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'Chi vuole la palombella viva venga in piazza vestito di bianco'

La proposta, non si sa se più conciliatoria o provocatoria, per la festa più contestata della tradizione orvietana, quella della Palombella che si celebra domattina in piazza Duomo, arriva da Nicoletta De Angelis...

ORVIETO - "Chi vuole la palombella viva venga in piazza vestito di bianco". La proposta, non si sa se più conciliatoria o provocatoria, per la festa più contestata della tradizione orvietana, quella della Palombella che si celebra domattina in piazza Duomo, arriva da Nicoletta De Angelis, da sempre animatrice di numerose iniziative culturali e artistiche nella città del Duomo. "Chi parteggia per la tradizione potrà testimoniarlo venendo in piazza con indosso qualcosa dello stesso colore della colomba: una camicia, una giacca o semplicemente un fiocco".

La proposta lanciata da De Angelis, inutile nasconderlo, prende spunto dal malumore che serpeggia tra i tradizionalisti più ferventi a cui la nuova Palombella, viva ma senza i mortaretti, non è completamente andata giù. "E' un'idea che nasce per scongiurare il rischio di una piazza semivuota e inutili boicottaggi da parte dei tradizionalisti scontenti che potrebbero decidere di disertare la festa. Non è quello che vogliamo. Possiamo, invece, testimoniare il sostegno alla tradizione vestendo simbolicamente di bianco, che è un modo anche per accendere di colore la festa". Un colore che non da ultimo, è bene ricordare, è anche il colore della pace: unico sentimento che dovrebbe ispirare la festa. E quello che si augurano tutti, quello che il vescovo monsignor Scanavino ha sempre raccomandato al di là dei simboli utilizzati e quello che si augurano anche le forze dell'ordine, già da alcuni giorni in movimento per mettere in piedi sistema di sicurezza in piazza Duomo.

E' convinto, però, che quella di quest'anno sarà una "'Palombrutta' - come la chiama - con tradizionalisti  arrabbiati per le modifiche apportate ed animalisti altrettanto turbati  e sul piede di guerra per le promesse non mantenute", Gianni Mencarelli di Cittadinanzattiva che rimprovera l'Opera del Duomo di aver fatto una scelta "improvvisa ed inaspettata".  "Purtroppo - dice - a seguito di numerosi rinvii per la creazione di una commissione (mai insediata), che avrebbe consentito una partecipazione vasta e variegata, l'Opera, approfittando di alcune assenze ad una unica riunione, ha avocato a sé ogni decisione, riportando tutta la problematica al punto di partenza". "Cittadinanzattiva nello stile di sempre - precisa - si impegnerà comunque per una via non conflittuale tentando ancora una volta la strada della conciliazione".

Pubblicato il: 03/06/2006

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