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Mocio traballante?Anche Meffi dice la sua

Dopo Bocci inerviene anche il segretrio della Margherita di Orvieto e parla di provocazioni e strategie trasversali contro Mocio e la Margherita

foto di copertina

di Dante Freddi

La mia analisi su alcuni aspetti della situazione politica umbra del 10 scorso e i riflessi che comporterebbe ad Orvieto, già disegnata con occhi rivolti la Ternano dal Giornale dell'Umbria del 3 gennaio, ripresa anche da Claudio Lattanti sulla Nazione del giorno 11, ha provocato reazioni esagerate, da Bocci a Meffi e amici.
Si parla di qualcuno che "gioca a rompere tutto", di "fare male alla nostra città", Bocci parla di "strumentali profezie", e così di seguito.

Tra i proverbi, fonte inesauribile di acutezza e conoscenza degli uomini e delle loro abitudini, ce n'è uno che recita: "Corpo male usato, quello che fa gli viene pensato".

I dirigenti della Margherita che si affannano a tranquillizzare Mocio e a negare aspirazioni, progetti, azioni che sono nelle cose della politica sono sospetti e rinforzano la mia radicata convinzione che le decisoni si prendono fuori di Orvieto, sopra la testa degli orvietani.
Capisco i sospetti di Meffi su "strategie trasversali" (trasversali a cosa?n.d.r.). Non è certo a lui che Liviantoni, Bocci e compagni eventuali chiedono il permesso di concordare tattiche e strategie.
Non capisco invece lo stupore per questa notizia, come se raccontasse azioni malvagie e sconosciute alla politica, frutto di menti contorte, disinformate o in malafede.

Nel 2004 non fu forse un accordo concluso tra i partiti fuori di Orvieto che mortificò l'aspirazione dei DS e dei loro uomini a mantenere il sindaco di Orvieto e consegnò la città a Mocio ed alla Margherita nemmeno a due mesi dalle elezioni?
Io, nonostante Meffi e amici, comunque, "sto con Mocio".

Segue l'intervento del segretario della Margherita di Orvieto Roberto Meffi.

"In relazione agli articoli apparsi in questo periodo, ultimo quello pubblicato sul quotidiano La Nazione dell'11 gennaio, dove si cerca di fa passare un messaggio penalizzante nei confronti del sindaco di Orvieto Stefano Mocio, non vorrei che fosse in atto una strategia, anche trasversale, tesa a delegittimare il primo cittadino della nostra città, prefigurando scenari dove c'è chi sale, c'è chi scende e dove si aprono discussioni all'interno dei partiti. Per carità, tutto è legittimo, ma tirare fuori dei ragionamenti che non hanno il minimo fondamento (come ha puntualizzato anche il segretario regionale della Margherita On. Giampiero Bocci), soprattutto in un momento particolare e delicato come questo, dove si dovranno assumere decisioni molto importanti per la nostra città come  Caserma Piave e Bilancio,  mi suona male.

Si dice che a pensare male si fa peccato, ma qualche volta ci si prende. Non vorrei ipotizzare che qualcuno voglia giocare la carta di rompere tutto, facendo, oltretutto, del male alla nostra città.

Sia chiaro  che il partito della Margherita non è più disponibile a tollerare queste continue provocazioni, perché di questo stiamo parlando".

 

Pubblicato il: 12/01/2007

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