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Duro j'accuse della Sinistra Ds contro il sindaco e il partito

Definisce "arrogante e sproporzionato" l'atto del sindaco di revoca dell'assessore Frellicca. La sua amministrazione "si è caratterizzata più per capacità di destrutturazione che di progetto o di iniziativa per risolvere i problemi fondamentali"
Il documento della Sinistra DS

ORVIETO - Duro j'accuse della Sinistra Ds contro il sindaco e il partito. All'indomani della direzione Ds liquidata dalla maggioranza con una pacata nota che stimola "a portare a termine la consiliatura con un rinnovato impulso politico, programmatico e progettuale" oltre a ribadire la fiducia nei confronti del vicesindaco e dell'assessore Urbani prossimi alle dimissioni, il correntone lancia strali di fuoco.

E definisce "arrogante e sproporzionato" l'atto del sindaco di revoca dell'assessore Frellicca, accusa il partito e Mocio di snobbare sostanzialmente "quella che rischia di diventare una crisi istituzionale e politica di proporzioni inedite ed inaudite". Mentre dei metodi dell'amministrazione parla di "occupazione del potere come fine", osservando anche che a metà legislatura l'azione di governo "si è caratterizzata più per capacità di destrutturazione che di progetto o di iniziativa per risolvere i problemi fondamentali quali l'area della caserma Piave, l'impianto industriale della discarica, il raggiungimento reale dell'equilibrio di bilancio".

Insomma, un attacco durissimo che non solo porta allo spasimo la spaccatura interna ai Ds, ma, con i nuovi scenari che si pongono, arriva ad interrogarsi "sull'effettiva capacità di governo politico ed amministrativo", chiedendo una discussione aperta sulla crisi di fronte alla città. Il sindaco su tutto questo ancora tace. Tuttora in attesa di chiudere il confronto anche con Rifondazione comunista che, ieri sera, ha riunito la direzione.

Intanto, dopo le richieste di andare alle urne di An e Fi e la richiesta di verifica rilanciata da AltraCittà, Massimo Morcella, dai banchi dell'opposizione grida "no" al 'rimpastone'. "Si tratta di dimissioni che, per la loro valenza, non possono essere sanate con un rimpasto di natura esclusivamente politica - sostiene Morcella - D'altronde, affrontare oggi una campagna elettorale lunga e particolarmente "cruenta" come quella che si prospetterebbe, varrebbe a decretare la paralisi completa e prolungata della azione amministrativa, in un momento in cui vi sono all'ordine del giorno questioni che appaiono non differibili. E allora, si dia vita - propone Morcella - ad una giunta di "salvaguardia cittadina", dove i tecnici (qualificati e svincolati da logiche di partito) prevalgano sui politici".

Pubblicato il: 14/04/2007

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