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Barbabella. "E ora avanti"

Intervista al presidente di RPO. Le sue valutazioni su come il progetto è stato accolto dalla città e le azioni da sviluppare per procedere nel lavoro 

foto di copertina

ORVIETO - Il primo passo è fatto. Dopo due anni dalla costituzione di Risorse per Orvieto, il presidente, Franco Raimondo Barbabella, ha presentato ufficialmente alla città il piano economico finanziario di massima per il riutilizzo dell'ex caserma Piave raccogliendo il consenso delle Istituzioni e di parti nevralgiche della società.

Presidente Barbabella, che bilancio traccia dell'accoglienza che è stata riservata al "suo" business plan?

Sono pienamente soddisfatto tanto del dibattito in Consiglio quanto degli interventi che lo hanno preceduto. Quando ad esprimere parole di apprezzamento sono il presidente della Cro, Assindustria, il segretario della Cgil, Confesercenti, il presidente del Centro studi o anche una giovane qualificata come Sara Proietti (operatrice congressuale che ha preso la parola mercoledì in consiglio, ndr) vuol dire che si sono create le condizioni perché ci sia quel consenso di base che mi auguro si allarghi man mano che andremo avanti. E i migliori presupposti, ovviamente, per poter dialogare con queste forze al fine di arricchire il progetto.

Anche le istituzioni si sono schierate dalla sua parte.

E questo è l'altro elemento fondamentale: la straordinaria unità che hanno manifestato le istituzioni negli interventi dell'assessore provinciale Antoniella, in quello che definirei esemplare di un rappresentante del Parlamento, come,Gavino Angius, e in quelli del sindaco e vicesindaco. Tutto questo dà la dimensione di un progetto che non riguarda e non riguarderà solo la città di Orvieto e ci convince, proprio perché con esso si stanno schierando tutte le istituzioni e una parte significativa della società, che si tratta di un'operazione ben fatta.

Il dibattito è stato animato anche da feroci critiche. Come le giudica e quali margini di confronto esistono con i principali detrattori del business plan di Rpo? 

 Le critiche sono fisiologiche e ho apprezzato tutti gli interventi. Anche se poi c'è modo e modo per esprimere le proprie posizioni. Ho giudicato interessante ad esempio la posizione di Cortoni e Ercolani, disponibili alla discussione. Molto meno quella di Scopetti. Mentre ho apprezzato l'onesta intellettuale di Giardini (An) che, pur definendo il progetto condivisibile, non ha rinunciato al suo ruolo politico. Ma, a questo punto, è il caso di ricordare che Rpo non è un organismo politico al servizio della maggioranza, ma è una struttura al servizio della città e come tale dialogherà con tutti anche con chi è fortemente critico fino limite della preclusione pregiudiziale. 

E ora quali sono i prossimi passi?

Ora - e per ora intendo subito - c'è da approfondite tutte le questioni finanziarie che riguardano l'operatività di Rpo, organizzare il progetti in maniera scientifica con l'obiettivo di avere risultati in tempi brevi, approfondire il tema dei parcheggi, il piano attuativo. E poi, cosa essenziale per andare alla proposte definitive, c'è bisogno che i soggetti pubblici diano l'effettiva disponibilità a realizzare quelle parti che sono state chieste (musei, università, ndr) perché tutto sia messo in piedi e funzioni.

Pubblicato il: 24/06/2005

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