"Fronte della fame". Il mondo di Santina
Il libro di Santina Muzi riflette la vita di vent'anni del Novecento in modo emlematico. Lì c'è il nostro passato e la scintilla necessaria per costruire un futuro "giusto"...

di Dante Freddi
Santina Muzi ha pubblicato "Il fronte della fame".
Il mondo di Santina è il "piccolo mondo" della campagna intorno ad Orvieto. Una campagna aspra, che fa da sfondo alla vita dura di una bambina in una casa contadina. La conosciamo nei giorni della guerra e in quelli che succedono, fino alla nascita della Repubblica, fino alla sua adolescenza. Giorni scanditi tutti da una povertà angosciante, invincibile, destinata. Una vita che si dipana attraverso decine di "medaglioni" che costruiscono il tempo e lo spazio, i sentimenti e i pensieri di Santina
Pennellate impressioniste disegnano luoghi e trasferiscono sensazioni sapide, odori, colori . I personaggi sono abbozzati con tratti essenziali. Le parole suggeriscono forme ed affidano al lettore la libertà di costruire corpi, definire immagini. Ma le atmosfere no, e allora l'odore dell'acqua di rose ed i colori della ginestra sono quelli della memoria che ha chi vive in questa terra, precise, emergono con immediatezza e impregnano la pagina.
Santina Muzi è la protagonista di questa storia. Nei suoi occhi si riflettono la vita di quasi vent'anni, di tempi ancorati ad un passato contadino faticoso e aspro e la volontà di cambiare, di modificare il destino.
"Quando mia madre venne a prendermi in collegio per riportarmi a casa, mi disse che pane e cipolla ci sarebbero stati sempre. Parole di disponibilità, ma che raccontavano un futuro senza speranza. Decisi di rimanere in collegio e studiare". Questo ricorda Santina.
"Ho iniziato a scrivere "Fronte della fame" negli anni Settanta, per liberarmi. È una scrittura terapeutica, bagnata di lacrime".
Eppure nei suoi racconti non c'è rancore, s'è spento nel dolore del ricordo. E allora figure terribili come la maestra della scuola della Rocca o della suora che schiaffeggiava i bimbi per il piacere di farlo non hanno punizione, sono accettate, come la vita.
La vita di quei giorni non è raccontata, è vissuta.
Questo lavoro di Santina Muzi, al di là del piacere della lettura, merita di essere utilizzato per comprendere la vita del Novecento e la nostra. Il libro è costruito in modo da facilitarne questo uso didattico e i capitoli che si suseguono hanno una vita loro, autonoma, tematica, consentono riflessioni, sono spunti per spaziare nella storia, per ricordare e riflettere.
Mi auguro che "Fronte della fame" possa compiere un salto verso i banchi delle scuole e l'immagine della piccola Santina possa scuotere la mente opacizzata dei tanti bambini e ragazzi e adulti che, concedetemi il luogo comune, hanno tutto e non apprezzano niente.
Pubblicato il: 30/01/2006