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Ricominciamo da Mocio

La crisi ha come via d'uscita soltanto Mocio. Che non deve più apparire come la mano armata di Capoccia e dei suoi. Ci vuole quella umiltà a cui il sindaco richiama "tutti", ma che bisogna possedere davvero e dimostrare nei fatti. E non basta, forse sono utili anche altre qualità...

foto di copertina

di Dante Freddi

 

La direzione Ds della settimana scorsa ha preso atto della volontà di Carpinelli ed Urbani di dimettersi e ha riconfermato la fiducia ai due assessori. Atteggiamento "curiale", espresso mentre il partito "mette a disposizione del sindaco e della coalizione l'insieme delle forze e delle relazioni". Insomma, dicono i DS, abbiamo idee e gente da porre a disposizione di Mocio per sostituire gli assessori del correntone.

Del tutto ignorata la logica che regola il rapporto tra assessore e sindaco.
La questione è trattata come se fosse una faccenda all'interno del partito, mentre la posizione di Carpinelli ed Urbani è una chiara dissociazione dal sindaco, di cui sono i collaboratori e da cui sono nominati.

Per quelle stesse idee Frellicca ha perso il posto, mentre nel caso dei due assessori il partito ha preso atto delle questioni "poste sul tappeto che sono state ampiamente dibattute e che sono tuttora oggetto di riflessione".
Di nuovo, inconsciamente, si incrociano in forma impropria il livello politico e quello amministrativo, così come denunciato da Frellicca, ammesso da tutti, rilevabile dai fatti amministrativi degli ultimi due anni e un po'.
Mocio corre il rischio di passare per il killer, la mano armata di Capoccia per giungere a quella "discontinuità", che si evoca come stella popolare, come sole dell'avvenire,  ma che non può essere l'eliminazione politica di qualche assessore di corrente diversa né, soltanto, la presenza apicale di Trappolino.  

L'Amministrazione è il luogo di scarico delle tensioni e delle lotte politiche all'interno dei Ds e, secondo un disegno che abbiamo più volte abbozzato, il piano si sta realizzando con una precisione che ci sta convincendo di una nostra capacità profetica o, secondo qualcuno, "iellatica".
Capoccia ha dimostrato una pazienza, una perseveranza ed una tenacia da grande stratega, che lo porterà vicinissimo a Mocio, ad essere suo vice. Per andare dove, vedremo, perché da qui innanzi il cammino è più difficile e gli eventi più incontrollabili. C'è  Stella, Prosperini, Mocio,  il partito democratico, nuovi possibili equilibri all'interno di maggioranze che saranno diverse da oggi.


In questa vicenda chi ci rimette è, tra l'altro, il partito democratico orvietano.
Far saltare i ponti con la gente della sinistra diesse impedisce possibili adesioni al nuovo partito e inasprisce i rapporti per quando, tra due anni, sarà  una componente essenziale perché il centrosinistra si riaffermi ad Orvieto. Si corre il rischio che si inneschino meccanismi "civici" animati da quella parte della sinistra che oggi si sente presa a pesci in faccia. E che sta reagendo con stilettate non rassicuranti per un futuro pacificato, come è il comunicato diffuso lo scorso venerdì, in cui la sinistra DS si pone come prato  di mammolette innocenti e la responsabilità della crisi economica, amministrative e politica della città è ribaltata sull'Amministrazione Mocio, di cui tra l'altro, hanno fatto parte quattro esponenti della stessa sinistra. Insomma, un ragionamento difficile da sostenere, impossibile da credere.

 

Ci sono due vie d'uscita: una è il commisssariamento, da scongiurare, perché non "rattopperebbe" nessuna situazione e fermerebbe ogni progetto.
Rimane quella prospettata dal sindaco: "le ragioni del buon governo possano e debbano trovare slancio da un rinnovato patto di tutte le forze della coalizione con la città. Si tratta ora di compiere tutti una riflessione e una complessiva assunzione di responsabilità. Governare significa anche, quando le circostante lo richiedono, sapersi mettere in discussione. Tutti!".
Si potrebbe partire da questo atto di umiltà, che bisogna possedere e non soltanto proclamare. E che non basta, forse sono utili anche altre qualità.

Pubblicato il: 16/04/2007

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