Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: CORSIVI
NOTIZIE CORSIVI

Ad adiuvandum. Sulla lettera di Conticelli e Cortoni

Franco Raimondo Barbabella

La lettera che Conticelli e Cortoni hanno inviato alla Presidente Lorenzetti certamente coglie una serie di aspetti rilevanti dei rapporti tra Orvieto e Regione dell?Umbria. Io per impegni inderogabili non sono stato presente all?incontro della maggioranza con la Presidente, di cui tuttavia mi sono informato da fonti diverse comprese quelle giornalistiche. Da quel che ho potuto capire la lettera del gruppo di Altra Citt? mi sembra avere serie motivazioni, e comunque merita che se ne tragga spunto per una riflessione aperta e pubblica. Certo conta anche il metodo, perch? non si capisce a che cosa serva questa confusione tra politica e istituzioni, ma soprattutto, va sottolineato, contano gli atteggiamenti, i toni e i contenuti.

Gli atteggiamenti e i toni non sono infatti aspetti secondari: una cosa ? il rispetto, altra cosa ? l?atteggiamento arrendevole e la supina accettazione anche di ci? che palesemente contrasta con gli interessi della comunit? locale. Perch? poi questo spiega anche l?esito delle proposte e dei progetti. Gli esempi sono diversi: s? la discarica, l?ospedale, il Centro Studi, ma ad esempio anche la Piave. Ci si ? gi? dimenticati che una delle ragioni che indussero il Comune a inserire tra gli indirizzi vincolanti per RPO una rilevante destinazione pubblica, era la promessa di prevedere nel DOCUP della Regione del 2004 un significativo finanziamento regionale, che puntualmente non ha avuto alcun riscontro? Ci si ? gi? anche dimenticati che la ragione fondamentale per cui per ben due anni si ? impedito ad RPO Spa di operare, fino alle inevitabili dimissioni del CdA, ? stata la pervicace volont? di impedire che si realizzasse il progetto che il Consiglio Comunale aveva approvato, per arrivare al conferimento dell?intero immobile all?immobiliare regionale, e che questa ipotesi ? fallita, oltre che per la sua assurdit? economica, perch? i suoi sostenitori non hanno avuto il coraggio di sfidare la citt?? La vicenda di RPO, compresi i suoi recenti sviluppi, ha concluso un lungo e tortuoso percorso di quasi vent?anni, ed emblematizza la vittoria di chi voleva riportare l?ordine a Varsavia. Ma con quanti complici silenzi e quanta diffusa arrendevolezza! E quanta cecit? interessata e quanti condizionamenti derivati da posizioni preconcette! Dunque gli atteggiamenti di oggi sono frutto di una precisa strategia e perci? non stupisce pi? di tanto che non si dia battaglia su questioni essenziali come il finanziamento del secondo stralcio della Complanare o del Contratto di Quartiere di Ciconia.

Sulla prima questione voglio ricordare che in Consiglio ho sempre manifestato il timore che puntare sul secondo casello autostradale avrebbe di fatto ostacolato il completamento della Complanare. Mi pare di aver capito che il secondo casello si far? e che per? la Presidente ha detto chiaro e tondo che di finanziare il secondo stralcio della Complanare, che peraltro era un impegno prioritario dell?Amministrazione, non se ne parla proprio. Complimenti! Sulla seconda questione voglio poi ricordare che, proprio per iniziativa mia e del mio gruppo, nella precedente consigliatura era stata approvata all?unanimit? una mozione che, tra le altre cose, impegnava la Giunta ad operare perch? si realizzasse quanto prima l?insilamento della statale in via dei tigli, per unire le due parti dell?area scolastica e costruire nel contempo una serie di impianti al servizio della popolazione di Ciconia e non solo, e che per tal ragione il tutto era stato inserito nel Contratto di Quartiere. Mi pare che per questo progetto si ? detto che si vedr?, cio? praticamente niente. E allora anche qui complimenti!

Il problema dei rapporti del nostro territorio con la Regione, insisto, sono di vecchia data, e derivano non solo da una politica regionale che non ? stata mai, e di fatto non si vuole che sia, davvero policentrica, ma anche dalla volont? di una parte rilevante della classe dirigente locale. Quante volte ? successo anche nel passato che chi lottava per una valorizzazione delle nostre risorse, certo dentro il contesto provinciale e regionale, veniva additato come pericolo pubblico da emarginare ad ogni costo? Ricordate la storia del Progetto Orvieto? No, non ? solo questione di centralismo regionale mascherato da buonismo, ? questione anche di capacit? progettuale e coraggio di scelta della classe dirigente locale! Ma, e anche qui insisto, non dice nulla il cambiamento di rotta sulla Piave, la rinuncia a dare indirizzi al mercato affidandosi di conseguenza ad esso per sapere quale sar? il futuro della nostra citt?? Che assordante silenzio su un cambiamento cos? radicale, che pure ? la spia pi? evidente degli orientamenti di fondo oggi prevalenti! Ho sentito dire pi? volte che bisogna saper battere i pugni sul tavolo. Ma se manca persino il tavolo! Si invoca in ogni occasione il cosiddetto realismo per ottenere qualcosa. S?, forse si ottiene qualcosa, ma il deperimento strisciante ? assicurato. Senza capacit? progettuale, lucidit? di visione, coraggio delle scelte, ricerca del consenso sulle idee, capacit? di generare fiducia per la coerenza delle azioni concrete, non si va da nessuna parte. Ribadisco fino alla noia che certo si deve stare nel contesto provinciale e regionale, ma ci si deve stare con precisa consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie responsabilit? nei confronti della comunit? di oggi e di domani. E questo mi pare l?obiettivo fondamentale che sta di fronte alla nostra citt? e alla sua classe dirigente.

 

 

Pubblicato il: 04/08/2007

Torna ai corsivi...