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La presenza dei monarchici a Camorena

Sconcerto e reazioni per la presenza dei 'savoia' alla cerimonia dei Sette Martiri. Speciale fotografico sulla rubrica visto così

Cronaca

di Redazione
Sembrava una scena surreale, davanti al Palazzetto dello Sport di Ciconia, meta dell'appuntamento per la manifestazione in memoria dei 7 martiri, un manipolo di monarchici, con mantella, basco, bandiere con lo scudo sabaudo. Pronti dopo 50 anni a commemorare le vittime di tutte le guerre.
Tutte le guerre? Ma Ulderico Stornelli, Federico Cialfi, Duilio Rossi, Raimondo Gugliotta, Raimondo Lanari, Amore Rufini, Alberto Poggiani "non sono vittime di guerre generiche", ci si passi il termine, i 7 martiri sono stati ammazzati dai nazifascisti, dai quei fascisti e nazisti legittimati dalla monarchia del piccolo re fellone e di tutta la struttura monarchica che lo affiancava.
Per questo la presenza dei monarchici "caserecci" ha suscitato reazione e sconcerto.
Per prima la nipote di Stornelli ha espresso il suo disappunto per una presenza indesiderata e perlomeno "pelosa", la Cgil con il suo Segretario Fausto Galanello, Rifondazione Comunista, ma anche singoli cittadini hanno isolato in una specie di cordone i monarchici ed i loro gagliardetti.
C'è un tentativo di riscrivere la storia, di cancellare le diversità, diversità che vissero tra chi appoggiò o partecipò al regime ed alle nefandezze storiche quali le leggi razziali contro gli Ebrei, le stragi di popolazioni come a Marzabotto, le Fosse Ardeatine, o come l'eccidio di Camorena ad Orvieto, e chi invece combattè il nazifascismo per darci libertà e democrazia. Parole che sono più volte risuonate nelle lettere dei condannati a morte e nelle frasi lette dai ragazzi delle scuole di Orvieto e Castiglione in Teverina. Nel discorso del Sindaco di Orvieto non è mancato riferimento alla situazione attuale, con una forte condanna della guerra in corso in Iraq. C'è la necessità ha sottolineato Cimicchi che al più presto si giungo ad una interruzione del conflitto, ad una forte azione congiunta di tutti paesi, affinché l'Onu possa riprendere in pieno la sua iniziativa di negoziazione.
Per questo le guardie del Pantheon non sono state bene accette, per una presenza che dopo 50 anni e dopo il rientro dei Savoia ha assunto il sapore della strumentalizzazione, della ricerca di un credito del quale possiamo benissimo fare a meno, con buona pace per tutti coloro che parlano a vanvera di riconcializione nazionale, di morti "uguali" e di tutti gli altri tentativi che come obiettivo hanno la rimozione della memoria.

Pubblicato il: 29/03/2003

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