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Impraticabili gli emendamenti al bilancio della giunta

No dei revisori dei conti alle proposte di emendamento di maggioranza e minoranza. Un'occasione per ricompattare tutti intorno al bilancio di Mocio
Oggi Consiglio comunale

di Stefania Tomba

ORVIETO - Emendamenti impraticabili, la stangata è servita. Sulla crisi della maggioranza scoppiata negli ultimi giorni tra necessità di proroghe e opportunità di modifiche al bilancio, è calato mercoledì sera, a sorpresa, il "no agli emendamenti" da parte dei revisori dei conti, bocciatura che ha rimesso la palla al centro, sanato le spaccature e "ricompattato" necessariamente la maggioranza attorno al bilancio licenziato dalla giunta.

La doccia fredda, che ha gelato le aspettative dei gruppi Ds e Dl e fatto segnare un punto al correntone e Rifondazione, è arrivata nella serata di mercoledì con i revisori che hanno espresso parere sfavorevole agli emendamenti "tecnicamente inaccettabili" perché avrebbero irrigidito troppo il bilancio con la possibilità di creare serie difficoltà in sede d'assestamento.

Annullati i margini di manovra, a questo punto, non si pone più neanche il problema della proroga. E oggi, quindi, tutti al voto, senza emendamenti. Anche se non è mancato chi si sarebbe voluto assumere la responsabilità di votarli ad ogni costo.

L'unica a restare ancora sospesa sulla crisi innescata dal bilancio è Rifondazione che, comunque, in consiglio non vota.

Ed è così che anche la giunta di ieri, che doveva segnare il precipitare della crisi, pur molto aspra, è servita invece a rimarginare le ferite.

Resta lo scontro in commissione tra sindaco e assessore Frellicca, che potrebbe, questo sì, avere dei risvolti. Anche perché Mocio avrebbe ribadito in varie sedi che un assessore è un collaboratore del sindaco e non un politico, interpretando chiaramente la richiesta di Frellicca di una proroga come una presa di posizione politica.

Se Mocio dimissionasse Frellicca, si ritroverebbe, comunque, con tre assessori in meno. Perchè sembra che questo sia il patto all'interno della componente del correntone nell'esecutivo.

Agli orvietani, in definitiva, non resta che mandare giù la stangata in arrivo e fare affidamento su un ordine del giorno che oggi dovrebbe presentare il sindaco. Un impegno formale a diminuire la pressione fiscale già a partire dal 2008.

Pubblicato il: 30/03/2007

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