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La Regione annichilisce lo sviluppo dell'Orvietano

Lettera aperta alla Lorenzetti di Conticelli e Cortoni. Durissima. Gli amministratori avrebbero consegnato la città al governatore dell'Umbria
Franco Raimondo Barbabella sulla lettera di Conticelli e Cortoni

foto di copertina

Maurizio Conticelli e Fabrizio Cortoni si sono rivolti al presidente Lorenzetti con una durissima lettera, che ripercorre la storia dei rapporti Regione-Orvietano, per desumere che "Una cosa, signor Presidente, è valorizzare i campanili mettendoli in rete per fare squadra, come lei usa spesso dire, altra cosa è annichilire realtà scomode, come è stato fatto per il territorio orvietano". L'occasione ultima è stata la visita della presidente ad Orvieto e la posizione genuflettente di Mocio e dei partiti della maggioranza, secondo Conticelli e Cortoni, che si pongono la domanda se gli ostacoli che si pongono allo sviluppo del nostro territorio sono "dipendenti cioè dalla incapacità della classe dirigente locale o conseguenti invece ad una precisa strategia regionale, tutta votata al controllo centralistico dei territori".

Non sappiamo se la Lorenzetti riterrà di replicare a Conticelli e Cortoni, ma certo i due consiglieri pongono problemi radicati che hanno bisogno di risposte e che non si possono liquidare superficialmente come pulsioni campanilistiche.

Lettera aperta al Presidente della Giunta Regionale.

Gentile Presidente,

il suo recente incontro con l'Amministrazione comunale di Orvieto, alla presenza di Sindaci ed altri rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, necessita di un'attenta riflessione per il modo ed i contenuti che lo hanno caratterizzato.

Siamo rimasti disorientati innanzitutto dallo svolgimento dell'evento, che ha registrato interventi di assessori e consiglieri di maggioranza (gli altri Consiglieri non sono stati invitati) del Comune di Orvieto, nonché di segretari di partito, quando invece avremmo meglio compreso eventuali interventi dei Sindaci del territorio, oltre ai rappresentati della Provincia e del Consiglio Regionale.

Sorvoliamo comunque sugli aspetti formali, sui quali purtroppo l'Amministrazione Comunale denota frequenti cadute di stile, confondendo i momenti istituzionali con quelli prettamente politici, per comprendere invece il profondo significato della sua visita ad Orvieto.

L'incontro a parer nostro si è trasformato in un atto di genuflessione totale dell'Amministrazione Comunale di Orvieto nei suoi confronti che, ben oltre la dovuta cortesia istituzionale, le ha di fatto consegnato le chiavi della Città e del territorio.

Ma come, non è stata proprio la Giunta Regionale a promuovere la soppressione prima della ASL orvietana, poi a stravolgere il sistema orvietano dei rifiuti (vedi la realizzazione del centro di trasferenza di Maratta a Terni, con la conseguente destabilizzazione degli equilibri economici Comune/SAO e la riduzione dei livelli occupazionali) ed a sottoscrivere il protocollo d'intesa per affrontare in modo discutibile l'emergenza rifiuti Campania?

Ed ancora, non è stata proprio la Regione Umbria a disegnare ATO - per la gestione dell'acqua e per quella dei rifiuti - secondo uno schema penalizzante per i nostri concittadini, chiamati oggi a ripianare indirettamente, con i rispettivi sistemi tariffari, ora la pesante situazione debitoria dell'ASM di Terni, ora a sostenere i sistemi imprenditoriali dell'Amerino-Narnese o ad assistere inermi di fronte alla incauta gestione operata da società incompetenti e da discutibili consorzi di imprese?

Cosa dire poi sulla vicenda della sanità e, in particolare, sul depotenziamento del nostro Ospedale, oramai fuggito dalle migliori professionalità e destinato a vivacchiare all'interno di un bacino di utenza sempre più risicato per la concorrenza spietata che avanza dalle regioni limitrofe.

Ed ancora, che dire delle vicende che hanno riguardato la soppressione dell'opzione universitaria od il recente accordo sui patrimoni pubblici di Regione, ASL e Comune?

Non si tratta, badi bene, di lamentele scontate o di velleitari campanilismi, ma di spunti per una riflessione ancor più ampia che vede l'area orvietana tra le più depresse in Umbria ed incapace di creare valore aggiunto o di creare nuove e feconde direttrici di sviluppo, in un contesto regionale ove i disequilibri riguardano non solo la sproporzione territoriale tra le due province, ma le diverse dinamiche di sviluppo che le caratterizzano.

Sorgono allora interrogativi sulla individuazione dei veri ostacoli allo sviluppo della nostra area, se dipendenti cioè dalla incapacità della classe dirigente locale o conseguenti invece ad una precisa strategia regionale, tutta votata al controllo centralistico dei territori.

L'Amministrazione Comunale di Orvieto, purtroppo, non è in grado di difendersi, sia per le note vicende del "buco" di bilancio, sia per la debolezza di alcuni suoi amministratori.

Lei per contro è stata abilissima ad incanalare le esigenze di riposizionamento programmatico espresse dalla comunità locale, negli schemi dirigistici regionali.

Ne è esempio emblematico la vicenda del sistema orvietano dei rifiuti, vera anomalia nel panorama regionale degli anni '90, in quanto allora caratterizzato da innovazione, efficienza e piena autonomia, che è stato ora azzerato e consegnato nelle mani dei poteri "forti".

Una cosa, signor Presidente, è valorizzare i campanili mettendoli in rete per fare squadra, come lei usa spesso dire, altra cosa è annichilire realtà scomode, come è stato fatto per il territorio orvietano.

Distintamente
Maurizio Conticelli e Fabrizio Cortoni, Consiglieri Comunali

Pubblicato il: 04/08/2007

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