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Travestiti da carabinieri rapinano la gioielleria 'Bracciantini'

Sono entrati in tre, ieri mattina, in divisa, e, ammenettati i proprietari, hanno svuotato la cassaforte. La donna, minacciata con la pistola, è stata ricoverata all'ospedale per un malore Quattro rapine in otto mesi 

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Travestiti da carabinieri rapinano una gioielleria in pieno centro.  In tre - impeccabili, con tanto di divisa e pistola - non hanno avuto problemi, ieri mattina, venti minuti dopo mezzogiorno, a farsi aprire la porta della gioielleria "Bracciantini" in pieno corso Cavour da due parenti anziani a cui il proprietario aveva momentaneamente affidato il negozio.  
Ammanettati e rinchiusi nel retrobottega i due anziani - la madre del titolare insieme al consuocero - non hanno potuto fare nulla contro i sedicenti militari che hanno avuto tutto il tempo di svuotare la cassaforte e darsela a gambe indisturbati.  Il valore del bottino, che non è stato possibile calcolare immediatamente in assenza del proprietario, che si trovava ieri a Roma per lavoro, arriva a svariate migliaia di euro tra contanti e gioielli.  Eppure poteva andare anche peggio.

La donna, infatti, che aveva accennato ad opporre resistenza è stata minacciata verbalmente con l'allusione al possibile impiego di una pistola.  Sconcertata per il trambusto e la situazione estremamente concitata, la madre del proprietario, sofferente di cuore, ha anche accusato un malore ed è stata trasportata d'urgenza al Santa Maria della Stella di Orvieto dove i sanitari hanno ritenuto opportuno il ricovero. Le sue condizioni in giornata sono migliorate anche se la donna resta in ospedale sotto osservazione.  

Tutto è accaduto intorno alle 12,20.  L'allarme, però, è scattato diverso tempo dopo, intorno all'una, non appena le persone sequestrate, letteralmente terrorizzate, sono riuscite a liberarsi e chiedere aiuto in strada e al 113.  Una volta entrati con facilità all'interno del negozio, i tre hanno subito messo fine alla farsa.  Per proteggersi dalle proprie vittime ma anche dalla telecamera a circuito chiuso, che ha effettivamente ripreso l'intera scena, gli uomini in divisa si sono subito coperti il volto con un cappuccio e, dopo essersi fatti aprire la cassaforte, hanno portato a termine il lavoro.

Almeno tre i fattori che i rapinatori hanno avuto dalla loro.  La divisa rassicurante, appunto, che non solo ha facilitato loro l'ingresso ma potrebbe anche avergli consentito un precedente sopralluogo e la poggia battente che è caduta per l'intera mattinata di ieri.  Una pioggia che ha fatto si che, intorno all'ora della rapina, nella centralissima corso Cavour, isola pedonale all'interno del centro storico, non ci fosse praticamente anima viva. 

E infine, il vantaggio accumulato sugli inquirenti nella fuga, in quanto la segnalazione da parte delle vittime, immobilizzate, non è potuta essere immediata.  Dalle prime ricostruzioni testimoniali, comunque, è possibile che i tre si siano allontanati a piedi attraverso l'attiguo vicolo del Popolo da dove si arriva in pochi secondi di corsa sull'omonima piazza.  

Qui ad attenderli, la polizia, che indaga sul caso, ipotizza che ci fosse un quarto complice a bordo di un'auto o di un furgone pronto alla fuga.  Numerose persone - negozianti ma anche impiegati della zona - sono stati ascoltati per l'intera giornata di ieri in cerca di un indizio. 

Le ricerche sono state immediatamente diramate anche se i malviventi, una volta cambiati d'abito (come è logico immaginare) e col vantaggio di tempo accumulato, non hanno avuto difficoltà, per il momento, a far perdere le proprie tracce.  

Pubblicato il: 18/01/2007

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