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Lombardelli, Romoli e Marchino non hanno commesso reato

La sentenza della Corte d'Appello di Perugia segue ad una uguale di primo grado. L'accusa di omissione d'atti d'ufficio era stata presentata da Luca Coscioni per interruzione di assistenza domiciliare

ORVIETO - La Corte d'Appello di Perugia ha confermato, ieri pomeriggio, la sentenza di primo grado che, a marzo del 2004, aveva assolto l'ex direttore generale della Asl di Terni, Marco Aurelio Lombardelli (difeso dall'avvocato Manlio Morcella),  l'ex direttore del distretto sanitario di Orvieto, Remo Romoli (assistito dall'avvocato Vincenti), ed il responsabile del servizio di assistenza domiciliare fisioterapica della stessa azienda sanitaria, Giovannino Marchino (difeso dall'avvocato Francesco Venturi) dall'accusa di omissione d'atti d'ufficio per la reiterata interruzione del servizio di assistenza domiciliare (dovuta ad una cronica insufficienza di personale) ai danni del ricercatore orvietano e presidente dei Radicali Italiani, Luca Coscioni.  Dalla sua denuncia aveva preso le mosse il procedimento.  

Il fatto non costituisce reato anche secondo l'Appello, cui si è arrivati con l'impugnativa della sentenza di primo grado da parte dell'allora pm, Carlo Dibello e della parte civile. (s.t.)

Pubblicato il: 25/01/2006

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