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Intercomunale del 9 ottobre 2006

INTERCOMUNALE DEL 09.10.2006

RELAZIONE DEL COORDINATORE INTERCOMUNALE GIORGIO POSTI

APPROVATA ALL'UNANIMITA'

Care compagne e compagni,

la città di Orvieto è stata in questi ultimi giorni al centro dell'attenzione della cronaca politica nazionale per il dibattito sul nuovo Partito Democratico e per il riflesso che questa discussione potrà produrre sulle attività del Governo; su questo però tornerò più avanti.

Il mese di settembre, se da un lato ha visto molti compagni impegnati nella Festa Nazionale de l'Unità di Pesaro, per altri versi l'attività del partito si è concretizzata in due direzioni: nella preparazione dell'assemblea congressuale di Federazione, peraltro conclusasi positivamente con l'elezione del compagno Prosperini a capo della Segreteria provinciale, e nel passaggio difficile e complesso che ha dovuto affrontare il Consiglio Comunale di Orvieto.

Non vi è dubbio che la recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della Legge Finanziaria, la vicenda universitaria orvietana e la ripresa della discussione sulle riforme hanno focalizzato l'attenzione di tanta parte della nostra base elettorale e più complessivamente di tutti i cittadini di questa città e di questo comprensorio.

Se a tutto questo aggiungiamo poi le preoccupazioni che ruotano attorno ai Servizi Sanitari Ospedalieri e territoriali, ecco che il quadro diventa composito ed estremamente impegnativo.

In questi pochi mesi di attività del Governo Prodi l'Italia ha riacquisito un ruolo nella politica internazionale, ha visto ripartire l'economia e aumentare il gettito fiscale.

È partendo da questo ultimo dato che la Finanziaria, inizialmente prevista in 35 miliardi di euro, ha visto ridursi prima a 30 e poi definitivamente a 33,4 miliardi di euro. Una manovra comunque consistente, che ha come obiettivo il risanamento dei conti e la ripresa economica, riportare sotto il 3% il rapporto deficit/PIL, come chiede l'Europa, in una previsione di crescita per il 2007 intorno all'1,5%.

Una finanziaria che si pone l'obiettivo di una maggiore equità sociale andando a dare qualcosa in più al 90% .

Cambia l'IRPEF: da 4 si passa a 5 aliquote e qui si concentra in parte la ridistribuzione di reddito che, aggiunta alle maggiori detrazioni e aumento degli assegni familiari, premierà le famiglie più numerose.

La riduzione del cuneo fiscale andrà a beneficiare per il 60% le imprese e per il 40% i lavoratori dipendenti, impiegando risorse per 9 miliardi di euro.

Consistente il piano interventi per le grandi infrastrutture, che supera i 6 miliardi di euro, e il piano di assunzioni nelle scuole, che prevede la messa in ruolo di 170 mila precari e l'estensione dell'obbligo scolastico a 16 anni.

350 milioni di euro lo stanziamento per la ricerca; forte contrazione per il prossimo triennio per le università, che non potranno istituire o attivare facoltà e corsi di studio in sedi diverse da quelle dove l'ateneo ha la sede legale.

La manovra in sé contiene anche forti tagli alla sanità per 3 miliardi, agli Enti Locali per 4,6 miliardi, i quali potranno recuperare queste risorse attraverso o nuove misure impositive o aumentando quelle esistenti.

I Sindaci delle maggiori città italiane e non solo di centro sinistra, hanno chiesto delle modifiche alla manovra, così come le piccole imprese sull'utilizzo del TFR, e penso che per l'interesse generale occorrerà intervenire e modificare alcuni passaggi così come, peraltro, assicurato dal Governo,

Io credo che se noi dobbiamo dare un contributo coerente, dobbiamo anche essere critici e propositivi per migliorare questa finanziaria, seppur consapevoli che il paese che abbiamo ereditato ha i conti veramente allo sbando.

La Legge Finanziaria, per concludere su questa parte, contiene naturalmente anche tutta un'altra serie di misure e incentivi, dal decentramento del Catasto ai Comuni, agli incentivi per l'acquisto di PC, alla rottamazione di frigoriferi e caldaie, andando a premiare l'utilizzo di energia da fonti rinnovabili e meno inquinanti, argomento questo che dovrà avere tutta la nostra attenzione, e ci torneremo con delle iniziative e proposte specifiche.

C'è poi, e lo dico per ultimo, un forte taglio alle spese per la politica, sia essa economica che per come potrà essere praticata, una minirivoluzione che vi invito ad approfondire.

In questi ultimi giorni la discussione politica nazionale ha incentrato la sua attenzione sulla nascita del Partito Democratico, un nuovo soggetto riformista del centro sinistra.

Orvieto ha costituito un'altra tappa di questo percorso che dovrebbe avere il suo congresso fondativo nella prossima primavera.

Dentro questo quadro si svilupperà, nelle prossime settimane e mesi, la nostra attività politica e il nostro dibattito.

Un nuovo soggetto riformista che non potrà prescindere dai due partiti D.S. e Margherita e che non sarà solo questo.

Non sarei sincero se non dicessi che l'analisi che fa Massimo D'Alema e il percorso che indica è per me più convincente. Non possiamo far finta che i partiti non esistono e che il successo delle primarie non sia stato anche il frutto delle azioni e dell'impegno delle sezioni D.S. o circoli della Margherita.

Occorre costruire il nuovo soggetto senza perdere però per strada nessuno, bisogna portare dentro sia la parte più radicale della sinistra che quella più moderata.

È ovvio che non è solo questo: l'inclusione di tanta parte della società civile e del mondo dell'associazionismo rimane una priorità, ma non la sola. Se vogliamo costruire una grande forza riformista non possiamo perdere nessuno per strada, ma dobbiamo includere tanti altri con pari dignità, dentro la naturale collocazione internazionale che è il P.S.E., contenitore naturale delle forze riformiste europee.

Se un percorso si è fatto, quello più importante c'è da farlo; alcuni sostengono che sia l'ultimo miglio e va fatto con tutta la cautela e l'entusiasmo necessario, forse, e dico forse, il nesso una testa e un voto non basta, occorre anche il cuore, tanto cuore per far viaggiare le idee.

Per quanto riguarda invece l'iniziativa politica nostra di Orvieto e dell'Orvietano, nel quadro provinciale e regionale, penso che essa debba svilupparsi su alcuni punti prioritari, che abbiamo recentemente discusso anche nel direttivo intercomunale, che così riassumerei:

1)      Attivazione della II fase del Patto per l'Innovazione e lo Sviluppo Regionale, adesione al Tavolo Territoriale provinciale, dentro una completa integrazione regionale;

2)      Riforma endoregionale: Costituzione degli A.T.I., turismo, Comunità Montane;

3)      Sanità: problematiche e prospettive per il polo ospedaliero e per i servizi territoriali;

4)      Università: adesione al consorzio universitario provinciale e prospettive per questa città e per questo territorio;

5)      Vicenda Comune di Orvieto: Come mettere in campo una azione forte per il rilancio dell'Amministrazione Comunale.

È innegabile compagni che per raggiungere al meglio questi obiettivi occorre un Partito il più possibile coeso e unito, come ha dimostrato di esserlo nel difficilissimo mese di settembre.

La sfida che abbiamo di fronte per il nostro territorio è importante, possiamo vincerla se sapremo dare continuità all'iniziativa politica in una azione sinergica con  le istituzioni che governiamo, in una rinnovata, ma anche a volte difficile, collaborazione con le forze di centro sinistra. Tenere la barra diritta sugli obiettivi che ci prefiggiamo.

A 10 mesi di distanza dalla nostra Conferenza programmatica, che indicava un progetto per questa parte dell'Umbria, alcune cose sono state fatte, altre dovranno trovare una celere soluzione.

Con l'ormai certa liquidazione dell'esperienza, comunque positiva, del Patto Vato, noi abbiamo chiesto di entrare a far parte del tavolo territoriale provinciale, nuovo strumento della programmazione negoziata, in attuazione appunto della II° fase del Patto per l'Innovazione e lo Sviluppo Regionale.

Noi non ci possiamo permettere di rimandare oltre questo passo, anche perché siamo ormai alla vigilia dell'approvazione da parte della Comunità Europea di importanti strumenti finanziari come il P.S.R. e fondi DOCUP, che incederanno su settori strategici per la nostra economia.

Siccome nessuno è contrario, né le istituzioni né le altre forze politiche, occorre accelerare, attraverso una attività politica forte, e se necessario incentrare i dibattiti anche nei nostri Consigli Comunali; entro il mese di ottobre dovremo organizzare una iniziativa pubblica con la Presidente Lorenzetti per suffragare questo passaggio che il reputo fondamentale.

Sulla riforma endoregionale occorre un approfondimento e un dibattito più partecipato.

La riforma nel suo complesso, oltre che a semplificare la burocrazia e a razionalizzare le risorse, coglie i suoi obiettivi se altrettanto consentirà una crescita e uno sviluppo armonico e omogeneo di tutto il territorio regionale.

Dopo il Decreto Bersani la Regione ha modificato il calendario sull'attuazione settoriale della riforma: si partirà con il turismo, le Comunità Montane e poi la parte che riguarda la costituzione degli A.T.I.

Al di là del dibattito istituzionale già in campo, penso che sia utile una iniziativa politica di livello provinciale che possa fornire a più cittadini possibili un quadro dettagliato sul quale discutere. È vero che la Provincia di Terni è agevolata dal fatto che l'ATI corrisponderà alla nuova dimensione della Multutility, sulla quale costituzione si sono ormai avanzati documenti politici, tecnici, economici e organizzativi, ma per esempio sulla provincia di Terni si rischia di far arrivare 1/4, invece dell'attuale 1/3, di risorse regionali.

Per quanto attiene il turismo, si è aperto un dibattito con le Provincie per apportare significative modifiche, soprattutto di carattere gestionale e di deleghe. Il successivo Consorzio Provinciale potrebbe contribuire al miglioramento di un settore strategico per la nostra economia.

Anche su questo noi dobbiamo individuare una occasione politica e approfondimento e in tempi rapidi, ma dobbiamo cogliere l'obiettivo di porre al centro della stagione di riforme anche l'approvazione di una nuova legge elettorale del Consiglio Regionale.

Cari compagni, tutto ciò va fatto ora, altrimenti il rischio è che non si faccia più e questo territorio rischia di rimanere sempre escluso dal massimo consesso regionale; per questo, fin da stasera, mi sento di chiedere un'attenzione particolare e un impegno forte, così come da lui stesso indicato, del nostro nuovo Segretario di Federazione.

Se occorrerà, così come già fatto al Consiglio Provinciale di Terni un anno fa, su iniziativa del Gruppo D.S., si potranno interessare a supporto della causa le nostre istituzioni locali.

La sanità orvietana ha problemi seri che non possono più attendere e l'incontro che c'è stato la settimana scorsa tra i nostri Sindaci e il nuovo Direttore Generale lo ha messo all'ordine del giorno.

Non basta il lavoro che hanno fatto i Comuni, va messo in campo urgentemente, prima di ogni altra cosa, una iniziativa con l'Assessore Regionale Rosi per comprendere quale impegno mette la Regione sulla risoluzione di queste problematiche e soprattutto i tempi.

C'è sfiducia nei cittadini e anche negli operatori socio-sanitari, e anche in questi giorni ne abbiamo avuto testimonianza. Dobbiamo essere consapevoli che da soli non riusciremo a dare risposte adeguate, ma l'iniziativa politica potrà aiutare la causa.

Per sinteticità cito i problemi più urgenti fatti propri dall'assemblea dei Sindaci.

OSPEDALE

·        L'esigenza prioritaria è quella della sostituzione dei primari là dove mancano ed in particolare nei reparti di Ostetricia, Pediatria, Chirurgia e Laboratorio Analisi. Tale situazione genera una mancanza di coordinamento interno ai reparti.

·        Altra esigenza è quella di concludere il percorso già avviato per la sostituzione del Direttore sanitario.

·        L'organico del personale non medico è insufficiente ed in particolare la carenza di personale infermieristico è il problema più grave di cui soffrono tutti i reparti e ciò genera anche problemi di ordine sindacale per la questione del rispetto dei turni del personale, In particolare tale carenza genera maggiori preoccupazioni per il reparto di Terapia intensiva.

·        L'organico medico è carente nel reparto di Urologia, dove uno dei tre urologi lavora a contratto ed effettua un orario che se fosse quello imposto dal contratto non coprirebbe le esigenze del reparto.

·        Il Servizio di Endoscopia digestiva manifesta disfunzioni nei servizi a causa della carenza di personale.

·        Medicina: potenziare il personale e migliorare la organizzazione

TERRITORIO

·        L'assistenza domiciliare soffre per mancanza di quattro infermieri ed un medico.

·        La psichiatria soffre per la mancanza di personale medico. Ciò comporta il rischio di riduzione del servizio da 24 ore ad un orario 8-14 senza reperibilità del personale medico. Questa situazione va a scapito di tutti i progetti previsti tra cui i diurni ecc.

·        Il Consultorio manca dell'assistente sociale (nel territorio ne mancano 2, poiché un pensionamento ed un trasferimento non sono stati rimpiazzati). Inoltre non è stata sostituita l'ostetrica da 6 mesi in pensione, con la conseguente interruzione dei progetti previsti e riduzione dell'orario di apertura dei consultori nel territorio.

·        La Riabilitazione ha liste di attesa che arrivano anche ad 1 anno.

·        Oculistica ha liste di attesa lunghissime.

·        Non è presente la Medicina del Lavoro sul nostro territorio, che notoriamente ha un'alta incidenza di morti sul lavoro.

·        Il SIM infanzia è senza medico da 10 anni.

UNIVERSITA'

La formazione universitaria e post-universitaria rappresenta un settore fondamentale nel modello di sviluppo di questa città e di questo territorio. Il dibattito che c'è stato nei mesi scorsi su questo tema ne è stata una concreta prova.

Orvieto è stata una delle città dove l'esperienza del decentramento universitario ha trovato terreno fertile, ciò per l'iniziativa istituzionale messa in campo e per le peculiarità del nostro tessuto socio-economico.

Oggi però occorre ripensare, anche in questo campo, un'altra strategia tra l'altro imposta ormai anche dalla nuova Legge Finanziaria.

L'adesione al Consorzio Provinciale Universitario non ha alternative ed è lì che l'Amministrazione Comunale di Orvieto deve giocare un ruolo forte nell'interesse generale della città.

Può non essere una scelta a cuor leggero, ma il rapporto con l'Ateneo di Perugia dovrà essere prioritario e forse, dico forse, oggi, alla luce delle novità, quasi esclusiva.

La città di Orvieto deve continuare a rappresentare un polo di eccellenza nel campo delle telecomunicazioni: è per questo che va mantenuto e rafforzato il corso di laurea in "Ingegneria delle telecomunicazioni". Non per questo, però, non dobbiamo mettere in campo tutta la nostra iniziativa al fine di concordare con l'Università di Perugia, nell'ambito delle politiche che andrà ad assumere il nuovo consorzio Provinciale, l'istituzione di altri corsi di laurea, a partire da quello di "Scienze infermieristiche", assolutamente strategico per rafforzare la sanità pubblica locale.

L'entrata ormai nella seconda parte della legislatura dei nostri Comuni e della nostra Provincia ci ha spinti ad aprire discussioni sugli aggiornamenti dei programmi amministrativi, sull'adeguamento degli assetti esecutivi e sul rilancio dell'iniziativa politica delle nostre istituzioni più complessivamente.

In alcuni di questi Enti la parte programmatica è stata aggiornata, vedi Comune di Orvieto, in altri, come la Provincia, è in corso, in altri ancora sarà aperta nelle prossime settimane, fermo restando due linee da seguire: l'elaborazione programmatica della nostra Conferenza e le novità della nuova Finanziaria.

È in questo quadro che si è inserita la vicenda finanziaria del Comune di Orvieto, culminata con il Consiglio Comunale del 27 settembre che ha approvato la manovra per la salvaguardia degli equilibri di Bilancio.

Compagni, credo che noi abbiamo il dovere su questo di fare una discussione serena, ma attenta e chiara. Un'operazione verità necessaria fino in fondo per affrontare al meglio i prossimi impegni programmatici.

La sintesi più evidente dello stato di difficoltà è stata appunto la recente manovra di bilancio. Dalle prime riflessioni è apparto un intervento tardivo per riportare in equilibrio il bilancio comunale dovendo reperire circa 7 milioni di euro. Una manovra pesante economicamente e politicamente, che la si è dovuta affrontare con lo sforamento del Patto di Stabilità che determinerà conseguenze sulla attività dell'amministrazione per il 2007 con l'alienazione di parte del patrimoni Comunale.

E' evidente lo stato di preoccupazione presente fra i cittadini, gli operatori economici in generale, rispetto alle aspettative che si hanno per questa città.

Come si esce da questa complicata situazione?

Individuando le priorità programmatiche all'interno del programma amministrativo aggiornato e su quello concentrare lo sforzo dei prossimi mesi, cito alcuni di quelli che secondo me sono le questioni più importanti:

1.      dare attuazione alla riqualificazione delle Caserme, può contribuire a risanare le finanze del comune e a consolidare una stagione di sviluppo;

2.      affidare l'area industriale e progetti di cablaggio al Consorzio Crescendo per dargli attuazione;

3.      procedere nella riqualificazione del Centro Storico e di Orvieto Scalo sulle linee dei documenti di indirizzo approvati;

4.      procedere nell'affidamento del progetto definitivo della complanare, realizzando nel frattempo quegli interventi di viabilità minore già concordati con la Regione e definire con la stessa e la Provincia anche il futuro del Casello di Orvieto Nord;

5.      portare a compimento la ridefinizione e la missione delle partecipate;

6.      attivare infine anche come comune capofila un tavolo di coordinamento comprensoriale per definire scelte e progetti  da portare sul tavolo provinciale del Patto per l'innovazione e lo sviluppo.

 

Ci dobbiamo sentire tutti impegnati e partecipi alle iniziative da mettere in campo subito e che mobilitino l'intero partito in assemblee da svolgere in tutte le sezioni e unioni comunali.

Finanziaria, politica nazionale, ma anche questioni locali, l'ordine del giorno delle stesse, a conclusione delle quali una grande assemblea pubblica con un nostro rappresentante del Governo nazionale.

Care compagne e compagni, prima dell'estate abbiamo portato a conclusione la prima fase dello sviluppo e rafforzamento del gruppo dirigente, occorre celermente dare attuazione alla fase seconda, sempre da fare nel modo più condiviso possibile. Tanto più necessario e attuale sia per l'evoluzione complessiva degli eventi, sia perché questo percorso se fatto nel più breve tempo possibile non ci attorciglierà ancora in un dibattito interno, ma anzi sarà un convinto contributo al rilancio dell'azione politica e istituzionale.

Per farlo occorre grande senso di responsabilità da parte di tutti e assoluta disponibilità nei confronti del Partito. Ripartire da dove eravamo arrivati.

Ci sono da apportare integrazioni negli organismi del partito; occorre rafforzare la nostra componente di giunta al Comune di Orvieto, ci sono da individuare compagni nei  nuovi organi provinciali.

Si apra poi un confronto che coinvolga anche il partito nelle scelte e negli obiettivi che si andranno ad individuare soprattutto per quanto attiene in questa fase il Comune di Orvieto.

Sia lo sforamento del patto di stabilità che la nuova finanziaria ci imporranno severi tagli ed è giusto che ci possa essere su questo una partecipazione più ampia rispetto alle decisioni che poi in sede di Bilancio di previsione 2007 andranno attuate.

Sulla scia delle iniziative decise a conclusione della due giorni Ulivo di Orvieto anche nel nostro territorio si avvierà una attività di formazione rivolta prevalentemente ai compagni più giovani.

Inoltre è stata proposta una iniziativa tesa a promuovere il gemellaggio e lo scambio di esperienze tra le sezioni di base dei partiti socialisti d'Europa.

Entrambe possono realizzarsi proprio a Sferracavallo in collaborazione con il Partito Provinciale  e Regionale.

FESTE DELL'UNITA'

 7 feste in tutto il comprensorio per oltre 2 mesi complessivi di iniziative politiche e culturali, spettacoli, gastronomia insieme ai DS. E' la dimostrazione di una grande organizzazione del nostro Partito e il sacrificio di tante compagne e compagni che riescono a mantenere viva questa tradizione. Ovunque si è registrata una grande partecipazione  nonostante il mese di agosto sia stato caratterizzato da  un tempo non favorevole. C'è sempre attenzione e curiosità per le nostre Feste e questo deve far sì che riusciamo sempre a proporre anche qualcosa di nuovo.

La Festa di Orvieto, per esempio, se da un lato ha dimostrato ancora una volta tutte le sue peculiarità e positività ancorché di rilievo nazionale e regionale, non ha avuto la stessa attenzione da parte del Gruppo Dirigente Nazionale e Umbro rispetto anche ad altre Feste. Voglio dire che in 25 giorni non abbiamo visto sfilare compagni di governo o di partito di rilievo come programmato, siccome non è la prima volta e siccome nelle successive feste di Perugia, Terni o Umbertide questo non è successo esigiamo più considerazione, perché lo meritiamo, e questo gruppo dirigente la ha dimostrato anche con l'esperienza che la partecipazione diretta alla festa nazionale di Pesaro di molti nostri compagni.

Indubbiamente a mio parere qualcosa nel modulo, dopo alcuni anni, va cambiato. Forse è troppo lunga, troppe iniziative politiche e anche in orari e giorni non appropriati, dobbiamo innovare compagni, e dobbiamo avere più presunzione, non possiamo essere sempre e solo chiamati a dare, dobbiamo pretendere qualcosa in più.

A tutti i compagni che si sono impegnati va il mio sincero ringraziamento.

Pubblicato il: 12/10/2006

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