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Tavoli all'aperto, è guerra sulla Rupe tra gestori dei locali e residenti

Gli schiamazzi fuori da ristornati e bar, specie durante le notti del fine settimana, stanno scatenando denunce ed esposti della popolazione residente, da un lato, insofferenza e irritazione dei gestori dei locali, dall'altro. A Sferracavallo invece sfrecciano i motorini.

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Tavoli all'aperto, è guerra sulla Rupe tra gestori dei locali e residenti. Gli schiamazzi, il vociare e la musica fuori dai ristornati e dai bar nel centro storico, specie durante le notti del fine settimana, stanno scatenando denunce ed esposti da parte della popolazione residente, da un lato, insofferenza e irritazione da parte dei gestori dei locali, dall'altro. 

Le segnalazioni per il chiasso fioccano nelle notti di venerdì e sabato presso i centralini di municipale, polizia e carabinieri. Un unico grido pieno di rabbia: "vogliamo dormire". Sul fronte opposto si scatena l'irritazione (per usare un eufemismo) di ristoratori e titolari di bar. "Siamo stufi, state distruggendo delle attività e quel poco di vita che resta sulla Rupe - protesta Christian del "Caffè del Corso" - Tra qualche anno Orvieto farà la fine di 'Civita che muore'". Chiusura alle 2 e "rumore" non oltre le 23. E' quanto dispone l'ordinanza. Difficile, per ovvi motivi, darle letterale applicazione.

"Il problema è che i controlli e le lamentele scattano anche molto prima dell'ora x - tiene a precisare Christian -. Ci vorrebbe soltanto un po' più di tolleranza, infondo dobbiamo lavorare e ne abbiamo ogni diritto. Siamo di fronte all'assurdo, invece, che abbiamo la licenza per tenere un biliardino all'aperto e l'abbiamo dovuto ritirare a forza di proteste".  Insomma, per una grana che si risolve per i commercianti del Corso (vedi chiusura della funicolare) ne scoppia subito un'altra. A proposito del felice esito della vicenda (Comune e Atc hanno fatto un passo indietro istituendo la fermata della navetta in piazza Cahen e non più al Duomo), Lucia Gismondi, ristoratrice della zona, a nome dei commercianti di quella parte di corso, ringrazia gli assessori Capoccia e Vincenzi.

"Vista la disponibilità dell'amministrazione, l'occasione - sostiene Lucia Gismondi - potrebbe servire come spunto per instaurare un colloquio più diretto con gli assessori al ramo, ad esempio con qualche riunione periodica in cui i commercianti possano rappresentare direttamente sia i loro problemi, sia idee e proposte per risolverli". Collaborazione, in sostanza, la stessa che la ristoratrice invoca anche sul problema degli schiamazzi.

"Con la creatività e la buona volontà di tutti qualche soluzione alternativa per ridare slancio alle attività commerciali della zona, si può trovare. Purché collaborino - dice - anche gli orvietani, non protestando ad ogni piè sospinto contro ogni minimo sprazzo di vivacità oltre le 11 e acquisendo, per la buona economia della città, maggiore spirito di tolleranza".

Ma il problema degli schiamazzi non è solo notturno. Nel quartiere di Sferracavallo, ad esempio, si sta scatenando, attorno al palazzo di recente costruzione in via Po, un'autentica battaglia tra ragazzini in motorino e residenti. I giovani centauri sfrecciano, ad ogni ora del giorno e della notte, per raggiungere, spesso in comitiva, i vicini giardini pubblici, arrecando disturbo ai residenti e facendo lo slalom tra pedoni e passeggini. Qualche giorno fa un 40enne ha anche perso la pazienza e, forse accecato dalle temperature, avrebbe addirittura preso a calci un giovane centauro.

Pubblicato il: 05/07/2007

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