Le Crete si è dipanato attorno agli argomenti stimolati dalla mozione delle minoranze, discussa a tarda sera, per l'annullamento della convenzione con la Sao, illustrata in apertura della seduta da Maurizio Conticelli (AltraCittà). Temi focalizzati: natura e quantitativo dei rifiuti, mancanza di controlli (promessi dal sindaco ad inizio mandato) e vita della discarica.

A fugare i dubbi sugli argomenti in questione è stato, in particolare, l'amministratore Sao, Giorgio Custodi. Secondo il piano regionale del 2004, infatti, la discarica può smaltire rifiuti speciali per un 10%, porzione che corrisponde a un milione 900mila meri cubi, ovvero 129mila tonnellate di rifiuti conferibili. Un limite fissato per salvaguardare la vita della discarica, valutata fino al 2018. Custodi, come l'amministratore Acea, Luciano Piacenti, ha parlato dunque di rifiuti contingentati e invariati per quantità e qualità. "Non esistono possibilità che arrivino ad Orvieto rifiuti pericolosi", è stato ripetuto. "Strumentale" aveva già definito il sindaco qualsiasi altro tipo di illazione.

In risposta alle polemiche sulla scarsa sensibilità ambientale, il rappresentante Acea ha anche fatto cenno al progetto che dovrebbe trasformare Le Crete in "un polo per la produzione d'energia da fonti rinnovabili". "E' già presente un impianto per il biogas", ha riferito Piacenti che ha parlato anche di fotovoltaico e della possibilità di produrre energia elettrica da biomasse vergini.

Presenti in sala, molti i sindaci del comprensorio, che tramite il sindaco di Porano, Enrico Brugnoli, hanno espresso preoccupazione "per le tariffe uniche che penalizzano i piccoli comuni, addirittura con valore retroattivo". Sono intervenuti anche il presidente del consiglio provinciale, Giuseppe Ricci, il coordinatore di Fi, Antonio Barberani, l'Ars, l'associazione Il Ginepro e il comitato nazionale per il paesaggio.

Pubblicato il: 01/11/2007

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