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Te.Ma.. Botta e risposta tra Montanucci e Urbani

Alle dure accuse al suo operato espresse dal collettivo "Il manifesto", Maria Teresa Urbani risponde dettagliatamente. Dai debiti, al personale, al pareggio del bilancio. Parole e numeri utili per capire.
Il collettivo "Il manifesto" ritorna sull'argomento

foto di copertina

Il Collettivo "Il manifesto" di Giulio Montanucci interviene duramente sulla politica della Te.Ma. e titola il suo giornale murale del 26 maggio "Il Teatrino della Politica al Mancinelli, Farsa in più atti"

La querelle chiama in causa, dato che le critiche sono rivolte al passato, la ex presidente Te.Ma. Maria Teresa Urbani. Che non ci sta, e risponde.

 

Pubblichiamo i due punti di vista, che dovrebbero contribuire a creare un'opinione.

 

Il Manifesto. Giornale murale del 26 maggio. 
"Visto che il teatro è pieno di debiti, zitti zitti, quatti quatti, il 30 aprile si convoca l'assemblea dell'associazione TeMa per discutere lo statuto, senza che i soci sappiano in anticipo, per farsene un'idea, le modifiche che avrebbero votato.  
Gli si dice, lì per lì, che per risparmiare sarebbe meglio avere due direttori, amministrativo e artistico, anziché uno solo. Non si entra in merito invece alle scelte che la direzione del teatro ha fatto in questi anni, per poterle giudicare alla luce del poi. Un poi di cui si farà carico la futura presidenza della TeMa. Perciò si è sentita puzza di bruciato nel voler modificare lo statuto 3 giorni prima del cambio di presidenza.  
Forse la frettolosa convocazione sarebbe dovuta servire a liberare e occupare la postazione del teatro che il vecchio sindaco gestiva prima di cadere in disgrazia. Perché "o malamente" del momento pare sia Marino Capoccia e il suo disegno di estromettere il correntone dalle poltrone orvietane.

Però, alla luce del poi, alcune modifiche allo statuto sembrano necessarie, piccole e grandi. 2 esempi:  
1 - Il presidente dell'associazione TeMa deve continuare ad essere un rappresentate della giunta comunale, ma tutti gli altri membri del consiglio amministrativo potrebbero venire eletti esclusivamente dall'assemblea dei soci, e non essere più il risultato dei manuali Cencelli a disposizione di locali accaparratori di poltrone.
2 - Che sia l'assemblea a decretare le modalità e la quantità, o il divieto assoluto, di elargire biglietti omaggio, perché non avvenga mai più la squallida corsa all'accaparramento dei biglietti da parte di politici, amministratori, funzionari pubblici orvietani, militari ecc. ecc.

Se poi fosse vero che il debito del teatro sia da imputare, per buona parte, a due iniziative promosse dall'amministrazione comunale senza le coperture finanziarie necessarie, e cioè la trasferta a Betlemme della Pietà e i concerti della Fenice, se così fosse il debito non sarebbe del teatro in quanto tale, ma di chi ha voluto quelle iniziative: l'allora Sindaco Cimicchi; al quale il teatro dovrebbe chiedere formalmente un risarcimento personale del debito. Anche per le commedie dei Misasi, imposte dall'amministrazione comunale; brutti e dilettanteschi spettacoli più volte fatti subire agli orvietani solo per ossequiare potentati politici. Queste sono le basse e squallide manovre politiche locali
del tutto fuori dalle esigenze del Mancinelli e dei suoi spettatori "

 

A Giulio Montanucci, Maria Teresa Urbani risponde con il seguente dettagliato intervento, utile anche per ripercorrere le vicende della Te.Ma..

 

 Intervento Maria Teresa Urbani

Gentile Sig. Giulio Montanucci,

quale presidente dell'Associazione TeMa dal 22 febbraio 2005 al 2 maggio 2007, rispondo al Suo articolo "Il teatrino della politica al Mancinelli. Farsa in due atti" pubblicato sul giornale murale "Il Manifesto" di sabato 26 maggio 2007.

 

Lei scrive:

"Visto che il teatro è pieno di debiti, zitti zitti, quatti quatti, il 30 aprile si convoca l'assemblea dell'associazione TeMa per discutere lo Statuto, senza che i Soci sappiano in anticipo, per farsene un'idea, le modifiche che avrebbero votato."

 

Le rispondo:

 

"Il 30 aprile 2007 è stata convocata l'assemblea dei Soci sia in sede ordinaria per l'approvazione del bilancio di esercizio 2006 che in sede straordinaria per l'approvazione delle modifiche allo Statuto.

La convocazione non è stata fatta "zitti, zitti, quatti, quatti", considerato che i risultati del bilancio e le modifiche principali allo Statuto (separazione del ruolo di responsabile amministrativo da quello artistico e incompatibilità della carica di consigliere con quella di consulente retribuito) erano state comunicate alla stampa e commentate dai giornali locali. Il Consiglio di Amministrazione da me presieduto non ha mai avuto comportamenti da "zitti, zitti, quatti, quatti", semmai esattamente il contrario ritenendo la trasparenza nella gestione della res pubblica un dovere civico e civile.

Non è chiaro poi l'inciso introduttivo "visto che il teatro è pieno di debiti"; la convocazione dell'assemblea per l'approvazione del bilancio prescinde dalla circostanza che il teatro sia pieno di debiti essendo un obbligo di legge e di statuto l'approvazione da parte dell'Assemblea del bilancio consuntivo.

In ogni caso, il punto relativo alle modifiche allo Statuto è stato rinviato su richiesta del Consulente Artistico e Socio "Amico del Teatro" Enrico Paolini. Lei, insieme ad altri Soci intervenuti, ha condiviso. Alcuni giorni fa, peraltro, le ricordo che, sempre Lei, mi ha chiesto formalmente scusa per il comportamento tenuto nell'Assemblea dei Soci del 30 aprile 2007 dicendomi di aver ingenuamente accettato la richiesta di rinvio delle modifiche allo Statuto formulata dal Consulente Artistico.

Nella lettera di convocazione della nuova Assemblea, poi nuovamente rinviata, era indicato che lo Statuto con evidenza delle modifiche sarebbe stato pubblicato su internet e, in copia cartacea, era a disposizione dei Soci presso gli uffici del Teatro."

 

Lei scrive:

"Gli si dice, lì per lì, che per risparmiare sarebbe meglio avere due direttori, amministrativo e artistico, anziché uno solo."

 

Le rispondo:

"All'Assemblea dei Soci del 30 aprile non è stato detto soltanto questo. Si è fatto presente che la separazione del ruolo di responsabile amministrativo da quello artistico risponde al principio aziendale di segregazione delle attività; in buona sostanza il responsabile artistico formula le proposte artistiche che, prima di essere presentate al Consiglio di Amministrazione, devono essere verificate sotto il profilo della copertura finanziaria dal responsabile amministrativo, evitando così meccanismi di autoreferenzialità. Tale modifica, come è stato ampiamente riportato in Assemblea, non era altro che la formalizzazione di un modello organizzativo adottato dal nuovo Consiglio dopo l'accertamento della pesante situazione finanziaria e patrimoniale dell'Associazione; tale modello, considerati i risultati conseguiti (azzeramento della perdita di esercizio), si è rivelato peraltro un modello efficace ai fini dell'azione di risanamento: le modifiche allo Statuto proposte avevano, tra l'altro, la finalità di evitare che in futuro i debiti del teatro aumentassero.

Per quanto riguarda la questione del risparmio di avere due direttori anziché uno solo, ho riferito in Assemblea che l'Associazione TeMa non si può permettere contratti da dirigenti sia per la situazione finanziaria in cui si trova sia per le dimensioni e la natura dell'attività esercitata. Sottolineo che il consiglio non ha mai pensato di prevedere due direttori all'interno della struttura organizzativa del teatro, anzi, fin dall'inizio, ha ritenuto improponibili contratti dal costo di circa 100mila euro l'anno, a cui peraltro andavano ad aggiungersi rimborsi spese di circa 11mila euro annui, oggetto di rilievo, tra l'altro, da parte del Collegio dei Revisori dei Conti. Coerentemente il consiglio ha ridotto di circa la metà il costo del contratto dell'attuale consulente, tagliando drasticamente i rimborsi spese . Il costo del responsabile amministrativo è di circa 32mila euro.

 

Lei scrive:

"Non si entra nel merito invece alle scelte che la direzione del teatro ha fatto in questi anni, per poterle giudicare alla luce del poi. Un poi di cui si farà carico la futura presidenza della TeMa. Perciò si è sentita puzza di bruciato nel voler modificare lo Statuto 3 giorni prima del cambio di presidenza."

 

Le rispondo:

"Mi spiace che Lei, come Socio "Amico del Teatro", si sia perso i seguenti passaggi istituzionali:

1.            Assemblea dei Soci del 14 aprile 2005: approvazione del bilancio consuntivo 2004 da cui risultava una perdita di 683mila euro che con i contributi associativi di 72mila euro fu ridotta a 611mila euro;

2.            Assemblea dei Soci dell'11 maggio 2006: approvazione del bilancio 2004 rettificato; Le ricordo che questa Assemblea si è resa necessaria perché il bilancio 2004 presentato dall'ex Direttore al nuovo Consiglio nell'aprile 2005 non era corretto: la perdita infatti non ammontava a 683mila euro, ma a 987mila euro (circa 300mila euro in più) che con i contributi associativi di 72mila euro fu ridotta a 915mila euro;

3.            Assemblea dei Soci del 31 luglio 2006: approvazione del bilancio 2005 da cui risultava una perdita di 264mila euro che con i contributi associativi di 71mila euro fu ridotta a 193mila euro;

4.            Assemblea dei Soci del 7 novembre 2006: approvazione di alcune modifiche allo Statuto al fine di consentire, tra l'altro, l'ingresso dei nuovi Soci Sostenitori. Prendo atto che queste modifiche allo Statuto non hanno creato disturbo né a Lei né ai Suoi amici.

In queste Assemblee si è molto discusso del passato e del futuro; in particolare nell'Assemblea dell'11 maggio 2006 il Consiglio aveva anche proposto un'azione di risarcimento danni nei confronti dell'ex Consiglio di Amministrazione, ex Direttore ed ex Collegio dei Revisori dei Conti.

In ogni caso nell'Assemblea dei Soci del 30 aprile 2007 ho illustrato i criteri seguiti nella gestione dell'Associazione, criteri innovativi rispetto alla gestione precedente, e che Le riepilogo brevemente:

 

·              sospensione da parte dei componenti il nuovo Consiglio delle indennità e gettoni di presenza loro spettanti, sin dal loro insediamento nel febbraio 2005;

·              salvaguardia del livello qualitativo della programmazione artistica, considerata la mission dell'Associazione;

·              programmazione dell'attività sulla base delle risorse finanziarie disponibili con l'individuazione per ogni progetto artistico e impegno di spesa della relativa copertura finanziaria;

·              "deprecarizzazione" del personale con la trasformazione dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato nel rispetto della salvaguardia e della valorizzazione delle risorse umane;

·              capillare contenimento di costi (missioni, lavoro straordinario, consulenze, ecc.);

·              ampliamento del numero di soci: nel 2006 sono entrati per la prima volta nella storia dell'Associazione due soci "Sostenitori";

·              reportistica ufficiale da presentare agli stakeholders (soci, banche, enti pubblici, ecc.) secondo criteri rigorosi di prudenza e di trasparenza con un aumento del livello di informazioni relative  ai criteri di valutazione adottati, alle singole poste di bilancio alla situazione finanziaria e patrimoniale nonché all'attività svolta; in particolare il criterio di trasparenza ha rappresentato per il Consiglio da me presieduto condizione imprescindibile per aumentare la credibilità propria e dell'Associazione riguardo la corretta gestione delle risorse finanziarie nonché lo strumento principale per aumentare il numero dei soci e degli sponsor;

·              reportistica periodica al Consiglio al fine di avere piena consapevolezza della situazione economica finanziaria e patrimoniale infrannuale e di monitorare costantemente i flussi finanziari.

 

Mi permetto di riepilogarLe in sintesi i risultati conseguiti dal nuovo Consiglio:

 

                                                                            2004                   2005                   2006

 

Valore della produzione                                                 +1.546                +1.734                +1.793

 

Perdita ordinaria                                                                -387                    -195                      -85

Perdita straordinaria                                                          -600                      -69                        -4

Perdita complessiva                                                        -987                    -264                      -89

Contributi associativi                                                           +72                     +71                     +90

Utile (perdita) post contributi                                         -915                    -193                       +1

 

Come può vedere, il Consiglio, in meno di due anni, ha aumentato il volume di attività (misurato dal valore della produzione), ha ridotto gradualmente la perdita di esercizio e ha aumentato i contributi associativi, raggiungendo il pareggio di bilancio. Ciò anche grazie al modello organizzativo, informalmente adottato, della separazione del ruolo di responsabile amministrativo da quello artistico.

Faccio osservare che tali risultati sono stati conseguiti nonostante i ripetuti e sistematici tentativi di alcuni individui di screditare se non denigrare me e altri Consiglieri.

 

Inoltre ho dichiarato nell'Assemblea del 30 aprile 2007 la mia ampia disponibilità a rispondere a tutte le domande che i Soci avessero voluto formulare.

Io non ho sentito pertanto alcuna "puzza di bruciato".

 

Lei scrive:

"Forse la frettolosa convocazione sarebbe dovuta servire a liberare e occupare la postazione del teatro che il vecchio sindaco gestiva prima di cadere in disgrazia. Perché "o malamente" del momento pare sia Marino Capoccia e il suo disegno di estromettere il correntone dalle poltrone orvietane."

 

Le rispondo:

"CHE VUOL DIRE?"

 

Lei scrive:

"Però, alla luce del poi, alcune modifiche allo Statuto sembrano necessarie, piccole e grandi. 2 esempi:

  1. Il Presidente dell'Associazione TeMa deve continuare ad essere un rappresentante della Giunta Comunale, ma tutti gli altri membri del Consiglio Amministrativo potrebbero venire eletti esclusivamente dall'Assemblea dei Soci, e non essere più il risultato dei manuali Cancelli a disposizione di locali accaparratori di poltrone.
  2. Che sia l'Assemblea a decretare le modalità e la quantità, o il divieto assoluto, di elargire biglietti omaggio, perché non avvenga mai più la squallida corsa all'accaparramento dei biglietti da parte di politici, amministratori, funzionari pubblici orvietani, militari ecc. ecc."

 

Le rispondo:

"Con riferimento al primo punto, si faccia promotore con altri Soci di una modifica dello Statuto in tale senso; a tal fine, a norma dell'articolo 8 dello Statuto, occorrerebbe la richiesta di 1/6 dei Soci dell'Associazione. Resta ovviamente da verificare se, qualora tale modifica fosse approvata, il Comune di Orvieto sia intenzionato, oltre che a rimanere Socio Benemerito dell'Assocazione (con il versamento della quota sociale annua di euro 60mila), anche a conservare la Convenzione novennale stipulata con l'Associazione (che prevede, tra l'altro, un contributo associativo di circa 160mila euro, il rimborso delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, delle spese di riscaldamento e di energia elettrica). Tra l'altro il Comune di Orvieto ha ampiamente sostenuto finanziariamente l'Associazione negli anni passati. La informo che dal 1999 al 2004 il Comune di Orvieto ha erogato all'Associazione, a vario titolo, contributi per circa 4milioni e 700mila euro.

 

Con riferimento al secondo punto, durante il periodo della mia Presidenza, per gli spettacoli decisi e organizzati dal Consiglio non si è verificata alcuna "squallida corsa all'accaparramento dei biglietti da parte di politici, amministratori, funzionari pubblici orvietani, militari, ecc."

 

Lei scrive:

"Se poi fosse vero che il debito del Teatro sia da imputare, per buona parte, a due iniziative promosse dall'Amministrazione Comunale senza le coperture finanziarie necessarie, e cioè la trasferta a Betlemme della Pietà e i Concerti alla Fenice, se così fosse il debito non sarebbe del Teatro, ma di chi ha voluto quelle iniziative: l'allora Sindaco Cimicchi; al quale il Teatro dovrebbe chiedere formalmente un risarcimento personale del debito.

Anche per le commedie dei Misasi, imposte dall'Amministrazione Comunale; brutti e dilettanteschi spettacoli più volte fatti subire agli orvietani solo per ossequiare potentati politici."

 

Le rispondo:

"L'Associazione TeMa è un'associazione di diritto privato autonoma con un proprio Consiglio di Amministrazione e, prima della mia Presidenza, con un Direttore avente per Statuto ampi poteri e chiare responsabilità amministrative. Per quanto riguarda il risarcimento danni, mi dispiace che Lei non abbia partecipato all'Assemblea dei Soci dell'11 maggio 2006.

Con riguardo poi alle commedie dei Misasi, il Consiglio di Amministrazione dell'Associazione non ha mai imposto agli orvietani tali spettacoli: gli orvietani sono liberissimi di andare a teatro a vedere tali commedie o altre".

 

Lei infine scrive:

"Queste sono le basse e squallide manovre politiche locali del tutto fuori dalle esigenze del Mancinelli e dei suoi spettatori."

 

Le rispondo:

"Il Consiglio di Amministrazione da me presieduto non ha mai adottato manovre né basse né squallide e ha sempre tenuto conto dell'esigenze degli spettatori del Mancinelli, senza i quali il Teatro non avrebbe ragione di esistere se non come semplice monumento storico privo però di contenuti.

Il Teatro Mancinelli infatti non appartiene ad una sola persona né a una ristretta cerchia di persone, ma a tutta la città di Orvieto. E' comunque sorprendente vedere che alcuni individui si atteggino a vittime del sistema quando ne sono stati i principali beneficiari.

Trovo infine molto offensiva e gratuita la Sua affermazione nei confronti dei Consiglieri, che con me hanno operato nell'azione di risanamento e hanno dedicato all'Associazione ampia parte del proprio tempo libero senza ricevere peraltro, ripeto, alcun compenso".

 

Non vorrei che la pubblicazione del Suo articolo "Il teatrino della politica al Mancinelli. Farsa in due atti" sia ispirata all'obiettivo di rinviare sine die le modifiche allo Statuto al fine di conservare lo status quo ante la mia Presidenza. Ho sempre apprezzato la Sua onestà intellettuale, della quale sono sempre certa, e non condivido l'insinuazione che potrebbe essersi prestato  ad un gioco nel quale si potrebbero ravvisare conflitti di interesse.

Per la stessa fiducia e stima, sono certa che vorrà pubblicare questa mia nella Sua bacheca, come diritto di rettifica di cui penso poter beneficiare.

Ed infine, debbo forse sospettare che la circostanza che il bilancio di esercizio 2007 dell'Associazione sia in pareggio dia a qualcuno tremendo fastidio?"

 

 

Pubblicato il: 29/05/2007

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